12097 IL COMPROMESSO

20160629 12:32:00 guglielmoz

Onu, accordo tra Italia e Olanda
Compromesso raggiunto alle Nazioni Unite tra Italia e Olanda che propongono di dividersi un anno per uno il seggio come membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza per il biennio 2017-2018.

Lo ha reso noto il ministro degli Esteri olandese Bert Koenders, dopo l’accordo raggiunto con l’italiano Paolo Gentiloni. L’intesa – che ha precedenti rarissimi – è stata raggiunta dopo cinque “fumate nere”.

L’Olanda ha tenuto duro fino a tarda notte quando l’esito della partita restava ancora incerto. Un confronto difficile, denso di incertezze e costellato di accordi dietro le quinte fin dalla prima mattinata, quando i tre concorrenti, Italia, Svezia e Olanda per i due seggi destinati all’Europa occidentale si sono presentati all’Assemblea generale dell’Onu riunita in seduta plenaria per un voto che riguardava anche altre geografiche.

Al primo turno, la Svezia, che vanta grandi tradizioni alle Nazioni Unite, ha ottenuto 134 voti, molto al di sopra dei 127 necessari per il quorum. Fonti diplomatiche dicono che ha molto aiutato l’avere al Palazzo di Vetro il numero due della prima organizzazione multilaterale al mondo , Jan Eliasson, vice di Ban Ki-moon. In quel voto l’Italia ha avuto 113 voti e l’Olanda 123.

Al secondo turno l’Olanda ottiene 98 voti contro i 92 per l’Italia. Restiamo in svantaggio. Al terzo voto Italia 94 contro 96 per l’Olanda al quarto turno la distanza si accorcia: 95 per l’Olanda 94 per l’Italia. La partita è poi proseguita con l’obiettivo di creare il presupposto perché uno dei due candidati si ritirasse. Ma l’Olanda chiaramente non era pronta a cedere e le cose per la nostra delegazione guidata dal ministro degli Esteri Gentiloni si facevano difficili. Anche perché in tarda serata potevano farsi sotto altri concorrenti. Per i rimanenti tre seggi dei cinque in palio per il rinnovo del Consiglio di Sicurezza, la Bolivia si è affermata per l’America Latina, per l’Africa è passata l’Etiopia. Due invece i ballottaggi: quello per l’Asia-Pacifico, tra Kazakhstan e Thailandia poi risolto a favore del Kazakhstan.

Per i capi delegazione chiamati al voto la scelta non è stata facile anche alla luce del ruolo significativo rivendicato da entrambi i Paesi. L’Olanda è un Paese che ha dedicato negli ultimi anni molti più fondi di quanto non abbiamo fatto noi alla cooperazione, questo le ha consentito di intessere stretti rapporti con numerosi Paesi in via di sviluppo.

L’Italia invece è il settimo contributore in termini di fondi alle Nazioni Unite ed è il primo fra i paesi europei per partecipazione alle missioni di peacekeeping e di addestramento. Il nostro paese ha una forte presenza e influenza nel Mediterraneo, epicentro di gravi crisi con ripercussioni globali dalla guerra in Siria all’instabilità della Libia fino all’esodo dei migranti.
Ci sono anche ottimi rapporti coi paesi africani. Fronti delicatissimi su cui nei prossimi due anni si giocheranno partite importanti. Inoltre il nostro Paese mancava da dieci anni dal Consiglio, pur vantando una forte esperienza al suo interno sulla base di sei mandati ottenuti in passato. Infine, dopo Brexit vi è la necessità di riaffermare l’importanza del multilateralismo e potrebbe anche riaprirsi la battaglia per la riforma del Consiglio, fronte su cui l’Italia ha giocato partite importanti. ( Il Sole 24Ore, di Mario Platero e Marco Valsania 28 giugno 2016)

 

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