COVID-19 e geopolitica globale: “Giù le mani da Papa Francesco”

La puntata di Report, ieri sera, ci ha raccontato in modo chiaro e lineare che –da alcuni anni- Papa Francesco è nel “mirino” dell’ultradestra mondiale. L’ultradestra mondiale: quel museo degli orrori che abbiamo conosciuto al famigerato “Congresso della famiglia” di Verona, fatto di antiabortisti, neofascisti, conservatori ultraortodossi, suprematisti ariani, tradizionalisti maschilisti e sovranisti di tutto il mondo. Per l’Italia, naturalmente: Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Ci racconta Report che a tessere le fila ci sono due personaggi inquietanti e famigerati, Steve Bannon e il Cardinale Burke. Hanno ancora una sede camuffata qui in Italia, nell’Abbazia di Tristuli, una specie di “quartier generale” del sovranismo da cui muovono un mondo di interessi che lega squali di Wall Street e associazioni “religiose”, pagine facebook e consiglieri di Donald Trump, politici eletti nelle istituzioni di paesi europei e squadracce di teppisti. Per l’Italia, naturalmente: Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Oggi stanno tirando le redini di quel loro esercito contro Papa Francesco, accusandolo –in un fiorire di siti e articoli e fake news- di “scarso fondamentalismo cattolico”. Del resto, ammettiamolo, non è possibile immaginare nulla di più distante da loro che Francesco. Il Papa che è andato a Lampedusa a piangere i migranti morti in mare, il Papa che ci parla continuamente della dignità da riconoscere ai lavoratori e del peccato capitale che è lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Li ha ricordati tutti, Papa Francesco, i lavoratori impegnati oggi in prima linea a difenderci dal male del virus: e ci ha ricordato pure che non dovremo scaricarli, appena tutto sarà passato. Non dovremo far pesare sulla loro pelle, ancora una volta, l’egoismo dell’accumulo delle nostre ricchezze. Quel papa, quell’uomo vestito di bianco che ha attraversato da solo piazza San Pietro, deserta e bagnata dalla pioggia, per ripetere il suo inequivocabile messaggio: che gli uomini sono tutti uguali e hanno tutti gli stessi diritti. Perché nessuno si salva da solo.

Comprensibile dunque che lo odino tanto: perché nella sua religiosità così umana, così legata al primato della dignità umana, nessuno come Papa Francesco sa svelare l’egoismo che si annida nei muri eretti contro i popoli più poveri, l’odio che anima ogni discriminazione, l’ipocrisia delle preghiere recitate negli studi televisivi di inveterate soubrette e delle crociate per le statuette del presepio. Quello che all’orrida masnada dell’egoismo sovranista mondiale (per l’Italia: Matteo Salvini e Giorgia Meloni) non va proprio giù è in fondo proprio questo: che per un cattolico –per di più Papa- amare dio significhi semplicemente amare il prossimo tuo come te stesso.

Fortebraccio News

 

Qui la puntata di Report

 

 

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