“Non c’è più spazio per l’indifferenza”. Le iniziative delle Colonia Libere Svizzere.

Non c’è più spazio per l’indifferenza 

Le celebrazioni del 50° anniversario della Colonia Libera Italiana di Neuchâtel si sono concluse con la Giornata di festa e di riflessione di sabato 17 novembre 2018.

Nel percorso di celebrazione, che ha avuto inizio a gennaio, tanti sono stati i temi trattati: naturalizzazione, identità nazionale, emigrazione italiana, clandestinità, rifugiati… Tutti temi legati alla nostra storia di emigranti in questo Paese che, voglio ricordarlo, comincia con gli esuli antifascisti del primo dopoguerra ed arriva ai giorni nostri con l’accoglienza di chi fugge da guerre e carestie in cerca di un futuro migliore.

Le celebrazioni sono iniziate a gennaio con la parlamentare Ada Marra che ci ha presentato il suo libro «Tu parles bien français pour une Italienne!» e l’interessante dibattito scaturito intorno al tema della nazionalità. Il libro è ora tradotto anche in tedesco.
Con Olmo Cerri, poi, abbiamo presentato il film documentario «Non ho l’età» con un enorme successo di pubblico. A queste iniziative ha fatto seguito l’esposizione presso il Peristyle della Ville de Neuchâtel nel quadro della «Settimana dell’Europa» con un vernissage ed una serata-dibattito con i protagonisti della storia della Colonia.

Questo percorso ha poi trovato il suo epilogo nella giornata del 17 novembre. Una tavola rotonda, organizzata insieme a «Droit de rester – Neuchâtel» e al collettivo «L’Amar», si è svolta dopo la proiezione del film documentario «CIAO BASHIRU» di Théo Charamond e Francesca Quercia, che sono intervenuti in collegamento via Skype da Lione. Il documentario, realizzato in diversi anni di riprese, ripercorre le vicende di un rifugiato ghanese dal suo arrivo a Lampedusa, qualche anno fa, fino al gennaio di quest’anno. Alla tavola rotonda sono intervenuti Claudio Micheloni e Vasco Pedrina ed è stata animata da Giovanni Sammali. Un parallelo, dunque, tra l’emigrazione italiana di ieri e le nuove migrazioni di oggi.

Abbiamo scelto, come momento conclusivo, di parlare dei migranti altri, siano essi regolari o irregolari, perché è questo il tema politico centrale in questo momento. Perché dobbiamo risvegliare le coscienze, soprattutto di chi, all’estero, ha vissuto trascorsi simili a quelli che vivono i migranti che sbarcano in Italia oggi in cerca di miglior vita. Perché è questo il momento di decidere da che parte stare: con il populismo xenofobo che oggi ammanta l’Europa o con gli esseri umani. Non c’è più spazio per l’indifferenza.
Le Colonie Libere Italiane non possono più essere luoghi dove unicamente mangiare o giocare a carte. Devono essere l’avamposto di questa nuova Resistenza.

Maurizio Spallaccini
Co-Presidente FCLIS

 

 


 

MAI +

Dal 6 al 16 dicembre 2018 al Photobastei di Zurigo (Sihlquai 125) sarà esposta la mostra fotografica di Claudio Colotti dal titolo «MAI+, il sisma del centro Italia tra volti e macerie». La mostra è stata organizzata dalle Associazioni Orizzonti della Marca e Marche Best Way, grazie al supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo, dell’Università di Camerino e del Photobastei. L‘ingresso è gratuito. Le organizzatrici, Antonella Chiucchiuini e Alejandra Gonzalez, ci raccontano qualcosa su questa iniziativa.

Quali  sono le motivazioni e l’obiettivo della mostra sul terremoto del centro Italia?
Con questa iniziativa vorremmo attrarre l’attenzione sulla situazione attuale delle zone colpite dal terremoto del 2016, offrendo ai visitatori l’opportunità di effettuare un viaggio attraverso le belle fotografie in bianco e nero di Claudio Colotti, scattate durante due mesi immediatamente successivi al sisma del 2016. Le immagini ci raccontano come le persone hanno affrontato l’emergenza immediata del terremoto, le cui conseguenze resteranno per almeno i prossimi venti o trent’anni. Le fotografie possono essere considerate un simbolo di tutte quelle popolazioni che, loro malgrado, sono state costrette ad abbandonare tutto e a ricominciare da capo, dovendo ritrovare la forza necessaria per reagire e non lasciarsi sopraffare dalla disperazione.

Qual è il programma per il vernissage del 6 dicembre ore 18:00?
Durante l’evento sarà presente il fotoreporter, Claudio Colotti, che ci racconterà quello che ha provato vivendo con i terremotati nei due mesi in cui ha fatto il reportage. Siamo lieti anche di poter contare sulla presenza del Prof. Domenico Giardini, direttore di Sismologia e Geodinamica all’ETH di Zurigo, il quale ci spiegherà il fenomeno sismico dal punto di vista scientifico e le prospettive future. Interverrà anche il Prof. Claudio Pettinari, rettore dell’Università di Camerino, che ci parlerà dell’importanza della bellezza della vita nei borghi terremotati e delle motivazioni che devono sostenere la ricostruzione di questa bellezza perduta.
Utilizzerà le immagini del fotolibro «Camerino, la bellezza in tasca», che ricorda la bellezza artistica, l’importanza storica e quanto fosse piacevole abitare a Camerino e/o studiare prima del terremoto, una cittadina universitaria marchigiana molto antica e ricca di arte e cultura, il cui centro storico è stato dichiarato inaccessibile dal 26 ottobre 2016. Il libro vuole anche essere un invito ad accorgerci e a prenderci cura della bellezza che abbiamo e che ci circonda.

Invitiamo a partecipare a questo evento e a visitare la mostra per apprezzare le foto e per immedesimarsi nella situazione provata dai protagonisti. Il catalogo della mostra MAI+ e il fotolibro saranno disponibili per l’acquisto (i proventi sono destinati a progetti legati al terremoto).
Per visite guidate con il fotoreporter contattare fotolibro.camerino@gmail.com.

Volantino (JPG)

 


 

Aggiungi un pAsto a tavola

Ad Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, il terremoto del 24 agosto 2016 ha cancellato molte piccole frazioni e reso inagibili case ed edifici pubblici, tra cui la struttura che ospitava la scuola elementare e la scuola dell’infanzia.

L’organizzazione helpcode che lavora, in Italia e nel mondo, per garantire a ciascun bambino e bambina la protezione di una famiglia, una scuola di qualità e una comunità in cui crescere e sviluppare le proprie potenzialità è intervenuta a sostegno della mensa scolastica. Per questo progetto le Colonie Libere di Aigle, Bex e Monthey hanno donato 3600 pasti per i bambini della mensa scolastica di Acquasanta Terme, raccogliendo una somma pari a oltre 25’000 franchi.

Il progetto «Aggiungi un pAsto a tavola» è stato finanziato da privati e da aziende e ha garantito il servizio mensa alla scuola primaria e pre-primaria per gli anni scolastici 2016/17 e 2017/18. Un aiuto importante per molte famiglie che si trovano sollevate da questo onere finanziario in un momento di estrema difficoltà, anche sul piano economico

 


 

Un nuovo belvedere per il «Lancio del piatto»

Sulla balconata della città abruzzese di Castelli (TE) a Ferragosto si festeggia il tradizionale «Lancio del piatto». Dalla balaustra – ristrutturata grazie alla raccolta di fondi realizzata dalle Colonie Libere Italiane – gli abitanti del paese lanciano piatti di terracotta. Una tradizione antica che deriva dagli artigiani che iniziarono a giocare con i piatti venuti male.

Castelli, infatti, è nota in tutto il mondo per le sue ceramiche dipinte a mano. Un’arte sviluppatasi già in epoca etrusca e che dalla seconda metà del 1500 vive il suo periodo di massimo splendore. La ceramica divenne così l’unica vera economia, tanto che ancora oggi la maggior parte della popolazione risulta dedita a questa nobile arte.

Ma Castelli figura anche tra i «Borghi più belli d’Italia» per la conservazione del suo territorio, per la sua storia e le sue tradizioni, per la bellezza della natura che lo circonda.

Un caloroso grazie a tutte le Colonie Libere che hanno voluto contribuire a questo progetto per ridare splendore a questo paese che vive soprattutto della sua arte e di turismo. Investimenti come questi danno una speranza alla popolazione locale e soprattutto ai giovani, altrimenti costretti a cercare fortuna altrove.

Al seguente link si possono trovare le foto che mostrano lo stato della balconata dopo i due terremoti e dopo la ristrutturazione. I maestri artigiani stanno ora preparando elementi decorativi che saranno pronti in primavera, quando le Colonie Libere faranno visita alla città di Castelli.

Foto Castelli prima e dopo (PDF)

 


 

Oggi come ieri in movimento

Siamo lieti di proporre le prime due puntate dell’audiodocumentario andate in onda alla RSI Rete 2 il 27 e 28 novembre 2018, in occasione del 75° anniversario della Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera.

Il 21 novembre 1943 nasceva a Olten la Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera, fondata dalle dieci Colonie allora presenti sul territorio elvetico: Arbon, Baden, Ginevra, Grenchen, Kreuzlingen, Losanna, Lugano, San Gallo, Sciaffusa e Zurigo. Esse si unirono proprio nel momento in cui iniziò la guerra civile in Italia. L’8 settembre, qualche settimana prima, ebbe inizio la Resistenza italiana contro il nazifascismo.

Le Colonie Libere si attivarono contro il fascismo per soccorrere i profughi in Svizzera e per sostenere la lotta di Resistenza in Italia. La FCLIS si presentava come la futura organizzazione antifascista di tutta l’emigrazione italiana in Svizzera e le CLI furono il primo laboratorio veramente democratico nel mondo dell’emigrazione.

L’audiodocumentario è stato realizzato da Olmo Cerri e si può ascoltare qui.

Buon ascolto!

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