In apertura l’intervento di saluto del sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo

CGIE – 41ma ASSEMBLEA PLENARIA

Il sottosegretario indica le questioni di lavoro più urgenti per i prossimi mesi: rete consolare e riforma del voto all’estero. “Sarebbe opportuno e urgente che in occasione della prossima plenaria di novembre il Cgie consegnasse al Governo una bozza di indirizzo di riforma del voto all’estero, che potrà diventare la futura legge di cui il Cgie dovrà essere l’autore intellettuale”

 

ROMA – Si è aperta questa mattina nella Sala delle Conferenze internazionali alla Farnesina la 41ma assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, la prima dall’avvio della nuova legislatura dopo le elezioni del 4 marzo scorso. A salutare i presenti il nuovo sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, parlamentare eletto nella ripartizione America meridionale e primo tra gli eletti all’estero ad assumere tale incarico di governo (insieme a Guglielmo Picchi, che era stato eletto nella passata legislatura nella ripartizione Europa e ora rieletto in Italia). Merlo ha portato alla plenaria il saluto del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, assente perché in visita istituzionale insieme al capo dello Stato, Sergio Mattarella, nelle Repubbliche baltiche, e seguito tutti i lavori della mattinata.

“Ringrazio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la possibilità che mi è stata data di lavorare alla politica per gli italiani all’estero, pur non facendo parte dei partiti di maggioranza che hanno formato il Governo – ha esordito il neo sottosegretario, richiamando i suoi trascorsi nel mondo dell’associazionismo – coronati nella fondazione del Movimento Associativo Italiani all’Estero per il quale è stato eletto prima alla Camera ed ora al Senato – e di consigliere del Cgie. “La decisione di accettare questa sfida è dovuta alla presenza nel contratto di governo sottoscritto da M5S e Lega di alcune questioni che costituiscono una bozza di politica rivolta alle collettività – spiega Merlo, richiamando a tal proposito la rete consolare; il voto all’estero, “che va riformato”; la promozione del made in Italy, che implica un sostegno alle attività promosse in particolare dalle Camera di commercio italiane all’estero; la riforma di Comites e Cgie. Su questo ultimo punto Merlo chiarisce come “la proposta di riforma implica il riconoscimento del valore della rappresentanza, che si vuole riformare e non cancellare”. Altro chiarimento è quello relativo al conferimento delle deleghe, che dovrebbe avvenire – annuncia – la prossima settimana.

Due sono le priorità dell’incarico assunto: la rete consolare e il voto all’estero. “Dobbiamo lavorare per il potenziamento delle risorse umane – afferma Merlo a proposito del primo tema, segnalando come sia atteso nell’arco di un anno il potenziamento di 200 unità del personale di ruolo e di 100 unità di personale a contratto “da distribuire nelle sedi che presentano maggiore criticità – precisa, citando per esempio il caso di Londra. “Dobbiamo lavorare poi sulla semplificazione delle pratiche burocratiche e sulla tecnologia informatica. Il prenota online va rivisto perché in alcuni Paesi non funziona e prendere un appuntamento si rivela impossibile, ma è nostra intenzione anche riaprire delle sedi consolari in Paesi dove la collettività è numerosa e per questo dobbiamo trovare, anche se non sarà facile – ammette il sottosegretario – la collaborazione con la politica”.

Per quanto riguarda la riforma del voto all’estero la consapevolezza di Merlo è quella dell’importanza di un rinnovato “protagonismo di Comites e Cgie” e del fatto che il sistema così come oggi è pensato non possa continuare. “Dobbiamo incorporare la tecnologia informatica e ho già ascoltato alcuni parlamentari su questo punto. Sarebbe opportuno e urgente che in occasione della prossima plenaria di novembre il Cgie consegnasse al Governo una bozza di indirizzo di riforma del voto all’estero, che potrà diventare la futura legge di cui il Cgie – ribadisce il sottosegretario – dovrà essere l’autore intellettuale”. Questa la questione di lavoro più urgente, che dovrà coinvolgere Comites e Cgie e trovare eventualmente arricchimento nel corso dell’iter parlamentare di riforma. In una seconda fase di questo Governo, che Merlo definisce “di legislatura”, ci si potrà occupare poi di altre questioni importanti come la legge sulla cittadinanza, l’Imu, la promozione del made in Italy. Tra i punti citati anche il sostegno alla stampa italiana all’estero, “che promuove la lingua italiana ed è alternativa alle testate italiane”. “Credo fortemente in questa fase politica – conclude il sottosegretario, auspicando un superamento delle distanze tra i partiti e un lavoro di “unità” e di organizzazione affinché il Cgie possa essere “il grande ispiratore del Governo sulle politiche per gli italiani all’estero” da attuare “con la partecipazione attiva dei nostri diplomatici, dei sindacati e dei lavoratori della rete diplomatico-consolare”. (Viviana Pansa – Inform)

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