5535 PdL all'estero: chiarezza e minacce

20080909 09:06:00 redazione-IT

di GIAN LUIGI FERRETTI

“Cuidado a no bajarse del cordon porque podria pizarlo un coche” (Stia attento a non scendere dal marciapiede perché potrebbe investirlo un’auto)

Difendiamo la libertà di opinione
Comincia sempre così con qualcuno che tira parole come fossero pietre o bombe a mano e spesso spunta qualcun altro che si sente legittimato a passare all’azione. Ricordate il commissario Calabresi?
Abbiamo espresso un’opinione. Non insulti, contumelie o denigrazioni, ma una semplice opinione, giusta o sbagliata che fosse.
Un energumeno dell’informazione da Roma ci ha definiti: “disinformati, pasticcioni, maligni e poveri di spirito che hanno preso troppo sole” e subito un altro da Buenos Aires ci ha minacciati di morte dai microfoni di una radio: “Cuidado a no bajarse del cordon porque podria pizarlo un coche” (attenti a non scendere dal marciapiede perché potrebbero venire investiti da un’auto).

Sul sito www.litaliano.it sono pubblicate le numerose reazioni indignate e gli attestati di solidarietà da destra e da sinistra.
La libertà di opinione è una cosa seria, troppi sono coloro che hanno dato la vita per conquistarla e difenderla.
E’ doveroso reagire. E’ giusto non farsi intimorire.

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PdL all’estero: chiarezza e minacce
di GIAN LUIGI FERRETTI

Sono contento di aver contribuito a chiarire la situazione. Dopo che avevo sollevato la questione della presentazione della struttura del PdL a Buenos Aires senza che gli alleati di Forza Italia ne sapessero nulla, l’On. Zacchera, responsabile di AN per gli italiani nel mondo, aveva provato a puntualizzare con un comunicato che per ora ogni parlamentare eletto all’estero rappresenta il PDL in virtù della sua carica elettiva e ha il dovere di incontrare e sensibilizzare gli italiani all’estero a partecipare alla costituzione del Pdl, ma non ha nomine personali di delega a rappresentare ufficialmente strutture di un partito che ancora non c’e’”.
Però è stato immediatamente smentito da un comunicato del Coordinamento del Pdl per gli Italiani all’estero: imangono valide le disposizioni di volta in volta inviate dal responsabile del PDL nel mondo, senatrice Barbara Contini, nominata dal Presidente Silvio Berlusconi prima delle ultime elezioni elettorali”.
Tutto chiaro: comanda la Contini, decide lei. Gli esponenti di AN e del Comitato Tricolore nel mondo, che qualche sospetto lo covavano, ora hanno la certezza. Quindi, fino a prova contraria, sarebbe pienamente legittima, dal punto di vista formale, la manifestazione nella capitale argentina di giovedì scorso, pur se molto sottotono. Pochi gli intervenuti e fra loro nessun personaggio importante della comunità né alcuna autorità. Del Comites era presente solo Marcelo Pacifico, oriundo cooptato perché senza la cittadinanza italiana.
Comunque sono stati proclamati ufficialmente i vertici del PdL in Sud America. Presidente il Sen. Esteban Caselli, primo vicepresidente il candidato di punta dell’Udc alle recenti elezioni Eugenio Sangregorio, secondo vicepresidente Carmelo Pintabona. Tutti e tre di Buenos Aires. L’On. Giuseppe Angeli se ne è rimasto a Rosario, ma, fiutata l’aria, ha fatto pervenire una lettera carina che probabilmente gli varrà la carica di terzo vicesegretario.
Per aver espresso giovedì scorso le nostre legittime opinioni e valutazioni politiche in merito alla vicenda, un energumeno, dal suo pulpito radiofonico settimanale, ha minacciato sia me che il vicedirettore Tullio Zembo: “Cuidado a no bajarse del cordon porque podria pizarlo un coche” (Stia attento a non scendere dal marciapiede perché potrebbe investirlo un’auto). A tale livello di barbarie siamo arrivati. Ringrazio amici ed avversari che ci stanno facendo pervenire numerosissimi messaggi di solidarietà. Persino l’editore della radio mi ha chiamato per dissociarsi.

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“Cuidado a no bajarse del cordon porque podria pizarlo un coche”
(Stia attento a non scendere dal marciapiede perché potrebbe investirlo un’auto)

Oggi alle 17 (ore 12 in Italia) su Radio Argentina AM 570 (si può ascoltare anche sul sito www.am570radioargentina.com.ar) la registrazione delle minacce.

Hanno finora inviato messaggi di solidarietà (non richiesti) per le gravi minacce di morte (di cui comunque si occuperà la Magistratura) pronunciate domenica da Franco Arena dai microfoni di una radio argentina nei confronti del nostro direttore e del vicedirettore Tullio Zembo:

ON. RICARDO MERLO (MAIE):
Apprendo con sdegno le pesanti e inaccettabili minacce di cui sei stato fatto oggetto. Ti esprimo tutta la mia solidarietà e il mio affetto. Questa è la dimostrazione del detto popolare che "la madre degli imbecilli è sempre incinta”, e aggiungo di mio, purtroppo.

ON. FABIO PORTA (PD):
Caro Ferretti, ti esprimo immediatamente e sinceramente la mia solidarietà personale e la mia indignazione politica per le assurde minacce di morte delle quali sei stato oggetto in questi giorni in Argentina. Avevo letto (e tra l’altro apprezzato per la consueta lucidità e oggettività dell’analisi) il fondo de “L’Italiano” che ha scatenato le reazioni, comunque ingiustificate ed esecrabili, a te indirizzate.Sono certo che le autorità competenti, italiane e argentine, esamineranno l’origine e le possibili conseguenze di tali minacce, impedendo tra l’altro che simili episodi possano ripetersi.Un caro saluto.

EUGENIO MARINO (Dipartimento Internazionale del Partito Democratico):
Caro Direttore, invio a Lei e al vice direttore Zembo la mia più sentita solidarietà per le minacce ricevute. Ritengo quanto accadutoLe un fatto inaccettabile non soltanto perché gravemente lesivo della Sua libertà personale, ma anche perché chi La minaccia offende e mortifica la libertà di opinione e di stampa così come sancite dalla nostra Carta costituzionale. Dunque colpisce l’essenza stessa della democrazia. Penso che in momenti come questi, chiunque, vieppiù chi fa politica o informazione, debba sentirsi indignato e colpito in prima persona e reagire con fermezza, senza se e senza ma. Poiché se è sempre legittimo il confronto di idee, principi e valori differenti in una battaglia politica anche aspra, non lo è mai la scelta della violenza e dell’insulto nei confronti dell’avversario.
GIUSEPPE MARIA PISANI (Direttore di Italia Estera):
Caro Ferretti, è doveroso reagire. E’ giusto non farsi intimorire, lo hai scritto tu stesso. Abbi tutta la solidarietà della redazione di Italia Estera e la mia. Personaggi di questo genere non ci appartengono. Vanno additati al pubblico ludibrio.

CLAUDIO LIZZOLA (Cgie – Forza Italia):
Hai tutta la mia solidarietà. Frasi del genere non devono essere pronunciate nemmeno per scherzo.

MICHELE SCHIAVONE (Co-coordinatore del Partito Democratico in Svizzera):
Ricevi non solo la mia solidarietà ma anche l’espressione di una convinta e deplorevole stigmatizzazione di comportamenti ed atti che oggi vanno ripudiati per garantire il libero pensiero e la democrazia. Coraggio e sinceri auguri.

CARLO ERIO (Cgie Francia):
"Perdona loro mio Signore poiché non sanno quel che fanno". Ignoranti e deficienti ve ne sono sempre ovunque, ne abbiamo trovati e ne troveremo sempre. A me successero questo minacce dopo le prime elezioni del CGIE (inizio 92) ed di nuovo dopo le seconde (nel 98) con strascichi di lettere anonime tra la comunità italiana di tutta la Francia per oltre un anno. Allora ti capisco, ti sostengo moralmente e ti prego di continuare(come lo vuoi fare)ad essere un uomo libero tra uomini liberi.

MARIANO GAZZOLA (Cgie Rosario):
Tutta la mia solidarietà. Conoscendo questa gente non mi sorprendono i loro commentari.

GIANGI CRETTI (Cgie Svizzera, Vicepresidente FUSIE):
Niente può giustificare una simile assurda reazione. Per quanto mi riguarda ti esprimo la mia piena solidarietà e la convinta condanna delle dichiarazioni minacciose di cui sei stato fatto oggetto: appartengono ad una cultura a cui mi onoro di non appartenere.

LUCIANA MARTENA (AN Germania):
Ti esprimo piena solidarietà Gian Luigi, a volte la „libertà di opinione” viene spesso rinchiusa nelle sbarre del circuito chiuso di un celato regime giornalistico, e se questo non basta a fermare un’onda sana di dissenso verso il condizionato mondo dell’esclusività di accettare senza fiatare le scelte imposte, allora si passa ai toni duri, di chi si crede forte, ma si nasconde solo dietro una coltre di codardia. Ho solo una risposta a questi elementi che si ritengono pensanti: “molti nemici…molto onore!”

MARCELO ROMANELLO (Cgie Mendoza):
Quiero solidarizarme contigo en este momento ante el increible hecho gravisimo protagonizado en una radio de Buenos Aires en contra de tu persona. Se puede disentir con las ideas, pero vivimos en un proceso democratico en Italia y en la Argentina que no dan cabida a amenazas como las que sufriste. Los hombres con madurez intelectual discuten sus ideas con la razon y no con amenazas. .Repudio enérgicamente, como veterano periodista con 40 años de profesión y dirigente de la colectividad italiana , las insólitas y descabelladas declaraciones que nos ofenden como hombres de bien que buscan el bienestar de la sociedad a la que servimos y pertenecemos.Y quiero recordar las palabras que Domingo Faustino Sarmiento escribio en francés en una piedra del Zonda en San Juan : "barbaros, las ideas no se matan".

RICARDO BUTTAZZI (Cgie Argentina):
Condivido lo detto per Marcelo. Quelli che non anno una idea vogliono cancelare a tutti quelli che posono pensare.

ALESSANDRO CHIODO (Hamburg):
Caro Gian Luigi,ho letto delle minacce ricevute… aggiungo la mia solidarietà a quella espressa da persone più importanti. Un caro saluto.

VINCENZO ARCOBELLI (CTIM Usa):
Apprendo proprio in questo momento la notizia. La mia solidarietà.

ADRIANO TONIUT (Cgie Mar del Plata):
Esprimo tutta la mia solidarietà.

BENITO SCARAMELLI (Argentina):
Mi vorrei associare alle espressioni di molti connazionale a favore del caro Tullio Zembo e a lui vorrei rivolgere queste poche righe. Caro Tullio: Tu sai con quanta simpatia e ammirazione, vedo e seguo le tue pozioni politiche e legali sempre in cerca di favorire la nostra Italianità. Anch’io in questo momento, sono al tuo fianco e tua disposizione per tutto quello che ti possa essere di aiuto. Non temere…."Can che abbaia non morde." Un forte abbraccio ed un cordialissimo e sincero saluto.

MARCELLO PALOMBARO:
Solamente oggi ho letto delle minacce e mi dispiace. Non posso che esprimere tutta la mia solidarietà più sincera. Con stima,

Caro Ferretti,
ricevi la mia personale (e della FILEF) convinta solidarietà.
Leggendo il tuo articolo emerge un quadro molto preoccupante che ci riporta indietro nel tempo e mostra quanto inquinamento e maddy waters siano presenti anche nel nostro mondo degli italiani all’estero.
Gli ambienti suggeritori di ammonimenti e minacce devono essere al più presto smascherati.
E’ un impegno per tutti.

Rodolfo Ricci

E inoltre:

ELIO CAROZZA, Segretario Generale del Cgie

RICCARDO PINNA, Cgie SudAfrica

www.litaliano.it

 

 

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EmiNews 2008

 

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