11349 Cercare lavoro in Svezia, alcuni consigli davvero utili dall’Arbestförmedlingen

20141004 10:59:00 redazione-IT

“Giovedì 25 settembre si è svolto, presso la sede dell’Arbestförmedlingen di Solna, un interessante seminario destinato a tutti i cittadini europei alla ricerca di un lavoro in Svezia.
L’incontro è stato organizzato da Catarina Ystehed e Marie Louise Chardet, rappresentanti EURES (European Employment Service), presso l’Ufficio di collocamento svedese, con la collaborazione della FAIS (Federazione delle Associazioni italiane in Svezia)”. A farne un resoconto è Simona Mangili, operatrice del Patronato INCA di Stoccolma, che firma questo articolo per “italienaren.com”, portale della Fais edito a Stoccolma.

“Catarina e Marie hanno dato informazioni, riguardanti il modo di vivere in Svezia, oltre che opportunità di lavoro in questo Paese, appunto. Brevemente, le tematiche affrontate durante questo incontro possono essere raggruppate in 3 gruppi:
1. La Svezia dal punto di vista geografico e culturale;
2. Il lavoro in Svezia: curriculum vitae, lettere di presentazione, opportunità lavorative e caratteristiche dell’ambiente di lavoro svedese;
3. Notizie generali riguardanti la tassazione e l’assicurazione sanitaria.
Per chi ancora fosse al suo primo approccio con questo paese scandinavo, la Svezia è il quinto paese più esteso d’Europa e ricopre un’area di circa 450.000 km2. È un territorio costituito da 21 contee e le città principali sono: Stoccolma, Göteborg, Malmö, Umeå e Kiruna.
Procedendo da sud verso nord, ci spiega Marie, si possono notare varie differenze sia per quanto riguarda la lingua, ad esempio, che per quanto riguarda il modo d’essere della gente; poco più spigliati ed estroversi al sud, più riservati e silenziosi al nord. Questa caratteristica è legata, forse, anche al clima svedese e in modo particolare, alla durata della stagione invernale, molto lunga e buia al nord, un poco più corta e luminosa al sud.
Dopo questi brevi cenni di cultura generale, Catarina spiega come approcciarsi al mondo del lavoro svedese.
Innanzitutto, sarebbe bene arrivare in Svezia con idee chiare circa i propri obiettivi. Ad esempio ci si potrebbe aiutare chiedendosi: “Progetto una permanenza di breve o lungo termine, in questo paese?” “Voglio semplicemente fare un’esperienza di lavoro temporaneo all’estero, o il mio desiderio è quello di costruire una carriera più solida e duratura?”
Il secondo step, molto interessante, è la stesura del proprio curriculum vitae e della lettera di presentazione, che lo accompagna. Il curriculum dovrebbe essere il più breve possibile (meglio di una pagina), non dovrebbe contenere la propria foto, a meno che non sia richiesta esplicitamente nell’annuncio di lavoro, ma soprattutto deve catalizzare l’attenzione di chi lo legge. Il reclutatore, alla ricerca di personale, passa in rassegna numerosi curricula e generalmente l’attenzione tende a diminuire nei casi in cui l’oggetto della lettura risulti essere troppo lungo e prolisso.
Importante, invece, è fare una breve lista delle proprie esperienze e capacità, sottolineando i propri punti forti. Soprattutto, in caso di un colloquio di lavoro, si hanno dai 10 ai 15 secondi per convincere l’altra persona di avere quel qualcosa in più, che potrebbe differenziarci dal resto dei candidati. In questo caso, dunque, la capacità di sintesi potrebbe rivelarsi fondamentale.
In Svezia, proseguono Catarina e Marie, i settori lavorativi che vanno per la maggiore, riguardano il campo dell’IT, dell’insegnamento e della sanità. Per iniziare un percorso lavorativo, sarebbe bene mettere da parte, prima di tutto, la “cultura del lavoro italiana”, per rendere migliore l’approccio al nuovo mondo.
Ad esempio in Svezia, non si è soliti dare del lei ai propri superiori, anzi nella maggior parte dei casi, le gerarchie all’interno di un ambiente lavorativo sono pressoché assenti. I ruoli sono certamente divisi e definiti, ma ogni persona è uguale all’altra e ognuno gode degli stessi benefici. Esistono diversi tipi di contratto di lavoro, che possono essere a tempo determinato, indeterminato, ad ore o a chiamata; generalmente si inizia con un periodo di prova o tirocinio, retribuito allo stesso modo del lavoro ordinario. Informazioni più approfondite si possono trovare al seguente sito internet: http://eures.europa.eu.
Infine, sono stati dati dei brevi cenni riguardanti la tassazione e l’assicurazione sanitaria in Svezia. Le tasse si aggirano attorno al 29-35%, e la percentuale varia sulla base del comune di residenza; è la cosiddetta tassazione municipale, che pagano tutti coloro che hanno un reddito. Esistono poi altre tipologie di imposta, più specifiche e riguardanti certi limiti di reddito, che si possono approfondire, dando uno sguardo al seguente sito: www.skatteverket.se.
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria in Svezia, è fondamentale possedere il proprio numero personale (personnumer), per potersi iscrivere a quella che si chiama Försäkringskassan (www.forsakringskassan.se) e usufruire di tutti i servizi e delle agevolazioni, in ambito sanitario, messe a disposizione dallo stato. In generale possedere un numero personale svedese, rappresenta il primo passo di integrazione nei confronti della società e dell’inizio dell’esperienza (o vita) in questo paese”

http://www.italienaren.com/da-quassugrave—riflessioni-italo-svedesi/cercare-lavoro-in-svezia-alcuni-consigli-davvero-utili-dallarbestformedlingen

 

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