Documentazione CGIE: Gli interventi del Sottosegretario agli Esteri e del DGIT del Maeci

CGIE – 41ma ASSEMBLEA PLENARIA

Ricardo Merlo: Sarebbe opportuno che per la prossima plenaria di novembre il Cgie consegnasse al Governo una bozza di indirizzo e riforma delle modalità del voto all’estero

Luigi Maria Vignali (Dgit): Al 31 maggio 2018 sono 5.675.458 gli iscritti agli schedari consolari mondiali, un milione e centomila in più rispetto a 6 anni fa, a fronte di una contrazione del personale e di risorse della rete consolare

ROMA – Si è svolta alla Farnesina la 41ma assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, la prima dall’avvio della nuova legislatura dopo le elezioni del 4 marzo scorso. A salutare i presenti il neo sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, parlamentare eletto nella ripartizione America meridionale e primo tra gli eletti all’estero ad assumere tale incarico di governo (insieme a Guglielmo Picchi, che era stato eletto nella passata legislatura nella ripartizione Europa e ora rieletto in Italia).

“Ringrazio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la possibilità che mi è stata data di lavorare alla politica per gli italiani all’estero, pur non facendo parte dei partiti di maggioranza che hanno formato il Governo – ha esordito il neo sottosegretario, richiamando i suoi trascorsi nel mondo dell’associazionismo – coronati nella fondazione del Movimento Associativo Italiani all’Estero per il quale è stato eletto prima alla Camera ed ora al Senato – e di consigliere del Cgie. “La decisione di accettare questa sfida è dovuta alla presenza nel contratto di governo sottoscritto da M5S e Lega di alcune questioni che costituiscono una bozza di politica rivolta alle collettività – spiega Merlo, richiamando a tal proposito la rete consolare; il voto all’estero, “che va riformato”; la promozione del made in Italy, che implica un sostegno alle attività promosse in particolare dalle Camera di commercio italiane all’estero; la riforma di Comites e Cgie. Su questo ultimo punto Merlo chiarisce come “la proposta di riforma implica il riconoscimento del valore della rappresentanza, che si vuole riformare e non cancellare”. Altro chiarimento è quello relativo al conferimento delle deleghe, che dovrebbe avvenire – annuncia – la prossima settimana.

Due sono le priorità dell’incarico assunto: la rete consolare e il voto all’estero. “Dobbiamo lavorare per il potenziamento delle risorse umane – afferma Merlo a proposito del primo tema, segnalando come sia atteso nell’arco di un anno il potenziamento di 200 unità del personale di ruolo e di 100 unità di personale a contratto “da distribuire nelle sedi che presentano maggiore criticità – precisa, citando per esempio il caso di Londra. “Dobbiamo lavorare poi sulla semplificazione delle pratiche burocratiche e sulla tecnologia informatica. Il prenota online va rivisto perché in alcuni Paesi non funziona e prendere un appuntamento si rivela impossibile, ma è nostra intenzione anche riaprire delle sedi consolari in Paesi dove la collettività è numerosa e per questo dobbiamo trovare, anche se non sarà facile – ammette il sottosegretario – la collaborazione con la politica”.

Per quanto riguarda la riforma del voto all’estero la consapevolezza di Merlo è quella dell’importanza di un rinnovato “protagonismo di Comites e Cgie” e del fatto che il sistema così come oggi è pensato non possa continuare. “Dobbiamo incorporare la tecnologia informatica e ho già ascoltato alcuni parlamentari su questo punto. Sarebbe opportuno e urgente che in occasione della prossima plenaria di novembre il Cgie consegnasse al Governo una bozza di indirizzo di riforma del voto all’estero, che potrà diventare la futura legge di cui il Cgie – ribadisce il sottosegretario – dovrà essere l’autore intellettuale”. Questa la questione di lavoro più urgente, che dovrà coinvolgere Comites e Cgie e trovare eventualmente arricchimento nel corso dell’iter parlamentare di riforma. In una seconda fase di questo Governo, che Merlo definisce “di legislatura”, ci si potrà occupare poi di altre questioni importanti come la legge sulla cittadinanza, l’Imu, la promozione del made in Italy. Tra i punti citati anche il sostegno alla stampa italiana all’estero, “che promuove la lingua italiana ed è alternativa alle testate italiane”. “Credo fortemente in questa fase politica – conclude il sottosegretario, auspicando un superamento delle distanze tra i partiti e un lavoro di “unità” e di organizzazione affinché il Cgie possa essere “il grande ispiratore del Governo sulle politiche per gli italiani all’estero” da attuare “con la partecipazione attiva dei nostri diplomatici, dei sindacati e dei lavoratori della rete diplomatico-consolare”.

E’ poi intervenuto il direttore generale per gli Italiani all’estero del Maeci, Luigi Maria Vignaliche ha illustrato la relazione di governo. Il direttore generale ha ricordato l’importanza e il ruolo del Cgie e richiamato quattro punti chiave del contratto di governo direttamente riferiti ai connazionali all’estero: il ruolo delle collettività per la promozione del Sistema Italia nel mondo; la riforma del voto all’estero; la riforma degli organismi di rappresentanza; la riorganizzazione e il rafforzamento della rete consolare. Di seguito si è soffermato sui temi cardine della politiche per gli italiani nel mondo, precisando come, a inizio legislatura, la relazione sia maggiormente improntata al futuro piuttosto che a quanto svolto nel passato.

In merito alla proposta di riforma degli organismi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero approvata nel corso dell’ultima plenaria del Cgie, Vignali ha sottolineato come sia in corso da parte del Maeci una valutazione “tenendo presente che il nostro obiettivo condiviso è quello di rilanciare il rapporto tra Comites e Cgie e le comunità di riferimento, di adeguarne le funzioni, ripensare i criteri per l’istituzione dei Comites nelle diverse circoscrizioni consolari e quelli relativi alla rappresentanza territoriale e governativa in seno al Cgie”. Altro tema centrale “gli interventi nel campo della promozione di lingua e cultura italiana all’estero” su cui il Cgie potrà avere interlocuzione – assicura Vignali – con la Direzione generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci, cui è affidata la materia, in particolare per quanto riguarda la revisione in corso della circolare che disciplina i corsi e le procedure di erogazione e rendicontazione dei contributi agli enti gestori. “L’obiettivo – spiega il direttore generale – è quello di operare con la massima trasparenza, per rendere i corsi sempre più efficienti, in termini di rapporto costi-benefici, legando i contributi ad alcuni parametri oggettivi e alcune componenti premiali per gli enti più virutosi”.

Per quanto concerne il voto all’estero, Vignali ricorda come le operazioni di voto abbiano coinvolto nei mesi scorsi 177 Paesi, 7 in più rispetto all’ultima votazione referendaria del 2016, e un numero di connazionali cresciuto in parallelo agli iscritti all’Aire. “Pur tra numerose sfide e difficoltà, le operazioni si sono concluse in un contesto generale di regolarità, trasparenza ed efficienza, senza particolari criticità – afferma il direttore generale, che ritiene il bilancio finale “senz’altro positivo”, pur non sottovalutando le criticità. “Esistono ancora margini di miglioramento per accrescere la sicurezza delle procedure – ammette Vignali, rilevando come “per proseguire in tale direzione” occorrano però “congrue dotazioni finanziarie” visto l’aumento del numero degli elettori. “Una approfondita analisi sul tema è stata avviata – fa sapere il direttore generale, citando tra le proposte migliorative l’introduzione di un codice a barre nello spoglio delle schede e assicurando la disponibilità a ricevere idee e suggerimenti in proposito. A proposito della consistenza numerica dei connazionali all’estero, Vignali rileva come al 31 maggio 2018 sono 5.675.458 gli iscritti agli schedari consolari mondiali, un milione e centomila in più rispetto a 6 anni fa e ciò, a fronte di una contrazione del personale e di risorse anche materiali della rete consolare, pone serie difficoltà per continuare a garantire servizi efficienti alle collettività. “In numero degli atti e dei servizi erogati è comunque aumentato – evidenzia Vignali, sottolineando come si sia investito nell’utilizzo degli strumenti informatici, primo fra tutti il portale Fast it, che si punta a far divenire il canale privilegiato di contatto tra connazionali e rete consolare. Attraverso tale piattaforma è possibile iscriversi telematicamente all’Aire in 71 sedi, rispetto alle 10 attive fino a un anno fa, mentre prosegue anche la distribuzione ai consoli onorari delle attrezzature per la captazione trasmissione dei dati biometrici per il rilascio dei passaporti – annunciata a breve a 114 consoli onorari.

Il direttore generale ricorda poi come dal 2008 siano ripresi costantemente i flussi di nuova mobilità dall’Italia, “spesso rappresentata da connazionali con livelli di istruzione più alti che in passato”. “Le rimesse dall’estero, nel 2016, hanno raggiunto un valore di oltre 7 miliardi e mezzo di euro, quasi mezzo punto di Pil nazionale – aggiunge il direttore generale, precisando come il Maeci intenda “continuare ad ampliare gli strumenti di assistenza destinati alle nuove mobilità”. Vi è tuttavia la consapevolezza che “in assenza di un rientro in patria, tali flussi costituiscono un investimento perso per il Paese” per cui si pensa di “avviare insieme ad altri competenti Ministeri, Regioni, Province autonome e Cgie, enti accademici e di ricerca iniziative per individuare misure e creare condizioni nel nostro Paese che favoriscano una mobilità di tipo ciclico”.

Infine, i temi geopolitici più delicati, come il negoziato sulla Brexit, “che il Governo continuerà a seguire con la massima attenzione, con la massima priorità data dalla Farnesina al dossier sui diritti dei cittadini”. Vignali ricorda in particolare che “il 21 giugno l’Home Office ha presentato un documento sulle procedure che verranno adottate per garantire i cittadini Ue post-Brexit che prevede una procedura semplice per richiedere il Settled Status, che aprirà nel marzo del 2019 fino a giugno 2021”. Da vicino si continuano a seguire anche la crisi venezuelana; la situazione del Sud Africa, dove è in corso un dibattito sulla riforma agraria; e quella israeliana, dove vivono oltre 15mila connazionali. Vignali annuncia infine che parteciperà alla prossima riunione della Commissione continentale del Cgie per i Paesi anglofoni extra Ue, che si svolgerà a settembre a Durban. (Viviana Pansa – Inform)

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