573 “IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA IN EUROPA”: RAPPORTO FONDAZIONE NORDEST

20051206 10:42:00 rod

Vi emergono motivi di preoccupazione, ma non sono pochi gli aspetti positivi

VENEZIA (Migranti-press) – “Paura degli stranieri, ma anche disponibilità a concedere i diritti di cittadinanza agli immigrati regolari. Lo dimostra il rapporto sull’immigrazione e la cittadinanza in Europa, presentato a Venezia dalla Fondazione Nordest.

Il documento si basa su un sondaggio svolto su un campione di 6 mila intervistati in Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia ed Ungheria. Più di tre persone su quattro pensano che gli stranieri regolari debbano avere accesso al sistema sanitario nazionale; inoltre i cittadini italiani, francesi e tedeschi pensano che dovrebbero votare non solo alle elezioni locali e amministrative, ma anche alle consultazioni per il Parlamento nazionale. Generalmente gli europei temono l’immigrazione sia per la concorrenza per i posti di lavoro, soprattutto i tedeschi, sia per l’integrazione (italiani e francesi). Per quanto riguarda l’atteggiamento dei nordestini, Fabio Bordignon, che assieme al sociologo Ilvo Diamanti è curatore dell’indagine, conferma che la preoccupazione più frequente è per la sicurezza. “Quello che emerge – afferma Bordignon – è che rispetto alle varie paure relative all’immigrazione che abbiamo sondato, proprio quella che caratterizza maggiormente l’Italia, la sicurezza e l’ordine pubblico, nel Nordest risulta ancora più amplificata. Questo è un dato che abbiamo già visto in passato, che però segna in qualche modo un ritorno, dopo un’attenuazione di questi sentimenti negli anni scorsi. Adesso c’è un po’ un ritorno della crescita e si conferma questa posizione specifica del Nord Est come area. È il Nord Italia in generale a proporre questo tipo di dato, ma il Nordest nello specifico”. Da parte sua Ilvo Diamanti sottolinea il fatto che “in tutti i paesi europei il timore verso gli immigrati cresce quanto più si abbassa il sostegno all’integrazione e all’unificazione europea. Inoltre la xenofobia si allarga insieme alla sfiducia nelle istituzioni (locali e nazionali), ossia l’atteggiamento verso gli immigrati riflette il rapporto con le istituzioni di governo”.
“In Italia – aggiunge il sociologo – al primo posto delle spiegazioni degli orientamenti nei confronti dell’immigrazione c’è proprio la posizione politica perché in Italia, più che altrove, le questioni legate all’immigrazione sono oggetto di offerta politica”. Dunque condizionamenti politici ma anche psicologici. È strano infatti che in Paesi, come quelli dell’Est Europeo, che non hanno ancora conosciuto in modo consistente l’immigrazione, questo faccia forte paura a 7 su 10 in Ungheria e a 6 su 10 in Polonia e nella Repubblica Ceca. Conclude Diamanti: “È un esempio di come non ci sia correlazione tra peso demografico e drammatizzazione culturale – dato che la quota di immigrati è minima nei Paesi dell’Est”.

 

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