12077 16 05 25 PD – PARLAMENTARI ESTERO

20160526 10:32:00 guglielmoz

1 – Fedi (PD): Positivo incontro con il Comitato di Presidenza CGIE – "Si è svolto ieri, presso il Ministero degli Esteri, un incontro con il Comitato di Presidenza del CGIE utile alla preparazione dell’audizione nel Comitato italiani nel mondo della Camera. Buon metodo di lavoro che consente un confronto e una discussione aperta e meno condizionata dai tempi. Lo abbiamo ribadito ai componenti della Presidenza del Consiglio, auspicando che questo metodo continui in futuro
2 – PD – LA MARCA: impegnarsi subito e insieme per assicurare la sopravvivenza dei corsi integrati di italiano a WOODBRIDGE E A MAPLE (ONTARIO). Una situazione di assoluta emergenza si sta determinando in Ontario per quanto riguarda l’insegnamento della lingua e cultura italiane. Lo York Catholic District School Board, infatti, ha convocato una riunione per il prossimo 31 maggio nella quale si deciderà se approvare la proposta di ridimensionamento del suo International Languages Program
3 – Deputati PD Estero: con il CdP del CGIE e con la DANTE messi a fuoco esigenze e sinergie di intervento per gli italiani all’estero
4 – L’intervento di Marco Fedi nel corso dell’audizione del presidente della società Dante Alighieri, Andrea Riccardi

1 – Fedi (PD): Positivo incontro con il Comitato di Presidenza CGIE – "Si è svolto ieri, presso il Ministero degli Esteri, un incontro con il Comitato di Presidenza del CGIE utile alla preparazione dell’audizione nel Comitato italiani nel mondo della Camera. Buon metodo di lavoro che consente un confronto e una discussione aperta e meno condizionata dai tempi. Lo abbiamo ribadito ai componenti della Presidenza del Consiglio, auspicando che questo metodo continui in futuro. Roma, 24 maggio 2016
Nel merito abbiamo concordato una strategia comune per arrivare ad una proposta di riforma della rappresentanza. Una proposta coraggiosa, innovativa, che parta dall’attuale crisi degli "organismi intermedi" e dei modelli di rappresentanza dei cittadini, tema centrale nel dibattito politico, che sappia affrontare i nodi dell’efficienza, della incisività, del rapporto con le istituzioni, a partire dai parlamentari eletti all’estero, contenendo i costi e modernizzando ruolo e competenze.
Abbiamo espresso, inoltre, una valutazione comune rispetto alla preoccupazione che il decreto attuativo della "Buona scuola", che riformerà tra l’altro l’intero settore regolato dalla 153/71, venga elaborato in assenza di un contributo diretto dei parlamentari e del CGIE.
Alcuni passaggi positivi, come per l’editoria, attendono i decreti attuativi della delega. E siamo ancora in attesa che vengano predisposti i regolamenti per le agevolazioni fiscali ai lavoratori extra-UE e per il rientro dei ricercatori dall’estero, dopo i positivi risultati su queste questioni ottenuti in legge di stabilità. Una fase transitoria che continua da troppo tempo.
Nel frattempo dobbiamo reagire, costruire una fase propositiva che ci rafforzi nel mondo sia in vista del referendum confermativo sul nuovo impianto costituzionale che sulle nuove regole per l’esercizio in loco del diritto di voto, che comunque dovremo affrontare anche in una nuova prospettiva di definizione delle incompatibilità rispetto ad incarichi rilevanti nei Paesi di residenza.
E’ scaturita, inoltre, l’esigenza di un impegno maggiore sui temi dell’attualità politica, dalla Brexit all’immigrazione: il nostro lavoro politico ha bisogno di nuovi stimoli. E’ necessario portare all’attenzione del Governo e del Parlamento le nostre esperienze migliori: con le Camere di Commercio, ad esempio, abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione ed ora proponiamo di estenderlo agli enti gestori. Una grande iniziativa per raccontare la loro storia, le eccellenze e l’impegno che hanno consentito di raggiungere i livelli qualitativi e quantitativi che abbiamo oggi. E’ auspicabile, infine, lavorare per l’approvazione della proposta di legge La Marca sull’istituzione della giornata dedicata agli italiani nel mondo". On. Marco Fedi

2 – PD – LA MARCA: IMPEGNARSI SUBITO E INSIEME PER ASSICURARE LA SOPRAVVIVENZA DEI CORSI INTEGRATI DI ITALIANO A WOODBRIDGE E A MAPLE (ONTARIO) Una situazione di assoluta emergenza si sta determinando in Ontario per quanto riguarda l’insegnamento della lingua e cultura italiane. Lo York Catholic District School Board, infatti, ha convocato una riunione per il prossimo 31 maggio nella quale si deciderà se approvare la proposta di ridimensionamento del suo International Languages Program. Roma, 24 maggio 2016
L’eventuale adozione di tale provvedimento restrittivo avrà pesanti conseguenze sull’insegnamento dell’italiano nell’area di Woodbridge e Maple, dove è molto alta la presenza degli italiani, poiché comporterà la scomparsa di circa 400 corsi integrati in 23 scuole, attualmente frequentati da circa 8.500 studenti delle scuole primarie.
Lo York Catholic District School Board motiva questa decisione con l’esigenza di fronteggiare le perdite di gestione, che annualmente si aggirerebbero tra i 150.000 e i 200.000 dollari, nonostante il contributo ricevuto dal Governo italiano tramite il Centro Scuola. L’ente aveva portato in discussione tale decisione già nell’ottobre dello scorso anno e in tale occasione per un solo ed inaspettato voto non si è raggiunta la maggioranza.
Per la comunità italiana dell’Ontario sarebbe un colpo durissimo sia sul piano del suo profilo storico che della qualità del servizio linguistico-culturale offerto all’intera popolazione locale. Il programma di insegnamento della nostra lingua risale, infatti, agli anni ottanta e con l’andare del tempo i corsi di cui si parla hanno perduto il loro carattere circoscritto e sono stati integrati nelle lezioni mattutine svolte nei locali ordinamenti scolastici.
L’ipotesi di tagli è così pesante che è proprio il caso di ricorrere ad ogni mezzo possibile per impedire che si arrivi nei prossimi giorni ad una soluzione fortemente penalizzante.
Per quanto mi riguarda, appena conosciuta la notizia ho scritto al Responsabile della Direzione per gli italiani all’estero del MAECI per informarlo della situazione, auspicando un pronto ed efficace intervento.
Nello stesso tempo ho presentato un’interrogazione al Ministro degli esteri e della Cooperazione internazionale per chiedergli un impegno in una triplice direzione: a) interloquire con le autorità scolastiche dell’Ontario e con gli stessi responsabili del Provveditorato cattolico sull’opportunità di cercare, in piena autonomia, misure di risanamento alternative rispetto a quelle ipotizzate; b) coinvolgere più direttamente, sotto la guida delle nostre autorità diplomatiche e consolari, la nostra comunità al fine di stabilizzare le prospettive dell’insegnamento dell’italiano nell’Ontario; c) valutare la congruità dell’intervento finanziario fatto dallo stesso Ministero tramite il Centro Scvuola di Toronto allo scopo di superare non solo transitoriamente la situazione di crisi che si è venuta a creare in un’area vitale per i nostri interessi in Canada.
Il 31 maggio, infine, sarò personalmente presente alla riunione dello York Catholic District School Board, assieme ai rappresentanti della nostra comunità e ai nostri connazionali, per dialogare, nel pieno rispetto dell’autonomia dell’organismo di gestione dell’intervento scolastico in un’importante area dell’Ontario, con i rappresentanti dell’ente sulla possibilità di cercare insieme vie diverse per difendere allo stesso tempo i livelli di offerta linguistica in italiano e la stabilità della gestione finanziaria.
On. Francesca La Marca

3 – DEPUTATI PD ESTERO: CON IL CdP DEL CGIE E CON LA DANTE MESSI A FUOCO ESIGENZE E SINERGIE DI INTERVENTO PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Gli incontri avvenuti nell’ambito del Comitato per gli italiani all’estero e per la promozione del Sistema Paese con il Consiglio di Presidenza del CGIE e con il Presidente e il Segretario della Dante Alighieri, Andrea Riccardi e Alessandro Masi, hanno consentito di mettere a fuoco alcuni aspetti nodali delle politiche per gli italiani all’estero e di rafforzare utili sinergie su punti importanti. Roma, 25 maggio 2016
Dalla nostra visita al Comitato di Presidenza del CGIE e dalla successiva audizione dello stesso Comitato presso il Comitato per gli italiani all’estero della Camera, infatti, si è evidenziata prima di tutto l’esigenza di delineare con maggiore precisione il percorso di elaborazione della riforma degli istituti di rappresentanza degli italiani all’estero, definendone tempi e modalità. Si è manifestata una larga condivisione sull’idea di entrare nel vivo dell’elaborazione all’indomani del referendum confermativo della riforma costituzionale, dalla quale discendono non poche implicazioni anche per la rappresentanza degli italiani all’estero. Nello stesso tempo si è concordato sul fatto che il CGIE, come in passato, abbia un ruolo centrale nel confronto sulla riforma, sia delineandone un’iniziale base di discussione che favorendo su di essa un’ampia consultazione dei COMITES e del movimento associativo.
Piena concordanza di vedute c’è stata anche sul comune dovere di assumere concrete iniziative di solidarietà nei confronti della comunità italiana in Venezuela, favorendo la fornitura di medicinali per i casi di maggiore necessità e la possibilità di riscuotere un importo non deprezzato delle pensioni italiane.
La promozione della lingua e della cultura italiane all’estero hanno avuto una chiara centralità sia nell’incontro con la Presidenza del CGIE che nell’audizione della Dante. Siamo nel vivo di una transizione strategica e organizzativa dell’intervento per il concorrere di momenti come lo spostamento dei corsi di lingua nelle competenze della direzione Sistema Paese del MAECI, l’imminente emanazione del decreto attuativo della Buona Scuola e lo svolgimento della seconda assise sugli Stati generali della lingua italiana in ottobre a Firenze. Si insiste da più parti, inoltre, sulla necessità di affidare alla lingua e alla cultura una funzione strategica di penetrazione degli interessi del Paese, un’opportunità tuttavia che attende una più compiuta assunzione di progetti e azioni.
La nostra idea, in proposito, è nota: il superamento della vigente e vecchia normativa, che l’esercizio della delega si appresta a fare, deve tener conto di ciò che il sistema di promozione è realmente oggi, facendo attenzione allo spazio che i corsi di lingua hanno occupato, soprattutto se integrati nei sistemi scolastici stranieri, e della funzione che le scuole private paritarie svolgono in alcune delle aree del pianeta e possono svolgere nelle realtà di nuovo sviluppo. Il sistema, che nel corso del tempo ha conosciuto una notevole articolazione, anche per la diversità dei contesti nei quali ha operato, necessita di una sede reale di coordinamento di tutte le tipologie di intervento, che da ricchezza rischiano di diventare fattore di sovrapposizione e dispersione di risorse. E’ indispensabile, inoltre, e che si adotti un altrettanto preciso metodo di programmazione, ad iniziare dal ripristino e riconoscimento dei Piani Paese. Su queste linee abbiamo potuto rilevare una piena concordanza con i rappresentanti del CGIE.
Anche la rete della Dante Alighieri, a condizione che avanzi il piano di rilancio e di rinnovamento presentato dal Presidente Riccardi, può assumere un ruolo importante in questa prospettiva di innovazione e di consolidamento. Si tratta di un’importante risorsa da rivitalizzare per il bene del Paese, nel quadro di un sistema pubblico/privato da riorganizzare in termini più generali e da coordinare con efficacia e sensibilità per le rispettive autonomie, ipotizzando anche l’avvio di una più consistente integrazione dei fondi disponibili con risorse provenienti dai privati. La condizione per muovere in modo sinergico queste diverse leve è che l’Italia si renda conto dell’opportunità che la sua cultura e la sua lingua le offrono nel mondo e che la classe di governo persegua con chiarezza un disegno strategico , nel quale ogni soggetto sia chiamato a fare la sua parte in modo equilibrato e armonico rispetto agli altri soggetti che possono concorrere allo stesso fine.

4 – L’INTERVENTO DI MARCO FEDI NEL CORSO DELL’AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI, ANDREA RICCARDI
Il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema paese, istituito presso la Commissione Esteri, ha svolto oggi l’audizione del Presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi.
L’on. Fedi nel suo intervento ha espresso apprezzamento per la relazione del prof. Riccardi che ha proposto una serie di riflessioni che sono al centro dello stesso dibattito che impegna i deputati del PD in relazione al decreto che il Miur e il Maeci stanno predisponendo nella prospettiva di una riforma della legge 153/71 e, più in generale, di tutto l’impianto che attiene alla sfera della promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo. Roma, 25 Maggio 2016
“Condivido l’esigenza di questo confronto con la Dante Alighieri che è una delle organizzazioni protagoniste in tema di promozione della lingua e della cultura italiane. Partirei, dunque, dalla necessità comune di individuare le scelte strategiche in questo settore.
Nella sua relazione il prof. Riccardi ha indicato delle aree strategiche di intervento per la Dante Alighieri. In questa fase, tuttavia, ritengo prioritario chiedere al governo e al parlamento di operare una riflessione sugli strumenti da mettere in campo”.
L’on. Fedi ha quindi ricordato che gli investimenti complessivi dell’Italia per tutto il settore, dai corsi di lingua alle scuole italiane, dagli enti gestori agli istituti di cultura, non raggiungono i livelli di investimento di altri Paesi europei. “Noi abbiamo una articolazione di interventi molto variegata. Occorre ripensare l’obiettivo strategico fondamentale per innovare, promuovere ed investire in questo settore. Per fare questo abbiamo bisogno un’azione di coordinamento più efficace. Un coordinamento che fino ad oggi è mancato. Abbiamo vissuto la contraddizione di due direzioni generali che si occupavano di cose analoghe. Oggi, in questa fase di transizione, è stato riportato tutto in un’unica direzione generale, ma dobbiamo fare ancora molto lavoro per individuare gli obiettivi da perseguire”.
Per quanto riguarda l’attività della Dante Alighieri, Fedi ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro che svolge in molte aree del mondo condividendo con Riccardi le valutazioni positive espresse circa la Dante Alighieri in Tunisia e in Australia.
“Tra le aree strategiche da lei indicate, c’è quella prioritaria della formazione degli insegnanti. In linea generale, questa prospettiva è condivisibile. Tuttavia, credo che anche in questo settore sia necessario passare a una fase più impegnativa. Per formare insegnanti occorre stringere accordi con le istituzioni dei singoli paesi e quindi agire in contesti precisi e specifici.
E questo è importante anche per un altro aspetto che non mi sembra venga valorizzato a sufficienza: il ruolo delle nostre comunità.
Lei ha sottolineato la necessità di passare dalla fase della “nostalgia” a quella della “simpatia” verso il nostro Paese. Una “simpatia” che dovrebbe sapersi tradurre in un interesse e quindi trasformarsi in un legame forte con l’Italia. In questo passaggio io penso sia fondamentale riconoscere il ruolo delle nostre comunità all’estero e degli italodiscendenti. Si tratta di comunità con identità multiculturali ricche e composite.
In questo senso la Dante Alighieri non dovrebbe essere solo una parte d’Italia che si muove nel mondo, ma dovrebbe rappresentare un luogo privilegiato di valorizzazione, in tutte le sue sedi, nelle sue attività, e più in generale in Italia, delle identità multiculturali espresse dalle nostre comunità. Credo che in questo modo si riuscirebbe anche a fare imprenditorialità della “simpatia” e della lingua e cultura.
Terminando, vorrei evidenziare alcune questioni che sono, in fondo, delle domande specifiche. Affinché la Dante Alighieri possa dotarsi degli strumenti necessari per perseguire gli obiettivi strategici illustrati dalla relazione, lo Statuto e i regolamenti interni dovranno cambiare? Questo aspetto appare importante anche in considerazione di un impegno maggiore sui territori e per garantire meglio e ancora di più questo rapporto.
Credo sia vantaggioso avere dei comitati autonomi, ma occorre dotarsi di un quadro di riferimento capace di stimolare una maggiore precisione sia sotto il profilo della trasparenza che del coordinamento operativo”.

 

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