4830 DOVE SONO FINITI I VOTI DELLA Sinistra Arcobaleno?

20080416 23:50:00 redazione-IT

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La puntata odierna di "Porta a Porta" pubblica un’analisi dei flussi elettorali in Italia, secondo la quale la metà dei voti di Sinistra Arcobaleno sono andati al Partito Democratico ed il 1/5 all’astensione. Solo 1/4 dei votanti dei partiti costituenti nel 2006 ha quindi deciso di votare Sinistra Arcobaleno nel 2008 (come si sa, poco più di 1,2 milioni di elettori).
Il PD ha quindi preso i suoi nuovi voti solo dalla Sinistra Arcobaleno, e ne ha persi molti a favore dell’Udc. Solo l’1% proverrebbe dal PDL; su ciò concorda la stragrande maggioranza degli osservatori e degli analisti (a parte naturalmente, quelli del PD).(segue…)

Ciò significa che senza i voti della Sinistra, il PD, si posizionerebbe oggi intorno al 28% e non al 34%, dato che, è utile ricordarlo, comprende i voti dei Radicali. Cioè al di sotto della somma dei voti degli ex-DS e della Margherita nel 2006.

Vale a dire che il progetto del PD di Veltroni si regge essenzialmente sui voti in libera uscita dalla Sinistra, guadagnati essenzialmente con il richiamo al "voto utile" che doveva consentire "di batter Berlusconi", visto che, secondo Walter, i due maggiori contendenti erano ormai "appaiati".

In realtà, si può oggi affermare con certezza (cosa che ad un osservatore attento doveva essere chiaro già prima del voto) che la disfatta del PD è stata evitata proprio grazie a questa enorme bugia del Segretario del PD; il posizionamento della Rosa Bianca e l’improvvisa riaggregazione con l’UDC di Casini, che minacciavano di drenare voti dall’area ex-Margherita del PD (come in realtà è avvenuto), ha obbligato Veltroni nelle ultime settimane in bus, a insistere continuamente sul "voto utile", convincendo circa un milione e mezzo di elettori della possibile vittoria sul PDL, ma in realtà con l’obiettivo di pararsi "il di dietro" da una irreparabile sconfitta del proprio progetto.
Altrimenti, invece che 10 sarebbero diventati 15 i punti percentuali di distacco dal PDL del Cavaliere.

Quindi, meglio distruggere la Sinistra piuttosto che un progetto, sostenuto fortemente da Confindustria, che doveva "portare l’Italia in Europa", in America, in Paradiso.
In realtà doveva solo stabilizzare e non far fallire miseramente, un progetto che fin dal suo nascere perdeva acqua da ogni lato.
Che non sia consistito in ciò, l’accordo tra Walter e il Cavaliere di inizio marzo ? Che non si celasse proprio questo, dietro il progressive e improvviso bon ton scaturito tra Veltroni e Berlusconi in un momento in cui il PD si trovava in estrema difficoltà subito dopo la caduta del Governo Prodi ? Che interesse avrebbe avuto Berlusconi a non sparare sulla Croce Rossa -cosa che sa fare benissimo- se non per un accordo diciamo così, di limitazione dei danni del PD (partito che è assolutamente necessario come controparte "responsabile") in cambio di una opposizione non troppo accesa, in un periodo che diventerebbe –e diventerà- difficile per qualsiasi governo (crisi mondiale in arrivo)?

Paradossalmente, ma non troppo, Berlusconi aveva infatti tutto l’interesse a tutelare una consistenza elettorale del PD, per disporre delle condizioni per governare nei prossimi 5 anni.
Se il PD fosse naufragato, quale scenario si sarebbe infatti aperto ? Sarebbe subito deragliato il PDL, sarebbe stata addirittura difficile la composizione di un governo di destra; e ancor più la sua gestione. Come nella costruzione di Anassimandro-Anassimene, la gestione del potere si nutre di un necessario, seppure posticcio opposto.

Il risultato di tali operazioni è stata la perdita secca di 50 deputati della sinistra (oltre a una decina di Senatori) e la scomparsa della sua stessa rappresentanza in Parlamento.

Coma a dire che il PD e la sua leadership sono oggi in piedi per una enorme bugia che è stata sostenuta a gran voce e con ogni mezzo da tutti i grandi media televisivi e cartacei.
A scanso di ecquivoci, questo è il nuovo corso e la modernizzazione della politica con venature etiche proposta al paese dal novello Roosvelt italiano.

I parlamentari eletti nel PD -soprattutto i parlamentari eletti nelle ultime file con i voti determinanti della sinistra- dovrebbero tenere a mente ciò che è accaduto, non solo per un certo dovuto riconoscimento, ma soprattutto poiché all’aprirsi di una fase economica e sociale tra le più difficili del paese, sono chiamati a dare rappresentanza anche a ciò che oggi non ha più rappresentanza e che, da parte del PD, non prevedeva affatto rappresentanza.

La classe dirigente del PD dovrebbe evitare di insistere inopportunamente sul vantato successo e recepimento della proposta del bipolarismo e del nuovo partito, poiché solo persone molto innocenti (purtroppo ce ne sono molte) possono credervi.

Ovviamente, tutti questi fatti e considerazioni, non incidono di un millimetro sulla accertata debolezza e insipienza delle 4 classi dirigenti dei partiti di sinistra, tra le quali è comunque opportuno fare qualche distinzione di comportamento o viceversa, di attaccamento al proprio orto. Che ora non c’è più.

R.R.T.

 

 

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EmiNews 2008

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