5110 Costituzione europea bocciata in Irlanda

20080617 12:02:00 redazione-IT

di Tito Pulsinelli

La Costituzione europea scritta da un pugno di tecnocrati della politica è stata bocciata in Irlanda. Finora, negli unici tre Paesi in cui è stato chiesta ai cittadini un’opinione, la risposta è stata NO. Fu così in Francia ed Olanda, è andata allo stesso modo con il testo rimaneggiato e truccato presentato agli irlandesi.

Le regole del gioco scritte unilateralmente da banchieri, tecnocrati vitalizi e governi, non suscita nessuna passione tra i cittadini europei, cioè tra la gente comune, che sente queste cose lontanissime dalla vita e dai problemi concreti quotidiani.

Tre volte NO, ma gli inqualificabili politici si affrettano a dire: "No problem, andiamo avanti lo stesso, non è successo nulla di grave…se ne può fare a meno". Bravi, bis! Decisamente il principio della sovranità popolare è chiaramento al ribasso.
Adesso voteranno solo i Parlamenti nazionali, lì dovrebbe andare meglio perchè si tratta di voto addomesticato, sotto controllo permanente, lontano da elettorati che non si lasciano sempre manipolare facilmente dalla propaganda mediatica.

Questa è la concezione della democrazia attualmente prevalente in Europa. Una presa in giro, visto che il processo decisionale è in mano a ristrette elites della politica, degli affari, apparati militari e religiosi, ed altri che agiscono nell’ombra. La sovranità popolare è un oggetto decorativo, un abbellimento retorico durante le chiacchierate nei talk-show. Questo è il punto.

C’è un settore che per sminuire la portata della decisione dell’Irlanda o per distorcerne il significato, fanno questo ragionamento bizantino: è giusto che lo 0,5% degli elettori europei possano decidere il destino di una Costituzione? E’ giusto, invece, che il 99,5% non siano interpellati!

Fra costoro, c’è anche Gennaro Carotenuto che mette in risalto le conseguenze negative della bocciatura irlandese. Ma è giusto che questa Costituzione non possano votarla anche i cittadini degli altri 26 Paesi? E’ giusto che è stata scritta a porte chiuse dagli addetti ai lavori -sotto dettatura dei tecnocrati e della Banca Centrale Europea- e che venga ratificata solo dai Parlamenti nazionali? E’ democratico il ricatto dei Palazzi delle 26 capitali che ingiungono: o mangi questa minestra o salti da questa finestra?

Eppure questa burocrazia con la coda di paglia, quando si vota in Venezuela, in Bolivia, in Russia, in Iran salgono sul pulpito, fanno prediche a bischero sciolto, e rilasciano pagelle sulla democrazia (altrui). Sono gli specialisti del pelo nell’uovo, i veggenti che non vedono la trave conficcata nelle loro pupille strabiche. Saranno capaci di vergognarsi?

La democrazia -per quel che è dato vedere- non si coniuga più con gli interessi delle elites, neppure nell’area della cosiddetta democrazia rapresentativa di mercato che -in realtà- è sempre più un mercato nero della democrazia. Viva l’Irlanda e che San Patrizio protegga tutti gli europei, e li metta al riparo dell’inettitudine delle loro classi dirigenti.

 

 

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EmiNews 2008

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