4948 ROM: Pacchetto sicurezza, lo sconcerto del Naga: ''Gravi elementi discriminatori''

20080514 16:14:00 redazione-IT

Le proposte del ministro dell’Interno commentate da Pietro Massarotto, presidente dell’associazione che si occupa di sanità nei campi rom a Milano. ”Risposte di facciata a un allarme indotto. Rom terrorizzati, stanno già andando via”

* De Corato: ”Commissario Milano agisca su tutta la Lombardia”
* Valdesi: ”Le misure contro i rom sono una strada sbagliata e pericolosa”
* Cnca: ”Monta di nuovo l’allarme sui rom, si consolida il pregiudizio”

Pacchetto sicurezza, lo sconcerto del Naga: ”Gravi elementi discriminatori”

Le proposte del ministro dell’Interno commentate da Pietro Massarotto, presidente dell’associazione che si occupa di sanità nei campi rom a Milano. ”Risposte di facciata a un allarme indotto. Rom terrorizzati, stanno già andando via”

MILANO – Preoccupazione e sconcerto sono i sentimenti espressi dal Naga, associazione milanese che si occupa del servizio sanitario nei campi rom, per il pacchetto sicurezza allo studio del ministro dell’Interno. Le proposte di estendere il periodo di trattenimento nei Cpt fino a 18 mesi, introdurre il reato di immigrazione clandestina e la sospensione del trattato di Schengen per i cittadini romeni, e in particolare i rom "contengono gravi elementi discriminatori – commenta Pietro Massarotto, presidente del Naga -. La sospensione di Schengen, a danno di un gruppo specifico di cittadini europei, violerebbe le fondamentali norme nazionali, europee e internazionali in materia di non discriminazione".

L’impianto generale del provvedimento inoltre, secondo l’associazione, non corrisponderebbe a una reale conoscenza del fenomeno migratorio, quanto piuttosto "all’esigenza di fornire risposte immediate e di facciata a un allarme sociale indotto". L’assalto agli insediamenti rom di Napoli e le dichiarazioni del presidente della Provincia Filippo Penati (che ha chiesto al ministro dell’Interno Maroni l’eliminazione di tutti i campi abusivi ndr) hanno fatto crescere la paura nei campi di Milano e dell’hinterland. "Sono terrorizzati, c’è gente che sta iniziando a tornare in Romania – precisa Marta Pepe, volontaria del Naga – . Mi aspetto che possa succedere il peggio". (Ilaria Sesana)

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De Corato: ”Commissario Milano agisca su tutta la Lombardia”
Roma – "Con la prossima nomina del prefetto a commissario straordinario Milano avra’ una guida autorevole per affrontare l’emergenza rom, come previsto dal Patto per la sicurezza siglato lo scorso 18 maggio". Lo sottolinea il deputato del Pdl e vicesindaco di Milano Riccardo De Corato. "Naturalmente- aggiunge- e’ necessario che la massima autorita’ per la pubblica sicurezza sia messa nella condizione di agire con efficacia. Dovra’ dunque disporre di risorse e di ampia possibilita’ di intervento non solo sul territorio di Milano e provincia, ma su tutta la Lombardia". E, continua, "dovra’ avvalersi anche di nuovi strumenti legislativi che gli permettano una rapida politica di rimpatri. Altrimenti- conclude- si rischia semplicemente di spostare il problema nomadi sul territorio". (DIRE)

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Valdesi: ”Le misure contro i rom sono una strada sbagliata e pericolosa”
Roma – "Una strada sbagliata e pericolosa". Cosi’ la pastora Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese (organo esecutivo delle chiese valdesi e metodiste in Italia), in riferimento agli annunziati provvedimenti governativi nei confronti dei rom. "Come cristiana- sottolinea Bonafede-, ma anche come cittadina di uno stato democratico, esprimo tutta la mia preoccupazione per le misure annunciate nei confronti dei rom". Queste misure, prosegue, "penalizzano un’intera comunita’, alimentano il pregiudizio sociale e scatenano vere e proprie campagne d’odio nei confronti di una popolazione che nella storia europea ha gia’ subito la tragedia delle persecuzioni razziali e dei campi di sterminio". La garanzia della legalita’, sottolinea ancora Bonafede, "non passa per i progrom, passa per l’applicazione, anche severa, delle norme esistenti e per un piano di integrazione e di inclusione sociale di migliaia di rom che non rubano e non delinquono". Come cittadini, conclude Bonafede, "dobbiamo ribadire che la legge deve essere uguale per tutti, per gli italiani come per i rom. Ma come cristiani dobbiamo affermare e testimoniare che anche i rom sono il nostro prossimo".
(DIRE)

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Cnca: ”Monta di nuovo l’allarme sui rom, si consolida il pregiudizio”

Dal coordinamento un no deciso all’introduzione del reato di immigrazione clandestina e alla trasformazione dei Cpt. ”Preoccupanti le misure annunciate dal Governo”

ROMA – “L’allarme che sta di nuovo montando contro le persone rom e le persone di nazionalità romena consolida pregiudizi e intolleranze indiscriminate già ampiamente diffuse nella collettività, con l"unica conseguenza di togliere ai più marginali anche quel poco che hanno faticosamente costruito”. E’ il parere del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza che in una nota esprime la propria preoccupazione per i provvedimenti preannunciati dal nuovo Governo in materia di sicurezza. ‘’La vicenda assolutamente non chiara della giovane rom che, a Ponticelli, avrebbe tentato di rapire un bimbo – scrive Lucio Babolin, presidente del Cnca – così come le successive mobilitazioni con tanto di molotov e spranghe sono la logica conseguenza di una paura che è anche artificialmente sostenuta”.

Dal Cnca arriva un no deciso all’introduzione del reato di immigrazione clandestina che “renderebbe penalmente rilevante una situazione che, in sé, non comporta alcun danno né per la collettività né per gli altri”. La condizione di clandestinità, spiega l’organizzazione, “non permette in alcun modo di distinguere tra “buoni” e “cattivi” perché – tra l’altro – sono numerose le persone che transitano da questa condizione in quella di “regolari” e viceversa”. Difficile anche accettare che per restare nel paese occorra una soglia minima di reddito: “colpiamo i poveri solo perché poveri? Sarebbe più opportuno, invece, agire per regolarizzare situazioni che hanno tutti i requisiti per esserlo”. Critico ancora il Cnca sulla proposta di trasformare i Cpt da centri di permanenza temporanea in strutture a tutti gli effetti detentive (allungando la permanenza a 18 mesi). Secondo babolin si tratta di strutture “che diversi rapporti di ricerca indipendenti e la stessa commissione De Mistura hanno definito del tutto inadeguate rispetto a primari diritti fondamentali”. E se oggi i Cpt costerano circa 90 milioni di euro l’anno, un rimpatrio avrebbe un costo tra i 10mila e i 25mila euro.

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EmiNews 2008

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