20051206 15:00:00 rod
TRIESTE (Migranti-press) – L’identità italiana, di fronte al progredire della globalizzazione, è un elemento che va valorizzato attraverso il rafforzamento dell’informazione italiana nel mondo e iniziative tendenti a far conoscere nel nostro Paese l’attività dei connazionali all’estero. È quanto emerso dalla tesi di laurea “L’informazione italiana nel mondo tra stereotipi e innovazione. Analisi di due casi vicini al confine, Istria e Svizzera”, che è stata discussa in questi giorni all’Università di Trieste, per il Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, da Lara Cechet.
La tesi ha voluto fare il punto su quella che è, per quanto riguarda il rapporto tra informazione e italiani all’estero, la situazione attuale, dopo la conclusione di una battaglia lunga e controversa com’è stata quella per il riconoscimento del voto e alla vigilia della prima applicazione concreta di questo diritto, nelle prossime elezioni politiche del 2006. L’elaborato prende in esame nella prima parte sia l’offerta mediatica per i connazionali all’estero (circa 400 testate con una tiratura complessiva di 100 milioni di copie annue, più centinaia di radio e decine di televisioni), sia tutta la problematica connessa con la scarsa informazione in Italia sulla presenza italiana nel mondo, focalizzando l’attenzione sulla fase di transizione che è in corso, per passare da un’immagine stereotipa degli italiani d’oltre confine ad un nuovo tipo di rapporto con loro.
Nella seconda parte, invece, vengono approfondite in particolare le caratteristiche dell’informazione italiana in Slovenia e Croazia insieme alla realtà esistente in Svizzera (Rtsi). L’informazione italiana nel mondo – afferma Lara Cechet – è fondamentale per garantire il collegamento con la Madrepatria, ma può anche ricoprire un importante ruolo nella promozione della lingua, della cultura, del made in Italy e nella realizzazione di un’adeguata campagna informativa di carattere elettorale. Così come diventa indispensabile, se l’Italia non vuole perdere il trono della globalizzazione, sviluppare una seria informazione in Italia sulla presenza dei connazionali all’estero, che serva da volano per l’elaborazione di nuove politiche nel settore, più legate all’attualità”.
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