4889 La partecipazione sociale: in Italia 893 associazioni di latinoamericani

20080430 15:01:00 redazione-IT

I dati Caritas-Migrantes. L’associazionismo ha una notevole importanza per i cittadini stranieri perché rappresenta la prima forme di auto-organizzazione. Il caso di Roma, dove nel 2007 sono state ‘censite’ 37 organizzazioni

CAPODARCO DI FERMO – Le associazioni di immigrati hanno una notevole importanza per i cittadini stranieri perché rappresentano le prime forme di auto organizzazione collettiva. Da una parte rispondono a necessità specifiche degli immigrati e dall’altra si pongono come interlocutori nella società di accoglienza. Esse assumono una notevole rilevanza perché agevolano l’integrazione degli immigrati in quanto facilitano la negoziazione della loro partecipazione nella società.

A luglio 2001 il Cnel ha presentato una ricerca quantitativa sull’associazionismo straniero, realizzata a livello nazionale che ha costituito il primo ed unico documento sistematico su questa importante realtà. Lo studio ha rilevato la presenza di 893 associazioni, delle quali 51 (pari al 5,7%) spettava a quelle di cittadini provenienti dall’America Latina. Questa percentuale risulta più bassa dell’incidenza dei latinoamericani sulla popolazione totale di immigrati, che al 31 dicembre del 2000 era pari all’8,3%. Si ipotizza che questo dato possa in parte dipendere dal fatto che allora, la presenza dei latinoamericani si trovava in una fase di insediamento iniziale e quindi poco organizzata. Secondo la ricerca Cnel le associazioni si trovavano dislocate nel territorio in modo non uniforme: al nord il 45,1%, al centro il 52,9% e al sud il restante 2%, con una forte concentrazione in Lombardia e Lazio specialmente nelle aree metropolitane di Milano e Roma.

Oggi, anche se la situazione è cambiata, resta comunque molto significativa la presenza di associazioni a Roma e a Milano. Dopo una breve indagine il Dossier Caritas-Migrantes ha appurato che nella Lombardia, le associazioni latinoamericane che appaiono attive e che presentano una certa visibilità, sono all’incirca 31. Esse provengono da diversi paesi: Perù (12), Ecuador (6), latinoamericani misti (6), Brasile (2) e poi Bolivia, Cile, Colombia e Repubblica Dominicana (1 per ogni paese). Le loro attività si collocano in ambito culturale, sociale e politico ma alcune di loro operano su più fronti, con una netta prevalenza di azioni di tipo socio culturale.

Il caso Roma. A Roma, sull’associazionismo latinoamericano si hanno più informazioni e notizie. Nel 2007, il Dossier ha svolto un’indagine che ha aiutato ad una maggiore comprensione del fenomeno e si ritiene che i risultati emersi siano in qualche modo indicativi della situazione italiana. Accertata l’esistenza di 37 associazioni attive nella Capitale che comunque non ne rappresentano la totalità. I colloqui hanno riguardato 30 delle associazioni, provenienti dal Perù (13), Ecuador (7), Brasile, Bolivia e Colombia (2 rispettivamente), Messico, Nicaragua, Guatemala (1 per ciascun paese) e, per ultimo, una composita, formata da latinoamericani misti e da italiani.

Circa un terzo delle associazioni si è formato negli anni ’90 ed il resto dopo il 2000, il che conferma la tendenza del collettivo ad organizzarsi negli ultimi anni. Le associazioni prese in considerazione non presentano caratteristiche e attività uniformi e neanche lo stesso grado di strutturazione. Le attività, che generalmente si rivolgono indiscriminatamente a tutti i latinoamericani, si concentrano principalmente in ambito sociale e culturale. In quest’ultimo campo si distinguono la promozione e la divulgazione della cultura e dell’identità di origine sia tra i latinoamericani, sia tra la popolazione autoctona, ma anche la promozione della cultura e la lingua italiana tra i latinoamericani.

In ambito sociale le attività spaziano da quelle a carattere ludico a quelle di informazione, accompagnamento, consulenza legale e giuridica sulle diverse questioni relative all’immigrazione. Sono presenti anche sportelli di sostegno psicologico indirizzati prevalentemente a donne e bambini così come corsi di formazione per i membri dei collettivi. Tra le attività sociali è inclusa la partecipazione di alcune associazioni a progetti di cooperazione e sviluppo in America Latina.
Anche se c’è un clima di dialogo e collaborazione tra le associazioni e la società italiana, queste ultime devono affrontare molteplici difficoltà che creano ostacoli alla loro integrazione e alla loro partecipazione alla comunità. Tra queste, spicca l’eccessiva burocratizzazione e la scarsità di fonti di finanziamento. Le associazioni sono costrette a contare essenzialmente sul contributo dei soli soci ma non sempre questo è plausibile per la penuria di risorse nella quale normalmente si trovano. Anche se sono diversi gli interventi attivati in collaborazione con il Comune, Regione e Provincia, l’approvazione dei vari progetti è complessa per cui il più delle volte, le associazioni possono contare soltanto su un mero patrocinio senza copertura finanziaria. Questa situazione si presenta in modo analogo con le proprie rappresentanze consolari e diplomatiche, che solo in pochi casi riescono a dare un appoggio economico alle attività.

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EmiNews 2008

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