25 luglio 2020 NEWS DAI PARLAMENTARI ELETTI ALL ESTERO ED ALTRE COMUNICAZIONI

01 – Schirò (Pd): nel decreto rilancio passi in avanti per gli italiani all’estero, continua il mio impegno sulle questioni ancora aperte
02 – Schirò (Pd): la commissione esteri nel parere sull’assestamento di bilancio accoglie la mia richiesta di rifinanziare il fondo per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo
03 – Schirò (Pd): scade il 31 luglio la possibilità di fare domanda per il reddito di emergenza (rem) ROMA,
04 – Schirò (Pd): una proposta di legge per superare i ritardi nella destinazione del personale scolastico all’estero, 23 luglio 2020
05 – se l’ozio è foriero di libertà e resiste nelle stanze tutte per sé. Scaffale. «la fatica di essere pigri», di Gianfranco marrone per Raffaello Cortina,
06 – Vite senza radici ai due lati delle Ande. Le difficoltà di diventare ‘’altri” in luoghi stranieri, l’esperienza della migrazione, del distacco, della separazione. Sono alcuni temi sviluppati ne ii sistema del tatto, il nuovo romanzo di Alejandra Costamagna.
07 – Il Sottosegretario Merlo: “Massimo impegno per migliorare i servizi consolari anche in Germania” Il Senatore Ricardo Merlo, intervistato da “Mezz’Ora Italiana”,

01 – SCHIRÒ (PD): NEL DECRETO RILANCIO PASSI IN AVANTI PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO, CONTINUA IL MIO IMPEGNO SULLE QUESTIONI ANCORA APERTE, 20 luglio 2020
Il Decreto Rilancio approvato in via definitiva dal Parlamento italiano ha introdotto misure urgenti in materia di salute, di sostegno al lavoro e all’economia nonché in materia di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica. Il Decreto, pur essendo finalizzato prevalentemente al sostegno di coloro che sono più colpiti dalle conseguenze della pandemia e alla ripresa di alcune fondamentali attività economiche, ha comunque previsto importanti misure che riguardano la condizione degli italiani nel mondo, anche grazie alle iniziative politiche e parlamentari del PD e degli eletti all’estero.

Sono positivi ed apprezzabili, infatti, l’estensione delle agevolazioni fiscali dell’Ecobonus anche alle seconde case (e quindi anche alle case possedute in Italia dai nostri connazionali), l’eliminazione del vincolo di un periodo minimo di residenza in Italia ai fini dell’acquisizione del diritto al Reddito di emergenza (REM) al quale pertanto possono accedere anche i nostri connazionali rientrati, l’ulteriore finanziamento del Fondo per l’assistenza agli italiani all’estero in condizioni di indigenza, la previsione di sostegno economico a favore dei lavoratori frontalieri rimasti senza occupazione, le azioni di promozione del “turismo di ritorno” degli emigrati italiani, i finanziamenti aggiuntivi a favore delle Camere di commercio italiane all’estero.

Non è naturalmente un punto di arrivo, ma di ripartenza, perché sono ancora diverse e importanti le battaglie a tutela delle nostre collettività da perseguire ed attuare. Ad iniziare dalla problematica dell’IMU che, nonostante i nostri caparbi tentativi, non è stata presa in esame da Parlamento e Governo. Sarà un nostro impegno prioritario quindi trovare il modo di sensibilizzare Stato e istituzioni italiani affinché l’ingiustizia subita con la Legge di Bilancio per il 2020 che ha eliminato l’esenzione per i nostri pensionati residenti all’estero, su richiesta degli organismi europei, sia emendata e sia ripristinato l’esonero dal pagamento della tassa immobiliare. Fuori dalle discussioni è rimasto anche il tema dell’esenzione per i nostri connazionali del pagamento del canone RAI, per il quale avevo presentato uno specifico emendamento: imposizione da correggere visto che i nostri connazionali che vivono all’estero il canone televisivo già lo pagano nei Paesi di residenza.

In materia fiscale rimangono irrisolte le anomalie e le contraddizioni della normativa italiana e delle convenzioni internazionali per cui molti contribuenti italiani residenti all’estero sono colpiti dalla doppia imposizione fiscale. In materia previdenziale ci battiamo da anni per una sanatoria degli indebiti pensionistici che riducono i già irrisori importi delle pensioni pagate all’estero quando si è chiamati a rimborsare somme già riscosse ma non dovute per gli errori dell’Inps. In materia di politiche del lavoro sarebbe auspicabile che questo Governo introducesse degli ammortizzatori sociali mirati al sostegno economico e occupazionale dei nostri giovani che rientrano in Italia ma non riescono a trovare un lavoro.
Come si vede, il cammino è ancora lungo e impegnativo e, per questo, il mio impegno non verrà certo a mancare per il prosieguo di questa legislatura.
Angela Schirò – Deputata PD – Rip. Europa – – Camera dei Deputati

02 – SCHIRÒ (PD): LA COMMISSIONE ESTERI NEL PARERE SULL’ASSESTAMENTO DI BILANCIO ACCOGLIE LA MIA RICHIESTA DI RIFINANZIARE IL FONDO PER LA PROMOZIONE DELLA LINGUA E DELLA CULTURA ITALIANA NEL MONDO ,ROMA, 22 LUGLIO 2020
“Sono intervenuta oggi in commissione Esteri, in occasione della discussione del rendiconto 2019 e dell’assestamento di bilancio per il 2020 per richiamare la necessità di rifinanziare anche per gli anni futuri il Fondo per il sostegno alla promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, in scadenza quest’anno.

Il fondo, istituito dal governo di centrosinistra guidato da Gentiloni, con i suoi 150 milioni di euro distribuiti in quattro anni, ha consentito di reintegrare alcune fondamentali linee di intervento di politica culturale all’estero, sicché il suo mancato rifinanziamento comporterebbe un salto all’indietro che è assolutamente da evitare, soprattutto ora che abbiamo bisogno di cercare in ambito globale le opportunità che rischiano di ridursi in Italia.

Per essere chiari, senza le risorse aggiuntive del Fondo, il Programma per la promozione della lingua e della cultura italiana perderebbe 20 milioni di euro negli anni futuri, con significative riduzioni di 10,4 milioni per gli Istituti di cultura, 2,2 milioni per le cattedre di italianistica in università straniere, 4,3 milioni per le borse di studio, 2,2 milioni per i corsi di lingua promossi dagli enti gestori.

Con un mio emendamento al Decreto Milleproroghe, era già riuscita ad ottenere il prolungamento del Fondo anche per i prossimi due anni, ma con una dotazione di un solo milione, al quale se n’è aggiunto un altro a seguito di un diverso emendamento, utili per ottenere la proroga, ma insufficienti a coprire le necessità.

I tempi sono difficili, ma se vogliamo una promozione del sistema Italia veramente integrata dobbiamo fare in modo che la promozione culturale si affianchi a quella commerciale. Si cerchi allora qualche spazio tra le risorse destinate all’internazionalizzazione e si prepari da oggi una soluzione realistica ma efficace nell’ambito della prossima legge di bilancio 2021, la cui preparazione già è in corso.

Sono soddisfatta che questa mia richiesta sia stata fatta propria dall’intera commissione Esteri della Camera che nel suo parere finale dice testualmente: “Si valuti l’urgenza di rifinanziare adeguatamente le misure di promozione della lingua e cultura italiana, nel contesto dello sforzo per la promozione dell’internazionalizzazione del Sistema Paese, provvedendo fin da ora ad impostare in tale direzione la legge di bilancio per il 2021”.
Angela – PD – Rip. Europa –

03 – SCHIRÒ (PD): SCADE IL 31 LUGLIO LA POSSIBILITÀ DI FARE DOMANDA PER IL REDDITO DI EMERGENZA (REM) ROMA, On. Angela Schiro’23 LUGLIO 2020

Scade il 31 luglio la possibilità di fare domanda per il Reddito di emergenza. Ce lo sta ricordando con una campagna informativa mirata il Ministero del lavoro per riepilogare i requisiti e le modalità per richiedere il REM. Il REM, giova sottolinearlo, può essere richiesto solo da chi risiede in Italia ma non è subordinato ad un periodo pregresso di residenza (possono richiederlo quindi anche gli italiani rientrati a causa dell’emergenza sanitaria i quali hanno ovviamente riacquisito la residenza).

Ricordo che il reddito di emergenza è riconosciuto per due mesi ai nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro. Stando agli ultimi dati forniti dall’INPS, sono poco più di 200.000 le famiglie che hanno ottenuto il reddito di emergenza, a fronte delle 455.000 domande finora trasmesse.

La domanda per richiedere il REM può essere inoltrata direttamente all’INPS, accedendo al servizio online dedicato, o rivolgendosi a CAF e Patronati.

L’importo del sussidio riconosciuto va dai 400 ad un massimo di 800 euro (840 euro in presenza di disabili gravi o non autosufficienti), ed è riconosciuto per due mensilità. Sebbene siano diverse le cause di incompatibilità, possono praticamente ottenere il sussidio economico coloro i quali soddisfino le seguenti condizioni: – residenza in Italia al momento della domanda, verificata con riferimento al solo componente richiedente il beneficio; – un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore a una soglia pari all’ammontare del beneficio; – un valore del patrimonio mobiliare familiare (con riferimento all’anno 2019) inferiore a 10.000 euro. La soglia è accresciuta di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo (fino a un massimo di 20.000 euro) e in presenza di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE; e infine un valore ISEE, attestato dalla DSU valida al momento di presentazione della domanda, inferiore a 15.000 euro.
Angela Schirò – Deputata PD – Rip. Europa – Camera dei Deputati Piazza Campo Marzio, 42 – 00186 ROMA

04 – SCHIRÒ (PD): UNA PROPOSTA DI LEGGE PER SUPERARE I RITARDI NELLA DESTINAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO ALL’ESTERO, 23 LUGLIO 2020

Si avvicina l’apertura del nuovo anno formativo all’estero delle scuole e degli enti che offrono l’insegnamento della lingua e della cultura italiana e si profilano le stesse difficoltà nel rispetto dei tempi di destinazione del personale scolastico che negli ultimi anni si sono seriamente manifestate. Basti pensare che a metà dell’anno scolastico che si sta concludendo, circa una metà del personale di ruolo non aveva ancora raggiunto la propria sede. Per il prossimo anno, sarà necessario ricorrere a incarichi provvisori attingendo a graduatorie vecchie di anni, nella speranza di trovarvi ancora persone disponibili.

È una situazione che richiede ormai un urgente rimedio, prima di tutto a tutela degli alunni e delle loro famiglie, che potrebbero essere scoraggiate da tali disfunzioni, e poi per lo stesso buon nome dell’Italia, considerando che nella maggior parte dei casi abbiamo a che fare con le autorità scolastiche dei Paesi di residenza.

A monte di tutto ciò vi è la divisione del contingente di personale adibito a tali operazioni tra MAECI e MIUR e lo spostamento presso il Ministero dell’istruzione delle competenze in materia di graduatorie assolte per lungo tempo dal Ministero degli esteri.

Questa divisione, che va prontamente superata, è stata fatta dal Decreto 64/2017, che per il resto è una legge innovativa che ha consentito di modernizzare il sistema.

Per questo, ho presentato una proposta di legge di modifica del Decreto 64/2017 su questo specifico punto per riportare le competenze presso il MAECI e riaccorpare il contingente di personale che deve procedere alle operazioni.

Sono contenta che la proposta sia stata firmata, oltre che dalle colleghe La Marca e Ciampi (PD), anche dai colleghi di Fusacchia (Misto+Europa), Siragusa (M5S) e Ungaro (IV) perché in questo modo si crea un’unità di intenti che mi auguro possa tradursi in una soluzione positiva e urgente, come la situazione richiede.
Angela Schirò – Deputata PD – Rip. Europa –

05 – SE L’OZIO È FORIERO DI LIBERTÀ E RESISTE NELLE STANZE TUTTE PER SÉ. SCAFFALE. «LA FATICA DI ESSERE PIGRI», DI GIANFRANCO MARRONE PER RAFFAELLO CORTINA, di Tiziana Migliore
Nel 1963 Andy Warhol filma il poeta e amico John Giorno immerso nel sonno. Sleep, il suo torace che respira, la bocca e il naso da vicino, il corpo quasi immobile, è la quintessenza del racconto antiaristotelico, un’ode a Morfeo sovversiva della classica correlazione «sonno=morte/movimento=vita». Passivo il regista, passivo l’attore, l’intera fatica la fa lo spettatore, costretto all’esperienza limite dell’osservare per 5 ore e 20 minuti un uomo che dorme. Forse, a un certo punto, traendone ispirazione, perché l’attivismo priva l’umano di fantasia, è – per dirla con Oscar Wilde – «l’ultima risorsa di coloro che non sanno sognare».
La fatica di essere pigri (Raffaello Cortina, pp. 163, euro 14) di Gianfranco Marrone rivisita questo modello del dolce far niente, disprezzato e ostacolato nelle società della capitalizzazione. A poco meno di cent’anni dall’Elogio dell’ozio (1932) di Bertrand Russell, questo nuovo saggio sulle scelte di vita torna a insegnare tattiche di divergenza, oggi che non è più un’utopia. Con la sagacia dei semiologi Marrone fiuta l’aria dei tempi. Ci voleva il covid-19 per mettere in crisi un sistema di valori tutto produzione e consumo, prestanza perfino negli hobby. La quarantena ha privato del diritto e dell’obbligo del lavoro, svelando quanto sia inutile affannarsi e preziosa l’inerzia.

UN CAMBIAMENTO di abitudini impossibile per molti individui e popoli, mimetizzati da «stacanovisti» ma affetti dalla sindrome del workaholism e perciò pronti a qualsiasi cosa, anche al contagio, pur di mantenere la dipendenza. Nel Diritto alla pigrizia (1883) lo diceva Paul Lafargue, litigando con suo genero Marx, che il lavoro sfrenato è il più terribile flagello dell’essere umano.
Il libro di Marrone apre gli occhi sulla pigrizia sia come disposizione personale, nei temperamenti flemmatici, sia come conquista, quando è un modo di esistenza alternativo alle soverchierie del lavoro. In un’indagine a tutto tondo l’autore evidenzia gli aspetti somatici e passionali del pigro, che sono intersoggettivi: il muoversi lentamente e mollemente, il rimandare e differire, la calma, l’apatia, l’indolenza, la riluttanza. E include nella configurazione della pigrizia da un lato l’otium dei latini, l’aristocratico ritiro dal negotium pubblico per dedicarsi alle arti e alle scienze, condizione di felicità, dall’altro il buddhismo zen. «Seduto pacificamente senza far nulla, vien la primavera e l’erba cresce da sola» è l’haiku che meglio sintetizza questa filosofia della ripulitura mentale e del godimento attraverso l’abbandono della volontà di trasformazione del mondo e assecondando l’evento, il potenziale di situazione.

EPPURE «l’ozio è il padre di tutti i vizi». Manuali di buone maniere, proverbi, libri scolastici, catechismi, gazzette dei giornali mostrano fino a che punto la pigrizia è stata oggetto di disapprovazione morale, come inattività nella quale si langue e che sarebbe causa di disordine e di piaceri del corpo ardenti e nocivi. Inevitabile ricordare il trattamento riservato da Dante agli accidiosi, l’opposizione netta fra la cicala e la formica, il ritratto dell’accidia nell’Iconologia di Cesare Ripa, «donna vecchia, brutta, mal vestita e che tenghi la guancia poggiata sopra il sinistro mento». Chiaramente – nota Marrone – la triade lavoro/ozio/pigrizia non funziona nello stesso modo in culture diverse. Così per gli spagnoli il lavoro è peggio delle schiavitù, nelle fiabe russe è costante il nesso fra pigrizia e calore e di qui ai luoghi comuni dovuti al determinismo geografico è un passo: i più pigri sono i meridionali, i latinoamericani, mentre i popoli del Nord, in Europa come in America, sarebbero gran lavoratori, temprati da temperature rigide. In generale lo studio attento delle etimologie del termine «pigrizia» porta a galla una sovrabbondanza di connotazioni negative. In latino piger è una parola ottenuta in cavo da a-ergos, un privativo dell’azione operosa; in francese la paresse è apparentata alla paresi; nell’inglese lazy, dal germanico laisch, è presente la marca della stanchezza; il tedesco faul, dal germanico ful, significa anche «marcio», «puzzolente», «ammuffito», da cui l’antico inglese foul, che diventa fool; il portoghese preguiça viene dal latino pigere, lamentarsi, alla stregua del siciliano lagnusia, lagnanza, insofferenza verso l’agire, che in Sciascia (Occhio di capra) ha una piega positiva: «O santa lagnusìa, ‘un m’abbannunari / ca mancu spieru abbannunari a tia».

PERSONAGGI PIGRI per eccellenza sono al centro di analisi argute e spassose: dall’Oblomov di Goncharov, restio a qualsiasi norma e che Marrone considera trasposizione letteraria dei vari Cinderello, Stufino, Cenerentola e Sudiciona delle fiabe, al Bartleby di Herman Melville, memorabile per la formula «preferirei di no»; da Snoopy pigro puro perfetto, che dorme e basta, all’antieroe Paperino per il quale il riposo è il programma di base e il lavoro lo strumento per ottenerlo.

Il minimo comune denominatore di questi personaggi, e del libro rispetto ad altri dello stesso genere, è che qui la pigrizia non è vissuta o coltivata nel distacco dal mondo, o come svago, tempo libero dopo il lavoro ma che lo presuppone tacitamente. Interseca invece i ritmi della quotidianità, spezzandoli con continui diversivi. Una frattura che richiede infinite lotte contro antagonisti di ogni tipo per essere aperta – una passeggiata, un silenzio in cui si dragano ricordi e sensazioni, una stanza tutta per sé – dove arrivare a non dire più «io».

06 – VITE SENZA RADICI ai due lati delle Ande. Le difficoltà di diventare ‘’altri” in luoghi stranieri, l’esperienza della migrazione, del distacco, della separazione. Sono alcuni temi sviluppati NE II SISTEMA DEL TATTO, il nuovo romanzo di Alejandra Costamagna.
Considerata una delle più importanti voci latinoamericane della letteratura contemporanea, Alejandra Costamagna è tornata a fine maggio nelle librerie italiane con II sistema del tatto, edito da Edicola ediciones, (traduzione di Maria Nicola), casa editrice che si divide tra Ortona e Santiago del Cile e che aveva già pubblicato la scrittrice cilena nel 2016 con la raccolta di racconti.
C’ERA UNA VOLTA UN PASSERO. Abbiamo contattato e intervistato Alejandra Costamagna per parlare con lei del suo ultimo romanzo, una storia famigliare che coinvolge la stessa autrice, la situazione politica e l’emergenza sanitaria in Cile dovuta al coronavirus.
LA SUA BIOGRAFIA PERSONALE E FAMIGLIARE È STATA FONDAMENTALE PER SCRIVERE II SISTEMA DEL TATTO, QUALI EMOZIONI HA PROVATO DURANTE LA STESURA DEL LIBRO?
Ci sono molti dettagli reali della mia famiglia nel romanzo, la sorella di mia nonna ha vissuto veramente l’esperienza che ho descritto nel libro, strappata dalle proprie radici e dagli affetti della sua terra, la mandarono da un continente all’altro dopo la guerra. Nel 1910 i genitori di mio nonno erano già in Argentina, successivamente mio padre e mia madre giunsero in Cile nel 1967 per questioni politiche. Tutti questi spostamenti mi hanno provocato una grande inquietudine. Fra tutti i personaggi del Sistema del tatto, c’è Nelida che s’impone con una forza speciale, perché ci sono silenzi e resistenze che raccontano una vita più complessa e torbida rispetto a quella che appare in superficie ed è a partire da lei che è stata costruita la trama. Durante la scrittura ho assorbito questa storia e l’esperienza del sentirsi fuori luogo, una sensazione che mi ha pervaso e scosso molto.
UNA DELLE VOCI DEL SUO ROMANZO È ANIA; SUO PADRE LE CHIEDE DI ATTRAVERSARE LE ANDE PER PORTARE L’ULTIMO SALUTO AL CUGINO CHE STA MORENDO IN ARGENTINA. ATTRAVERSO DEGLI INDIZI RINVENUTI IN UNA VECCHIA SCATOLA A CAMPANA, CITTÀ A NORD OVEST DI BUENOS AIRES DOVE HA VISSUTO L’INFANZIA, INIZIA PER LEI UN VIAGGIO INDIETRO NEL TEMPO. LEI CHE RAPPORTO HA CON I RICORDI DI QUANDO ERA BAMBINA?
Gabriela Mistral diceva: «Posso correggere nel mio cervello e nella mia lingua ciò che ho appreso durante le età difficili – adolescenza, gioventù, maturità – ma non posso cambiare quello ho appreso e ricevuto durante l’infanzia». Quest’idea, oltre ad essere affascinante, è assolutamente veritiera. La scrittura, almeno per me, è un esercizio che mi aiuta a ricordare, i ricordi dell’infanzia però sono spesso alterati da quello che ci hanno raccontato i nostri genitori. Ricordare dunque, è anche costruire ricordi. Non è importante ricercare la verità oggettiva, perché è impossibile riprodurre un
passato obiettivo e senza contraddizioni.
ALL’INTERNO DEL ROMANZO ALCUNE PAGINE SONO DEDICATE AL MANUALE DELL’EMIGRANTE ITALIANO IN ARGENTINA DI INIZIO SECOLO SCORSO, UNA SERIE DI CONSIGLI E DI CODICI DI COMPORTAMENTO PER CHI SI APPRESTAVA A SBARCARE DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO. SONO MAI ESISTITI SECONDO LEI DEI CONSIGLI GIUSTI PER CHI SI TROVA AD AFFRONTARE UNA VITA COMPLETAMENTE DIFFERENTE?
I brani tratti da II manuale dell’emigrante italiano che inserisco nel Sistema del tatto, ci raccontano il perché si incentivava l’emigrazione europea in Argentina: per motivi economici. Era importante popolare le campagne ed impiegare i nuovi arrivati nella produzione e, molto velatamente, per combattere il meticciato, rimpiazzando la popolazione nativa con una più “civilizzata”. Per chi arrivava dall’altra parte del mondo, spesso, le aspettative di quest’America promessa si scontravano con la realtà. Alla fine per testardaggine e con grandi sacrifici, la maggior parte riusciva comunque ad integrarsi nel nuovo mondo. I flussi migratori e gli spostamenti forzati di oggi obbediscono invece ad altre contingenze. Alla violenza estrema di molti luoghi di origine si somma l’assenza di stimoli e di accoglienza nei Paesi di approdo. Nonostante queste differenze a livello mondiale esiste tuttavia una coincidenza in termini di sradicamento, non esiste però alcun tipo di consiglio giusto che faciliti un’integrazione ed insegni a diventare “altri” in luoghi stranieri. Lo vediamo in queste settimane in Cile con la pandemia: c’è una completa mancanza di protezione per i migranti, sono obbligati ad uscire in strada perché dipende dalla giornata lavorativa la loro sopravvivenza quotidiana.
A QUESTO PUNTO NON POSSO NON CHIEDERLE COM’È ATTUALMENTE LA SITUAZIONE IN CILE, UNO DEI PAESI PIÙ COLPITI DAL CORONAVIRUS IN AMERICA LATINA.
C’è molta tristezza perché le cifre dei contagiati e dei morti non fanno altro che aumentare giorno dopo giorno e perché il nostro sistema sanitario pubblico è cosi debole che sta già sta collassando. C’è anche tanta rabbia perché il nostro governo, dopo aver visto cosa stava succedendo in Italia e in Europa, avrebbe avuto il tempo per gestire questa situazione in maniera completamente differente da come ha fatto, ffa preferito salvaguardare gli interessi delle grandi imprese per assicurare le condizioni di mercato e si è rifiutato di dare ai cittadini che vivono sotto la soglia della povertà dei veri e sostanziali aiuti economici. E stato poi davvero incredibile quello che è accaduto a fine aprile: mentre la curva dei contagi si alzava il governo annunciava che si doveva rientrare al lavoro e a
scuola e che si poteva uscire tranquillamente, bastava utilizzare le mascherine. Ma la cosa più assurda rimane il metodo con il quale volevano conteggiare i morti, considerandoli “recuperati” perché non potevano più trasmettere il virus. Hanno dovuto fare retromarcia e disporre una quarantena quasi totale a Santiago e nel resto del Paese, senza ovviamente assumersi le responsabilità politiche per non aver ascoltato le raccomandazioni della comunità scientifica.
(E notizia di pochi giorni fa che il presidente del Cile, Sebastidn Pihera, ha destituito il ministro della Salute, Jaime Mahalich, ndr).
UNA QUESTIONE CHE S’INTRECCIA INEVITABILMENTE CON QUELLA SANITARIA È SENZA DUBBIO QUELLA POLITICA: SI DOVEVA VOTARE A FINE APRILE IL REFERENDUM PER CHIEDERE UNA NUOVA COSTITUZIONE MA A CAUSA DELLA PANDEMIA È STATO RINVIATO AL PROSSIMO 25 OTTOBRE. LEI HA DICHIARATO QUALCHE MESE FA CHE APPENA SAREBBE PASSATA L’EMERGENZA SANITARIA SARESTE TORNATI NELLE PIAZZE E NELLE STRADE PIÙ FORTI DI PRIMA, NONOSTANTE SARESTE STATI ANCORA PIÙ PRECARI, STORDITI E SOFFERENTI. NE È ANCORA CONVINTA ADESSO CHE IL CILE È STATO TRAVOLTO DAL CORONAVIRUS?
Il coronavirus non ha fatto altro che confermare le differenze sociali denunciate a partire dal 18 ottobre dello scorso anno, quando è iniziato l’Estallido social. (“Esplosione sociale”, ossia le proteste nate per l’aumento del costo dei trasporti pubblici, e poi sfociate in manifestazioni contro neoliberismo, disuguaglianze e corruzione, ndr). Voglio pensare che il virus ci renderà ancora più coscienti del sistema economico nel quale viviamo che è profondamente ingiusto e ci darà la spinta per continuare la nostra lotta con ancora più forza, per cambiare definitivamente la costituzione pinochetista e la sua eredità. Penso anche alle violazioni dei diritti umani, le persone ferite e mutilate e le morti perpetrate dalla polizia accadute dall’inizio delle manifestazioni e che ad oggi non hanno ancora dei colpevoli. Guardo al futuro fiduciosa e con la speranza di un vero cambiamento e credo che le manifestazioni che verranno nei prossimi mesi saranno energiche e rabbiose, anche se qualche volta il pessimismo prende il sopravvento.
Sinopsis Australis, associazione che si occupa d’arte contemporanea emergente tra Cile ed Italia, ha collaborato alla traduzione delle risposte di Alejandra Costamagna e
del collettivo Pésimo servicio (v. box)
(di Daniele Coltrinari da LEFT)

07 – IL SOTTOSEGRETARIO MERLO: “MASSIMO IMPEGNO PER MIGLIORARE I SERVIZI CONSOLARI ANCHE IN GERMANIA” IL SENATORE RICARDO MERLO, INTERVISTATO DA “MEZZ’ORA ITALIANA”, storico programma radiofonico italiano della radio statale tedesca, tra le altre cose ha toccato temi di larga ampiezza, come il ruolo delle comunità italiane in Europa per il consolidamento dell’Unione Europea e dei rapporti tra Italia e Germania in fase di post pandemia
Durante la sua recente missione in Germania, il Senatore Ricardo Merlo, Sottosegretario agli Esteri e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, è stato ospite della “Mezz’Ora Italiana”, lo storico programma radiofonico italiano della radio statale tedesca.
La “Mezz’Ora Italiana” è una trasmissione della Saarländische Rundfunk nella prima Rete Nazionale radiotelevisiva tedesca.
La trasmissione fu mandata in onda la prima volta nel 1961 ed è il primo programma radiofonico in lingua italiana trasmesso in Germania, nonché il più antico programma radiofonico nell’intero palinsesto nazionale tedesco, ad eccezione della radiocronaca sportiva.
Si tratta di un programma realizzato in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia prima a Saarbrücken poi a Francoforte.
Al termine dei lavori svolti a Saarbrücken il 10 luglio scorso, il Sottosegretario Merlo ha voluto visitare la sede storica di radio Saarbrücken, rilasciando un’intervista a Pasquale Marino che, per il Consolato Generale, conduce il programma dal 1984.
Il Senatore ha toccato temi di larga ampiezza, come il ruolo delle comunità italiane in Europa per il consolidamento dell’Unione Europea e dei rapporti tra Italia e Germania in fase di post pandemia, per poi parlare dei servizi consolari nel Saarland, assicurando il suo impegno per ottenere rinforzi.
Fonte: ItaliaChiamaItalia

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