Sulla liberazione di Silvia Romano

di Marinella Correggia

In margine al ritorno in patria della milanese Silvia Romano rapita in Kenya, alcune sommesse domande paiono legittime:

1. Quanti africani saranno uccisi dai jihadisti con i soldi italiani di un ennesimo riscatto? Perché poi i cocci rimangono sempre là, in questo caso in Africa, dove ne hanno già tanti. Ecco un’utile lettura:

2. Se si vuole operare una vera restituzione internazionale, perché non si dà lavoro al personale locale? Dappertutto ci sono tante persone competenti. E anche stranieri, ma che si trovano in loco da tempo; missionari o laici che siano. O persone che hanno competenze introvabili sul posto (un caso difficile). C’è proprio bisogno di nuovi arrivi di principianti che poi, come successo in passato in paesi mediorientali (e in Africa con turisti) devono essere liberati?

3. Quanti favori dovrà restituire l’Italia al macellaio Erdogan visto che sono stati i servizi segreti turchi a fare da tramite per il riscatto e il successivo rilascio della Romano nel Corno d’Africa?

4. E appunto: come mai in Africa la collaborazione è venuta da Ankara? Chiarissimo: https://it.insideover.com/politica/erdogan-africa-somalia-silvia-romano.html

5. Qualcuno ricorda ancora che senza la Turchia di Erdogan a fare da autostrada a decine di migliaia di jihadisti, la Siria non sarebbe stata distrutta?

 

FONTE: http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=3741

 

 

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