11271 (5) SERVIZIO PER GLI ITALIANI ALL ESTERO 14 agosto 2014

20140813 18:52:00 red-emi

– L’UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE PROPONE BORSE DI STUDIO A GIOVANI ORIUNDI ITALIANI
– LA TERRA RITROVATA: STORIOGRAFIA E MEMORIA DELLA PRIMA IMMIGRAZIONE ITALIANA IN BRASILE PRESENTATA A GENOVA.
– 10 milioni di poveri belli allegri in vacanza
– IRAQ
Colloquio telefonico tra Mogherini e Zarif: Facilitare l’avvio di un governo di unità nazionale
– PALAZZO CHIGI
Colloqui telefonici di Renzi con Modi, Erdogan, Al Nahyan, Obama. Marò, Renzi auspica “soluzione rapida e positiva”
– QUIRINALE
Messaggi di Napolitano per il 70 ° degli eccidi a Sant’Anna di Stazzema e a Malga Zonta
– ITALIA-BOLIVIA
La costruzione della struttura è stata finanziata dalla Direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo della Farnesina / Centro riabilitativo “Qalauma”, inaugurata la sezione femminile. Ha presenziato l’ambasciatore d’Italia a La Paz Luigi De Chiara. Il Centro rappresenta la prima esperienza in Bolivia specializzata in giustizia penale giovanile
– MEMORIA
70 anni fa l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema / Laura Garavini (Pd) : Positivo che la Corte federale di giustizia tedesca abbia deciso di riaprire il processo
– EDITORIA
Fusie: La legge 250/90 riguarda solo i giornali quotidiani
– ITALIANI ALL’ESTERO
Morto un militare in missione in Libano / Serracchiani: Cordoglio per la perdita di un figlio della terra friulana
– ITALIANI ALL’ESTERO
Articolo di Riccardo Masini (Associazione Trevisani nel Mondo)Apoteosi in Cansiglio per la Giornata dei Veneti nel Mondo
– ASSOCIAZIONI
Argentina , celebrati i 14 anni del Centro di Residenti dell’Emilia Romagna di Necochea
– GIOVANI
Comune di Torino: nuova opportunità di Servizio Volontario Europeo in Francia
– APPUNTAMENTI
Al Passo del Tonale 37^ edizione il 23 e il 24 agosto. “Festa della Fratellanza” in Trentino
– .LIBRI .
“C’era una volta in Veneto”
– APPUNTAMENTI
I 50 anni del film di Luchino Visconti ispirato al romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. A Ciminna omaggio a “Il Gattopardo”.
– RINNOVO COMITES: DA MADRID INFORMAZIONI UTILI PER I CITTADINI ITALIANI –
– GAZA: AIUTI ALIMENTARI DEL PAM PER LA POPOLAZIONE
– AUMENTA L’IMPRENDITORIA STRANIERA IN ITALIA: BOOM DI QUELLA CINESE
– EURISPES: L’ITALIA A METÀ E LE OCCASIONI PERDUTE TRA FONDI UE ANCORA DA SPENDERE E RISORSE DISPONIBILI
– LA REPUBBLICA/ FUGA ALL’ESTERO: RADDOPPIANO IN 4 ANNI I TORINESI EMIGRATI
– L’ITALIA GARANTISCE CARCERI MIGLIORI IN BOLIVIA
– UNICEF-OMS: IN IRAQ AL VIA CAMPAGNA DI MASSA DI VACCINAZIONE ANTIPOLIO

– L’UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE PROPONE BORSE DI STUDIO A GIOVANI ORIUNDI ITALIANI
ANCONA aise – LA FACOLTÀ DI ECONOMIA "GIORGIO FUÀ" DELL’UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE, ANCONA, HA UNA CONSOLIDATA LAUREA MAGISTRALE IN "INTERNATIONAL ECONOMICS AND COMMERCE".
La Laurea Magistrale è stata creata alcuni anni fa per formare giovani manager che potessero guidare il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese dei distretti marchigiani.
Per il prossimo anno accademico, che in Italia inizia alla fine di settembre, l’UNIVPM ha deciso di aprire IEC alla partecipazione di studenti internazionali, in particolare di giovani laureati di primo livello provenienti da quei Paesi in cui è più forte la presenza di comunità di origini italiane.
In particolare è aperto il bando per le borse FLOR (For Linking Overseas Relations), riservate agli studenti internazionali ammessi a IEC (http://www.econ.univpm.it/en/content/page/scholarships).
I giovani interessati seguiranno corsi in inglese, ma avranno anche l’opportunità di affinare e praticare la nostra lingua, apprendere il modo di lavorare delle nostre imprese attraverso gli stage in azienda e conoscere da vicino il nostro patrimonio artistico e culturale.
I candidati con doppio passaporto, di cui uno italiano o di altro paese Ue, debbono far tradurre e legalizzare i documenti presso l’Ambasciata/Consolato Italiano più vicino ma possono inviare direttamente la domanda di ammissione all’Università entro il 4 settembre 2014 per la prima tornata ed il 25 novembre 2014 per la seconda

– LA TERRA RITROVATA: STORIOGRAFIA E MEMORIA DELLA PRIMA IMMIGRAZIONE ITALIANA IN BRASILE PRESENTATA A GENOVA
GENOVA aise – Sarà presentato al pubblico genovese il prossimo autunno "La terra ritrovata", volume di Emilio Franzina, della collana "Dal porto al mondo", promossa dal Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana.
La collana, che ha preso avvio nel 2005 seguendo le orme di De Amicis Sull’Oceano, arriva oggi al traguardo del sesto volume dopo aver accompagnato la nascita e la crescita del Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana.
"Nel nostro progetto l’attenzione ai documenti di scrittura dei protagonisti si intreccia con messe a punto saggistiche capaci di fornire adeguati quadri di riferimento alle narrazioni", dichiara Antonio Gibelli, presidente Comitato Scientificio CISEI e direttore della collana. "In questo caso torna a proporsi la firma di Emilio Franzina, uno dei maggiori esperti e dei più brillanti studiosi in argomento, già autore di uno dei volumi della collana. Con le sue pagine si arricchisce ulteriormente il capitolo dei rapporti tra Italia e America Latina, in particolare con le terre brasiliane, che hanno costituito e costituiscono uno dei fili conduttori del lavoro di ricerca e di raccolta dati del CISEI".
Nella seconda metà dell’Ottocento gli italiani raggiungono il Brasile attraverso una "rete" di agenzie e spedizioni, capace di generare un importante giro d’affari di cui si alimentano le fortune, spesso alterne, di avventurieri e mediatori.
Gli italiani emigrano secondo "modelli" che anche nel modo stesso di emigrare si distinguono da altri e danno vita a una mitologia propria, intessuta di fatti ogni volta singolari e spesso simili gli uni agli altri. I saggi e le ricerche raccolti ne "La terra ritrovata" tracciano un bilancio approfondito e coerente degli studi italiani su storia, storiografia e memoria della prima emigrazione agricol

– Grillo, 10 milioni di poveri belli allegri in vacanza
Roma, 12 ago 2014 – "10 milioni di poveri belli allegri in vacanza". Lo ha scritto Beppe Grillo, in un tweet con l’hashtag #mortidifameallegri, che rimanda ad un post pubblicato sul blog del leader M5S, in cui si fa riferimento ad un articolo e relativa grafica, pubblicati sul sito del Sole 24 Ore nella sezione "Info Data Blog" dal titolo "In Italia dieci milioni di poveri". Cita il blog di Grillo: "In Italia ci sono 10.048.000 persone che vivono in condizioni di poverta’ relativa, pari al 16,6% della popolazione. Tra questi 6.020.000 sono poveri assoluti, cioe’ non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa (9,9%). E’ quanto rileva l’Istat nel report sulla Poverta’ in Italia. Tra i dati selezionati dal report Istat, nella grafica interattiva si mostrano i confronti territoriali (per alcune regioni, tuttavia, l’istituto di statistica segnala ampi intervalli di confidenza) e gli indicatori relativi all’incidenza della poverta’ assoluta tra le famiglie e la popolazione per alcuni parametri di confronto".

– IRAQ
Colloquio telefonico tra Mogherini e Zarif: Facilitare l’avvio di un governo di unità nazionale
ROMA – La crisi in Iraq è stata al centro di una telefonata tra il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, e il suo omologo iraniano, Mohammad Javad Zarif. Nel corso del colloquio – informa la Farnesina – i due ministri hanno discusso della situazione politica e della necessità che si formi al più presto un governo di unità nazionale, dopo l’incarico affidato a Haider al Abadi.
Mogherini e Zarif hanno poi condiviso la necessità di contrastare gli attacchi di Isis e di un’azione internazionale a tutela delle minoranze e di tutta la popolazione civile .

– PALAZZO CHIGI
Colloqui telefonici di Renzi con Modi, Erdogan, Al Nahyan, Obama , Marò, Renzi auspica “soluzione rapida e positiva”
ROMA – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha avuto ieri una serie di colloqui telefonici con i leader di alcuni Paesi. Renzi ha parlato con il primo ministro indiano Narendra Modi, con il premier turco Recep Tayyip Erdogan, con il principe ereditario di Abu Dhabi Mohammed bin Zayed Al Nahyan, e con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Al centro dei colloqui, i rapporti bilaterali e la politica estera, con particolare riferimento alle crisi internazionali.
Per quanto riguarda il colloquio tra Renzi e Modi, i due capi di governo “hanno condiviso – informa Palazzo Chigi – l’importanza di un rilancio dei rapporti bilaterali tra due grandi democrazie, sia per quanto riguarda gli scambi, sia per la cooperazione internazionale, e nel quadro UE”. Renzi e Modi hanno affrontato anche il caso dei due fucilieri di Marina Girone e Latorre , caso per il quale “il presidente del Consiglio auspica una rapida soluzione positiva”.
Al centro del colloquio con il premier turco Recep Tayyip Erdogan, “i rapporti bilaterali tra Italia e Turchia e le crisi in Libia e in Medio Oriente, con particolare riferimento all’Iraq”.
Temi della conversazione tra Renzi e Al Nahyan sono stati “i rapporti bilaterali ed economici tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, all’indomani dell’operazione Alitalia e la situazione internazionale con particolare riferimento a Libia e Iraq”.
Al centro della conversazione con Obama, “la crisi in Iraq, Libia e Ucraina e il rinnovato interesse per l’Africa a seguito della recente missione del Presidente del Consiglio e all’indomani del vertice USA-Africa di Washington”. Nel corso del colloquio Renzi e Obama “si sono confrontati anche sull’agenda della crescita in Europa”.

– QUIRINALE
MESSAGGI DI NAPOLITANO PER IL 70 ° DEGLI ECCIDI A SANT’ANNA DI STAZZEMA E A MALGA ZONTA
ROMA –Oggi ricorre il 70° anniversario delle stragi perpetrate dai nazisti a Sant’Anna di Stazzema (Lucca) e a Malga Zonta (Folgaria, Trento) .
Il presidente della presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al sindaco di Stazzema Maurizio Verona e al sindaco di Folgaria Maurizio Toller, messaggi in occasione delle commemorazioni
“Desidero non far mancare in questa dolorosa e solenne giornata il mio memore, sempre solidale saluto alla popolazione di Sant’Anna di Stazzema insieme con la mia ammirazione per quanti continuano instancabilmente ad operare per la causa della verità e della giustizia nel 70° anniversario di una strage che ha inorridito il mondo” scrive il presidente Napolitano al sindaco Verona. “Ricordo con intensa commozione – prosegue il capo dello Stato – l’abbraccio del marzo dello scorso anno con il presidente Gauck e il nostro così significativo incontro con i famigliari delle vittime e con tutti i cittadini di Sant’Anna. E saluto con speranza il riaprirsi di uno spiraglio per la ricerca delle responsabilità in sede giudiziaria nell’amica Germania”. Il messaggio di Napolitano si conclude con “un abbraccio a tutti i partecipanti alla manifestazione”.
Al sindaco Toller il capo dello Stato scrive : “Partecipo idealmente alle celebrazioni del 70° anniversario dell’eccidio nazista di Malga Zonta, tra i più sanguinari dell’occupazione tedesca nel Trentino. E’ importante – sottolinea Napolitano – mantenere vivo il ricordo dei tanti operai e contadini che sacrificarono le loro giovani vite in nome di quegli ideali di libertà, di democrazia e di giustizia sociale solennemente sanciti dalla Costituzione repubblicana: vittime che si sono aggiunte alle migliaia di caduti della ‘Grande Guerra’. Malga Zonta è così divenuto il simbolo degli orrori della guerra e l’istituzione del museo “Parco della Memoria”, promossa dalla provincia autonoma di Trento, ha trasformato luoghi di sacrificio e di dolorose divisioni da montagne di guerra a montagne di pace. Il museo sollecita una comune riflessione sulle ingiustizie e le sofferenze provocate da ideologie fondate sulla sopraffazione e sulla violenza. Nel rendere commosso omaggio ai martiri di Malga Zonta rivolgo a lei, signor sindaco, alle autorità presenti, ai familiari dei caduti e a tutti i partecipanti alla cerimonia il mio più sentito e cordiale saluto” conclude il presidente Napolitano .

– ITALIA-BOLIVIA
LA COSTRUZIONE DELLA STRUTTURA È STATA FINANZIATA DALLA DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO DELLA FARNESINA / CENTRO RIABILITATIVO “QALAUMA”, INAUGURATA LA SEZIONE FEMMINILE. HA PRESENZIATO L’AMBASCIATORE D’ITALIA A LA PAZ LUIGI DE CHIARA. IL CENTRO RAPPRESENTA LA PRIMA ESPERIENZA IN BOLIVIA SPECIALIZZATA IN GIUSTIZIA PENALE GIOVANILE
LA PAZ/ROMA – L’Italia in prima linea per la riforma della giustizia penale giovanile in Bolivia. Lo sottolinea l’Ambasciata italiana a La Paz informando che la scorsa settimana l’ambasciatore Luigi De Chiara, ha presenziato all’inaugurazione della sezione femminile del Centro riabilitativo Qalauma.
La costruzione della struttura è stata finanziata dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina, nel quadro del progetto Qalauma: un modello alternativo di riabilitazione sociale e prevenzione per i minori in conflitto con la legge, eseguito dalla Ong ProgettoMondo MLAL.
Il Centro, aperto nel 2011, nasce dalla necessità di prestare l’opportuna attenzione a giovani e adolescenti in conflitto con la legge e privati di libertà, separandoli dagli adulti affinché possano essere oggetto di un trattamento differenziato e dedicato. Il Centro – spiegano dall’Ambasciata – è la prima esperienza in Bolivia specializzata in giustizia penale giovanile, attraverso la quale si punta al completo reinserimento sociale e lavorativo dei giovani detenuti. Situato su una superficie di 4 ettari, è attrezzato con una scuola tecnica e umanistica, diversi laboratori per la formazione professionale, un’area agro-zootecnica e altre infrastrutture per lo svolgimento di attività sportive, ludiche e spirituali.
All’evento, organizzato dalla Direzione Generale delle Carceri insieme al personale del Centro di Riabilitazione Qalauma, hanno partecipato,tra gli altri, il ministro di Giustizia della Bolivia, Elizabeth Sandra Gutiérrez Salazar, il direttore generale delle Carceri, Javier Aramayo, la Diocesi di El Alto, la Utl di La Paz e le Ong ProgettoMondo Mlal, Cvcs e Cdc, consorzio esecutore del progetto. Nel suo intervento, l’ambasciatore De Chiara ha sottolineato gli ottimi risultati raggiunti negli ultimi anni da Qalauma, laddove la percentuale di reincidenza dei giovani è inferiore al cinque per cento; elementi richiamati anche dal ministro di Giustizia, che ha riconosciuto la necessità per il paese di modificare il concetto di giustizia, nell’ottica di una visione riparativa e riabilitativa.
Secondo Gutiérrez, in particolare – riferisce l’Ambasciata d’Italia – il modello va diffuso e promosso a livello nazionale, trattandosi di un´esperienza pilota e di successo; Qalauma può e deve essere il punto di riferimento per le future iniziative che saranno attivate nel quadro della riforma del Sistema di Giustizia Giovanile, esemplificata nella recente promulgazione del nuovo Codice del Niño, niña y adolescentes. Uno degli obiettivi del progetto finanziato dall’Italia è, infatti, quello di far si che modello-Qalauma abbia la maggior incidenza possibile nella formulazione di politiche pubbliche. Nei prossimi mesi il nostro Paese continuerà quindi – sottolineano dall’Ambasciata itlaiana – ad essere un partner fondamentale per la conclusione dei lavori nel padiglione femminile e, al contempo, continuerà con lo schema di appoggio e assistenza tecnica per la promozione della riforma del settore della giustizia penale giovanile, che ormai da troppi anni attende l’introduzione di un quadro organizzativo e normativo aggiornato. (Inform)

– MEMORIA
70 ANNI FA L’ECCIDIO DI SANT’ANNA DI STAZZEMA / LAURA GARAVINI (PD) : POSITIVO CHE LA CORTE FEDERALE DI GIUSTIZIA TEDESCA ABBIA DECISO DI RIAPRIRE IL PROCESSO
ROMA – “La strage di Sant’Anna di Stazzema rimane nella memoria collettiva degli italiani come una delle più tragiche vicende della Seconda guerra mondiale. Oggi il nostro pensiero va alle vittime e ai familiari di quelle centinaia di bambini, donne e anziani che settant’anni fa vennero trucidati dalle truppe di Hitler, senza un motivo, senza una colpa. Non è consolatorio, ma è positivo il fatto che la Corte federale di giustizia tedesca, proprio pochi giorni fa, abbia deciso di riaprire il processo ad alcuni ex militari tedeschi, già condannati in via definitiva dalla giustizia italiana come responsabili della strage di Sant’Anna di Stazzema. Dopo che la Procura di Stoccarda aveva archiviato il caso, la decisione della Corte di Karlsruhe ridà vita alla possibilità di fare finalmente giustizia. Mi auguro che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile.(Laura Garavini*/Inform)
*Deputata del Pd eletta nella circoscrizione Estero-rip. Europa

EDITORIA
FUSIE: LA LEGGE 250/90 RIGUARDA SOLO I GIORNALI QUOTIDIANi
ROMA – La Federazione Unitaria Stampa Italiana all’Estero, in una circolare a firma del presidente Giangi Cretti, chiarisce che la Legge 250/1990 ( editoria) riguarda esclusivamente giornali quotidiani, mentre le testate periodiche fanno riferimento all’Art.1bis, del Decreto legge del 18 maggio 2012 n.63, convertito nella Legge 16 luglio 2012 n° 103.
“Ogni richiesta di documentazione che vi venisse inoltrata dalle autorità consolari deve quindi fare necessariamente riferimento all’art.1 bis del decreto legge del 18 maggio 2012 n.63, convertito nella legge 16 luglio 2012 n° 103”. Il presidente Cretti ricorda anche che “il regolamento di attuazione di tale norma ( Art.1bis) è stato recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri ed è ora in attesa di essere emanato sotto forma di Decreto del Presidente della Repubblica per essere , quindi, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La Fusie – precisa Cretti – sta monitorando questi ultimi passaggi legislativi, poiché dal giorno della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ci saranno tre mesi di tempo per presentare la domanda o l’ integrazione di documentazione eventualmente richiesta”.
Cretti conferma inoltre che “in seguito alle deliberazioni dell’apposita Commissione per i Contributi, riunitasi il 29 aprile scorso, gli uffici della Presidenza del Consiglio hanno proceduto alla determinazione del riparto dei contributi tra gli aventi diritto. Contributi che saranno erogati con la solita tempistica”.

– ITALIANI ALL’ESTERO
MORTO UN MILITARE IN MISSIONE IN LIBANO . SERRACCHIANI: CORDOGLIO PER LA PERDITA DI UN FIGLIO DELLA TERRA FRIULANA
ROMA /TRIESTE – La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha inviato al generale di brigata Fabio Polli, comandante della 132a Brigata corazzata “Ariete”, un messaggio in cui esprime profondo cordoglio per la morte di Luigi Sebastianis, il sottufficiale dell’Esercito italiano trovato privo di vita all’alba di oggi nella base Unifil di Shama, nel Libano del Sud.
Luigi Sebastianis ,originario di Palmanova e residente a Camino al Tagliamento (Udine) era già stato in missioni all’estero ed era di stanza in Libano dal maggio scorso. Il militare è rimasto ucciso da un colpo sparato con la sua arma di ordinanza. Lascia moglie e due figli, una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 14.
Serracchiani ha voluto “condividere con le Forze Armate il lutto per la perdita di un figlio della terra friulana, che ha prestato il suo servizio alla causa della pace in un territorio difficile”. Serracchiani ha chiesto al comandante Polli di “estendere la vicinanza della comunità regionale alla famiglia così duramente colpita negli affetti più cari”.(Inform)

– ITALIANI ALL’ESTERO
ARTICOLO DI RICCARDO MASINI (ASSOCIAZIONE TREVISANI NEL MONDO) / APOTEOSI IN CANSIGLIO PER LA GIORNATA DEI VENETI NEL MONDO
TREVISO – Nelle amene alture del Cansiglio, presidio di spianate naturali e storia di gente , il popolo veneto ha fatto quadrato attorno alla Trevisani nel Mondo celebrando così anche la sua “Giornata dei Veneti nel Mondo” abbinata al Cansiglio Day , attraverso i riti di una memoria che è fenomeno umano incarnato nella nostra regione come in tutta Italia e per riaffermare la fierezza delle comuni origini di appartenenza. Una manifestazione di grande atmosfera e respiro che ha portato all’invasione di alcune migliaia di persone che si sono ritrovate in un triangolo congeniale e suggestivo che abbraccia tre provincie confinanti e accomunate dagli stessi destini di emigrazione : Treviso. Belluno e Pordenone. Probabilmente mai così tanti e altrettanto dicasi per le autorità convenute, soprattutto uno sciame di fasce tricolori , in quanto anche l’area di interesse stavolta era allargata a tutta la Regione . Anche per questo primeggiava la figura del governatore del Veneto Luca Zaia, in virtù pure della considerazione rivolta a questa manifestazione . Nel novero ondeggiava anche una nuvola di cappellini bianchi. Erano i “magnifici 70” provenienti dalla Francia per il gemellaggio con Istrana e accolti a suon di riconoscimenti e Inno francese.
L’avvio di giornata ha visto lo scorrere di questo lunghissimo corteo a sua volta preceduto dal garrire di un cospicuo numero di gonfaloni e bandiere, garrivano al vento i loro simboli intrisi di dignità e di storia di uomini. A sua volta preceduto dalla banda Musicanova di Possagno che con il gruppo Corale Musicainsieme ha accompagnato il rito della Santa Messa celebrata sul prato da S. E il card. Beniamo Stella , coadiuvato dal vescovo di Belluno mons. Giuseppe Andrich , don Giulio Giacobbi suo segretario, mons. Canuto Toso fondatore dell’Aitm e don Eros Pelizzari consulente ecclesiastico della stessa, mons. Silvestrini canonica in Santa Maria Maggiore in Roma e don Francesco Sandrin missionario in Locarno
Un momento forte questo della Messa preceduta dal “Benveunto” introduttivo del sottoscritto che si è richiamato al “sole che sovrasta tutto è lo stesso che dardeggia in tutto il mondo e che porterà ovunque il raggio del nostro calore e del nostro saluto” . Il presule all’omelia ha sottolineato come anch’egli nel suo piccolo abbia titolo di essere presente in questa occasione in quanto è stato a sua volta un prete che ha spesso portato la valigia per i suoi compiti in giro per il mondo, infilandosi in un’altra storia spesso con sofferenza. conoscendo il peso del distacco dalla radice ed esortando a mantenere viva la pietra miliare della fede che è la sponda sicura di ogni conforto e incoraggiamento e con la quale non ci si sentirà mai soli . Hanno poi parlato anche il presidente della Trevisani nel mondo Guido Campagnolo in veste anche di presidente del coordinamento delle associazioni Venete , il vicepresidente della Consulta regionale dei veneti nel Mondo Luciano Sacchet venuto apposta da Montevideo e infine il presidente della Regione Luca Zaia che si è compiaciuto con i veneti che sono in giro per il mondo “perché ci fanno sempre fare bella figura , portando appresso anche la radice cristiane e del comportamento civile”. Indugiando , quindi, anche su altri aspetti contigui.
A questo punto, la sorpresa. Tra il pubblico è stata individuata le presenza di Giulia Bottacin , notissima in quanto tutte le cronache si erano molto interessate a lei. Anche partite da noi . Era accompagnata da tutta la famiglia , ed è stata una esplosione di affetto e di applausi per lei diventando il centro di mille attenzioni. Come lo era stata per mesi, dopo aver subito un terribile incidente stradale in Florida (dove lavorava quale giovane emigrante anche lei ) che l’aveva ridotta al coma profondo. A salvarla molto probabilmente è stato il volo assistito perorato dalla Trevisani e realizzato dalla Regione con Zaia e Gazzabin in testa, che hanno coinvolto lo Stato. Giulia, due giorni dopo dal ritorno, ha ripreso conoscenza. Probabilmente questa operazione è risultata determinante. E con la sua famiglia , è stata qui sommersi da tanta simpatia e solidarietà
Conclusione in gloria. Con menzione di plauso al gruppo francese di Grenade e la consegna di tre riconoscimenti ad altrettante “Eccellenze Venete”.
Il pomeriggio è stato ancora appannaggio delle esibizioni del Gruppo Corale Musica Insieme che con canti della tradizione veneta e altri animazioni del folklore locale, hanno calamitato attorno a se le restanti scintille di allegria e voglia di cantare. Accompagnate dagli scroscianti applausi di una giornata indimenticabile. (Riccardo Masini*) *Associazione Trevisani nel Mondo

– ASSOCIAZIONI
ARGENTINA , CELEBRATI I 14 ANNI DEL CENTRO DI RESIDENTI DELL’EMILIA ROMAGNA DI NECOCHEA
MAR DEL PLATA – Domenica 10 agosto a Necochea si è svolto il pranzo per il 14° anniversario del CRER (Centro di Residenti dell Emilia Romagna) di questa città balneare della provincia di Buenos Aires (distante 125 chilometri da Mar del Plata), nel complesso turistico “ Cabanas Rio Quequen” sulle sponde del fiume Quequen che divide la cittadina di Quequen da quella di Necochea.
Alla festa il presidente del Comites di Mar del Plata Raffaele Vitiello e il membro giovane nell’ esecutivo della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel Mondo nonché tesoriere del Comites di Mar del Plata Marcelo Carrara, che hanno portato il saluto all’attuale presidente del Crer Silvio Manfredi, e a tutta la commissione direttiva.
Presenti i presidenti precedenti, Olga Cavalca, Eugenia Quagliaroli e Marcelo Ghetti,i quali hanno manifestato la loro gioia per il fatto che i giovani coprono cariche nell’esecutivo con molti progetti da sviluppare nel futuro rafforzando il ponte tra Emilia Romagna e Necochea.
Silvio Manfredi e la giovane Rocio Ibarguren hanno presentato un video sulle bellezze di tutte le province dell’ Emilia Romagna, proiettato su un maxischermo, a tutti i presenti tra i quali diversi rappresentanti di associazioni regionali a Necochea.
Poi sono stati presentati i prossimi progetti come la visita di un cuoco di Ferrara per il mese di dicembre, grazie all’accordo tra Mar del Plata e Necochea, l’ organizzazione della visita all’Expo 2015 a Milano assieme alla comunità emiliano romagnola di Mar del Plata, la Fiera ed esposizioni di prodotti tipici da svolgersi a ottobre di quest anno.
In seguito, Manfredi e Carrara hanno presentato l’idea di ripristinare l’incontro annuale dei giovani emiliano romagnoli a livello nazionale (l’Argentina vanta 30 associazioni dell’ Emilia Romagna ) e hanno proposto che la prima riunione si tenga proprio a Necochea nell’aprile 2015, con lo scopo di dibattere tra i giovani sulle linee guide ed il futuro dell’ associazionismo.
Infine, canzoni tradizionali e balli fino al brindisi finale e foto di gruppo. (Spazio Giovane)

– GIOVANI
COMUNE DI TORINO: NUOVA OPPORTUNITÀ DI SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO IN FRANCIA
TORINO – Il Comune di Torino informa che è disponibile 1 posto per un/a volontario/a (dai 17 ai 30 anni) in un progetto di Servizio Volontario Europeo già approvato a La Rochelle ,in Francia.
Partenza prevista : ottobre 2014. Durata 12 mesi.
Il servizio volontario si svolgerà nel quadro di un progetto in ambito artistico–culturale ed il volontario potrà collaborare attivamente alla progettazione e realizzazione di progetti presso il Centre Intermondes di La Rochelle.
Le domande di partecipazione vanno inviate all’indirizzo evs.torino@gmail.com entro il 24 agosto 2014 (Per tutte le informazioni consultare : http://www.comune.torino.it/infogio/sve/novita.htm ) (

– APPUNTAMENTI
AL PASSO DEL TONALE 37^ EDIZIONE IL 23 E IL 24 AGOSTO / “FESTA DELLA FRATELLANZA” IN TRENTINO

TRENTO – Il 23 e il 24 agosto il Passo del Tonale ospiterà la 37esima edizione della Festa della Fratellanza. La Festa, di per sé un incontro di valore simbolico, all’insegna della pace e della memoria, si carica di un significato ancora più forte, cadendo questa edizione nel centenario dallo scoppio della Grande Guerra. Sabato, al passo del Tonale, la cerimonia di apertura, alle ore 18, cui seguiranno alcuni spettacoli musicali. Domenica sul ghiacciaio della Presena la sfilata fino al monumento della Fratellanza, con la partecipazione delle autorità, dei rappresentanza dei gruppi Kaiserschützen, Kaiserjäger e Standschützen, delle Compagnie Schützen, della Croce Nera Austriaca, dei Gruppi Alpini, delle Associazioni ex Combattentistiche e delle associazioni di volontariato della Val di Sole e della Val Camonica. Quindi la messa al Passo del paradiso e la deposizione delle corone. Alle 13 infine la sfilata conclusiva dalla telecabina al tendone e deposizione corone all’Ossario dei Caduti.
Sempre il giorno 23, a Bolzano, alle ore 10, presso il Cimitero Militare austro-ungarico e italiano, in località S. Giacomo /St. Jacob, si terrà, in collaborazione con la delegazione altoatesina della Croce Nera Austriaca: “Plurietnia, plurilingua, pluricultura: una stessa dignità dei caduti”, con gli interventi del professor Renato Troncon, docente di filosofia estetica presso l’Università di Trento e don Paul Renner, direttore dell’Istituto di Scienze religiose di Bolzano. Sarà un momento commemorativo laico e religioso che approfondirà il lato umano del conflitto, nel luogo dove riposano molti di coloro che proprio nella Prima Guerra mondiale persero la vita.
Agosto 1914 – 2014, cent’anni dallo scoppio della Grande Guerra: a Passo Paradiso ritorna la Festa della Fratellanza, tradizionale appuntamento di amicizia e fratellanza tra nazioni e popoli. Nata grazie alla lungimiranza ed alla volontà di Emilio Serra e Kurt Steiner, è divenuta nel tempo un momento di straordinario valore simbolico, un pellegrinaggio di pace che richiama migliaia di persone nei luoghi che videro la sofferenza e la morte di tanti soldati, su entrambi i fronti. In questo 2014, anno in cui cade l’anniversario di un conflitto che ha profondamente segnato anche la storia di questa parte dell’arco alpino, la Festa assume un significato ancora più importante, rappresentando un’occasione per ricordare i feroci combattimenti e tutti i coloro che vi caddero, uniti al di là di ogni confine geografico ed ideologico. Questa 37ma edizione, inserita nell’ambito delle manifestazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, vedrà dunque la presenza fra gli altri del presidente del Comitato storico per il Centenario del Governo, il sen.Franco Marini, già presidente del Senato della Repubblica. La Festa sarà arricchita inoltre dalla presenza dell’ “Original Tiroler Kaiserjägermusik”, una delle più prestigiose e qualificate espressioni musicali del Tirolo e di tutta l’Austria, che si esibirà in concerto a Passo Tonale il 23 alle ore 20.30. La marcia, che l’ha resa celebre e che fu scritta da Karl Mühlberger alla fine del XIX secolo, salutò i soldati che partirono dal Trentino con la divisa grigio-azzurra verso il fronte della Galizia nel 1914. La “Original Tiroler Kaiserjägermusik” sarà anche a Passo Paradiso, dove sarà possibile ascoltare il loro repertorio, che racconta di un passato comune e di un futuro per un’Europa sempre più unita.
L’evento è stato presentato nella sede della Provincia di Trento nel corso della tradizionale conferenza stampa della Giunta. L’augurio del presidente della Provincia Ugo Rossi è di “poter trascorrere due giornate di riflessione sul passato, ma anche di gioia e compiacimento, perché oggi sui luoghi della guerra e degli scontri mortali ci si ritrova per costruire rapporti di amicizia, per rinnovare il nostro impegno per la pace fra i popoli. Il sacrificio dei giovani soldati che qui hanno combattuto ci deve essere ogni giorno da monito, perché solo attraverso la fratellanza – ricorda Rossi – ci può essere una vera crescita per l’intera umanità”.

– LIBRI
“C’ERA UNA VOLTA IN VENETO”
TREVISO – “C’era una volta in Veneto”. E’ una raccolta di fiabe e leggende della tradizione veneta provenienti dalle sette province: dalla pianura con i suoi fiumi all’alta montagna, passando per colline, borghi e città. Il libro è frutto di “un lavoro di volontariato il cui ricavato, oltre che coprire le spese di realizzazione, ci permetterà di proporre future iniziative – spiegano dall’Associazione Trevisani nel Mondo nella cui sede l’opera è in vendita – Tutti i racconti sono in un italiano semplice di facile comprensione, adatto a chi vive all’estero e conosce poco la lingua o per bambini ai quali si voglia far conoscere parte di quella tradizione che, a poco a poco, sta per essere dimenticata”. (Per maggiori informazioni http://www.trevisaninelmondo.it )

– APPUNTAMENTI
I 50 ANNI DEL FILM DI LUCHINO VISCONTI ISPIRATO AL ROMANZO DI GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA / A CIMINNA OMAGGIO A “IL GATTOPARDO”
CIMINNA (Palermo) – Un libro, una mostra con 300 foto, la visita ai luoghi del set e il pranzo raccontato nel romanzo di Tomasi di Lampedusa. Con una due giorni dal titolo “La Donnafugata del Gattopardo cinquant’anni dopo”, in programma il 23 e il 24 agosto , Ciminna ricorda il capolavoro di Luchino Visconti . L’iniziativa è organizzata da SiciliAntica, con il patrocinio dell’Assessorato regionale Beni Culturali e Identità siciliana, dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente e del Comune di Ciminna. Si inizierà con il Te Deum che accolse la famiglia Salina all’arrivo a Donnafugata, con la musica prodotta dallo stesso organo della Matrice che vide l’ingresso nella Chiesa di Burt Lancaster e di tutto il cast del capolavoro di Luchino Visconti “Il Gattopardo”.
Sabato 23 alle ore 18,00 nella Chiesa Madre Santa Maria Maddalena, dopo il suono del Te Deum, si terrà la presentazione del libro di Giuseppe Cusmano: Ciminna il set de “Il Gattopardo” 50 anni dopo (1963-2013), mentre alle ore 19,30 in Piazza Matrice verrà inaugurata la mostra fotografica: “Il set del Gattopardo in 300 immagini”. Attraverso delle gigantografie verranno raccontati i novanta giorni di lavoro per la realizzazione della pellicola con circa 100 fotografie totalmente inedite, mentre all’interno della Chiesa Madre saranno esposti i paramenti e l’argenteria sacra (XVIII-XIX sec) che furono utilizzati durante la lavorazione del film. Previsto inoltre alle ore 16,00, sempre in Piazza Matrice, l’Annullo Postale. Il giorno successivo, domenica 24, alle ore 9,30 è prevista la visita guidata ai luoghi del Gattopardo. Durante il percorso verranno letti dei brani tratti dal romanzo di Tomasi di Lampedusa. Alle ore 12,00 a Piazza Matrice verranno eseguite, dalla banda comunale, le musiche che resero celebre il capolavoro di Visconti. La due giorni si concluderà con il pranzo del Gattopardo in un ristorante locale.

– RINNOVO COMITES: DA MADRID INFORMAZIONI UTILI PER I CITTADINI ITALIANI
MADRID AISE – IL COMITES MADRID RICORDA AI SUOI LETTORI CHE "NELLA G.U. N. 179 DELLO SCORSO 4 AGOSTO È STATO PUBBLICATO IL DECRETO-LEGGE 1 AGOSTO 2014, N. 109 CHE, ALL’ART. 10, CONTIENE DISPOSIZIONI URGENTI PER IL RINNOVO DEI COMITATI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO".
Al fine di assicurare lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo dei Comites entro la fine del corrente anno, come stabilito dal D.L. 30 maggio 2012, n. 67, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2012, n. 118, nelle more dell’approvazione definitiva di un regolamento che disciplini modalità di voto anche con il ricorso a strumenti informatici, la norma in questione, prosegue il Comites, "prevede l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza, come previsto dalla L. 286/2003, con il correttivo dell’invio del plico elettorale ai soli elettori, in possesso dei requisiti di legge, che ne facciano espressa richiesta all’Ufficio consolare competente almeno 50 giorni prima della data stabilita per le votazioni. La soluzione adottata è l’unica compatibile con gli stringenti limiti di bilancio".
"Si fa riserva di comunicare la data delle votazioni, – prosegue la nota – che si terranno orientativamente nel prossimo mese di dicembre. Si ricorda fin da ora che chi intende partecipare all’elezione dei Comites dovrà manifestare espressamente tale volontà. È stato all’uopo pubblicato nel sito web della Cancelleria Consolare un modello di richiesta da inviare per posta elettronica, posta ordinaria o fax: http://www.consmadrid.esteri.it/Consolato_Madrid/Archivio_News/elezionicomites2014.htm, accompagnato da un documento di identità, a partire anche dalla data odierna. Si segnala che il provvedimento, benché avente forza di legge dalla sua pubblicazione, è soggetto a conversione parlamentare e in tale sede le Camere potrebbero modificarlo". (aise

– GAZA: AIUTI ALIMENTARI DEL PAM PER LA POPOLAZIONE
GAZA aise – IL PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE (PAM) DELLE NAZIONI UNITE E I SUOI PARTNER HANNO AVVIATO UN PIANO DI AIUTI PER LA POPOLAZIONE DI GAZA, CHE PREVEDE LA DISTRIBUZIONE DI CIBO PER LE 730 MILA PERSONE, RIMASTE FUORI DAI SOCCORSI.
Dopo l’annuncio di un cessate il fuoco di 72 ore, iniziato domenica sera, il Pam e l’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) hanno iniziato la distribuzione di alimenti con 10 chilogrammi di riso e 30 di farina per le 143 mila famiglie, circa 730 mila persone, rimaste fuori dagli aiuti. La distribuzione dovrebbe essere completata entro due settimane. I programmi di assistenza alimentare delle due agenzie a Gaza hanno già raggiungendo 1,1 milioni di persone.
”Vogliamo fornire sollievo a tutte le famiglie colpite dal conflitto a Gaza, comprese quelle che hanno aperto le loro case, condividendo cibo e risorse in questi tempi molto difficili”, ha detto Pablo Recalde, direttore Pam in Palestina.
Ad oggi la risposta di emergenza del Pam ha incluso aiuti alimentari per quasi 263 mila sfollati che prendono rifugio in scuole dell’Unrwa e quasi 13 persone in rifugi pubblici. Il Pam ha anche distribuito buoni pasto elettronici per 8 mila famiglie di sfollati, circa 48 mila persone. Con i buoni, le famiglie possono acquistare cibo in negozi nelle vicinanze e con il lancio di un programma di emergenza congiunto Pam e Unicef, i destinatari di voucher possono anche acquistare acqua e articoli sanitari.
L’intervento dell’organizzazione ha finora contribuito a distribuire alimenti a 2.039 pazienti e personale medico. Il Pam ha portato l’attivazione del Logistics Cluster, un sistema con il quale la comunità umanitaria coordina il supporto logistico e di assistenza umanitaria. Pam e Unrwa hanno lanciato la distribuzione di pane su larga scala, a Gaza, così come a Gerusalemme e in Cisgiordania. Questo ha alleviato la pressione sui panifici di Gaza, che la scorsa settimana hanno registrato un aumento di tre volte i clienti, con attese di quattro ore.
Oltre a fornire assistenza alimentare d’emergenza durante l’attuale cessate il fuoco di 72 ore, il Pam ha riavviato regolari distribuzioni di cibo a Gaza, per raggiungere le 285 mila persone registrate nel programma di assistenza originale, lanciato prima del conflitto. Il Pam ha bisogno di 48 milioni dollari per fornire assistenza umanitaria urgente alle persone colpite dal conflitto a Gaza. Inoltre, l’organizzazione ha bisogno di 20 milioni di dollari per continuare i suoi programmi a Gaza e in Cisgiordania fino alla fine dell’anno.

– AUMENTA L’IMPRENDITORIA STRANIERA IN ITALIA: BOOM DI QUELLA CINESE
MESTRE aise – UNA PARTE DELL’IMPRENDITORIA PRESENTE NEL NOSTRO PAESE NON CONOSCA LA CRISI. STIAMO PARLANDO DELLE AZIENDE GUIDATE DA STRANIERI CHE, TRA IL 2012 E IL 2013, SONO AUMENTATE DEL 3,1 PER CENTO, TOCCANDO, IN VALORE ASSOLUTO, QUOTA 708.317.
Stando ai numeri assoluti, segnala l’Ufficio studi della CGIA, quelle condotte da cinesi hanno addirittura registrato un vero e proprio boom: nel periodo preso in esame sono aumentate del 6,1 per cento, superando di poco la soglia delle 66mila unità. Niente a che vedere con lo sconfortante risultato conseguito dalle imprese italiane che, purtroppo, sono diminuite dell’1,6 per cento.
Ovviamente, fanno notare dalla CGIA, bisogna ricordare che nei primi due casi si parla di qualche centinaio di migliaia di imprese, nel terzo caso, invece di milioni di attività.
Degli oltre 708 mila imprenditori stranieri presenti nel nostro Paese, il Marocco è il Paese di provenienza che ne conta il maggior numero: 72.014. Segue la Romania, con 67.266 e, subito dopo, la Cina, con 66.050.
Quest’ultima etnia ha “stuzzicato” l’interesse dell’Ufficio studi della CGIA che deciso di realizzare un approfondimento. Si pensi che rispetto al 2008, le attività economiche cinesi presenti in Italia sono aumentate addirittura del 42,9 per cento, contro un incremento medio dell’imprenditoria straniera che si è attestata al 23,1 per cento.
Ebbene, i settori maggiormente interessati dalla presenza degli imprenditori provenienti dall’“impero celeste” sono il commercio, con quasi 24.050 attività (con un buon numero di imprese concentrate tra i venditori ambulanti), il manifatturiero, con poco più di 18.200 imprese (quasi tutte riconducibili al tessile-abbigliamento e calzature) e la ristorazione-alberghi e bar, con oltre 13.700 attività.
Ancora contenuta, ma con un trend di crescita molto importante, è la presenza di imprenditori cinesi nel settore dei servizi alla persona, ovvero tra i parrucchieri, le estetiste e i centri massaggi: il numero totale è di poco superiore alle 3.400 unità, ma tra il 2012 ed il 2013 l’aumento è stato esponenziale: +34 per cento.
"Sebbene in alcune aree del Paese esistano delle sacche di illegalità che alimentano il lavoro nero e il mercato della contraffazione – dichiara il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – non dobbiamo dimenticare che i migranti cinesi si sono sempre contraddistinti per una forte vocazione alle attività di business. I cinesi, infatti, nel momento in cui lasciano il Paese d’origine, sono tra i migranti più abili nell’impiegare le reti etniche per realizzare il loro progetto migratorio che si realizza con l’apertura di un’attività economica".
La vocazione imprenditoriale dei migranti cinesi è fortissima. Se l’incidenza degli imprenditori stranieri sul totale dei residenti stranieri presenti in Italia è pari al 14,4 per cento, quelli cinesi sono addirittura il 29,6 per cento: su oltre 223.000 cinesi residenti in Italia, ben 66.000 guidano un’attività economica.
La Lombardia, con oltre 14mila attività, è la regione più popolata da aziende guidate da imprenditoriali cinesi: seguono la Toscana, con poco più di 11.800 attività, il Veneto, con quasi 8mila e l’Emilia Romagna, con oltre 6.800. In queste quattro Regioni si concentra oltre il 60 per cento del totale degli imprenditori cinesi presenti nel nostro Paese.
Lo scorso anno, infine, si è verificato un forte calo delle rimesse: l’ammontare complessivo delle somme di denaro inviate verso la Cina dagli immigrati cinesi presenti in Italia è stato di 1,10 miliardi di euro. Meno della metà dell’importo registrato nel 2012 (2,67 miliardi di euro).
"Da sempre – conclude Bortolussi – le principali aree di provenienza dei migranti cinesi sono le province del Sud Est del paese: Zhejiang, Fujian, Guangdong e Hainan. Per queste persone, la ricerca del successo si trasforma in una specie di debito morale nei confronti della famiglia allargata e degli amici che da sempre costituiscono un sostegno irrinunciabile per chi vuole emigrare. Non è un caso che nonostante la contrazione registrata nel 2013, l’etnia cinese continui ad essere al primo posto nel flusso di rimesse verso il Paese d’origine".

– EURISPES: L’ITALIA A METÀ E LE OCCASIONI PERDUTE TRA FONDI UE ANCORA DA SPENDERE E RISORSE DISPONIBILI
ROMA aise – Il centro di gravità della politica regionale e di allocazione dei fondi europei si è spostato inevitabilmente verso Est, a discapito delle regioni dell’Europa meridionale, che si affacciano sul Mar Mediterraneo.

L’Italia rappresenta uno dei maggiori contribuenti al bilancio dell’Ue, ma anche uno dei suoi principali beneficiari, per lo meno in termini assoluti, soprattutto per quanto riguarda le regioni del Sud della penisola. Eppure, il nostro Paese fatica a spendere le risorse messe a disposizione.
È quanto emerge da una recente ricerca dell’Eurispes secondo cui la possibilità di dovere rinunciare a una buona parte delle risorse impegnate da Bruxelles e non spese, vuoi per inefficienze burocratiche, vuoi per la mancata presentazione di progetti ritenuti appropriati, è ormai quasi una certezza. Esiste una data limite entro la quale spendere i soldi stanziati per il periodo 2007-2013: il 31 dicembre 2015. Trascorso quel periodo, scatterà il disimpegno automatico dei fondi impegnati dall’Ue.
Analizzando le statistiche sul tasso di realizzazione del Programma di spesa dei fondi strutturali nel periodo 2007-2013 (dati aggiornati all’aprile 2014) lo studio delinea un quadro a tinte fosche per l’Italia, che si distingue per la sua, tutt’altro che lusinghiera, incapacità nello spendere i fondi comunitari.
Emerge infatti dalla ricerca Eurispes un ritardo cronico nei confronti degli altri Paesi membri, che vantano tassi di esecuzione decisamente più elevati del nostro. Ad esempio, il tasso di attuazione dei programmi operativi finanziati dal FESR si attesta poco al di sopra del 45%, un valore ben al di sotto della media Ue (60,81%), e del Paese che ha registrato la performance più lusinghiera, la Lituania (80,1%).
Soltanto due Paesi sono riusciti a fare peggio di noi: la Croazia, il 22%, semplicemente perché, essendo stata ammessa nell’Ue soltanto nel 2013, non ha avuto il tempo materiale di spendere tali risorse, tra l’altro piuttosto esigue; la Romania, fanalino di coda con il 37%.
Percentuali analoghe si riscontrano anche relativamente al tasso di realizzazione dei programmi legati all’obiettivo Convergenza, il che suggerisce che il dato sul FESR sia pesantemente influenzato dall’incapacità di spesa nell’ambito dell’obiettivo Convergenza.
Anche in questo caso, prosegue l’Eurispes, provvede la solita Romania, a salvare seppur parzialmente l’onore dell’Italia, mentre il primo della classe è un altro paese baltico, l’Estonia (78,3%). Il tasso di realizzazione è leggermente più lusinghiero per quanto riguarda i programmi finanziati dal FSE, con il 58,66% di spesa delle risorse impegnate, e un 16° posto su 26.
Per l’ennesima volta, il più elevato tasso di realizzazione spetta a un Paese baltico, stavolta la Lettonia, che registra lo sbalorditivo tasso di realizzazione del 95%, ben superiore al 63,5% che rappresenta la media Ue.
Altrettanto mediocre, afferma la ricerca, ma non disastrosa, la performance legata alla realizzazione dell’obiettivo Competitività, che registra la spesa del 59,1% dei fondi impegnati dall’Ue, leggermente al di sotto della media (62,57), e in 13° posizione su 19 Stati: una graduatoria guidata dalla Grecia, con l’85,8% delle attività realizzate in termini di fondi comunitari spesi.
Questa inefficienza di spese può rivelarsi tutt’altro che indolore, per quanto riguarda l’Italia, perché una volta trascorso il 31 dicembre 2015, l’Unione non sarà più vincolata a erogare i fondi che aveva impegnato per il periodo di bilancio 2007-2013. Dei 27,92 miliardi di euro stanziati dalla Ue nel settennato 2007-2013, la spesa certificata operata dall’Italia e dai suoi Enti locali (tramite i PON e i POR, rispettivamente) ammonta a 13,53 miliardi di euro, il che significa che ben 14,39 miliardi di euro, devono essere spesi entro la data limite, pena il disimpegno automatico di tali risorse. Questo significa che ad oggi è stato speso meno della metà, delle risorse disponibili.
Di conseguenza, per via di carenze di tipo organizzativo (mancata esecuzione dei progetti), inefficienze burocratiche, incapacità di presentare progetti valutati come appropriati, l’Italia vedrà evaporare cospicui stanziamenti finanziari che le spettavano di diritto e che sarebbero vitali in questo periodo di contrazione dell’attività economica.
Basti pensare che l’ammontare a cui l’Italia si vedrebbe costretta a rinunciare equivale a oltre l’1% del Pil registrato dal Paese nel 2013 (1.362,5 miliardi di euro).
La maggior parte dei soldi non spesi, e quindi a rischio disimpegno, dovrebbero finanziare l’obiettivo Convergenza, ovvero le regioni economicamente disagiate: infatti, allo stato attuale, sono proprio le regioni del Mezzogiorno a mostrare una più modesta capacità di spesa, che si esprime in un tasso di realizzazione estremamente ridotto (45,37%), mentre le altre regioni, nel loro complesso, registrano un tasso di attuazione del programma del 59,08%.
Di conseguenza, prosegue lo studio, le regioni del Sud Italia, per via della loro scarsa capacità di spesa, si vedrebbero costrette a rinunciare a risorse pecuniarie che sarebbero vitali per dare impulso al loro sviluppo economico. Inoltre, tale scenario produrrebbe l’effetto perverso di esacerbare le disparità economiche tra un Nord sviluppato e un Sud strutturalmente in affanno, anziché produrre quell’allineamento che rappresenta la ragion d’essere della politica regionale di coesione.
Tra le regioni destinatarie dell’Obiettivo Convergenza figurano: Calabria; Campania; Puglia; Sicilia. La Basilicata, invece, usufruisce del regime transitorio decrescente, il phasing-out, dal momento che il suo Pil pro-capite è superiore al 75% della media di EU-25, ma ancora inferiore al 75% di EU-15.
Le risorse garantite tramite i POR rappresentano la parte preponderante del bilancio destinato a finanziare l’obiettivo convergenza, precisamente i 2/3 del totale. Infatti, l’entità dei finanziamenti erogati tramite i POR ammonta approssimativamente a 14 miliardi di euro, mentre l’Italia ha ricevuto uno stanziamento complessivo di 21 miliardi per la realizzazione dell’obiettivo Convergenza.
La Sicilia è la regione italiana che ha ricevuto lo stanziamento più cospicuo, oltre 4,3 miliardi, di cui 3,27 provenienti dal FESR e i restanti erogati dal FSE, mentre il budget a disposizione della Campania è lievemente al di sotto della soglia dei 4 miliardi. La Puglia, invece, ha beneficiato di oltre 3,2 miliardi di euro di fondi, la Calabria di oltre 1,9 miliardi, e la Basilicata, interessata dal regime transitorio del phasing out, ha potuto usufruire di un budget di 430 milioni di euro.
I programmi operativi regionali svolgono un ruolo cruciale anche nella realizzazione dell’obiettivo Competitività, assorbendo la quasi totalità delle risorse destinate allo scopo. Tra le Regioni in questione, è la Sardegna, ad avere ottenuto i finanziamenti più cospicui (972 milioni di euro), non appartenendo propriamente alla categoria di regioni comprese nell’obiettivo competitività, ma usufruendo del regime transitorio decrescente di phasing-in. Tra le altre regioni destinatarie di risorse ragguardevoli vi sono il Piemonte (817 milioni), il Lazio (734), la Toscana (649), il Veneto (552) e la Lombardia (548).
L’orientamento a concentrare le risorse sulle regioni meno sviluppate, quelle comprese nell’obiettivo Convergenza, si conferma anche nel bilancio preventivo del periodo 2014-2020, che assegna a tali regioni 22,32 miliardi di euro, pari al 68% del totale dei fondi strutturali destinato all’Italia.
Regioni virtuose e regioni ritardatarie.
Entrando nel dettaglio delle singole regioni, i dati forniti dal Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, aggiornati al 31 maggio 2014, dipingono lo stesso ritratto, ovvero la limitata capacità delle regioni coinvolte nell’obiettivo Convergenza nello spendere efficacemente gli ingenti stanziamenti pecuniari garantiti dall’Ue tramite i fondi strutturali.
Il tasso di attuazione medio dei POR relativi all’obiettivo Convergenza è particolarmente contenuto, in particolar modo relativamente alle risorse stanziate dal FESR, dato che è stato speso soltanto il 42,78% del totale, mentre il dato relativo all’utilizzo dei fondi FSE è più incoraggiante (59,53%). Sarebbe comunque fuorviante considerare le regioni del Sud come un insieme uniforme, almeno sotto questo punto di vista. Tutt’altro, in tema di realizzazione dei programmi operativi, si può parlare di una macro-area a due velocità: da una parte i “virtuosi”, Basilicata e in minor misura la Puglia, con valori chiaramente superiori alla media del Sud Italia; dall’altro lato, i “ritardatari”, che esibiscono livelli di attuazione dei programmi operativi particolarmente modesti, soprattutto in relazione alla spesa dei fondi FESR (il 33,3% della Campania spicca negativamente).
Analizzando i valori assoluti, ovvero i miliardi di euro impegnati dall’Ue e quelli spesi dalle regioni, emerge che quasi 7,5 miliardi di euro devono essere spesi complessivamente dalle regioni incluse nell’obiettivo Convergenza, a fronte di circa 14 miliardi di impegni complessivi da parte dell’Ue.
Le risorse non spese appartengono prevalentemente al pacchetto stanziato tramite il FESR (6,36 miliardi di euro), che d’altronde rappresenta la parte più rilevante del finanziamento della politica europea di coesione. L’ammontare di denaro non speso è particolarmente consistente in Sicilia e Campania, due regioni con più di 2 miliardi di euro l’una da smaltire entro la fine dell’anno solare 2015.
I dati sul tasso di realizzazione dell’Obiettivo Competitività si confermano più lusinghieri rispetto a quelli relativi all’obiettivo Convergenza, riportando percentuali rispettivamente del 64,27 e del 67,56 per i programmi realizzati tramite l’erogazione di risorse da parte del FESR e del FSE. A livello regionale, spicca il tasso di attuazione dei programmi operativi finanziati tramite il FSE nella Provincia Autonoma di Trento (87,7%), mentre le altre percentuali di attuazione si mantengono sopra il 60%, o molto prossime a questa soglia.
Vento dell’Est… e la forbice delle diseguaglianze si allarga
In considerazione del ruolo cruciale delle entrate ancorate al Pil dei paesi membri nella formazione del budget dell’Ue, non sorprende quindi che i maggiori contribuenti siano proprio i paesi più sviluppati, cioè quelli che componevano l’Europa a15. Questi ultimi esibiscono standard economici relativamente analoghi, mentre l’allargamento ad Est avvenuto nel 2004 (EU-25) e ancor più quello del 2007 (EU-27) hanno drasticamente allargato la forbice tra le prestazioni delle locomotive d’Europa e quelle delle retrovie, rispettivamente i paesi dell’Europa Nord-occidentale e quelli dell’Europa orientale. Basti pensare che in seguito all’allargamento dell’Unione a 27 Stati membri, avvenuto nel gennaio 2007, la superficie dell’Unione è aumentata più del 25%, la popolazione più del 20%, la ricchezza solo del 5%. Il Pil medio pro capite dell’Unione europea è diminuito più del 10% mentre le disparità regionali sono raddoppiate.
La discrepanza tra i principali contribuenti e gli Stati economicamente più arretrati risulta evidente quando si considera che i quattro paesi principali forniscono oltre il 64% del budget rappresentato dalla risorsa economica basata sul Pil nazionale. In particolare, l’Italia nel 2013 ha elargito l’11,8% dei versamenti basati sul Pil nazionale e si posiziona al quarto posto per contributo dopo Germania, Francia e Regno Unito.
Allocazione delle risorse: Programma 2007-2013.
Circa il 60% delle regioni in ritardo di sviluppo è localizzato negli Stati membri che hanno aderito all’Unione europea dopo il 2004. Considerato che i fondi per l’obiettivo Convergenza rappresentano una parte rilevante del totale, il centro di gravità della politica regionale si è spostato inevitabilmente verso Est, a discapito delle regioni dell’Europa meridionale, che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
La Polonia si è rivelata il principale beneficiario della politica regionale di coesione dell’Unione europea, in virtù dell’interazione tra la sua cospicua popolazione e il modesto livello di sviluppo economico. Altri 3 Stati dell’Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria e Romania) figurano nelle prime 10 posizioni per finanziamenti ricevuti in termini assoluti.
La Polonia, durante il periodo 2007-2013, ha ricevuto oltre 67 miliardi di euro per implementare politiche tese ad accrescere il proprio sviluppo economico, una cifra che rappresenta oltre il 19% del bilancio che l’Ue ha messo a disposizione per la politica regionale di coesione. L’ammontare di risorse stanziato per la Polonia è pressoché doppio rispetto a quello destinato alla Spagna, il secondo maggior beneficiario in termini assoluti, avendo ricevuto oltre 34,5 miliardi di euro ben 7 più dell’Italia, il terzo paese in questa graduatoria.. In generale, i 5 Stati più generosamente finanziati (gli altri due sono stati Repubblica Ceca e Germania) hanno assorbito oltre il 50% delle risorse stanziate nei tre fondi responsabili del finanziamento della politica di coesione.
In termini relativi, invece, emerge chiaramente il robusto finanziamento a favore dei paesi dell’Est. In molti di questi paesi, l’entità delle risorse allocate durante il settennato 2007-2013 è prossima, e spesso superiore (è il caso di Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Paesi Baltici) al 10% del Pil nell’anno di riferimento 2007, mentre tra i paesi dell’Europa a 15, tale percentuale, escludendo Grecia e Portogallo, varia tra lo 0,13% per il Lussemburgo e il 2,55% per la Spagna.
Il bilancio preventivo del periodo 2014-2020 si muove sulla falsariga del settennato precedente, anche se l’entità dei finanziamenti erogati in direzione di Varsavia è aumentata sia in termini assoluti, oltre 77 miliardi di euro, che relativi, oltre il 22%.
L’Italia, probabilmente a causa delle notevoli difficoltà nell’assorbire i contraccolpi della crisi, ha sopravanzato la Spagna come secondo beneficiario della politica di coesione, seppur ricevendo un ammontare di risorse (32,823 miliardi) nettamente inferiore alla metà degli stanziamenti a favore della Polonia (77,567 mld). La Romania, un paese che analogamente alla Polonia è al contempo popoloso ed economicamente sviluppato, balza al 4° posto della graduatoria dei beneficiari, mentre i piccoli e facoltosi Stati Nord-occidentali (Danimarca, Svezia, Austria, Finlandia, Paesi Bassi), prevedibilmente, languono in fondo alla classifica in entrambi i periodi presi in considerazione

– LA REPUBBLICA/ FUGA ALL’ESTERO: RADDOPPIANO IN 4 ANNI I TORINESI EMIGRATI – di Gabriele Guccione
TORINO aise – "D’estate la città si svuota: nulla di strano, si dirà. Ma non tutti quelli che hanno preso armi e bagagli l’hanno fatto per andare in ferie. Alcuni che sono partiti, a settembre non rientreranno più in città. È così che Torino torna ed essere terra di emigrazione: solo nell’ultimo mese e mezzo in 400 hanno chiesto agli uffici dell’anagrafe centrale di via della Consolata di cambiare residenza, di essere all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Lasciano la città e l’Italia in cerca di fortuna altrove". Così scrive oggi Gabriele Guccione per le pagine web del quotidiano La Repubblica.

"Le loro pratiche non sono ancora state evase, ma quando lo saranno andranno a sommarsi ai 2034 torinesi che dall’inizio di quest’anno hanno preso la via della fuga: in cerca di prospettive e di lavoro all’estero, la più parte sono giovani, la metà di loro ha una laurea o un diploma in tasca. Di questo passo, fanno notare dagli uffici diretti da Maria Franca Montini, a fine anno si supererà la soglia psicologica dei 3000 torinesi che hanno abbandonato la città e il Paese. Mai negli ultimi anni si era saliti così tanto, nel 2010 le "uscite" erano 1894, l’anno scorso cresciute di mille unità arrivando a quota 2851.
In quattro anni e mezzo si tratta, in totale, di 11.337 torinesi che hanno preso residenza all’estero. Sono l’equivalente di un esercito, è come se tutti i dipendenti comunali avessero lasciato di botto la città. "E tra questi non sono compresi – precisa la direttrice Montini – tutti quelli, e sono tanti, che partono per l’estero e non lo comunicano alle autorità consolari italiane, dunque non cambiano la residenza e non si registrano all’anagrafe estera".
La città-fabbrica non è più terra di lavoro, si va a cercarlo altrove. Nel 1989 i torinesi all’estero erano poco più di 9mila. Venticinque anni dopo si è arrivati a contarne 41mila. Nel suo ultimo rapporto nazionale la Caritas Migrantes ha evidenziato che il 2014 sarà il primo anno a "saldo migratorio negativo". Vuol dire che gli italiani in cerca di rifugio dalla crisi negli altri paesi – si tratta in media di quarantenni e più della metà di loro ha una laurea in tasca – saranno più degli stranieri in arrivo. Non succedeva da decenni.
L’emorragia verso l’estero cozza di fronte a un altro dato: per ogni torinese che va oltre confine, uno straniero residente giura sulla Costituzione e diventa cittadino italiano. Il trend è in continuo aumento. Da inizio anno sono diventati italiani 1185 torinesi di origine straniera, quanti avevano giurato in tutto il 2010. Il numero di nuovi italiani cresce, anche perché Torino conta su un centinaio di diciottenni all’anno, quelli della cosiddetta "seconda generazione", che hanno acquisito il diritto a diventare cittadini.
Ma non c’è da illudersi, la fuga dalla città tocca anche gli stranieri, i quali se un tempo sognavano l’Italia, adesso hanno cominciato a tornare nei loro paesi d’origine. Di fronte a 2851 torinesi che hanno preso il largo l’anno scorso, la città ha perso 2053 torinesi con passaporto straniero. Adesso sono gli italiani che vanno a bussare nei loro paesi.
Le mete più battute, secondo la Caritas Migrantes dalla metà di chi lascia l’Italia, restano in Europa. I torinesi, secondo i dati in possesso degli uffici dell’anagrafe comunale, prediligono Regno Unito, Francia, Spagna, Svizzera.
L’altra metà di emigrati varca i confini comunitari, diretti soprattutto verso l’Asia. Lo dimostrano i 3500 connazionali che nel 2013 sono partiti per la Cina. Si calcola che gli approdi siano cresciuti quasi del 20 per cento. Imprenditori e professionisti, laureati ma anche camerieri e cuochi rimasti folgorati dal boom della ristorazione italiana in Oriente

– L’ITALIA GARANTISCE CARCERI MIGLIORI IN BOLIVIA
ROMA aise – L’Italia interviene per garantire carceri migliori in Bolivia. Nei giorni scorsi il nostro ambasciatore a La Paz, Luigi De Chiara, ha presenziato all’inaugurazione della sezione femminile del centro riabilitativo Qalauma.
La costruzione della struttura è stata finanziata dalla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina. All’evento, organizzato dalla direzione generale delle Carceri insieme al personale del Centro di Riabilitazione Qalauma, hanno partecipato, tra gli altri, il ministro di Giustizia della Bolivia, Elizabeth Sandra Gutierrez Salazar; la Diocesi di El Alto e le Ong con in testa Progetto Mondo (che ha eseguito i lavori).
Il Centro, aperto nel 2011, nasce dalla necessità di prestare l’opportuna attenzione a giovani e adolescenti in conflitto con la legge e privati di libertà, separandoli dagli adulti affinché possano essere oggetto di un trattamento differenziato e dedicato.
Nel suo intervento, l’ambasciatore De Chiara ha sottolineato gli ottimi risultati raggiunti negli anni da Qalauma, laddove la percentuale di re-incidenza dei giovani è inferiore al cinque per cento; elementi richiamati anche dal ministro di Giustizia, che ha riconosciuto la necessità per il Paese di modificare il concetto di giustizia, verso una visione riparativa e riabilitativa.
Secondo Gutierrez, va diffuso e promosso a livello nazionale e Qalauma, essendo un’esperienza pilota e di successo, può e deve essere il punto di riferimento per le future iniziative che saranno attivate nel quadro della riforma del Sistema di Giustizia Giovanile, esemplificata nella recente promulgazione del nuovo Codice del Nio, nia y adolescentes.
Uno degli obiettivi del progetto finanziato dall’Italia è infatti contribuire affinché il modello-Qalauma abbia la maggiore incidenza possibile nella formulazione di politiche pubbliche.
Il nostro Paese continuerà a essere un partner fondamentale per la conclusione dei lavori nel padiglione femminile, che sarà implementato e, al contempo, offrirà appoggio e assistenza tecnica per la promozione della riforma del settore

– UNICEF-OMS: IN IRAQ AL VIA CAMPAGNA DI MASSA DI VACCINAZIONE ANTIPOLIO
ROMA aise – L’Iraq ha lanciato una campagna di vaccinazione antipolio che mira a proteggere oltre quattro milioni di bambini sotto i 5 anni in tutto il paese contro questa malattia paralizzante.
La campagna di quattro giorni, portata avanti dal Ministero della Salute con il sostegno dell’UNICEF e dell’OMS è parte della risposta nazionale al riemergere del virus della poliomielite all’inizio di quest’anno.
"Questa campagna arriva in un momento critico, mentre il paese è testimone di un enorme esodo interno di bambini in fuga da violenza e disordini", ha detto Marzio Babille, Rappresentante UNICEF in Iraq. "Questa è una priorità assoluta per l’UNICEF. Nessun bambino dovrebbe essere lasciato (senza vaccino). Nessun bambino dovrebbe rimanere paralizzato".
La campagna mira a raggiungere i bambini in tutto il Paese anche nelle zone di conflitto, tra le comunità di sfollati e le popolazioni ospitanti. La violenza in corso nel Paese ha fatto precipitare la situazione: dall’inizio dell’anno quasi 1,2 milioni di persone sono sfollate internamente. Quasi 200mila sono stati sfollati solo negli ultimi tre giorni nella regione del Kurdistan. L’UNICEF stima che la metà siano bambini.
Dopo essere stato per 14 anni un paese libero dalla malattia, con due casi accertati ed un numero relativamente elevato di bambini non vaccinati a causa di difficoltà di accesso delle famiglie e dei bambini, in particolare nelle zone di conflitto e a causa di riserve sociali, l’Iraq è ora diventato vulnerabile ad un possibile focolaio di più ampio.
L’OMS e l’UNICEF stanno aiutando le autorità sanitarie a raggiungere i bambini in 12 governatorati, tra cui i tre nella Regione del Kurdistan iracheno, dove circa 250.000 bambini iracheni e 125.000 bambini siriani si sono rifugiati.
"L’Iraq è uno dei sette paesi inclusi in un piano di risposta contro la poliomielite consolidato da OMS e UNICEF che mira a raggiungere i 25 milioni di bambini nella regione con ripetute dosi di vaccino. Tutto il possibile deve essere fatto per raggiungere tutti i bambini e sconfiggere la polio per sempre ", ha detto Chris Maher, Responsabile Oms per l’eradicazione della polio

"notizie tratte da: INFORM, AISE, 9COLONNE".

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