570 LA U.E. ADOTTA LA DIRETTIVA SULLA PROCEDURA DI ASILO IGNORANDO LE PREOCCUPAZIONI DI PARLAMENTO E ONG

20051206 13:49:00 rod

Unione europea: il Consiglio Giustizia e Affari Interni adotta direttiva sulla procedura d’asilo
Ignorate le preoccupazioni espresse dal Parlamento europeo e dalle ONG

Il Consiglio Giustizia e Affari Interni adotterà oggi senza dibattito, e senza tener conto delle preoccupazioni espresse dal Parlamento europeo e dalle ONG operanti nel settore, una proposta di direttiva che regola gli standard minimi relativi alle procedure d’asilo.

Si tratta dell’ultima parte di legislazione sull’asilo su cui si è deciso attraverso un processo di consultazione: in futuro infatti sarà prevista una procedura di codecisione, in cui Parlamento e Consiglio avranno gli stessi poteri.Nel momento in cui lo sviluppo di standard e procedure comuni sul rimpatrio di persone che si trovano illegalmente nell’UE sono affidate al Consiglio e al Parlamento è necessario che le decisioni sulle richieste d’asilo siano coerenti e di qualità.La direttiva del consiglio è, di fatto, una lista delle peggiori pratiche di asilo dei singoli paesi europei, e alcuni standard presentano un livello così basso da poter addirittura permettere violazioni fondamentali del diritto internazionale dei rifugiati e dei diritti umani. Alcune delle previsioni più allarmanti della direttiva sono:§ La tendenza a bloccare l’accesso alla procedura d’asilo ai richiedenti asilo che provengono dai paesi terzi cosiddetti “super sicuri”;§ l’obbligo per gli stati di considerare come manifestamente infondate le richieste di cittadini di “paesi sicuri” (una lista deve essere ancora concordata);§ la possibilità di ammettere in numerosi casi i richiedenti asilo a procedure accelerate e manifestamente infondate, spesso senza esame nel merito del caso e non garantendogli tutele sufficienti;

la mancata garanzia di alcuni diritti fondamentali, quali:- il diritto di essere intervistati personalmente – il diritto di ricevere una consulenza legale – il diritto di poter usufruire di una interprete qualificato e imparziale- il diritto di rimanere nell’Unione europea fino a quando l’eventuale procedura d’appello sulla richiesta d’asilo non venga portata a termineIl CIR e l’ECRE (European Council on Refugees and Exiles) esprimono grande preoccupazione sulla direttiva, e ritengono oggi più che mai necessario che gli Stati membri cooperino al di fuori del processo legislativo per assicurare che le richieste d’asilo siano giudicate in modo equo e coerente in tutta l’Unione europea.

 

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