7396 MIRKO TREMAGLIA: DIFENDIAMO CHI EMIGRA. CANCELLIAM IL “REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

20090709 10:59:00 redazione-IT

COMUNICATO STAMPA dell’8 luglio 2009

MIRKO TREMAGLIA, GIA’ MINISTRO PER GLI ITALIANI NEL MONDO E SEGRETARIO GENERALE DEL CTIM – COMITATO TRICOLORE PER GLI ITALIANI NEL MONDO:
DIFENDIAMO CHI LAVORA E CHI EMIGRA.
DECISA UNA AZIONE ANCHE PARLAMENTARE PER CANCELLARE IL “REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA”, A FIRMA MARONI, CHE IN TERMINI LEGALI NON “ESISTE”.
GLI EMIGRATI ITALIANI HANNO VINTO NEL MONDO CONTRO LE PERSECUZIONI E LE DISCRIMINAZIONI ANTIDEMOCRATICHE: QUESTA E’ UNA VERITA’ CHE APPARE NELLA NOSTRA STORIA.
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Oggi è stato inventato il “reato di immigrazione clandestina” che vuole colpire emigranti che non hanno commesso alcun reato specifico contro la legge e che non hanno offeso alcun diritto altrui.

Come parlamentare ed a nome del CTIM – Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, reagisco con estremo vigore per impugnare questa decisione che suona offesa a quanti nel mondo sono costretti a vivere ed operare al di fuori dei loro Paesi di origine.

Scendiamo in campo per difendere i diritti di chi è costretto a lasciare il proprio Paese di origine per ragioni di sopravvivenza sua e della propria famiglia. Reagiamo ai maltrattamenti ed alla privazione dei diritti di ciascun emigrante che rispetta in ogni parte del mondo i diritti altrui e quelli della convivenza.

Per questi motivi di fondo abbiamo considerato sacrosanto il nostro impegno in difesa dei lavoratori italiani emigrati all’estero e ci impegniamo oggi per fare revocare questa “distorsione legislativa” che ha “inventato” una norma assurda che vuol colpire milioni di persone che lavorano o vogliono lavorare in Italia.

Quando ero Ministro per gli Italiani nel Mondo, quale mio primo atto ufficiale, sono stato a rendere omaggio agli Italiani emigrati in Belgio morti a Marcinelle in Belgio l’8 agosto 1956, 136 lavoratori periti nella miniera di Bois du Cazier, ed ho presentato come Ministro per gli Italiani nel Mondo una direttiva, divenuta decreto, ove si considera la rilevanza sociale della riscoperta dei valori storici e culturali che hanno accompagnato il processo di emigrazione di massa dall’Italia, in particolare per il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro e del sacrificio dei connazionali emigrati.

Questa diviene la premessa di un discorso di fondo che ci impegna, così come abbiamo fatto per gli Italiani, a difendere le ragioni di quanti si sono trovati in Italia per tutelare e difendere le ragioni della loro esistenza.

Da allora, con la data dell’8 agosto è stata emanata questa direttiva:

1. La giornata dell’8 agosto di ogni anno è designata “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. In tale data, le Amministrazioni pubbliche assumono e sostengono, nell’ambito delle rispettive competenze, iniziative volte a celebrare il ricordo del sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo, al fine di favorire l’informazione e la valorizzazione del contributo sociale, culturale ed economico recato con il proprio impegno dai lavoratori italiani operanti all’estero.
2. Tali iniziative potranno essere avviate anche precedentemente all’8 agosto.

Questo significa che gli Italiani emigrati nel mondo, che hanno subito persecuzioni ingiuste, vengono da allora esaltati ovunque.

Questo appartiene alla Storia. E’ una realtà che significa aver preso atto nel mondo di una eccezionale realtà che chiamiamo “Sistema Italia”, avendo individuato nella verità l’esistenza di un mondo di Italiani emigrati all’estero, che abbiamo così in sintesi registrato:

· stampa e stazioni televisive (si parla di circa 390 testate giornalistiche);
· enti patronati;
· 93 Istituti di Cultura;
· circa 3,5 milioni di cittadini Italiani all’estero;
· 60 milioni di cittadini di origine italiana nel mondo;
· 72 Camere di Commercio italiane all’estero;
· 48 ospedali italiani nel mondo, che hanno fatto un patto di alleanza con gli ospedali in Italia;
· 1.000 Scienziati e Ricercatori italiani all’estero censiti;
· la Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo: circa 100.000 imprenditori a disposizione dell’Italia;
· 61.800 Ristoratori italiani, un fatturato annuo di più di 27 miliardi di Euro ed 1 miliardo di clienti ogni anno;
· una apposita convenzione con la RAI per aprire una grande finestra economica e culturale sull’Altra Italia mediante la trasmissione nel nostro Paese di programmi sulle Comunità italiane all’estero;
· la Carta dei Servizi Turistici per gli Italiani del Mondo: una grande opportunità che consentirà ai nostri connazionali all’estero, che visitano l’Italia, di usufruire di sconti su aerei, ferrovie, alberghi e musei;
· 123 Ambasciate e 116 Consolati;
· 500 Comitati della “Dante Alighieri”;

e fatto di eccezionale valore:

· 395 Parlamentari di origine italiana all’estero, che svolgono la loro attività politica in ogni parte del mondo.

E in questa realtà democratica, conquistata con il lavoro, noi abbiamo operato e abbiamo dato con la legge n. 459 del 27 dicembre 2001 la cittadinanza italiana a più di 3 milioni di emigrati. Abbiamo per loro anche cambiato due volte la Costituzione ed a questi Italiani abbiamo dato il diritto di votare alle elezioni politiche italiane.

Questo è il punto di partenza di una realtà che nessuno può disconoscere: è la contrapposizione al “reato (inventato) di immigrazione clandestina” che deve essere cancellato. Tolta la “immigrazione clandestina” occorre dare immediatamente spazio attraverso due rimedi: quello della “regolarizzazione” e quello della sanatoria, provvedimenti evidentemente che debbono avere impostazione e carattere amministrativi.

Come esempio di questa nuova realtà, che noi indichiamo, vi è la regolarizzazione di oltre 700 mila emigrati nel nostro Paese, già avvenuta su richiesta dell’On. Gianfranco Fini.

Gli Italiani emigrati nel mondo sono riusciti a superare ogni persecuzione.

E’ inconcepibile che si possa “inventare”, proprio qui in Italia, una persecuzione che i nostri hanno giustamente respinto all’estero, fatta contro di loro.

Siamo quindi moralmente, oltre che politicamente, impegnati a salvaguardare gli stessi diritti che i nostri emigrati hanno ottenuto con tanti sacrifici.

Invito a fare questa battaglia di democrazia innanzitutto i miei Colleghi parlamentari, in particolare i Deputati e Senatori italiani eletti all’estero, nonché la Presidenza ed i componenti del CGIE e dei Comites.

 
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EmiNews 2009

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