20140715 18:24:00 redazione-IT
Anche numerosi eletti all’estero tra i parlamentari che hanno sottoscritto un documento in cui viene sollecitata una positiva soluzione al caso del debito sovrano argentino, Paese che rischia una nuova crisi economica a causa di una recente sentenza della Corte suprema americana a favore dei fondi di investimento che non hanno accettato la ristrutturazione del debito concordata a seguito del default dei primi anni 2000.
Essenziale alla soluzione della situazione e a scongiurare il rischio di un nuovo “default tecnico” da parte dell’Argentina lo sviluppo di norme a livello internazionale che siano valide e rispettate da tutti gli attori in campo – si legge nel documento proposto da alcuni esponenti del Pd ma sottoscritto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici. Per questo si chiede alle principali istituzioni finanziarie internazionali – Fondo Monetario e Banca mondiale – di proseguire la riflessione utile a stabilire una procedura concordata per la ristrutturazione dei debiti sovrani dei Paesi.
Tra le firme quelle dei deputati Mario Borghese e Ricardo Merlo (Maie – ripartizione America meridionale), dei democratici Gianni Farina, Laura Garavini (ripartizione Europa), Marco Fedi (Africa, Asia, Oceania e Antartide), Francesca La Marca (America settentrionale e centrale), Fabio Porta (America meridionale), di Alessio Tacconi (Misto – Europa) e Fucsia Fitzgerald Nissoli (Per l’Italia – ripartizione America settentrionale e centrale); dei senatori Pd Francesco Giacobbe (Africa, Asia, Oceania e Antartide) e Renato Turano (America settentrionale e centrale) e di Claudio Zin (Maie – America meridionale).
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