17 07 03 PD – Parlamentari estero

1- DEPUTATI PD ESTERO: JUS SANGUINIS E JUS SOLI, DUE ELEMENTI DI FORZA DEL PAESE . Il Presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione di un incontro dedicato all’editoria sulle mafie, interrogato sul riconoscimento dello jus soli a beneficio dei ragazzi nati da stranieri regolarmente residenti in Italia e che parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, ha concluso dicendo che essi devono essere considerati italiani forse più di tanti italiani all’estero che votano alle elezioni e forse nemmeno più si ricordano del nostro Paese
2 – I deputati Fedi e Perera incontrano i dirigenti di lega coop sulle prospettive di sviluppo del movimento cooperativistico in AUSTRALIA
L’on. Marco Fedi ha incontrato il deputato laburista del Victoria Jude Perera, impegnato in un viaggio che lo porterà ad incontrare in Italia e in Spagna i più importanti protagonisti del movimento cooperativistico per approfondirne la storia, l’organizzazione, le legislazioni e l’impatto sull’economia e sulla società.
3 – FEDI (PD): POSITIVO INCONTRO CON IL CONSIGLIO DEI ROMENI ALL’ESTERO. Promosso dal Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema-paese della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, si è svolto oggi l’incontro con una delegazione del Consiglio dei romeni all’estero
4 – L’ON. FRANCESCA LA MARCA CON IL PRESIDENTE MATTARELLA A OTTAWA, MONTREAL E TORONTO
5 – Benvenuti al mio videoblog che oggi è dedicato al tema della cittadinanza.
Nel videoblog di questa settimana vi parlo di “cittadinanza” e del dibattito parlamentare su questo tema.

1- DEPUTATI PD ESTERO: JUS SANGUINIS E JUS SOLI, DUE ELEMENTI DI FORZA DEL PAESE . Il Presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione di un incontro dedicato all’editoria sulle mafie, interrogato sul riconoscimento dello jus soli a beneficio dei ragazzi nati da stranieri regolarmente residenti in Italia e che parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, ha concluso dicendo che essi devono essere considerati italiani forse più di tanti italiani all’estero che votano alle elezioni e forse nemmeno più si ricordano del nostro Paese. ROMA, 26 GIUGNO 2017
Comprendiamo il carattere non polemico, ma rafforzativo di questa battuta, pronunciata in sede non istituzionale e in modo estemporaneo, ma la consideriamo ugualmente inopportuna e sbagliata. Per una serie di ragioni.
Prima di tutto, il Presidente del Senato è la seconda carica dello Stato e sa bene che le sue parole, in qualsiasi contesto siano pronunciate, hanno una risonanza e un peso che vanno al di là di quanto ci si possa attendere da un qualsiasi interlocutore politico.
In secondo luogo, il Senato è alle prese proprio in questi giorni con il provvedimento in questione, oggetto di un furibondo fuoco di sbarramento da parte di importanti forze politiche e movimenti, che pur di ostacolarne il cammino non esitano a ricorrere ad argomentazioni e toni xenofobi. Un provvedimento che per strategie procedurali si è voluto distinguere dalle questioni di cittadinanza riguardanti gli italiani all’estero, altrettanto obiettive e urgenti. Mettere in alternativa le due linee di intervento normativo rappresenta non solo un atto ingeneroso, ma penalizzante degli sforzi che nello stesso Senato si stanno compiendo per arrivare ad una positiva conclusione sul versante degli italiani all’estero.
In terzo luogo, un indiscusso giurista come Grasso non può ignorare che il riconoscimento dei diritti di cittadinanza fatti ad alcuni, non può essere pagato mettendolo in discussione per altri. Semmai, il vero problema è quello di trovare forme innovative di equilibrio tra lo jus soli e lo jus sanguinis, nel quadro di un più generale percorso di allargamento e consolidamento dei diritti di cittadinanza, che tenga conto degli irreversibili processi di globalizzazione operanti da tempo.
Il Presidente Grasso, inoltre, non può ignorare che sul voto all’estero, in prossimità di ogni scadenza elettorale, si sviluppa una campagna di denigrazione rozza e frontale contro questo istituto, che oltre a rimettere in ballo l’effettività dell’esercizio di un diritto, collide frontalmente con la Costituzione, nella quale la circoscrizione Estero è inserita. I cinque milioni di italiani all’estero da chi devono attendersi la difesa della Costituzione, se non dal Presidente del Senato?

Un ultimo motivo, non meno amaro, di riflessione ci viene sul piano delle strategie di crescita del Paese. La crisi di questi anni ha dimostrato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che l’Italia può trovare la via di uscita dalle difficoltà e il suo sviluppo solo moltiplicando e consolidando le sue postazioni a livello globale. È questa la vera lezione del Made in Italy.
Un equilibrato, sinergico e lungimirante ricorso sia allo jus sanguinis che allo jus soli può aiutarci di fatto a costituire una straordinaria rete di relazioni nel mondo. Può essere il vero valore aggiunto di un Paese come il nostro. A condizione che ci sia una classe dirigente aperta a queste sfide e capace di muoversi veramente in questa direzione – I deputati del PD Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

2 – I DEPUTATI FEDI E PERERA INCONTRANO I DIRIGENTI DI LEGACOOP SULLE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEL MOVIMENTO COOPERATIVISTICO IN AUSTRALIA
L’on. Marco Fedi ha incontrato il deputato laburista del Victoria Jude Perera, impegnato in un viaggio che lo porterà ad incontrare in Italia e in Spagna i più importanti protagonisti del movimento cooperativistico per approfondirne la storia, l’organizzazione, le legislazioni e l’impatto sull’economia e sulla società. ROMA, 28 GIUGNO 2017
In questa prospettiva, l’on. Fedi ha promosso un incontro con una delle maggiori centrali, Legacoop, che è servito ad inquadrare in maniera approfondita le principali tematiche riguardanti il complesso mondo cooperativistico italiano e l’eventualità di possibili progetti di cooperazione con l’Australia e, in particolare, con le sue articolazioni statali.
Legacoop, infatti, è un punto di riferimento a livello internazionale per quanto riguarda le organizzazioni cooperative che vedono nell’esperienza italiana in questo campo un caso d’eccellenza.
L’ incontro, che si è svolto a Roma presso la sede nazionale di Legacoop, è stato introdotto dalla responsabile dell’Ufficio relazioni internazionali e politiche europee, Stefania Marcone, che ha fornito un quadro di riferimento storico, normativo, economico e organizzativo del movimento cooperativistico in generale e di Legacoop in particolare.
Alla sua relazione ha fatto seguito l’intervento di Diego Dutto, coordinatore di Legacoopsociali, che si è soffermato sulla specificità delle cooperative sociali, sui diversi settori di intervento, sulla legislazione che riguarda questo settore e il suo impatto sociale. In Italia, infatti, sono oltre 1.700.000 le persone che usufruiscono dei servizi e delle prestazioni svolti da questo comparto cooperativistico. È da sottolineare che le cooperative sociali rappresentano una specificità tutta italiana e per questo di grande interesse per l’Australia.
Carlo Marignani, responsabile delle politiche del lavoro di Legacoop, si è soffermato poi sugli aspetti concernenti i rapporti con le organizzazioni sindacali e datoriali e sulle tematiche riguardanti le politiche e la legislazione del lavoro. Su quest’ultimo aspetto è intervenuto anche Andrea Folchitto che ha illustrato le principali normative che regolano l’attività cooperativistica in Italia. Infine, Stefania Serafini, responsabile dell’ufficio politiche di rete e formazione, ha illustrato la dimensione territoriale delle cooperative.

Alle relazioni è seguito un breve dibattito ed uno scambio di vedute su alcuni temi di interesse del deputato australiano. L’incontro si è concluso con l’impegno manifestato dall’on. Fedi di organizzare seminari di approfondimento da tenersi in Australia.
Su suggerimento dell’on. Fedi, l’onorevole Jude Perera nei prossimi giorni svilupperà i suoi contatti incontrando i responsabili di Legacoop dell’Emilia Romagna, in cui operano le cooperative più importanti di questa struttura per dimensioni organizzative, peso economico e irradiazione sociale. www.marcofedi.it

3 – FEDI (PD): POSITIVO INCONTRO CON IL CONSIGLIO DEI ROMENI ALL’ESTERO. Promosso dal Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema-paese della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, si è svolto oggi l’incontro con una delegazione del Consiglio dei romeni all’estero. ROMA, 29 GIUGNO 2017
È stata un’occasione per avere un approfondito scambio di vedute sui temi della rappresentanza delle comunità emigrate, sulla crisi dei corpi intermedi e sul ruolo svolto dai consigli istituiti dall’Italia e dalla Romania, rispettivamente il Cgie e il Consiglio dei romeni all’estero. Oltre ai deputati Fabio Porta (presidente del Comitato), Fedi, Farina e Tacconi sono intervenuti nel corso della riunione il Presidente del Consiglio dei romeni all’estero, Marius Livanu, e l’Ambasciatore di Romania in Italia, George Bologan.

I deputati democratici hanno illustrato il ruolo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e le principali esperienze maturate dalla sua istituzione ad oggi. Un ruolo che, a distanza di anni, richiede di essere aggiornato anche alla luce delle trasformazioni delle nostre comunità nel mondo, dei nuovi flussi migratori italiani e della crisi degli organismi intermedi e dei modelli di rappresentanza dei cittadini, tema centrale nel dibattito politico italiano e non solo. In questo contesto, i deputati italiani hanno fornito agli ospiti romeni un resoconto della proposta di autoriforma e di riorganizzazione dell’organismo di rappresentanza, su cui è attualmente impegnato il CGIE. Una proposta che, mettendo al centro le questioni dell’efficienza, della incisività, del rapporto con le istituzioni e con i parlamentari eletti all’estero, vuole offrire una modernizzazione delle funzioni e delle competenze del Consiglio rafforzandone ruolo e autorevolezza.

4 – L’ON. FRANCESCA LA MARCA CON IL PRESIDENTE MATTARELLA A OTTAWA, MONTREAL E TORONTO ROMA, 3 LUGLIO 2017
Toronto. Da sinistra: il prof. Giuseppe Raffa, la vice console di London (Ontario) Franca Giacomelli-Suri, il ristoratore Roberto Marotta, il presidente dell’Associazione dei Carabinieri di Toronto, Tonino Giallonardo, il prof. Franco Berruti e il vice presidente dell’Associazione dei Carabinieri di Toronto, Luciano Galiano presso The Ritz-Carlton
L’on. Francesca La Marca ha partecipato agli incontri che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la delegazione che l’ha accompagnato, della quale facevano parte il Sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova e l’Ambasciatore d’Italia a Ottawa Claudio Taffuri, hanno avuto nel corso della loro visita ufficiale in Canada. In ognuna delle sedi visitate, il saluto è stato portato dall’Ambasciatore italiano e dai Consoli delle rispettive località, Marco Riccardo Rusconi a Montreal, Giuseppe Pastorelli a Toronto e Massimiliano Iacchini a Vancouver. La parlamentare italo-canadese, in particolare, ha accompagnato gli ospiti nelle visite compiute a Ottawa, Montreal e Toronto.

A Ottawa l’incontro del Presidente Mattarella con la collettività italiana si è svolto presso la National Art Gallery of Canada.
Nell’occasione, rivolgendosi ai nostri connazionali, il Presidente ha affermato: “Voi rappresentate una parte importante di questo grande paese che è il Canada, chi è venuto qui è stato accolto con apertura e generosità e ha contribuito molto alla crescita alla realizzazione di questo Paese. Questo vostro ruolo è apprezzato e riconosciuto. Il fatto che il Parlamento canadese qualche mese fa abbia definito il mese di giugno come quello dell’eredità italiana, del ricordo dell’Italia e della sua cultura è un grande riconoscimento e manifesta l’apprezzamento di questo paese per il contributo che i suoi cittadini di origine italiana gli conferiscono e gli apportano”.

Successivamente l’on. La Marca ha partecipato al ricevimento offerto dal Governatore generale del Canada, David Johnston, presso la sua residenza ufficiale, al quale era presente anche il Premier canadese Justin Trudeau.

A Montreal l’incontro con la collettività italiana si è svolto presso la storica “Casa d’Italia” e ha visto la partecipazione di un’ampia rappresentanza della comunità. Ad essa, Il Presidente Mattarella si è rivolto dicendo: “Il Québec e l’Italia hanno una collaborazione molto intensa; Montréal è una città straordinaria, piena di significati, non soltanto per la sua bellezza e per la sua posizione strategica, per la sua vivacità culturale, economica, per il suo dinamismo, ma anche perché è stata la porta del Canada per tanti italiani”.
Riferendosi, poi, all’esperienza interetnica e multiculturale del Canada, il Presidente ha aggiunto: “Questo è un grande esempio, un esempio che serve nel mondo per comprendere il valore dell’accoglienza e della capacità di integrazione, della capacità di realizzarsi insieme pur provenendo da origini differenti”.

A seguire, vi è stato il ricevimento nel suggestivo scenario dell’Amerigo Vespucci, durante il quale il sindaco di Montreal, Denis Coderre, ha proceduto alla simbolica consegna delle chiavi della città all’illustre ospite.

A Toronto c’è stata la tappa successiva della visita presidenziale. Presso il Ritz Carlton Hotel circa quattrocento esponenti della nostra comunità si sono stretti intorno al Presidente della Repubblica italiana, che ha voluto ancora una volta ricordare l’apporto dato dai nostri emigrati ai rapporti tra i due Paesi: “È una grande emozione essere qui, davanti alle bandiere di Canada e Italia e sentire i nostri inni nazionali. Voi rappresentate un patrimonio di amicizia tra due Paesi ricchi di vicinanza politica, economica e culturale, amici con una costante identità di posizioni e vedute su ogni problema importante”.

Il Presidente Mattarella ha concluso la sua visita di Stato incontrando la partecipe comunità italiana di Vancouver, che ha risposto, come sempre, con generosità ed entusiasmo all’importante appello.

5 – Benvenuti al mio videoblog che oggi è dedicato al tema della cittadinanza.
Nel videoblog di questa settimana vi parlo di “cittadinanza” e del dibattito parlamentare su questo tema.
La questione merita di essere trattata con chiarezza e serietà, al di fuori degli schemi polemici e demagogici. In queste ultime settimane, del resto, se ne è parlato molto.
In Senato, come sapete, è in discussione la proposta di legge (già approvata alla Camera) che introduce nel nostro paese il principio dello jus soli mitigato per i figli di immigrati nati o cresciuti regolarmente residenti in Italia. Si tratta di una proposta di legge ragionevole che riconosce un diritto fondamentale per i tanti giovani nati e cresciuti in Italia.
C’è poi la riforma della legge 91 del 1992 sulla cittadinanza che riguarda i nostri connazionali all’estero con diverse proposte di legge già presentate, compresa la mia.
Si tratta di due aspetti legati dalla legge ma diversi per ragioni storiche, culturali e politiche ed è sbagliato creare confusione e alimentare polemiche strumentali come hanno fatto il MAIE e Forza Italia.
Il Governo, occorre ribadirlo, non ha detto no alla riapertura dei termini e il Parlamento vuole distinguere i due momenti. Da un lato riconoscere a chi vive in Italia con regolare permesso di soggiorno, lavora, studia, paga le tasse, in sostanza è nel pieno del processo di integrazione, la possibilità della concessione ai figli la cittadinanza italiana, dopo cinque anni. Dall’altro, riconoscere che cinque anni, dal 1992 al 1997, non sono stati sufficienti per dare efficacia alla norma che consente la cittadinanza multipla.
Se informiamo invece di fare inutili polemiche facciamo un servizio al Paese.
Un caro saluto,
Marco Fedi – vai al videoblog – www.marcofedi.it

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