FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA

di Manlio Dinucci

Il presidente Biden ha richiesto al Congresso altri 33 miliardi di dollari per armare e addestrare le forze ucraine, che si aggiungono ai 20 miliardi già stanziarti e forniti a Kiev: in totale oltre 50 miliardi di dollari dal 2014 destinati alla guerra contro la Russia. Allo stesso tempo il segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin ha incontrato in Germania i rappresentanti di oltre 40 paesi, tra cui l’Italia, per pianificare altre spedizioni di armi. Ciò comporta una enorme spesa militare in denaro pubblico sottratto alle spese sociali. Ad esempio, l’obice M777 fornito alle forze ucraine può sparare a 40 km 7 proiettili Excalibur al minuto. Ciascun proiettile costa 112.000 dollari. Quindi in un minuto l’obice spara proiettili del costo equivalente a 25 stipendi lordi annui (secondo la media italiana).

Usa e Nato conducono in tal modo in Europa una guerra per procura contro la Russia, iniziata con il colpo di stato del 2014 e l’attacco alle popolazioni russe di Ucraina. Ne è drammatica testimonianza la strage di Odessa del 2 maggio 2014, compiuta dalle forze neonaziste – Pravi Sektor, Battaglione Azov e altre – che da allora hanno assunto il potere a Kiev. Il regime instaurato in Ucraina, rappresentato pubblicamente dal presidente Zelensky, ha imposto un partito unico e un unico canale televisivo, chiudendo 11 partiti politici e tutti gli altri canali televisivi; ha redatto una lista di proscrizione di migliaia di giornalisti indipendenti e attuato una sistematica campagna di torture e assassini per eliminare ogni opposizione.

L’Europa, attraverso la stessa Unione Europea, viene così trascinata nella voragine della guerra contro la Russia, che Usa e Nato vogliono rendere permanente. Il prezzo pagato dai cittadini europei è enorme: il boicottaggio delle importazioni di gas russo sta provocando una crisi economica disastrosa. Da qui la vitale necessità di portare l’Italia e l’Europa fuori dalla guerra.

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