20051206 13:18:00 rod
Pierluigi Bersani, che ha aperto ieri i lavori della Conferenza programmatica dei DS a Firenze, intervistato dall’agenzia Nove Colonne, ha dichiarato che nel processo di internazionalizzazione della nostra economia gli imprenditori italiani che operano e vivono all’estero possono fare da sponda, essere dei battistrada.
Purtroppo noi abbiamo imprese che fanno fatica per dimensione e per capitali ad affacciarsi ai mercati internazionali. Fanno fatica anche perché manca un terziario d’appoggio: istituti di credito, società di servizi che li prendano per mano e li accompagnino nei nuovi luoghi. Dove c’è da capire come si impianta una fabbrica, come si gestisce lì l’amministrazione, quali sono i regimi fiscali, come si chiedono le autorizzazioni, come si incontra qualcuno che ha una rete commerciale per possibili sinergie. Forse avere in loco un italiano che da tempo fa l’imprenditore o che semplicemente conosce il funzionamento dei meccanismi commerciali o amministrativo può dare una grossa mano". Per Bersani anche la "rete" della presenza italiana nel mondo potrà beneficiare del programma di governo che i riformatori dell’Unione hanno in mente. "Noi pensiamo – afferma l’esponente DS – a un Italia più giusta. In questi anni c’è stata una divaricazione sociale molto forte. Qualcuno si è arricchito e molti altri si sono impoveriti. Sono sorte situazioni di precarietà, di bisogno vero, al quale occorre dare immediatamente una risposta, sia pur con le poche risorse che ci sono. Questo è per noi l’elemento irrinunciabile".
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