12139 REFERENDUM/ SEL SVIZZERA A SOSTEGNO DEL “NO”

20160927 15:44:00 redazione-IT

“Tra alcune settimane anche noi italiani all’estero voteremo per confermare o cancellare la proposta di riforma costituzionale approvata dal parlamento italiano su iniziativa del governo Renzi. Per dibattere con noi sulle ragioni del NO vi invitiamo all’iniziativa promossa dal Comitato per il NO in Svizzera, che si terrà domenica, 2 ottobre 2016, ore 10.30, presso la Fondazione FOPRAS, Nauenstrasse 71, Basilea, con la partecipazione dei senatori Walter Tocci (PD) e Claudio Micheloni (PD, presidente della Federazione delle Colonie libere italiane in Svizzera). Noi vi invitiamo a votare NO!”.

Così Sinistra ecologia libertà – Sinistra italiana – in Svizzera, in una nota in cui spiega il sostegno al “no” al prossimo referendum.
“NO perché la cosiddetta riforma costituzionale, in combinazione con la legge elettorale “Italicum”, ma anche semplicemente per la struttura istituzionale che essa ridisegna, riduce significativamente i diritti di partecipazione e di rappresentanza dei cittadini e aumenta i poteri del governo a scapito del parlamento”, sostiene Sel Svizzera, che aggiunge: “no perché non è vero che abolisce il Senato, ma ne crea uno con attribuzioni confuse e contraddittorie. Un Senato non eletto dai cittadini, ma formato da consiglieri regionali e sindaci, oltre che da alcuni nominati dal Presidente della Repubblica. Di fatto dal cosiddetto bicameralismo perfetto si passa ad un bicameralismo confuso, certamente foriero di conflitti di competenza e di dubbi interpretativi”.
E ancora: un altro “no” alla riforma è motivato dal fatto che “nel pasticcio dei nuovi compiti previsti dalla cosiddetta riforma, si torna ad attribuire allo Stato centrale gran parte delle materie attualmente di competenza regionale. Nello stesso tempo si chiamano i rappresentanti delle Regioni a formare il nuovo Senato e ad occuparsi di materie complesse, persino di politica internazionale, spesso non attinenti a temi ed interessi di specifica competenza delle Regioni” e anche perché “è davvero populismo e fumo negli occhi l’argomento che viene ripetutamente agitato dal governo e dai fautori della riforma, secondo cui su ridurrebbero i costi della politica. Ben maggiori sarebbero i risparmi se si intervenisse per legge ordinaria a ridurre tutte le indennità parlamentari e se si procedesse ad una diminuzione bilanciata del numero di deputati e senatori”.
Infine, per Sel si deve votare “no” perché “per noi italiani all’estero viene a scomparire la nostra rappresentanza al Senato. Per altro nella logica del nuovo Senato che viene paragonato, impropriamente, ad una sorta di Camera delle Autonomie, la presenza dei rappresentanti eletti nella circoscrizione estero sarebbe ancora più giustificata” e perché “se resta l’Italicum, e quindi la clausola del ballottaggio, noi italiani all’estero non potremo partecipare al secondo decisivo turno di voto!”.

 

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