17 06 17 PD Parlamentari estero

1 – FEDI (PD): UNA SETTIMANA DI IMPEGNI SUI VALORI DELLA REPUBBLICA E DELLA SOLIDARIETÀ.

Una settimana di impegni comunitari in diverse città australiane che si è aperta a Sydney con la serata di gala, organizzata dal Co.As.It., per celebrare la Repubblica italiana e per ricordare i servizi alla comunità e la solidarietà alle persone più anziane. È stata l’opportunità per prendere parte ad un importante evento comunitario nel corso del quale sono intervenuto per ribadire come l’impegno verso i nostri anziani sia un dovere morale e politico e per sottolineare l’attenzione dei governi statali e federale rispetto a questo importante settore per il futuro delle nostre comunità.

2 – FEDI (PD). Giovani italiani all’estero: approvata norma che evita la doppia tassazione aderendo alla voluntary disclosure, ma… Un emendamento del Partito democratico inserito nel corso della discussione in Commissione Bilancio della Camera nel Decreto-Legge n. 50 (Manovrina fiscale)  – approvato definitivamente dalla Camera dei deputati ed ora approdato al Senato – consente di detrarre le imposte versate all’estero anche in caso di omessa presentazione in Italia della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero a condizione però di aderire alla nuova Voluntary Disclosure.

3 – MARCO FEDI (PD): Oggi alla camera un’altra occasione persa per responsabilità del M5S che dimostra di essere, ancora una volta, inaffidabile davanti al paese.

4 – Benvenuti al mio videoblog che torna oggi sul tema della fiscalità per chi produce un reddito all’estero.

5 – L’ON. Francesca LA MARCA partecipa a Toronto alle celebrazioni del 203° anniversario della fondazione dell’arma dei carabinieri e del 44° anniversario del sodalizio.

6 –  FEDI E PORTA (PD): perché i residenti all’estero (ma non tutti) devono pagare le addizionali IRPEF. Riceviamo spesso lettere, telefonate ed e-mail di nostri connazionali residenti all’estero i quali si lamentano perché sui loro redditi conseguiti in Italia o sulle loro pensioni italiane pagano le addizionali comunali e regionali.

7 -Cari amici, mi fa piacere aggiornarvi su alcune questioni d’attualità politica italiana e sul mio lavoro parlamentare.

 

1 – FEDI (PD): UNA SETTIMANA DI IMPEGNI SUI VALORI DELLA REPUBBLICA E DELLA SOLIDARIETÀ.

Una settimana di impegni comunitari in diverse città australiane che si è aperta a Sydney con la serata di gala, organizzata dal Co.As.It., per celebrare la Repubblica italiana e per ricordare i servizi alla comunità e la solidarietà alle persone più anziane. È stata l’opportunità per prendere parte ad un importante evento comunitario nel corso del quale sono intervenuto per ribadire come l’impegno verso i nostri anziani sia un dovere morale e politico e per sottolineare l’attenzione dei governi statali e federale rispetto a questo importante settore per il futuro delle nostre comunità. 5 GIUGNO 2017

A Melbourne sono intervenuto a due incontri organizzati della nostra comunità.

Dopo undici anni, ho avuto la possibilità di incontrarmi nuovamente con le donne di Lalor, comune in cui vive ancora oggi una importante comunità italiana, e dove ebbe inizio la mia storia parlamentare. Con loro ho discusso del mio impegno politico e del loro passato coraggioso, confrontandoci anche sulle questioni di maggiore interesse per le donne di origine italiana e della terza età.

In occasione della celebrazione ufficiale del 2 giugno, sempre a Melbourne, ho partecipato, con il Console Generale Marco Cerbo, alla piacevolissima serata organizzata presso l’Abruzzo Club, nel corso della quale ho avuto la possibilità di raccontare passioni, delusioni e speranze della vita politico-parlamentare.

Ad Adelaide, invece, per la celebrazione dei 203 anni dell’Arma dei Carabinieri, sono intervenuto alla serata che l’Associazione dei Carabinieri, guidata da Joe Scalzi, ha celebrato in grande stile nella splendida cornice del Marche Club. Ho partecipato per essere vicino a tutti coloro che amano l’Italia, le sue istituzioni e l’Arma dei Carabinieri. Per ricordare il legame indissolubile dell’Arma con la storia del nostro Paese, con il lavoro di costruzione della nazione italiana ed oggi, sempre più, con la costruzione di pace nel mondo. Ed è significativo che anche in Australia – in un momento di comune difficoltà nel rispondere alle sfide internazionali, dall’immigrazione alle sfide economiche, dalla sicurezza al tema del lavoro – si trovino australiani ed italiani che insieme celebrano 203 anni di storia in difesa delle istituzioni della Repubblica italiana, della pace e della sicurezza.

Anche in questo, oggi, noi misuriamo la nostra capacità di rispondere alle sfide del futuro: creare le condizioni per favorire l’integrazione, che inizia con la conoscenza reciproca, che continua con la permeabilità di culture, lingue e tradizioni, e che deve avere come punto di riferimento i valori condivisi della democrazia, della pace e della solidarietà. Sono questi i valori che ci consentiranno di sconfiggere i populismi, gli estremismi e le logiche per portano al terrore. On. Marco Fedi

 

2 – FEDI (PD). GIOVANI ITALIANI ALL’ESTERO: APPROVATA NORMA CHE EVITA LA DOPPIA TASSAZIONE ADERENDO ALLA VOLUNTARY DISCLOSURE, MA… Un emendamento del Partito democratico inserito nel corso della discussione in Commissione Bilancio della Camera nel Decreto-Legge n. 50 (Manovrina fiscale)  – approvato definitivamente dalla Camera dei deputati ed ora approdato al Senato – consente di detrarre le imposte versate all’estero anche in caso di omessa presentazione in Italia della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero a condizione però di aderire alla nuova Voluntary Disclosure. ROMA, 6 GIUGNO 2017

Aspettiamo tuttavia l’entrata in vigore della legge (deve essere approvata definitivamente dal Senato) ma soprattutto l’interpretazione, i chiarimenti e le disposizioni applicative dell’Agenzia delle Entrate per poter capire meglio contenuti e modalità dell’importante provvedimento (insomma vantaggi ed eventuali “incognite”).

Come è noto avevo più volte denunciato il problema dei nostri giovani lavoratori all’estero i quali per non essersi iscritti all’AIRE rischiano l’applicazione di una doppia tassazione in virtù dell’intreccio “perverso” delle norme nazionali e convenzionali, e di quanto stabilito dall’articolo 165, comma 8, del TUIR (e cioè che se alla formazione del reddito complessivo concorrono redditi prodotti all’estero, le imposte ivi pagate a titolo definitivo su tali redditi sono ammesse in detrazione dall’imposta netta, ma la detrazione non spetta in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero nella dichiarazione presentata).

Avevo proprio recentemente scritto al Presidente Gentiloni ed al Ministro Padoan chiedendo un sollecito e necessario intervento e spiegando che migliaia di giovani andati a lavorare all’estero, per ignoranza della legge o per semplice negligenza, non si iscrivono all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) sebbene ne abbiano i requisiti e l’obbligo.

In virtù della normativa fiscale nazionale attualmente in vigore, fondata sul principio della cosiddetta “world wide taxation” adottato dal nostro Paese, questi giovani che lavorano, producono reddito e pagano le tasse nei Paesi di soggiorno, pur continuando a mantenere la residenza anagrafica (e quindi fiscale) in Italia, sono obbligati a dichiarare annualmente anche nel nostro Paese i redditi prodotti all’estero. Se non lo fanno o lo fanno in ritardo, possono essere tassati sia alla fonte che in Italia e, inoltre, perdono il diritto al credito di imposta (art. 165, comma 8, del Tuir). Quindi rischiano, se individuati dal Fisco italiano che in questi anni sta intensificando gli scambi di informazioni fiscali con molti Paesi, di essere tassati due volte sullo stesso reddito, di non poter usufruire del credito di imposta e di subire inoltre pesanti sanzioni, sebbene abbiano già assolto il dovere fiscale nel Paese ove vivono e lavorano. In particolare, la Direttiva del Consiglio 2014/107/UE (cosiddetta DAC2), ha stabilito lo scambio obbligatorio delle informazioni finanziarie sui conti correnti detenuti all’estero. Il flusso, che ha cadenza annuale e dovrebbe essere attivato ufficialmente dal 1° settembre 2017, contiene i dati identificativi dei conti esteri dei soggetti residenti, il relativo saldo o valore, l’importo totale lordo di interessi, dividendi e altri redditi generati in relazione al conto.

A livello extra-UE, la stessa tipologia di informazioni è scambiata nell’ambito degli Accordi con i Governi di altri Stati esteri relativi allo scambio automatico di informazioni finanziarie secondo il Common Reporting Standard. Le giurisdizioni che si sono impegnate a scambiare le informazioni secondo lo standard globale a partire dal 2017 (cosiddetti early adopters) sono 53 e, ad oggi, altre 47 giurisdizioni si sono impegnate allo scambio con decorrenza 2018.

I problemi possono sorgere, come abbiamo più volte spiegato con i nostri comunicati, in tutti quei casi in cui ci si è trasferiti all’estero, dimenticandosi (volontariamente o meno) dell’AIRE, oppure, ancora peggio, in tutti quei casi in cui ci si è volutamente voluti nascondere agli occhi dell’Amministrazione finanziaria camuffando una residenza fiscale all’estero che realmente non esiste. Ecco che in questi casi il rischio di un accertamento potrebbe davvero essere elevato.

L’intensificazione degli accertamenti e la creazione di un apposito software che individuerà i contribuenti a maggiore rischio evasione incentiva una presa in considerazione della procedura riaperta a fine 2016 della Voluntary Disclosure.

La Voluntary Disclosure è una procedura di collaborazione volontaria del contribuente che si “autodenuncia” all’Amministrazione finanziaria in merito alle omissioni commesse in merito a redditi esteri non dichiarati e inosservanze sulla disciplina riguardante il monitoraggio fiscale delle attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero.

Ora la nuova norma introdotta dal Decreto-Legge n. 50 (Manovrina fiscale), all’Art. 1-Ter, dispone che, ai fini della collaborazione volontaria, se alla formazione del reddito complessivo concorrono redditi di lavoro dipendente ed autonomo, ad essi si applica la disciplina del credito d’imposta per redditi prodotti all’estero (detrazione dell’imposta pagata all’estero) anche in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero. Esattamente ciò che avevo chiesto con determinazione negli ultimi mesi per sanare una situazione di inadempienza fiscale che poteva diventare drammatica nell’entità e nei numeri (interessati potrebbero essere decine se non centinaia di migliaia di giovani italiani che hanno conseguito redditi da lavoro dipendente o autonomo all’estero e che non si sono iscritti all’Aire).

La nuova norma si applica anche agli inviti a comparire, agli atti di accertamento con adesione ed agli atti sanzionatori emanati in virtù della precedente Voluntary disclosure, purché non definiti al momento di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge in esame.

Tuttavia, giova sottolineare che bisognerà attendere la definitiva entrata in vigore della legge e capire meglio quali sono effettivamente le regole dell’adesione alla nuova Voluntary disclosure (ripetiamo una sorta di autodenuncia), quali sono gli eventuali interessi e sanzioni da pagare per i ritardi nella presentazione della dichiarazione dei redditi, quando scadono i termini della nuova collaborazione volontaria che è in vigore dal 3 dicembre 2016, se ci sono cause ostative per determinate situazioni e/o soggetti, quali sono le modalità dell’autodenuncia, a chi bisogna rivolgersi per avere informazioni precise e dettagliate.

Ricordiamo che potrebbe essere conveniente seguire la strada della Voluntary Disclosure per i risparmi in termini di minori sanzioni rispetto a quanto invece potrebbe essere contestato in sede di accertamento fiscale.

Nel frattempo ed in attesa di un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, da parte mia non mancherò di continuare ad informare i giovani italiani all’estero sui loro diritti e i loro doveri in materia fiscale, e soprattutto mi premurerò di informare in merito alla tempistica (purtroppo i tempi per aderire alla nuova Voluntary disclosure potrebbero paradossalmente esaurirsi troppo presto entro il prossimo settembre) ed in merito al sistema di verifica messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate “online” per seguire le procedure di autodenuncia e calcolare l’ammontare delle sanzioni senza doversi rivolgere ad un professionista. www.marcofedi.it

 

3 – MARCO FEDI (PD): OGGI ALLA CAMERA UN’ALTRA OCCASIONE PERSA PER RESPONSABILITA’ DEL M5S CHE DIMOSTRA DI ESSERE, ANCORA UNA VOLTA, INAFFIDABILE DAVANTI AL PAESE. In questi giorni ho dovuto spiegare a tanti che il nostro impegno politico-parlamentare era unicamente diretto ad assicurare al Paese una legge elettorale, che non lavoravamo per le elezioni anticipate – sognate da FI, 5 Stelle e Lega Nord – che le donne e gli uomini del PD, responsabilmente, nuovamente, si assumevano una responsabilità istituzionale: avere una legge elettorale approvata dal Parlamento. ROMA, 8 GIUGNO 2017

Oggi il M5S ha dimostrato, ancora una volta, che non è in grado di assicurare analogo impegno istituzionale.

Adesso basta. Nessuno creda più al Moviemnto 5 Stelle. Nessuno venga più a dirmi che esiste un loro impegno poiché il loro unico impegno è il caos, istituzionale e politico.

E noi possiamo ricominciare il paziente lavoro di riforma elettorale con le forze politiche serie e senza neanche citare per errore le elezioni, che arrivano quando è tempo… e non hanno bisogno di citazioni!  On. Marco Fedi

 

4 – Benvenuti al mio videoblog che torna oggi sul tema della fiscalità per chi produce un reddito all’estero.  Abbiamo ottenuto un risultato positivo con l’approvazione di un emendamento alla Camera che consente a chi accede alla voluntary disclosure di utilizzare il credito d’imposta che fino ad oggi veniva precluso.

I tempi sono ristretti perché occorre attendere l’approvazione definitiva della cosiddetta “manovrina” da parte del Senato e la voluntary disclosure scade a luglio.

Un risultato positivo raggiunto con il mio lavoro e quello dei miei collaboratori, tra i quali desidero citare Virginio Aringoli, e l’aiuto dei tanti che ci hanno segnalato casi specifici come il Signor Del Zotto.

In ogni caso continuerò a lavorare per ottenere la possibilità di utilizzare il credito d’imposta sempre, indipendentemente dalla voluntary disclosure.

È evidente che bisogna meglio informare e che dobbiamo mettere in campo una seria riforma in questo settore, che non penalizzi i giovani ma che non consenta ai grandi evasori di farla franca.

Le tasse vanno pagate. Non due volte, però. C’è un modo semplice per iniziare a fare le cose giuste, iscriversi all’AIRE! Si pagano le tasse solo nel Paese dove è stato prodotto il reddito!

Se si vive in un Paese con il quale non è in vigore un accordo contro le doppie imposizioni, oppure non ci si iscrive all’AIRE, c’è un secondo modo per fare le cose giuste: dichiarare il reddito in Italia ogni anno, ottenendo ogni anno il credito d’imposta! Non lo sapevi? Bene, ora, dopo l’approvazione della manovrina al Senato, si potrà ottenere il credito d’imposta anche con la voluntary disclosure! Ed ho preso un impegno politico per riformare questo settore garantendo che si possa accedere sempre al credito d’imposta.  On. Marco Fedi  –  vai al videoblog  – www.marcofedi.it

 

5 – L’ON. FRANCESCA LA MARCA PARTECIPA A TORONTO ALLE CELEBRAZIONI DEL 203° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELL’ARMA DEI CARABINIERI E DEL 44° ANNIVERSARIO DEL SODALIZIO. 12 GIUGNO 2017

Sabato, 10 giugno, l’on. Francesca La Marca ha partecipato alla festa per il 203° anniversario dell’Arma dei carabinieri e per il 44° anniversario dell’Associazione Nazionale Carabinieri. L’evento è stato organizzato dal Presidente della Sezione di Toronto del sodalizio, Tonino Giallonardo, affiancato dal Vice presidente, Luciano Galiano.

 

All’affollata cerimonia, confortata dall’adesione di circa 400 persone, erano presenti rappresentanze di vari corpi d’arma italiani, come gli Alpini, i Marinai, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, ecc.

Non hanno fatto mancare la loro presenza diversi deputati federali e provinciali, esponenti dell’Ambasciata d’Italia a Ottawa, l’ex Console di Toronto, rappresentanti del Congresso nazionale italo-canadese e della Canadian Italian Heritage Foundation. Direttamente dall’Italia sono venuti alcuni rappresentanti dell’Arma per partecipare al significativo evento.

 

Nel suo intervento di saluto, l’on. La Marca, dopo avere sottolineato la sua soddisfazione per questo nuovo incontro dopo quello avvenuto negli anni precedenti, ha ringraziato l’Arma e i rappresentanti degli altri corpi per il senso di sicurezza che trasmettono, che in tempi tanto travagliati rappresenta un valore aggiunto per la vita di milioni di persone, sotto tutte le latitudini.

 

“Di senso di sicurezza – ha affermato la parlamentare – di questi tempi abbiamo molto bisogno. Ci sono movimenti e organizzazioni che hanno fatto della violenza e dello spirito di sopraffazione la loro bandiera e la loro missione. Essi non si fermano nemmeno di fronte ai bambini, alle donne, alle persone inermi. È necessario un grande impegno di prevenzione e di collaborazione dei paesi liberi e democratici. Ma è anche indispensabile che ognuno di noi resti con compostezza al proprio posto, che non rinunci a vivere la sua quotidianità”.

 

La Marca, ha poi concluso dicendo: “Voi siete anche la dimostrazione di quante forme diverse e positive di italianità esistono nel mondo. Per questo confido che prima che si esaurisca la legislatura possa trovare coronamento la mia proposta di istituire la Giornata nazionale degli italiani nel mondo che tutti questi valori dovrebbe riassumere e riconoscere”.

 

6 –  FEDI E PORTA (PD): PERCHÈ I RESIDENTI ALL’ESTERO (MA NON TUTTI) DEVONO PAGARE LE ADDIZIONALI IRPEF. Riceviamo spesso lettere, telefonate ed e-mail di nostri connazionali residenti all’estero i quali si lamentano perché sui loro redditi conseguiti in Italia o sulle loro pensioni italiane pagano le addizionali comunali e regionali. ROMA, 14 GIUGNO 2017

 

I nostri connazionali si chiedono perché devono pagare tali tasse visto che non usufruiscono dei servizi comunali o regionali.

La loro indignazione potrebbe sembrare giustificata, ma in effetti non è così. Innanzitutto va chiarito che si deve pagare l’Irpef (e le addizionali) per redditi conseguiti in Italia solo se previsto da una Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali o in assenza della stessa. Infatti, in base alle specifiche previsioni delle Convenzioni contro le doppie imposizioni, le pensioni corrisposte ai cittadini non residenti possono essere assoggettate: – a tassazione esclusiva nel Paese di residenza o nel Paese di erogazione del reddito; – a tassazione concorrente (cioè entrambi gli Stati prelevano un’imposta sullo stesso reddito) con diritto al credito d’imposta.

Va sempre verificato quindi cosa stabilisce l’eventuale Convenzione stipulata dall’Italia con il Paese di residenza.

Nei casi in cui le Convenzioni non escludono il pagamento delle imposte in Italia, va ricordato che le addizionali regionale e comunale all’IRPEF sono dovute dai contribuenti non residenti, per i quali nell’anno di riferimento risulti dovuta l’IRPEF dopo aver sottratto le detrazioni d’imposta spettanti e i crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero sempreché quest’ultimi abbiano subìto all’estero il pagamento delle imposte a titolo definitivo.

 

Giova ricordare che le addizionali all’Irpef, al contrario di ciò che molti credono, non sono considerabili come “tasse di scopo”, cioè quelle tasse che il contribuente paga per ricevere un servizio, ma rappresentano delle vere e proprie imposte, appartenenti alla massa indistinta del gettito fiscale, che lo Stato in questo caso assegna alla competenza dei due enti locali regione e comune.

 

La differenza fra il termine “imposta” ed il termine “tassa” infatti sarebbe proprio questa, anche se nel linguaggio comune vengono spesso usate come sinonimi.

Quindi anche le persone non residenti nel territorio dello Stato sono spesso obbligate al pagamento delle addizionali regionale e comunale all’Irpef. Di converso i contribuenti che non sono tenuti al versamento dell’Irpef grazie alle Convenzioni o a detrazioni o crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero non sono tenuti neanche al versamento delle addizionali regionali e comunali. Salvo i casi di domicilio fiscale stabilito dall’Agenzia delle Entrate, le persone fisiche non residenti in Italia hanno il domicilio fiscale nel comune in cui hanno prodotto il reddito o, se il reddito è stato prodotto in più comuni, nel comune in cui hanno prodotto il reddito più elevato. I cittadini italiani che risiedono all’estero in forza di un rapporto di servizio con la Pubblica Amministrazione, hanno il domicilio fiscale nel comune di ultima residenza nello Stato. L’addizionale regionale all’Irpef è dovuta alla Regione nella quale il contribuente ha il domicilio fiscale al 31 dicembre dell’anno cui si riferisce l’imposta. Le addizionali comunali Irpef sono dovute al Comune nel quale il contribuente ha il domicilio fiscale a partire dal 1° gennaio dell’anno cui si riferisce l’imposta.

Importante: per l’addizionale comunale è dovuto anche un acconto per l’anno successivo nella misura del 30%, che si calcola sull’addizionale dovuta sull’imponibile dell’anno precedente, in base alle aliquote stabilite dal Comune nel quale si ha la residenza al 1° gennaio dell’anno cui si riferisce l’acconto.

Tuttavia, per le pensioni corrisposte ai non residenti, il luogo di produzione è individuato in conformità a quanto stabilito dall’articolo 23, comma 2, lett. a) del TUIR, in base al luogo in cui è ubicata la sede legale dell’Istituto previdenziale erogante, come riporta la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del 21 settembre 2007, n. 261. Per le pensioni erogate dall’Inps e dall’Inpdap, quindi, si applicano le aliquote previste per le addizionali della Regione Lazio e del Comune di Roma che sono solitamente più alte di quelle dei comuni dove gli interessati hanno il domicilio fiscale (su questa norma penalizzante sarebbe opportuno intervenire…).

Per i contribuenti con redditi da lavoro dipendente e assimilati, e di pensioni, le addizionali comunali Irpef vengono calcolate direttamente dai sostituti d’imposta, datore di lavoro o ente pensionistico, nel momento in cui vengono elaborate le operazioni di conguaglio relative a tali redditi.

Per i contribuenti con redditi diversi da quelli prodotti da lavoro dipendente o pensionati, la determinazione e il pagamento delle addizionali avviene in sede di dichiarazione dei redditi. Le addizionali regionale e comunale si calcolano applicando un’aliquota al reddito complessivo determinato, ai fini dell’IRPEF, al netto degli oneri deducibili. Inoltre, sono state previste differenti condizioni soggettive per l’applicazione delle varie aliquote ed aliquote agevolate per alcuni soggetti. I deputati PD, Marco Fedi e Fabio Porta.

 

7 – Cari amici, mi fa piacere aggiornarvi su alcune questioni d’attualità politica italiana e sul mio lavoro parlamentare.

Per farlo, vi inoltro i link a due miei interventi di oggi:

– Il primo è quello a Radio Italia 1, emittente in lingua italiana di Adelaide, che ha ospitato un mio intervento radiofonico. In questo spazio ho avuto modo di commentare gli esiti negativi del recente voto alla Camera dei deputati sulla riforma della legge elettorale e di ripercorrere l’iter del provvedimento, la posizione del Partito Democratico e il voltafaccia del M5S.  Mi sono soffermato anche sui risultati provvisori delle elezioni amministrative in Italia che, come sapete, si concluderanno con il ballottaggio del prossimo 25 giugno. Per quanto riguarda la legge elettorale, inoltre, ho precisato alcuni aspetti del diritto di voto per corrispondenza dei cittadini italiani all’estero e il lavoro in corso per trovare soluzioni tecniche che possano renderlo più efficiente. In conclusione, ho illustrato la questione fiscale relativa ai tanti lavoratori italiani all’estero, soprattutto giovani non iscritti all’AIRE, che rappresenta in questo momento una delle priorità della mia attività parlamentare (per approfondimenti leggi l’articolo>>).

– Il secondo link è a Italiachiamaitalia, agenzia stampa online, con una lunga intervista di Ricky Filosa. Un caro saluto Marco Fedi

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