11351 Rinnovo dei Comites 2014. Appello dal Belgio: Comites è Partecipazione

20141006 14:50:00 redazione-IT

"Siamo un gruppo di cittadini italiani impegnati in diverse realtà del mondo associativo, culturale e sociale in Belgio. Qualcuno di noi è arrivato in Belgio molto tempo fa, altri in tempi più recenti.
Tutti noi, collaborando in diverse iniziative, ci siamo resi conto di condividere i principi della solidarietà e della dignità, del diritto all’istruzione e al lavoro, della partecipazione, della cittadinanza attiva e dell’uguaglianza, ben espressi nella Costituzione italiana, purtroppo sempre più sotto attacco nel nostro Paese.
Condividiamo un’opinione critica sull’operato dei Comites del Belgio di questi ultimi anni, e una molto negativa sullo scandaloso “non operato” del Comites di Bruxelles e della sua sede in Rue Montoyer. La nostra opinione negativa si estende anche a coloro che hanno acconsentito ad un continuo rinvio dei rinnovi dei Comites, cosa che ha contribuito a scollegarli ulteriormente dalla comunità italiana.
In base a ciò abbiamo deciso di fare qualcosa insieme per cambiare questa situazione."

"Da cittadini attenti alle problematiche della nostra comunità, ci riconosciamo pienamente nelle linee guida espresse dalla lettera della CGIL sul rinnovo dei Comites: [url]www.osservatorioinca.org/12-870/archivio/italiani-allestero:-il-19-dicembre-elezioni-dei-comites-la-cgil-scrive-al-ministro-degli-esteri.html[/url]. Tale comunicato formula critiche costruttive all’attuale sistema e solleva problematiche importanti, secondo noi non ancora discusse in modo partecipativo dalla nostra comunità.

Anche noi siamo sconcertati dalle modalità di organizzazione del voto, regolato da un decreto inserito strumentalmente in un testo sulle missioni militari italiane all’estero e che è stato approvato in via definitiva, a soli 6 giorni dalla data di inizio delle procedure per presentare e sottoscrivere le liste. La scarsa informazione e l’incertezza delle regole possono favorire un’ulteriore riduzione del livello di partecipazione, già segnato dall’incapacità di allargare l’elettorato alla nuova emigrazione giovanile, spesso non ancora iscritta all’AIRE.

Contrariamente a chi propone di boicottare queste elezioni, pensiamo che ci si debba impegnare attivamente affinché l’istituto dei Comites ritrovi il suo ruolo originario e serva a convogliare bisogni e istanze della cittadinanza italiana nei confronti delle autorità italiane e belghe.

Come la Fiei, Filef e Istituto Santi, riteniamo quindi necessario costruire liste che valorizzino i rappresentanti della nuova emigrazione, a partire da coloro che hanno espresso momenti significativi di auto organizzazione e di partecipazione e non soltanto limitandosi ad inserire “qualche giovane” nelle liste ([url]http://www.emigrazione-notizie.org/news.asp?id=11346[/url]

In questo momento storico, in cui gli spazi di democrazia si vanno restringendo perché considerati poco utili e quasi di ostacolo allo sviluppo delle nostre comunità, riteniamo che impegnarsi come cittadinanza attiva per una grande partecipazione popolare nel rinnovo dei Comites sia una risposta di capitale importanza a chi per anni ne ha bloccato il rinnovo.

Ovviamente, la partecipazione popolare che auspichiamo deve categoricamente stare lontano da certe pratiche a dir poco opache che hanno caratterizzato tutte le tornate elettorali del passato, praticando sul campo la massima trasparenza in tutte le operazioni connesse alle consultazioni elettorali.

Per le ragioni che abbiamo elencato in questo appello, chiediamo un netto ed evidente “passo indietro” a chi ha gestito in maniera fallimentare i Comites uscenti e anche a tutti quelli che – pur presentandosi come candidati del rinnovamento – esprimono in realtà le stesse pratiche di chi ha causato l’attuale disastro Comites.

Sollecitiamo invece la formazione di una lista elettorale che tenga conto dei criteri di rinnovamento, trasparenza, correttezza e discontinuità delle pratiche rispetto al passato. Una lista di cittadini di buona volontà, per condividere un percorso che non si limiterà alle elezioni dei Comites, ma che andrà nella direzione di una collaborazione, fattiva, solidale e trasparente, all’interno della comunita italiana all’estero.

Auspicando le forme partecipative le più unitarie possibili nel mondo associativo, invitiamo tutti i singoli e i soggetti organizzati – che condividono i nostri presupposti e che vogliono impegnarsi a dialogare con noi – a sottoscrivere questo appello, scrivendoci all’indirizzo mail comites.e.partecipazione@gmail.com

Insieme al necessario preambolo, avanziamo anche una bozza programmatica da discutere e modificare dopo una discussione aperta con tutti i soggetti interessati a farlo. Purtroppo i tempi molto ristretti imposti dal governo non consentiranno probabilmente una discussione approfondita, ma nel prosieguo del nostro percorso sarà ed è nostro impegno continuare la discussione.

[b]Noi ci impegniamo in ogni caso a rappresentare le diverse istanze della nostra comunità, dai più anziani ai più giovani, dagli emigrati di lungo corso ai nuovi, spesso precari, e con prospettive di permanenza mutevole e incerta.

Il nuovo Comites dovrà impegnarsi per:

• fermare i tagli dei fondi e dei servizi consolari, garantendo ai nostri connazionali il supporto di cui hanno bisogno, ed eliminando gli sprechi. Da una migliore fruizione dei servizi anagrafici (passaporto, documenti di identità, ecc.) fino ad una migliore informazione su temi di utilità quotidiana, indispensabili alla nuova emigrazione. Va da sé che le risorse disponibili vanno gestite in maniera trasparente, dove il Comites deve sviluppare un ruolo di garanzia e terzietà.

• Essere la voce di TUTTI i cittadini italiani all’estero, indipendentemente dal loro periodo di permanenza, dal loro percorso migratorio, dal loro stato sociale ed economico. Vogliamo che il Comites diventi strumento per far incontrare e dialogare TUTTA l’emigrazione, indipendentemente dal momento del loro arrivo, per rafforzare il tessuto di cittadinanza e le iniziative di solidarietà intra-generazionali.

• Interloquire, di concerto con le autorità e le rappresentanze italiane, con le istituzioni belghe. Questo è necessario per favorire l’integrazione sociale, linguistica, politica e (multi)culturale e per contrastare fenomeni regressivi e spesso illeggittimi come l’espulsione di cittadini europei dal Belgio.

• Farsi carico di un monitoraggio continuo delle problematiche molto diverse esistenti tra i cittadini appartenenti alle diverse ondate migratorie.

• Lavorare di concerto con le autorità italiane per rendere piu fruibili e socializzabili alle associazioni italiane gli spazi eventualmente a disposizione del Comites, e quelli presso i Consolati, l’Ambasciata e gli enti a loro connessi.

• Conquistarsi un ruolo di supervisione popolare sulle spese dell’agenzia consolare e dei criteri di funzionamento per i servizi ai connazionali.

• Promuovere la lingua e la cultura italiana all’estero, e il loro incontro con le altre lingue e culture del paese ospitante. Obiettivo che non può ovviamente essere realizzato riducendo i fondi ai Coasit. La valorizzazione del multiculturalismo e la collaborazione con studenti e ricercatori italiani all’estero sono temi quasi completamente assenti dal dibattito.

• Promuovere l’imprenditoria e la piccola imprenditoria italiana all’estero. Dal settore agroalimentare all’alta moda, dall’industria culturale all’alta tecnologia. Bruxelles dispone, oltre che di enti governativi dalle funzioni specifiche, istituzioni regionali e provinciali, anche di importanti realtà associative e organizzative private con cui il Comites deve rapportarsi in un ruolo di sostegno e sprono.

• Lavorare ad una buona e necessaria riforma della rappresentanza italiana all’estero a tutti i livelli (dai Comites ai parlamentari eletti all’estero, al CGIE), dalle modalità di voto (tutti noi conosciamo le problematiche legate al voto per corrispondenza) alle norme che regolano la rappresentativita e le funzioni di questi organismi.

Auspichiamo che i nuovi Comites siano in grado di coinvolgere ampiamente la cittadinanza, sapendone valorizzare le proposte e le esperienze.[/b]

Primi firmatari:

[i]Anna Morelli
Teresa Butera
Alessandro Castro
Salvatore Cala’
Elisa Baldini
Dino Cala’
Marcella Milittello
Leonardo Benucci
Roberto Galtieri
Lapo Bettarini
Valerio Miozzo
Pietro Lunetto[/i]

 

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