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20160708 10:10:00 guglielmoz

1 – MARCO FEDI (PD). EUROPA MIGRANTE: DA MARCINELLE ALLA CRISI DEI RIFUGIATI Giovedì 30 giugno al Bois du Cazier si terrà la conferenza "MARCINELLE 60" organizzata dal PD Belgio. Sarà un’occasione per commemorare la tragedia di Marcinelle a 70 anni del patto Italia-Belgio sul carbone e per offrire una piattaforma di dibattito sui temi della migrazione e delle politiche di asilo in Europa
2 – 50° ANNIVERSARIO UNAIE: IL MESSAGGIO DEI DEPUTATI DEL PD ESTERO AL PRESIDENTE FRANCO NARDUCCI. In occasione del 50° anniversario dell’UNAIE, desideriamo far giungere le nostre felicitazioni per un evento tanto significativo ed evocativo della storia dell’emigrazione italiana
3 – CHIUSURA DELL’AMBASCIATA ITALIANA A SANTO DOMINGO: L’ON. LA MARCA ESPRIME LE SUE PREOCCUPAZIONI PER I DISAGI ANCORA NON RISOLTI PER LA COMUNITÀ ITALIANA. L’On. Francesca La Marca è intervenuta ieri nella Commissione esteri della Camera in replica alla risposta che il Sottosegretario Benedetto Della Vedova ha dato alle interrogazioni sulla chiusura dell’Ambasciata di Santo Domingo. L’On. La Marca, cofirmataria dell’interrogazione dell’On. Mongiello, ha preso la parola dopo la replica del Sottosegretario Benedetto della Vedova.
4 – FEDI (PD): APPROVATO EMENDAMENTO A TUTELA DELLE PENSIONI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO . È stato approvato la scorsa settimana nella seduta delle Commissioni Riunite (XI e XII) l’emendamento che elimina dal disegno di legge delega sulla povertà (C. 3594) il riferimento alla “razionalizzazione” delle prestazioni di natura assistenziale e previdenziale sottoposte alla prova dei mezzi erogate a beneficiari residenti all’estero
5 – FEDI (PD): Sulle migrazioni si gioca la vera sfida della modernità . L’Istituto San Pio V e il Centro di ricerche IDOS hanno presentato il volume “Le migrazioni qualificate in Italia: ricerche, statistiche, prospettive”, ulteriore contributo in un settore in cui abbiamo davvero bisogno di dati ed elementi di valutazione oggettivi per disegnare possibili interventi
6 – L’ON. LA MARCA E L’ON. ROSATO INCONTRANO L’AMBASCIATORE CANADESE A ROMA MCGOVERN SUI TEMI DI RECIPROCO INTERESSE TRA I DUE PAESI. Nel quadro dei periodici incontri che l’On. Francesca La Marca compie con l’Ambasciatore canadese in Italia, la parlamentare si è incontrata, in compagnia del Presidente del Gruppo PD della Camera, On. Ettore Rosato, con l’Ambasciatore McGovern. Nel corso dell’incontro gli interlocutori italiani e canadese hanno spaziato sulle questioni di comune interesse, approfondendo i tempi di maggiore sensibilità.
7 – CORDOGLIO PER GLI ITALIANI CADUTI A DACCA E SOLIDARIETÀ GLOBALE PER TUTTE LE VITTIME DEL TERRORISMO.
8 – FEDI E PORTA (PD): SULL’ISCRIZIONE ALL’AIRE I COMUNI DEVONO ESSERE PIÙ ATTENTI E TEMPESTIVI . Il Ministero dell’Interno con una sua circolare (la n. 8 del 2016) ha voluto indicare ai Comuni italiani quali sono gli esatti adempimenti riguardanti la procedura di iscrizione all’AIRE, in seguito alle segnalazioni pervenute da parte del MAECI sulla non corretta applicazione di alcuni comuni delle disposizioni contenute nelle leggi che istituiscono e disciplinano l’iscrizione anagrafica dei cittadini italiani residenti all’estero
9 – FEDI (PD): DICHIARAZIONE DI VOTO SULLA RATIFICA ED ESECUZIONE DELL’ACCORDO TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL GOVERNO DEL TURKMENISTAN SULLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI IN MATERIA FISCALE, FATTO A ROMA IL 4 MAGGIO 2015
10 – DEPUTATI PD ESTERO: L’AZIONE UMANITARIA REALIZZATA DAL GOVERNO ITALIANO CON IL RECUPERO DEL PESCHERECCIO AFFONDATO È UN MESSAGGIO DI RESPONSABILITÀ PER L’INTERA

1 – MARCO FEDI (PD). EUROPA MIGRANTE: DA MARCINELLE ALLA CRISI DEI RIFUGIATI
Giovedì 30 giugno al Bois du Cazier si terrà la conferenza "MARCINELLE 60" organizzata dal PD Belgio. Sarà un’occasione per commemorare la tragedia di Marcinelle a 70 anni del patto Italia-Belgio sul carbone e per offrire una piattaforma di dibattito sui temi della migrazione e delle politiche di asilo in Europa.
L’On. Fedi, impossibilitato a partecipare per concomitanti impegni istituzionali, ha inviato agli organizzatori questo suo contributo. Roma, 28 giugno 2016
“LA STORIA DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MONDO HA CONOSCIUTO MOMENTI ED EPISODI CHE NE HANNO SEGNATO NON SOLO LA NARRAZIONE MA L’EVOLUZIONE SOCIALE, CULTURALE E POLITICA. MARCINELLE È IL SIMBOLO DEL LAVORO ITALIANO NEL MONDO, DELLA SPERANZA DI MIGLIORAMENTO E DELL’ESTREMO SACRIFICIO, DELLO SFRUTTAMENTO E DELLA MANCANZA DI SICUREZZA SUL LAVORO”.
È l’evocazione della ricostruzione dell’Europa dopo le rovine della guerra, degli accordi tra Paesi per avere manodopera a basso costo in cambio di risorse energetiche e rimesse, dell’ancora primitiva e inosservata protezione sociale e del bisogno di creazione di un sistema di regolazione dei rapporti di lavoro.
Marcinelle è stata anche un fondamentale impulso per fare grandi passi in avanti, in tante importanti direzioni, dal rispetto dei diritti umani, alla costruzione di un welfare europeo, a nuove e più efficaci normative sulla sicurezza e sul lavoro.
Dopo Marcinelle, dunque, è cambiato molto, ma non abbastanza.
Ancora oggi troppi migranti muoiono sul posto di lavoro. Il tema del lavoro e della sua tutela è profondamente legato alla storia delle migrazioni. Sia quando si trattava di un’emigrazione tradizionalmente formata da manodopera in genere poco qualificata, sia oggi che abbiamo a che fare con una forza lavoro specializzata ed in competizione con i lavoratori locali. È legato anche per ragioni culturali, considerando le difficoltà che i migranti incontrano nell’inserimento e nell’integrazione nei contesti di primo insediamento. E’ legato, infine, per ragioni politiche, essendo l’emigrazione ancora usata per campagne demagogiche e populiste, che non hanno nulla a vedere con una vera attenzione politica.
Oggi che l’Italia è tornata a produrre migranti, soprattutto verso l’Europa, resta vivo il bisogno di armonizzare le disposizioni normative sul lavoro e sulla sicurezza. Lo stesso Stato italiano, tanto per esemplificare, spesso non adempie a tutti gli obblighi previsti dalle leggi e dai regolamenti comunitari nei confronti di personale assunto localmente presso la rete diplomatico-consolare.
Marcinelle si lega molto anche ai nuovi flussi migratori dal mondo. Dagli Stati Uniti all’Austria, il vento del populismo spinge per la costruzione di muri e argini e per la chiusura dei canali di collegamento, ascolto e accoglienza.
A 60 anni da quel tragico evento, le sfide per l’Unione Europea sono sempre presenti e rimarcano un’evidente necessità: essere più forti e sicuri, avere più coraggio, dimostrare più solidarietà e comprensione verso le ragioni dei migranti. Non si tratta unicamente di regolamenti comunitari, di accoglienza, di politiche di integrazione, di tutela del lavoro e di sicurezza. È anche la crescita economica che ha bisogno di emigrazione, del rispetto dei diritti umani, che si alimenta di scelte politiche vere, non solo di parole, come la tutela del lavoro, in tutte le sue forme.
Le migrazioni rappresentano una grande sfida ma anche un’incredibile e inaspettata opportunità per rafforzare l’Unione europea. Non possiamo perdere l’occasione proprio in questo momento, in cui proprio sulle migrazioni si è giocata una drammatica partita interna al Regno Unito. E le conseguenze, per loro e per noi, sono sotto gli occhi di tutti».

2 – 50° ANNIVERSARIO UNAIE: IL MESSAGGIO DEI DEPUTATI DEL PD ESTERO AL PRESIDENTE FRANCO NARDUCCI
In occasione del 50° anniversario dell’UNAIE, desideriamo far giungere le nostre felicitazioni per un evento tanto significativo ed evocativo della storia dell’emigrazione italiana. ROMA. 30 GIUGNO 2016
In questi cinquant’anni, l’associazionismo in emigrazione, in particolare quello nazionale, è stato il sostegno più costante, affidabile e certo degli emigrati italiani sia nella difficile fase dell’insediamento che in quella dell’inclusione sociale nelle nuove realtà e dell’integrazione. Esso, inoltre, ha accompagnato i nostri connazionali nel lungo e non scontato percorso della conquista dei diritti di cittadinanza, ad iniziare da quello del voto per corrispondenza e da quello di rappresentanza.
Oggi siamo chiamati a nuove sfide e a prove non meno impegnative, prima di tutto sul piano della solidarietà e dell’accoglienza ai migranti che arrivano in Italia e in Europa per salvare le loro vite e ricostruire tra noi la loro esistenza. La ripresa dei flussi migratori, inoltre, con caratteri inediti rispetto al passato, rappresenta un banco di prova che richiede visione culturale, impegno di vicinanza, spirito innovativo.
Il mondo dell’associazionismo si è dimostrato consapevole e disponibile ad affrontare questo nuovo cammino. L’UNAIE, in particolare, è tra i protagonisti più attivi di questa nuova fase.
Per questo, oltre agli auguri per l’evento, manifestiamo il nostro apprezzamento per la funzione che l’UNAIE continua a svolgere, con la certezza che in questo impegnativo percorso continueranno ad esserci occasioni di incontro e di impegno comune.
I Deputati del PD Estero: Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta, Alessio Tacconi

3 – CHIUSURA DELL’AMBASCIATA ITALIANA A SANTO DOMINGO: L’ON. LA MARCA ESPRIME LE SUE PREOCCUPAZIONI PER I DISAGI ANCORA NON RISOLTI PER LA COMUNITÀ ITALIANA.
L’On. Francesca La Marca è intervenuta ieri nella Commissione esteri della Camera in replica alla risposta che il Sottosegretario Benedetto Della Vedova ha dato alle interrogazioni sulla chiusura dell’Ambasciata di Santo Domingo. L’On. La Marca, cofirmataria dell’interrogazione dell’On. Mongiello, ha preso la parola dopo la replica del Sottosegretario Benedetto della Vedova. Roma, 1° luglio 2016
La deputata democratica ha ricordato di avere presentato nel giro di alcuni mesi ben due interrogazioni al Governo, raccogliendo la diffusa e forte protesta dei connazionali e chiedendo il ripristino dell’Ambasciata. Ha sottolineato che, pur a seguito di provvedimenti restrittivi di natura finanziaria, si è commesso certamente un errore a decidere la chiusura sia per il fatto che l’Ambasciata aveva un bilancio non critico sia per la consistenza delle presenza di italiani, valutabile di fatto, al di là dei dati AIRE, in 30-40.000, in circa 400 imprese e in oltre 100.000 turisti all’anno. La rappresentazione dei servizi compensativi, fatta di solito dal MAECI, è molto ottimistica, se confrontata alle innumerevoli e vibranti proteste che provengono dalla popolazione locale.
La parlamentare ha concluso affermando di riservarsi ulteriori azioni in futuro e ribadendo la richiesta di creazione di un ufficio consolare che nella sua risposta lo stesso Sottosegretario non aveva escluso. Si tratterebbe di un segnale positivo in grado di dare risposte concrete alle esigenze dei nostri connazionali.
Nella sua risposta all’interrogazione, il Sottosegretario Della Vedova ha ripercorso il tortuoso iter che ha portato il MAECI ad includere l’Ambasciata di Santo Domingo nell’elenco delle strutture da superare a seguito dei provvedimenti restrittivi della spending review risalenti al 2012. Il provvedimento di chiusura, com’è noto, aveva creato gravi disagi sia ai connazionali residenti nel paese caraibico che agli abitanti dello stesso. Esso era stato annullato dal TAR a seguito di un ricorso presentato dall’Associazione “Casa de Italia”, ma successivamente il Consiglio di Stato ha ribaltato il pronunciamento del TAR, confermando la determinazione del MAECI.
Il Sottosegretario ha fatto una serie di riferimenti ai servizi compensativi predisposti: attivazione di due consoli onorari, affidamento delle funzioni di stato civile agli stessi consoli, permanenza periodica di funzionari dell’Ambasciata di Panama, a cui è stata affidata la competenza diplomatica anche su Santo Domingo, con il compito di raccogliere i dati biometrici per i passaporti, affidamento in outsourcing del servizio visti, accreditamento presso le autorità locali dell’Ambasciatore italiano in Panama come ambasciatore non residente di Santo Domingo, sezione distaccata dell’Ambasciata italiana a Panama presso la Delegazione UE di Santo Domingo.
Il rappresentante del Governo, tuttavia, non ha potuto tacere i ritardi con cui tali misure sono entrate a regime e i conseguenti gravissimi disagi personali ed economici dei residenti a Santo Domingo, costretti a recarsi in aereo a Panama per il disbrigo delle pratiche correnti.

4 – FEDI (PD): APPROVATO EMENDAMENTO A TUTELA DELLE PENSIONI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO . È stato approvato la scorsa settimana nella seduta delle Commissioni Riunite (XI e XII) l’emendamento che elimina dal disegno di legge delega sulla povertà (C. 3594) il riferimento alla “razionalizzazione” delle prestazioni di natura assistenziale e previdenziale sottoposte alla prova dei mezzi erogate a beneficiari residenti all’estero. Roma, 4 luglio 2016
Si tratta di un risultato molto importante e positivo raggiunto grazie alla mobilitazione dei deputati PD eletti all’estero i quali avevano paventato la riduzione o l’eliminazione delle prestazioni “non contributive” erogate all’estero nei Paesi extra-comunitari (integrazione al minimo e maggiorazioni sociali) nell’ambito dell’intervento riformatore del sistema delle politiche sociali italiane.
Il rischio di un indebolimento del sistema di tutela socio-previdenziale a favore delle nostre collettività residenti nei Paesi extra-UE è stato così sventato. Il ddl di riforma recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali (collegato alla legge di stabilità 2016) attualmente in discussione alla Camera dei deputati parte dalla considerazione che in Italia manca una misura organica che copra le necessità delle famiglie più vulnerabili e in condizioni economiche di bisogno, a partire da quelle con figli e che le prestazioni esistenti devono essere verificate nella loro appropriatezza rispetto al bisogno. Insomma l’obiettivo è quello di rivedere l’attuale sistema di “welfare”: il Governo per raggiungere questo obiettivo ritiene sia necessario non solo razionalizzare i trattamenti esistenti, ma anche riorganizzare il sistema di accesso alle prestazioni, a partire dalle modalità di valutazione del bisogno.

Il disegno di legge delega in discussione in Parlamento intendeva quindi introdurre una misura nazionale per il contrasto della povertà, da considerare livello essenziale delle prestazioni; la razionalizzazione della normativa in materia di prestazioni di natura assistenziale o comunque sottoposte alla prova dei mezzi, anche rivolte a beneficiari residenti all’estero; e il riordino della disciplina concernente il sistema di interventi e di servizi sociali. Con l’approvazione dell’emendamento invece, ed almeno per ora, viene stralciata la norma che faceva riferimento alle prestazioni dei nostri connazionali emigrati e la cui erogazione continuerà ad essere garantita così anche in futuro.

5 – FEDI (PD): Sulle migrazioni si gioca la vera sfida della modernità . L’Istituto San Pio V e il Centro di ricerche IDOS hanno presentato il volume “Le migrazioni qualificate in Italia: ricerche, statistiche, prospettive”, ulteriore contributo in un settore in cui abbiamo davvero bisogno di dati ed elementi di valutazione oggettivi per disegnare possibili interventi. Roma, 4 luglio 2016
Lo studio offre una base di dati statistici e di richiami che consentono di avere un quadro attendibile del fenomeno, spesso evocato in termini emotivi o di suggestione giornalistica. Da questi dati si evince che il fenomeno delle migrazioni qualificate è in aumento e ha subito un’impennata negli ultimi anni. E questo sia per una maggiore cultura dell’internazionalizzazione, alimentata anche dalla crescita delle competenze tecnologiche, da considerare un positivo segnale di apertura e sprovincializzazione, sia per un effetto di trascinamento dovuto alla ripresa dei flussi emigratori in generale, sia infine per l’acutizzarsi della contraddizione tra l’elevamento delle qualità professionali e la carenza di possibilità di lavoro adeguate. In ogni caso, va valutato positivamente l’approccio retrospettivo che si è voluto dare alla ricerca, rappresentando l’evoluzione del fenomeno nell’arco di tempo che va dalla fine dello scorso secolo agli anni più vicini.
Questi anni, infatti, sono quelli in cui si consolida la tendenza ad una più alta formazione dei giovani italiani, si sviluppano i flussi in ingresso nel nostro Paese e si avvia quel ciclo economico che a distanza di qualche lustro sfocerà nella grave crisi economica e occupazionale destinata a riaprire massicciamente l’esodo, in particolare quello giovanile.
Nelle conclusioni ho ribadito l’impegno a continuare gli approfondimenti, anche in sedi istituzionali, per definire proposte ed interventi specifici in questo settore. Il tema dell’integrazione, ad esempio, è fondamentale per le nostre società. La capacità di un Paese di attrarre migranti qualificati, infatti, cresce con la capacità di offrire alti livelli di integrazione. Le società in cui si realizzano alti livelli di integrazione, generalmente garantiscono un ambiente sociale, culturale ed economico, il pieno rispetto dei diritti civili, che condizioni indispensabili per attrarre capitale umano. Oggi l’Italia non è ancora quel Paese, quindi la nostra capacità di attrazione si riduce. Ho invitato il mondo della ricerca, ad esempio, a valutare la perdita netta di capitale umano e di valore aggiunto che si determina con questa ridotta attrazione. Analogamente invito a valutare il costo per il nostro Paese dei ritardi accumulati in questi anni con la mancata approvazione della riforma sulla cittadinanza, con il ritardo accumulato in relazione alle unioni civili ed alle convivenze e con tanti positivi cambiamenti, ad esempio sulla semplificazione e riduzione della burocrazia, che però ancora non producono effetto.
La ricerca aiuta fortemente a inquadrare in modo razionale e realistico queste drammatiche questioni e a cercare una strada di recupero di quell’impegno di accoglienza e di integrazione che può aiutare l’Italia e l’Europa a ritrovare un giusto equilibrio in questo difficile momento. On. Marco Fedi

6 – L’ON. LA MARCA E L’ON. ROSATO INCONTRANO L’AMBASCIATORE CANADESE A ROMA MCGOVERN SUI TEMI DI RECIPROCO INTERESSE TRA I DUE PAESI. Nel quadro dei periodici incontri che l’On. Francesca La Marca compie con l’Ambasciatore canadese in Italia, la parlamentare si è incontrata, in compagnia del Presidente del Gruppo PD della Camera, On. Ettore Rosato, con l’Ambasciatore McGovern. Nel corso dell’incontro gli interlocutori italiani e canadese hanno spaziato sulle questioni di comune interesse, approfondendo i tempi di maggiore sensibilità. ROMA, 4 LUGLIO 2016 A conclusione, l’On. La Marca ha dichiarato: “A distanza di alcuni mesi dal nostro ultimo appuntamento, ho rappresentato all’Ambasciatore le sollecitazioni di molti cittadini, italiani e canadesi, in merito ai ritardi dell’accordo di reciproco riconoscimento delle patenti di guida. Ho appreso con soddisfazione che in queste ultime settimane si sono registrati progressi rilevanti e che, realisticamente, si è nelle condizioni di prospettare la conclusione dell’iter per l’autunno. Mi auguro che ciò veramente accada, in modo da rispondere positivamente alle esigenze di tanti cittadini che vivono nei due Paesi.
Nel corso del cordiale colloquio, ho ritenuto doveroso aggiornare l’Ambasciatore sulla vicenda dei corsi di lingua italiana in Ontario, con particolare riferimento alla decisione dello York Catholic District School Board di annullare 400 corsi di lingua italiana integrati, se entro il 20 dicembre non interverranno fatti nuovi nella copertura dei costi del servizio. Ho sottolineato come questa decisione, se non verrà scongiurata da azioni positive, possa risultare penalizzante per l’intera comunità di italo-discendenti e, nello stesso tempo, rappresentare un passo indietro rispetto alla tradizione consolidata canadese, apprezzata in tutto il mondo, dell’insegnamento delle lingue comunitarie nella scuola primaria, elementare e superiore. La mobilitazione della comunità e di tutti gli stakeholders per evitare la chiusura di centinaia di corsi costituisce un punto di partenza positivo al quale c’è da augurarsi che anche le istituzioni italiane e canadesi possano contribuire fattivamente.
Su questo tema l’Ambasciatore si è dichiarato concorde circa la necessità di verificare tutte le possibili soluzioni, chiarendo tuttavia che la competenza e le conseguenti decisioni attengano più specificatamente alle Province.
Sul fronte del riconoscimento dei titoli di studio e professionali, l’Ambasciatore McGovern ha annunciato la costituzione in Ontario di una associazione di ingegneri che dovrebbe portare al riconoscimento reciproco tra Italia e Canada della professione, aprendo in questo modo la strada a collaborazioni e scambi più ampi”.
Si è approfondito, inoltre, il tema degli scambi di giovani tra i due Paesi e dell’aumento delle richieste di visti permanenti per lavoro dall’Italia. “Da più parti – ha ricordato l’on. La Marca – si sottolinea che nell’ambito del programma Express Entry i criteri di selezione siano in qualche modo penalizzanti per gli italiani. L’Ambasciatore ha spiegato che il programma si articola secondo criteri e requisiti generali a cui tutti i richiedenti, di qualsiasi provenienza, devono attenersi. Il rappresentante canadese, a questo proposito, ha informato che la sua Ambasciata ha messo in campo un programma di seminari su tutto il territorio nazionale, indirizzati a fornire informazioni dettagliate sulle modalità e sulle procedure dell’Express entry, per fornire in questo modo a coloro che intendano presentare domanda di emigrazione elementi precisi di comprensione e documentazione”.
Per quanto riguarda, invece, i visti di vacanza-lavoro per i giovani che desiderino fare un’esperienza di alcuni mesi in Canada, l’onorevole La Marca ha auspicato che il progetto di estendere il visto a dodici mesi, anche con un solo datore di lavoro, veda presto la luce. Naturalmente – ha ricordato La Marca – occorrerà promuovere adeguatamente il programma anche tra i giovani canadesi affinché si migliori la conoscenza di questa opportunità, garantendo così una reale reciprocità. L’On. Rosato, a sua volta, si è intrattenuto con l’Ambasciatore McGovern in modo approfondito sulle complesse problematiche inerenti all’accordo di libero scambio CETA.

7 – CORDOGLIO PER GLI ITALIANI CADUTI A DACCA E SOLIDARIETÀ GLOBALE PER TUTTE LE VITTIME DEL TERRORISMO. L’elenco di connazionali all’estero vittime di atti di terrorismo e di violenza si è dolorosamente allungato di altri nove nomi, quelli degli italiani caduti a Dacca in conseguenza dell’ennesima strage attuata dai seguaci del radicalismo islamico. Si è ripetuto il copione di colpire persone innocenti e inermi, colpevoli di essere “diversi” solo per la loro origine, per la loro cultura, per la loro fede religiosa, ammesso che ne professassero una. ROMA, 4 LUGLIO 2016
Una violenza disumana e cieca è dunque la disperata risposta dell’Isis alle sconfitte militari e alla regressione territoriale, che in questi mesi ha inequivocabilmente subito. E non importa se nel vortice della ferocia e della vendetta precipitino anche popolazioni islamiche, sia pure di ispirazione diversa, come i contemporanei attentati di Bagdad testimoniano.
Questa volta è toccato agli italiani, pare appositamente cercati e colpiti. Eppure gli italiani all’estero cercano e danno lavoro, si impegnano per migliorare la loro condizione e così facendo migliorano quella degli altri, usano metodologie di produzione moderne e insegnano agli altri ad usarle.
Poco importa ai portatori di morte: miglioramento sociale, progresso civile, coesistenza operosa non sono parole che rientrano nel lessico terroristico, sono anzi obiettivi da distruggere perché liberano le persone dal pregiudizio e dal bisogno e tutto questo è incompatibile con chi persegue la sopraffazione e la sottomissione.

Per questo, la risposta da dare, decisa e senza compromessi, non può, non deve allontanarsi da una pratica di libertà e di democrazia che rappresenta non solo un bene insostituibile, ma soprattutto la vera diga da opporre al terrorismo, lo spartiacque tra i diritti delle persone e l’intenzione di soffocarli per affermare un credo di violenza.

La nostra voce si unisce a quella delle autorità italiane e di ogni onesto cittadino, che in queste ore hanno espresso il cordoglio profondo e la solidarietà ai parenti delle vittime, italiane e di altre nazionalità, di Dacca e dell’Iraq.

Nello stesso tempo esortiamo il governo italiano a procedere con convinzione lungo la strada che ha già prescelto, quella di una sempre più stretta ed efficiente collaborazione internazionale che abbia come priorità la prevenzione contro la violenza terroristica e la sicurezza dei cittadini.

Il nostro governo, inoltre, vada avanti con altrettanta determinazione nell’opera di censimento e di monitoraggio degli italiani presenti negli scenari ad alto rischio affinché con tutti i mezzi a disposizione, anche a distanza, si accrescano le tutele e si faccia sentire una vicinanza attiva e collaborativa, volta a salvaguardare il principale bene di ognuno, la vita umana. I deputati del PD Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

8 – FEDI E PORTA (PD): SULL’ISCRIZIONE ALL’AIRE I COMUNI DEVONO ESSERE PIÙ ATTENTI E TEMPESTIVI . Il Ministero dell’Interno con una sua circolare (la n. 8 del 2016) ha voluto indicare ai Comuni italiani quali sono gli esatti adempimenti riguardanti la procedura di iscrizione all’AIRE, in seguito alle segnalazioni pervenute da parte del MAECI sulla non corretta applicazione di alcuni comuni delle disposizioni contenute nelle leggi che istituiscono e disciplinano l’iscrizione anagrafica dei cittadini italiani residenti all’estero. ROMA, 6 LUGLIO 2016
Innanzitutto il Ministero si preoccupa di ricordare le indicazioni contenute nella Circolare n. 12 del 1990 evidenziando tra l’altro che l’iscrizione all’AIRE per trasferimento della residenza da un comune italiano all’estero viene effettuata in base a dichiarazione di residenza all’estero resa al Consolato (la legge dice entro 90 giorni dalla immigrazione). Infatti l’eventuale dichiarazione di trasferimento di residenza all’estero resa al Comune di ultima residenza in Italia, se non seguita entro 90 giorni dalla dichiarazione al Consolato e dalla comunicazione d’ufficio dal Consolato al Comune, comporta che la cancellazione dall’A.P.R. (Anagrafe della popolazione residente) verrà effettuata per irreperibilità accertata e non già quindi per emigrazione definitiva all’estero, con conseguente segnalazione al Prefetto.
Un altro importante punto chiarito nella recente Circolare del Ministero dell’Interno è che l’iscrizione all’AIRE per nascita o per acquisizione di cittadinanza potrà essere perfezionata soltanto al momento in cui perverranno all’Ufficiale d’anagrafe del Comune competente gli estremi della trascrizione o della registrazione dei relativi atti da parte del Consolato.

Nella sua Circolare il Ministero dell’Interno sensibilizza e responsabilizza i Comuni sottolineando che nel caso di registrazione di posizioni anagrafiche mancanti dell’atto di nascita e/o modello consolare (Cons. 01), è necessario che il Comune proceda alla relativa regolarizzazione di tali posizioni prendendo contatti con le competenti sedi consolari.

Infine la Circolare dell’Interno richiama le indicazioni contenute in un’altra circolare del 2016 (la n. 5) evidenziando che in occasione delle operazioni di allineamento tra i dati contenuti nell’AIRE centrale (che è quella detenuta dal Ministero dell’Interno) e quelli registrati nelle schede consolari, i Comuni dovranno inviare i dati relativi ai cittadini italiani residenti all’estero iscritti nella propria anagrafe all’AIRE centrale entro il mese di giugno 2016 (operazione quindi teoricamente già scaduta) verificando prima l’esattezza e la completezza dei dati registrati nella AIRE comunali e procedere tempestivamente alla trattazioni di eventuali comunicazioni degli Uffici consolari. Si tratta di adempimenti che se rigorosamente e correttamente effettuati dai Comuni interessati potranno contribuire a migliorare le procedure e la completezza delle informazioni dell’Anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero con tutto ciò che ne deriva in termini di diritti e di doveri.

9 – FEDI (PD): DICHIARAZIONE DI VOTO SULLA RATIFICA ED ESECUZIONE DELL’ACCORDO TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL GOVERNO DEL TURKMENISTAN SULLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI IN MATERIA FISCALE, FATTO A ROMA IL 4 MAGGIO 2015. L’on. Fedi è intervenuto oggi alla Camera dei Deputati per esprimere il voto favorevole del Gruppo del PD alla Ratifica dell’Accordo. ROMA, 6 LUGLIO 2016
Fedi, in sede di dichiarazione, ha ricordato che l’approvazione del disegno di legge di ratifica dell’accordo tra Italia e Turkmenistan in materia di scambio di informazioni consentirà l’inserimento del Turkmenistan nella «white list» e rafforzerà quell’area di trasparenza nei rapporti tra gli Stati che è condizione per intensificare anche i rapporti economico-commerciali e gli investimenti.
“L’Accordo – ha illustrato Fedi – è stato redatto sulla base del modello del Tax information exchange agreement, che è un modello di base OCSE, e consiste nello scambio di informazioni tra gli Stati che, in questo momento, in ragione anche del ridotto interscambio commerciale, non ritengono necessario stipulare una convenzione contro le doppie imposizioni fiscali, che rimane, comunque, un obiettivo da raggiungere una volta che intensificheremo i rapporti con questo Paese. L’articolo 5 rappresenta il fulcro dell’Accordo, perché in quell’articolo si stabiliscono le modalità per lo scambio di informazioni e, soprattutto, si stabilisce che viene definitivamente superato il segreto bancario e questo per una serie di figure economiche che a livello di Accordo vengono identificate, in particolare anche per i fiduciari.
L’immagine dell’Italia come partner commerciale è, al momento, centrata sul settore energetico ma le autorità turkmene hanno manifestato interesse a cooperare anche nell’agricoltura, nelle costruzioni, nelle infrastrutture e nell’industria tessile. L’interesse per i beni di consumo italiani, al momento limitato, appare suscettibile di grandi sviluppi, se opportunamente veicolato presso le competenti autorità”.
A conclusione del suo intervento, Fedi ha ricordato che “In Turkmenistan, nel dicembre 2013, è stata aperta l’ambasciata d’Italia e che, il 18 novembre del 2014, il Presidente del Consiglio Renzi si è recato in visita in Ashgabat. In questa occasione, è stata affermata la comune volontà da parte dell’Italia e del Turkmenistan di avviare un partenariato strategico tra i due Paesi in altri settori economici, al di là di quello energetico, così come in campo educativo, culturale e turistico”

10 – DEPUTATI PD ESTERO: L’AZIONE UMANITARIA REALIZZATA DAL GOVERNO ITALIANO CON IL RECUPERO DEL PESCHERECCIO AFFONDATO È UN MESSAGGIO DI RESPONSABILITÀ PER L’INTERA EUROPA . Non può passare sotto silenzio o, peggio, diventare motivo di sconcertante polemica politica la grande operazione umanitaria che il Governo italiano ha deciso di compiere, recuperando il peschereccio affondato il 18 aprile a ridosso delle coste della Libia con circa 700 persone a bordo, in un momento di così difficile confronto sul tema dei migranti in ambito europeo. Roma, 5 luglio 2016
La morte simultanea di tante persone, tra le quali un gran numero di donne e bambini, è solo l’espressione più drammatica di una quotidiana tragedia, quella dei tanti che continuano a morire nello stretto di Sicilia e lungo le altre rotte fuggendo da guerre, persecuzioni e da una miseria senza speranza.
L’Italia, per ridare un’identità agli scomparsi e consentire alle famiglie di procedere a una dignitosa sepoltura ha messo in campo un grande apparato di forze e di competenze, che ha coinvolto la marina militare, alcune imprese specializzate, i vigili del fuoco, la Croce rossa italiana, istituti e specialisti di diverse università italiane. In più, si è dovuta realizzare una forte sinergia tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i ministeri della Difesa, dell’Interno, della Salute, dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, il Commissario Straordinario per le persone scomparse, la Prefettura di Siracusa, la Procura della Repubblica di Catania e alcuni enti locali. Un esempio non scontato di presenza e di efficienza dello Stato.

Quello che più importa, al di là di marginali e strumentali polemiche, è che l’Italia abbia dato un messaggio di umanità e di solidarietà in una fase in cui la vita umana sembra esposta ad ogni violenza e ad ogni rischio e abbia rimesso in cima alla scala dei valori sociali e delle stesse relazioni internazionali la priorità della persona, i diritti umani, la pietà verso i deboli e verso gli ultimi. Valori di incommensurabile importanza in un momento in cui i tratti significativi di una fase storica rischiano di diventare la violenza, l’esclusione e il rigetto degli altri, considerati come una minaccia per i propri interessi nazionali.
Non basta inseguire e cercare di contrastare gli atti di chiusura dei singoli governi e gli atteggiamenti dell’opinione pubblica senza rimettere ordine e ridare priorità ai valori fondativi della convivenza civile e della democrazia. L’Italia, senza proclami, lo ha fatto con un semplice atto di umanità e di civiltà e crediamo che ciò le andrebbe riconosciuto senza divisioni, anzi con spirito di unità e dignità nazionale.
Naturalmente, siamo ancora sul piano dei valori e delle premesse etiche per un lavoro di ricostruzione di relazioni e di coesione comunitaria che riguarda, in particolare, i popoli e i governi europei. Questo processo di ricostruzione potrà procedere se si ritroverà la strada di una comune responsabilità nell’accoglienza dei migranti. La definizione di quote adeguate rispetto alle dimensioni reali dei flussi, l’adozione di corridoi umanitari che scongiurino le tragedie che continuano a svolgersi con drammatica sequenza e l’apertura di un vero confronto sul Migration compact, di cui il nostro Paese si è fatto promotore, costituiscono passaggi concreti e possibili.
Anche su questo piano l’Italia è presente nella nuova fase che si è aperta dopo la Brexit e forse sarebbe il caso di rifuggire da polemiche di basso profilo e comprendere che una prospettiva comune ci potrà essere solo alzando lo sguardo verso una nuova Europa e un nuovo sistema di relazioni euromediterranee.
I deputati del PD Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

 

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