Gli interventi dei parlamentari della circoscrizione Estero presenti nella prima mattinata di lavori

CGIE – 41ma ASSEMBLEA PLENARIA

Nel corso del dibattito sono intervenuti il presidente della Commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, Raffaele Fantetti (Fi, ripartizione Europa), Francesco Giacobbe (Pd, ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide), Laura Garavini (Pd, ripartizione Europa), Alessandro Fusacchia (Più Europa, ripartizione Europa)

 

ROMA – Diversi i parlamentari che sono intervenuti nel corso del dibattito della prima mattinata di lavori del plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero.

A portare i saluti all’assemblea, subito dopo la relazione del segretario generale, Michele Schiavone, è stato il presidente della Commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, che ha evidenziato la sua attenzione per le questioni che riguardano i connazionali all’estero e il suo impegno per una “discontinuità” con quanto avvenuto nel passato. “Utilizzerò al meglio lo strumento della diplomazia parlamentare per affrontare tutte le situazioni e criticità che mi verranno sottoposte da voi o dalla vostra rappresentanza parlamentare – afferma Petrocelli, dichiarandosi “ascoltatore e ambasciatore delle vostre istanze presso tutte le rappresentanze parlamentari”. Egli ritiene inoltre che le caratteristiche di questa maggioranza di governo consentiranno una “rivalutazione della politica parlamentare” e quindi un maggiore ascolto dei territori.

Si congratula con il nuovo sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo, Raffaele Fantetti (Fi), eletto al Senato per la ripartizione Europa nelle file di Forza Italia, dicendosi certo dei frutti che potrà avere un “dialogo fruttuoso già instaurato”. Per Fantetti sarebbe inoltre opportuna l’istituzione di una bicamerale degli eletti all’estero, perchè ritiene che dal 2006 ad oggi pochi siano stati i risultati raggiunti a favore delle collettività. I “correttivi” da lui proposti per il voto all’estero sono: l’istituzione di un registro degli elettori; la stampa in Italia delle schede elettorali; il codice a barre identificativo del votante.

Condivide lo spirito positivo di apertura di questa plenaria Francesco Giacobbe (Pd), confermato al Senato per la ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, che ritiene positivo anche il fatto che l’incarico di sottosegretario sia stato affidato ad uno degli eletti all’estero, “che non dobbiamo convincere dell’importanza delle nostre questioni, di investire in lingua e cultura italiana, del ruolo del Cgie, etc., ma con cui possiamo lavorare da subito sui temi”. “Condivido anche l’appello all’unità che ho sentito questa mattina, e ricordo la complementarietà delle diverse istituzioni per la promozione del sistema italia. Spesso invece prevale uno spirito di competizione che non aiuta – afferma Giacobbe, che riconosce anche l’importanza del lavoro che i parlamentari possono svolgere partecipando alle Commissioni tematiche del Cgie. Tra le priorità di intervento il senatore democratico cita la legge sulla cittadinanza, la rete consolare, la promozione di lingua e cultura da sviluppare anche attraverso la sinergia tra enti gestori, IIC, scuole italiane all’estero, Comites e Cgie.

Di seguito anche l’intervento di Laura Garavini (Pd), senatrice eletta nella ripartizione Europa, che riconosce a Merlo la conoscenza delle questioni che riguardano gli italiani all’estero, ma invita a riconoscere e a non smantellare i buoni risultati ottenuti nella precedente legislatura. “Noi ci auguriamo che lei possa fungere da barriera – afferma Garavini rivolgendosi al sottosegretario – ad alcune proposte e dichiarazioni che abbiamo sentito fare da esponenti della maggioranza di governo anche di recente, contro il voto all’estero, contro il Cgie o contrarie alla rappresentanza e nello stesso contratto di governo ci sono enunciazioni che non sono tranquillizzanti”. Garavini teme in particolare che alcuni episodi di irregolarità sul voto all’estero, al vaglio della magistratura, possano mettere a rischio il voto stesso. “Lei, sottosegretario, eredita una situazione positiva; l’Italia era già tornata protagonista sullo scenario europeo e internazionale, lo testimonia anche l’incremento delle esportazioni. La invito a farsi garante delle buone politiche che sono state messe in campo, affinché non siano smantellate, anche se – ammette Garavini – era un inizio e abbiamo sicuramente ancora molto da aggiungere”.

Alessandro Fusacchia (Più Europa), deputato eletto nella ripartizione Europa, nonostante il clima positivo evidenziato nel corso della mattinata, tiene a ricordare il contesto generale in cui si muove il Governo: “il mondo sta tornando verso gli imperi e la chiusura; il nostro attuale esecutivo in questo contesto sta facendo la sua parte – afferma Fusacchia, che rileva poi come gli italiani all’estero siano fattori di integrazione e conoscenza dei Paesi in cui risiedono e auspica un lavoro di “raccordo tra le comunità, un investimento in particolare sulle nuove emigrazioni che potrebbero costituire un ponte con le collettività già insediate e promuovere in questo modo l’apertura”. Sul voto all’estero ritiene inoltre che si debba intervenire seriamente, perché il sistema attuale “è stato costruito senza blindatura” e ritiene si debba adottare con convinzione il voto elettronico. (V. P. – Inform)

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