11222 Mario Giro (*): “L’America Latina occasione per la Ue”

20140703 20:16:00 redazione-IT

[b]Articolo su “l’Unità” di oggi del sottosegretario agli Esteri[/b]
ROMA – Sono le squadre latinoamericane la rivelazione del mondiale brasiliano, l’immagine sportiva della vitalità che il subcontinente ha conosciuto negli ultimi dieci anni, quando l’America Latina ha interpretato un ruolo internazionale di maggiore indipendenza ed assertività. Importanti i risultati concreti: nel subcontinente la classe media è cresciuta del 60% e il numero dei poveri è sceso del 34%.
L’America Latina è così divenuta un laboratorio di politiche pubbliche e sociali innovative. Dopo il «decennio perduto» degli anni Ottanta, c’è un nuovo protagonismo della regione che può divenire uno spunto di riflessione per l’Europa che si trova ad affrontare sfide simili. Le politiche latinoamericane di trasferimento monetario alle classi più indigenti sono state utilizzate come leva di crescita, incentivando lo sviluppo di capitale umano e iniziando a migliorare i livelli d’istruzione e salute.

Nonostante tali successi, ora il ciclo economico rallenta e anche all’America Latina occorre un cambio di passo che risponda alla montante domanda sociale. Anche l’andamento demografico assume aspetti più simili all’Europa, con la crescita della classe media e la riduzione del tasso di natalità.

L’America Latina è una grande occasione per l’Europa. Finora ne è stata forse distratta perché negli ultimi dieci anni nel continente non ci sono state crisi, anche se è ancora bloccato il negoziato commerciale con il blocco dei Paesi del Mercosur. Nello stesso periodo le relazioni economiche europee si sono progressivamente concentrate in Asia. L’America Latina rappresenta solo il 6% del commercio dell’intera Ue, mentre gli Usa coprono il 13%. Il Brasile è il 9° partner commerciale dell’Ue mentre il Messico è appena il 20° nonostante il carattere fortemente aperto della sua economia, dopo numerose riforme.

Per riannodare le relazioni bi-regionali è importante partire dalla comunanza delle sfide e dei valori. Molte delle sfide per l’Europa di oggi ricordano in parte quelle latinoamericane del decennio perduto, tra problemi macroeconomici e disillusioni democratiche.

L’Italia ha sempre svolto un ruolo di ponte tra America Latina e l’Europa. Con la Spagna è il Paese europeo più presente. La sfida latinoamericana del semestre di presidenza italiano è far riemergere la vicinanza politica e storica delle nostre relazioni e la reciprocità economica, in vista del Vertice Europa-America Latina del 2015 di Bruxelles.

L’Italia porrà come tema per il Vertice la questione della coesione e inclusione sociale quale componente cruciale nella ricerca di un modello di sviluppo più equilibrato. A novembre a Napoli ospiteremo un incontro Euro- Latinoamericano dei ministri delle politiche sociali per un confronto comparato sulle politiche per la lotta alla povertà e alle diseguaglianze. Per intensificare le relazioni commerciali spingeremo perché si approfondiscano o si rivedano gli accordi di scambio con Messico, Cile e Cuba. Continueremo a seguire le situazioni politiche più delicate che hanno conseguenze su tutta la regione, come il Venezuela, appoggeremo i negoziati di pace in Colombia.

Il semestre italiano inizierà con l’approvazione a luglio della strategia europea di sicurezza in l’America Centrale. La sicurezza costituisce la maggiore preoccupazione per la popolazione latinoamericana, assieme a quella della povertà. In America centrale la situazione è poi complicata dal fatto che povertà, disoccupazione e diseguaglianza sono rimaste elevante negli anni nei quali il resto della regione migliorava. Molta della criminalità giovanile è legata al narcotraffico con il fenomeno delle maras e della violenza diffusa. Negli ultimi quattro anni l’Italia ha messo a disposizione la sua esperienza nella lotta alle mafie ed al riciclaggio. È questo uno dei tanti esempi di come America Latina, Italia ed Europa siano legate e possano lavorare insieme alla costruzione di un futuro migliore. Entrambi i continenti condividono un sogno d’integrazione regionale e l’aspirazione ad un modello di sviluppo attento alla comunità e all’ambiente. Come diceva il grande scrittore messicano Octavio Paz, Europa e America Latina «condividono un progetto d’avvenire». (Mario Giro* – l’Unità del 3 luglio 2014)

* Sottosegretario agli Affari Esteri

 

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