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20160610 14:32:00 guglielmoz

16 06 09 PD parlamentari estero
1 – LA MARCA (PD): IL GOVERNO RISPONDE IN COMMISSIONE ALLA MIA INTERROGAZIONE SUI CORSI DI LINGUA IN ONTARIO E SI IMPEGNA AD INTERVENIRE – Il Governo, tramite il Sottosegretario agli esteri On. Vincenzo Amendola, ha risposto alla mia interrogazione “a risposta immediata” sui paventati tagli dei corsi di lingua italiana in Ontario, presentata nella Commissione esteri con il sostegno del gruppo PD della Camera
2 – FEDI (PD): ENTRA IN VIGORE IL DECRETO SUI “CERVELLI RIMPATRIATI” CON LE AGEVOLAZIONI FISCALI
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 giugno (ed è quindi entrato in vigore) il Decreto che dispone l’attuazione del regime speciale per i lavoratori cosiddetti “rimpatriati” disciplinati dall’articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147

1 – LA MARCA (PD): IL GOVERNO RISPONDE IN COMMISSIONE ALLA MIA INTERROGAZIONE SUI CORSI DI LINGUA IN ONTARIO E SI IMPEGNA AD INTERVENIRE – Il Governo, tramite il Sottosegretario agli esteri On. Vincenzo Amendola, ha risposto alla mia interrogazione “a risposta immediata” sui paventati tagli dei corsi di lingua italiana in Ontario, presentata nella Commissione esteri con il sostegno del gruppo PD della Camera. ROMA, 9 GIUGNO 2016
Nella mia interrogazione, come si ricorderà, avevo sottolineato la grave regressione che si determinerebbe nella situazione del’insegnamento della lingua italiana in una realtà importante come il Canada se lo York Catholic District Board nelle prossime settimane decidesse realmente la chiusura di 400 corsi integrati in 23 scuole locali, corsi attualmente frequentati da 8.500 alunni. Per questo avevo chiesto al Governo di conoscere “le iniziative che intendeva assumere per: a) interloquire con le autorità scolastiche dell’Ontario e con gli stessi responsabili del Provveditorato cattolico sull’opportunità di cercare, in piena autonomia, misure di risanamento alternative rispetto a quelle ipotizzate; b) coinvolgere più direttamente, sotto la guida delle nostre autorità diplomatiche e consolari, la nostra comunità al fine di stabilizzare le prospettive dell’insegnamento dell’italiano nell’Ontario; c) valutare la congruità dell’intervento diretto del Ministero, tramite il Centro Scuola, allo scopo di superare non solo temporaneamente la situazione di crisi venutasi a creare”.
Il Sottosegretario Amendola, dopo avere riconosciuto la priorità della questione da me segnalata e l’opportunità del mio personale intervento nell’assemblea promossa dal Provveditorato lo scorso 31 maggio, ha richiamato lo sforzo compiuto in passato dal Governo italiano tramite il Centro Scuola di Toronto, che ha consentito di raggiungere risultati quantitativi e qualitativi di assoluto rilievo, e l’impegno di sensibilizzazione messo in campo dalle nostre autorità consolari e diplomatiche sia verso le autorità canadesi che verso la nostra comunità in Ontario. Amendola ha concluso la sua risposta confermando “che è in corso un intenso lavoro di squadra tra le varie componenti del sistema Paese al fine di tutelare l’insegnamento della lingua italiana in Canada, data la priorità che tale questione riveste per il nostro Paese”.
Nella replica ho ringraziato il Sottosegretario per la tempestiva risposta e ho rimarcato la serietà delle prospettive che si aprirebbero per l’insegnamento dell’italiano in Canada se si verificasse la paventata chiusura dei corsi in Ontario, anche in considerazione della situazione esistente a Montreal dove gli enti gestori presenti, ad iniziare dal PICAI, non hanno avuto alcun sostegno per il 2016. Ho insistito particolarmente sulla necessità di attivare un dialogo diretto con le autorità istituzionali e scolastiche canadesi per fare in modo che si arrivi ad una situazione di fatto dalla quale poi sarebbe difficile tornare indietro.
Naturalmente, non considero concluso il mio impegno di vigilanza e di intervento con questo atto parlamentare, faccio appello, anzi, a tutte le forze attive della nostra comunità per stringere le fila e continuare a far sentire, in tutte le forme opportune, la nostra comune pressione sia sulle autorità canadesi che su quelle italiane affinché si arrivi ad una soluzione soddisfacente e stabile.
On. Francesca La Marca

Segue il testo della replica del Sottosegretario Vincenzo Amendola all’On. La Marca.
Ringrazio innanzi tutto l’Onorevole Interrogante per aver dato al Governo la possibilità di 
affrontare il tema della promozione della lingua e della cultura italiana in Canada, che 
costituisce da sempre una priorità nell’ambito dell’attività svolta dalla Farnesina in 
tale settore. L’insegnamento dell’italiano nel Paese assume, infatti, particolare
rilevanza sia dal punto di vista quantitativo, in considerazione della numerosa 
comunità italiana presente, in particolare nella Regione dell’Ontario, che qualitativo, 
grazie alla diffusione di best practices altamente innovative.
Guardiamo pertanto con preoccupazione alla riduzione da parte delle autorità 
scolastiche locali del sostegno finanziario al Programmi che includono 
l’insegnamento dell’italiano nella regione dello York – programmi ai quali il Governo
italiano ha peraltro contribuito attraverso l’Ente gestore Centro Scuola e Cultura italiana – in considerazione delle ricadute negative che una tale decisione avrebbe non solo sulla diffusione della lingua e della cultura italiana, ma anche sulla qualità del servizio linguistico-culturale offerto all’ intera popolazione.
Il Consolato Generale a Toronto, in coordinamento con l’Ambasciata italiana a Ottawa e con la Farnesina, si è pertanto immediatamente mobilitato in raccordo con il 
citato Ente Gestore, avviando una serie di iniziative volte a sensibilizzare sulla 
questione le varie istanze rappresentative della comunità italiana (associazioni
italiane e italo-canadesi, mezzi di informazione, eletti italiani e italo-canadesi a vari 
livelli del Governo federale, provinciale e municipale) ed effettuando dei passi
ufficiali presso le competenti Autorità locali, tra cui si segnala la lettera a firma
congiunta dell’Ambasciatore italiano in Canada e del Console Generale a Toronto
inviata il 26 maggio scorso al Premier canadese Trudeau e al Ministro dell’Istruzione. Tali interventi sono stati, in particolare, mirati a mettere in rilievo il sostegno di cui il Programma di insegnamento gode tra le famiglie e gli studenti, chiamando a raccolta 
la comunità locale, e ad individuare con le Autorità scolastiche in loco possibili 
soluzioni di risanamento alternative, in modo da scongiurare una decisione del 
Provveditorato sotto il mero profilo della riduzione dei costi.
L’azione di sensibilizzazione congiunta da parte del Consolato Generale e dell’Ambasciata si è sviluppata, da ultimo, anche in occasione della recente riunione
del Provveditorato cattolico di York, svoltasi il 31 maggio scorso. Anche in tale sede 
è stata, infatti, ribadita la posizione italiana di ferma contrarietà alla chiusura dei corsi 
integrati e la disponibilità del nostro Governo a valutare congiuntamente le modalità più opportune per assicurarne la sostenibilità nel lungo periodo e migliorarne 
ulteriormente la qualità. Al riguardo, vorrei ringraziare l’On. La Marca per 
l’intervento effettuato nel corso di tale riunione a sostegno della posizione italiana, 
contribuendo in tal modo a rafforzare l’azione delle nostre autorità diplomatico-consolari sul Provveditorato dello York al fine di evitare che in occasione della 
prossima riunione, prevista il 14 giugno p.v., venga deciso il ridimensionamento dei 
Programmi internazionali.
Si conferma, pertanto, che è in corso un intenso lavoro di squadra tra le varie 
componenti del sistema Paese al fine di tutelare l’insegnamento della lingua italiana 
in Canada, data la priorità che tale questione riveste per il nostro Paese.

2 – FEDI (PD): ENTRA IN VIGORE IL DECRETO SUI “CERVELLI RIMPATRIATI” CON LE AGEVOLAZIONI FISCALI
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 giugno (ed è quindi entrato in vigore) il Decreto che dispone l’attuazione del regime speciale per i lavoratori cosiddetti “rimpatriati” disciplinati dall’articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147. ROMA, 10 GIUGNO 2016

Sono perciò ora ufficiali le disposizioni attuative che regolano il bonus introdotto dal Governo per tale categoria di lavoratori. Si ricorderà che in un mio recente comunicato avevo stigmatizzato il ritardo del MEF nell’emanare il decreto che avrebbe dovuto armonizzare l’intreccio delle normative introdotte negli ultimi anni a favore del “rientro dei cervelli” in Italia e che aveva generato confusione tra i soggetti potenzialmente interessati.
Come si ricorderà l’articolo 16 (Regime speciale per lavoratori rimpatriati), comma 3, del d. lgs n.147 del 2015 stabiliva che con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da emanarsi entro novanta giorni dalla data dell’entrata in vigore dello stesso d. lgs (7 ottobre 2015), sarebbero state adottate le disposizioni di attuazione per il coordinamento con le altre norme agevolative vigenti in materia, nonché relativamente alle cause di decadenza dal beneficio.
Il Decreto del MEF stabilisce infatti che le agevolazioni fiscali di cui all’art. 16, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147 – in pratica si tratta di una riduzione dell’imponibile del 30 per cento del reddito complessivo prodotto in Italia da soggetti che trasferiscono la residenza nel territorio dello Stato – trovano applicazione, a decorrere dall’anno 2016, per il periodo d’imposta del predetto trasferimento e per i successivi quattro, al verificarsi delle seguenti condizioni:
a) i lavoratori non sono stati residenti in Italia nei cinque periodi di imposta precedenti il predetto trasferimento e si impegnano a permanere in Italia per almeno due anni;
b) l’attività lavorativa è svolta presso un’impresa residente nel territorio dello Stato in forza di un rapporto di lavoro instaurato con questa o con società che direttamente o indirettamente controllano la medesima impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa;
c) l’attività lavorativa è prestata nel territorio italiano per un periodo superiore a 183 giorni nell’arco di ciascun periodo d’imposta;
d) i lavoratori svolgono funzioni direttive e/o sono in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione come definiti dai decreti legislativi 28 giugno 2012, n. 108, e 6 novembre 2007, n. 206. 2. Sono altresì destinatari delle medesime agevolazioni i cittadini dell’Unione europea, in possesso di un titolo di laurea che hanno svolto continuativamente un’attività di lavoro dipendente, di lavoro autonomo o di impresa fuori dall’Italia negli ultimi ventiquattro mesi o più, e i cittadini dell’Unione europea che hanno svolto continuativamente un’attività di studio fuori dall’Italia negli ultimi ventiquattro mesi o più, conseguendo un titolo di laurea o una specializzazione post lauream.
È importante sottolineare che il Decreto del MEF dispone l’incompatibilità con la contemporanea fruizione dei benefici disposti dall’articolo 44 del Dl 78/2010, per il rientro dei "cervelli", e la necessità di mantenere la residenza in Italia per almeno due anni, per non perdere le agevolazioni fiscali e non dover restituire quanto già fruito con l’aggiunta di sanzioni e interessi.

 

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