10741 RINVIATI A GIUDIZIO DAL GUP DI ROMA RICCARDO AMOROSO

20130720 10:58:00 redazione-IT

[b]Alla sbarra il 28 novembre oltre all’ex senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, il coordinatore Maie per l’Europa Gianluigi Ferretti, Stefano Andrini,Gennaro Mokbel e l’impiegato del consolato italiano in Belgio Matiussi.[/b]

I reati contestati: attentato ai diritti politici dei cittadini, false dichiarazioni aggravate all’ufficio dello stato civile, falso ideologico aggravato mediante induzione in errore di pubblico ufficiale, falsificazione aggravata di liste elettorali, abuso d’ufficio.

(Agi) – Nuovo processo per l’ex senatore del Pdl, Nicola Paolo Di Girolamo. Dopo aver patteggiato nel 2011 cinque anni di reclusione e restituito oltre 4 milioni e mezzo di euro perche’ accusato di evasione fiscale, riciclaggio transnazionale e scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso nell’ambito dell’indagine sulla frode fiscale da due miliardi di euro che ha coinvolto ex dirigenti Fastweb e di Telecom Italia Sparkle, Di Girolamo e’ stato rinviato a giudizio per la storia della falsa residenza a Bruxelles che gli consenti’ di candidarsi al Senato per la Circoscrizione Estero e di essere pure eletto nell’aprile 2008. Il gup Riccardo Amoroso ha deciso di spedire sotto processo anche l’uomo d’affari Gennaro Mokbel, Stefano Andrini, che per questa vicenda lascio’ il suo posto di amministratore delegato dell’Ama di Roma, Gianluigi Ferretti, gia’ segretario dell’ex ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia,( attualmente coordinatore politico del Maie per l’Europa, nonché componente del Cgie e direttore del quotidiano all’estero "L’Italiano" ) e un impiegato del Consolato italiano in Belgio Aldo Mattiussi.
 Attentato ai diritti politici dei cittadini, false dichiarazioni aggravate all’ufficio dello stato civile, falso ideologico aggravato mediante induzione in errore di pubblico ufficiale, falsificazione aggravata di liste elettorali, abuso d’ufficio i reati contestati, a seconda delle singole posizioni, dalla procura. Il processo prendera’ il via il 28 novembre prossimo davanti ai giudici della quinta sezione penale del tribunale. Stando all’originaria ipotesi accusatoria, Mokbel, Andrini e Ferretti, quali istigatori, avrebbero rappresentato "falsamente che Di Girolamo era residente all’estero" affermando a una funzionaria del Consolato d’Italia a Bruxelles e responsabile dell’Ufficio dell’Anagrafe Consolare che "era residente nel comune di Etterbeek, in Avenue de Tervueren 143, al fine di ottenere l’iscrizione dello stesso all’anagrafe di quel Consolato e l’iscrizione nel registro degli elettori della relativa circoscrizione consolare, previa cancellazione dall’Anagrafe dei residenti del Campidoglio e l’iscrizione nel registro Aire (Anagrafe cittadini italiani residenti all’estero) di Roma".
 Aldo Mattiussi, impiegato del Consolato, firmando per conto del Console avrebbe materialmente rilasciato il certificato in cui attestava falsamente che Di Girolamo era residente a Etterbeek e che era iscritto nelle liste elettorale della Ripartizione Europa, "malgrado fosse a conoscenza" che lo stesso Di Girolamo non fosse residente li’ visto che il domicilio indicato era riconducibile in realta’ a tal Oronzo Cilli. Vittime dell’imbroglio, oltre che i funzionari dell’Anagrafe di Roma e i candidati concorrenti alle elezioni di cinque anni fa, anche i legali rappresentanti del Pdl che "depositarono il 10 aprile 2008 presso il competente Ufficio elettorale Centrale, Circoscrizione Estero, la lista dei candidati per le elezioni per il Senato, per la Ripartizione Europa, contenente il nome di Di Girolamo". Per questa vicenda il gip chiese l’arresto dell’allora parlamentare ma nel settembre 2008 il Senato non diede la sua autorizzazione. Il primo marzo 2010 Di Girolamo presento’ le dimissioni da senatore, accolte dall’Aula di Palazzo Madama. La sera stessa si costitui’ presso una caserma dei carabinieri e venne condotto in carcere per la storia del riciclaggio transnazionale.

(AGI/eminews)

 

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