11232 Comites: si vota entro il 2014. Espressioni di favore degli eletti all’estero del PD

20140714 19:21:00 redazione-IT

“Una proposta operativa che merita la massima considerazione” perché consentirebbe di svolgere le elezioni dei Comites entro il 2014, ritornando al “precedente sistema dell’invio ad personam dei plichi, ma solo agli elettori che esprimano l’opzione di voler votare per corrispondenza”. È quanto emerso nell’incontro che gli eletti nella circoscrizione Estero hanno avuto ieri con il sottosegretario agli Affari Esteri, Mario Giro.

Durante l’incontro il Governo ha prospettato “un’ipotesi di svolgimento delle elezioni dei Comites entro il 2014 ed una proposta operativa che”, come sottolineano in una nota congiunta i deputati PD eletti all’estero Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca e Fabio Porta, “meritano la massima considerazione”.
“Il Governo, dopo tre precedenti rinvii e un estenuante prolungamento della vita di questi organismi di rappresentanza, che hanno comportato l’abnorme estensione del mandato dello stesso CGIE, ha dichiarato esplicitamente di volere rispettare la legge e di voler onorare l’impegno politico che il Ministro Mogherini ha assunto all’indomani del suo incarico”, riferiscono i cinque parlamentari.
“Si tratta”, osservano, “di un passaggio politico che finalmente chiude un lungo periodo di frustrante paralisi e che contribuisce a restituire credibilità e dignità alle nostre istituzioni di fronte all’ampia platea degli italiani all’estero. Per quanto ci riguarda, esprimiamo il nostro convinto apprezzamento per questo atto di responsabilità istituzionale e di rispetto democratico. Lo facciamo, prima ancora che come parlamentari che sostengono il Governo con il loro voto, come cittadini italiani residenti all’estero, anzi semplicemente come cittadini italiani”.
“Il risvolto operativo di questa intenzione presenta, com’è facile intuire, anche alcune evidenti difficoltà”, non mancano di riconoscere i deputati eletti all’estero, che spiegano: “Le procedure stabilite nella legge che ha operato il terzo rinvio e nel regolamento attuativo che ha già ricevuto, con condizioni, il parere delle Camere comporta tempi che vanno al di là del 31 dicembre 2014. La soluzione prospettata è dunque quella di ritornare al precedente sistema dell’invio ad personam dei plichi, ma solo agli elettori che esprimano l’opzione di voler votare per corrispondenza. Questo significherebbe contenere una parte dei costi, che altrimenti sarebbero incompatibili con l’attuale situazione finanziaria, e di avviare finalmente il sistema che ormai tutte le forze della rappresentanza, anche a livello parlamentare, considerano quello più adatto per bonificare l’elenco degli elettori e per aumentare i livelli di sicurezza del voto”.
“Per stare nei tempi, sarà necessario adottare un decreto che dovrà essere convertito in tempi molto brevi”. Su questo i deputati del PD dichiarano “la piena disponibilità nostra e dei nostri gruppi parlamentari, che in entrambi i rami del Parlamento sono decisivi per un positivo risultato”.
Quanto al sottosegretario Giro, “anche alla luce del confronto che c’è stato, ha annunciato che il Governo farà alcune verifiche sulle soluzioni operative, con l’intento comunque di arrivare al risultato di restituire gli organismi di rappresentanza dei cittadini italiani all’estero alla loro fisiologia democratica. La carenza di fondi era stata la ragione fondamentale del rinvio addotta dai precedenti Governi. Il fatto che ora si dichiari che le difficoltà finanziarie non possono continuare a bloccare l’esercizio della democrazia”, concludono Farina, Fedi, Garavini, La Marca e Porta, “rappresenta un messaggio politico e culturale che va al di là del pur importante rinnovo dei Comites e, a seguire, del Cgie”.

 

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