11583 DEPUTATI PD ESTERO: IL SALUTO DEL PRESIDENTE MATTARELLA AGLI ITALIANI NEL MONDO

20150203 16:26:00 guglielmoz

“Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso. Un pensiero di amicizia rivolgo alle numerose comunità straniere presenti nel nostro Paese”. Con queste sobrie ma intense parole, pronunciate nell’ambito di un discorso di insediamento segnato dall’attenzione ai problemi reali degli italiani e collocato in un orizzonte di speranza, il Presidente Mattarella ha disegnato il profilo di una società inclusiva, integrata e solidale, aperta alle dinamiche globali di mobilità che l’attraversano. Una visione non sentimentale e buonista, consapevole anzi dei rischi di intolleranza e di violenza a cui le nostre realtà sono esposte, ma centrata sulla necessità di difendere con determinazione le libertà di espressione e di religione, in una parola i principi fondanti della libertà e della democrazia

Grazie a nome degli italiani all’estero, Presidente! Il nostro augurio e il nostro impegno è che un richiamo tanto autorevole di così grande respiro trovi una risposta sempre più convinta ed efficace nelle politiche rivolte alle nostre comunità nel mondo, perché l’Italia possa essere aiutata a superare le sue difficoltà e a ritrovare il suo spazio sul piano internazionale.
Ma al di là dei diversi motivi che il discorso del nuovo Presidente ha toccato, il messaggio più importante che in esso è contenuto è quello di un richiamo al senso originario della Costituzione, riproposta come in sistema di principi, regole e articolazioni istituzionali che ha la sua ragion d’essere nella capacità di corrispondere ai problemi, alle attese e alle speranze dei cittadini. E’ stato addirittura emozionante il riferimento alle figure sociali che aspettano risposte dallo Stato e dalla politica ai problemi reali della loro esistenza. E’ stato come se lo studente, il disoccupato, l’ammalato, l’imprenditore, il ricercatore, le famiglie fossero entrate in Parlamento e avessero interrogato il Governo, l’amministrazione, la politica, i rappresentanti istituzionali sui loro bisogni più acuti e sulle loro attese.
Mattarella sarà per questo non solo un arbitro imparziale della nostra vita democratica, portando un essenziale contributo di stabilità e di rasserenamento in una fase cos’ difficile, ma anche un custode non distaccato e notarile della Costituzione, che dovrà essere sempre di più la casa vera della cittadinanza, capace di accogliere soprattutto coloro che dalla crisi sociale di questi anni si sono sentiti sospinti ai margini o esclusi.
Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta.
Roma, 3 febbraio 2015

 

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