6312 Gaza, Israele prepara l'invasione. Già 400 i morti, 180 civili

20090101 12:33:00 redazione-IT

Le forze armate israeliane sono «pronte» per una grande offensiva terrestre contro il movimento radicale palestinese Hamas nella Striscia di Gaza. Lo hanno confermato fonti militari dell’esercito di Tel Aviv, spiegando che «chiunque pensi che i militari avranno un comportamento improntato alla gentilezza si sbaglia di grosso». Proseguono i bombardamenti che hanno già provocato 399 vittime, di cui 180 civili.

Le forze armate israeliane sono «pronte» per una grande offensiva terrestre contro il movimento radicale palestinese Hamas nella Striscia di Gaza. Lo hanno confermato fonti militari dell’esercito di Tel Aviv, spiegando che «chiunque pensi che i militari avranno un comportamento improntato alla gentilezza si sbaglia di grosso». Un alto ufficiale dell’esercito israeliano ha confessato al quotidiano Yediot Ahronoth che dal tempo della Seconda guerra del Libano i militari israeliani sono impegnati in intense sessioni di addestramento, proprio in vista di un possibile conflitto nella Striscia di Gaza. «Adesso siamo pronti», ha aggiunto, pur ammettendo che un’operazione terrestre sarebbe una grande sfida dalle conseguenze incerte. Tanto più, ha ammesso la fonte militare, che analogamente ad Hezbollah in Libano anche Hamas potrebbe essere in possesso di armi di cui Israele non è a conoscenza. «Durante il conflitto, Hamas potrebbe utilizzare molti tipi di armi, congegni esplosivi, cecchini e cellule kamikaze che proveranno a colpire le nostre forze», ha detto la fonte, garantendo comunque che l’esercito «è in possesso di equipaggiamenti adeguati».

Intanto il ministro israeliano degli Affari Esteri, Tzipi Livni, è a Parigi, dove ha in agenda un incontro con il presidente francese Nicolas Sarkozy. Durante il vertice all’Eliseo, il capo di Stato francese avrà l’occasione di ribadire al ministro dello Stato ebraico la necessità di «un cessate il fuoco immediato e permanente» nella Striscia di Gaza, che possa permettere la consegna di aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese e porre le basi per un accordo di tregua duraturo. La Francia è stata impegnata, negli ultimi giorni del suo semestre di presidenza europea, in un’intensa attività diplomatica che ha per obiettivo la fine delle violenze a Gaza. Israele ha però respinto la tregua di 48 ore proposta da Parigi perché avrebbe consentito ad Hamas di riorganizzarsi per lanciare nuovi attacchi e perché la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza «è abbastanza buona», ha dichiarato nelle ultime ore Tzipi Livni. Secondo alcune fonti citate ieri dal quotidiano Haaretz, la Francia potrebbe ora presentare allo Stato ebraico alcuni emendamenti alla sua proposta di tregua per convincere Israele a cessare il fuoco. Il capo della diplomazia francese Bernard Kouchner, intanto, si è detto più volte molto preoccupato dal fatto che Israele possa decidere di avviare anche un’operazione militare terrestre contro Hamas. «Spero che ciò non accada», ha ribadito ieri. «Non sarebbe una soluzione ai problemi e avrebbe l’unico effetto di aumentare il numero delle vittime. Bisogna tornare al processo di pace»

Aerei israeliani hanno attaccato alcuni edifici pubblici nella Striscia di Gaza alle prime ore del mattino. Truppe di terra e carri armati israeliani, intanto, si sono concentrati vicino al confine del popoloso enclave. Secondo funzionari della sicurezza di Hamas, l’ultimo bombardamento israeliano, preceduto ieri da altri dieci raid, avrebbe praticamente distrutto le sedi dei ministeri dell’Educazione e dei Trasporti. Sarebbe stato colpito anche il palazzo del Parlamento

Nei raid quattro palestinesi, fra i quali una donna, sono rimasti uccisi e almeno una quarantina feriti. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi. Tre delle vittime, compresa la donna, sono state causate da una incursione degli aerei israeliani che aveva come obiettivo un capo locale del braccio armato di Hamas a Rafah, nel sud della Striscia presso la frontiera con l’Egitto – ha detto alla France Presse Moawiya Hassanein, direttore per i servizi di emergenza. Le vittime sono tutti vicini di Abou Anas Chabana, capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam, che era fuori casa. La sua abitazione è stata comunque distrutta e una decina di altre case vicine sono rimaste danneggiate. Un altro uomo palestinese è rimasto ucciso in un raid aereo contro una casa a Jabalia (nord), dove si sono avuti anche numerosi feriti. Con questi nuovi raid sale a 399 il bilancio dei palestinesi uccisi dall’inizio dell’offensiva militare israeliana contro la Striscia di Gaza sabato scorso. Di essi 180 sono civili. I feriti sono circa duemila.

01 gennaio 2009

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