10542 Elezioni politiche 2013: l’Uruguay è in testa per votanti rispetto agli altri Paesi del Cono Sud

20130220 13:05:00 redazione-IT

Finalmente un italo – uruguayo nel Parlamento italiano? di Stefania Pesavento (da La Gente d’Italia) – Hanno già votato in tanti. Dal Consolato arrivano cifre rassicuranti per quanto riguarda le elezioni politiche 2013: il 30% degli aventi diritto ha già riconsegnato le buste ad uno dei numerosi punti Abitab sparsi in tutto il Paese. Ci sono stati tanti scettici, il nuovo metodo di consegna dei plichi elettorali, che utilizza un servizio di posta privata non convinceva molte persone di spicco della nostra collettività, ma la macchina elettorale fino ad ora ha funzionato come si deve. Una serie di meccanismi complessi, sono stati attivati con la massima cura e seguendo le procedure che li regolano. Tranne pochi casi isolati, tutti i cittadini aventi diritto di voto e residenti in Uruguay hanno ricevuto il materiale elettorale. Anche chi vive nell’Interior, in paesini sperduti, secondo le autorità competenti è stato raggiunto.

Il Consolato è rimasto aperto anche nei fine settimana per dare agli utenti le risposte a dubbi di sorta. Tutto come da procedura, dunque. Gli sforzi ci sono stati, c’è da vedere se la gente voterà. La pubblicità è stata massiva, è stato fatto tutto il necessario, secondo il Consolato. E in effetti, i dati ufficiali parlano chiaro, di lavoro ne è stato fatto davvero molto. Radio, televisioni, giornali, ovunque si potesse il Consolato ha fatto pubblicare la notizia. Su “El País” e “El Observador”, 14 banner e anche il settimanale “Busqueda” ha riportato la notizia. Repubblica e noi di “La Gente d’Italia” abbiamo seguito la campagna elettorale con voi, giorno dopo giorno, realizzando un’edizione speciale lunedì 18 febbraio. In radio le uscite totali sono state 1.537, da Radio Montecarlo a Radio Cero, Sarandí, El Espectador e almeno altre quindici radio a partire dal 6 gennaio scorso e fino all’inizio di marzo.

Dato che d’estate la gente va in vacanza e non segue la cronaca come in inverno, si è puntato su radio e TV, ci spiegano dal Consolato. E per la televisione è stato preparato uno spot di tutto rispetto, con una spiegazione forse veloce, ma dettagliatissima delle procedure di voto, che ha fatto il giro di tutte le emittenti nazionali e di quelle via cavo. 62 presenze, tra Telemontecarlo, Teledoce, VTV e la TV via Cable, con tanto di uno spazio di 20 minuti nel programma “Italia ti chiama”, interviste alla Console e servizi sulle procedure di voto. Non male per il Paisito. Al 18 febbraio gli italiani che avevano votato erano il 30% del totale. In termini assoluti non vi sembrerà un granché certo, ma il 30% di 75.767 votanti equivale circa 22.730 persone che si sono informate (si suppone) hanno votato e riconsegnato le buste. Non esattamente poche, ma non esattamente tantissime certo.

Basti pensare che nel 2008 si arrivò ad una percentuale di partecipazione del 54,5% e nel 2006 addirittura al 63,5%. Quasi impressionante se si tiene in considerazione il fatto che in Italia l’astensionismo in quell’occasione raggiunse il 16,4% (per toccare il 19.5% del 2008). E’legittimo chiedersi perché non si stiano registrando tali cifre e la risposta è abbastanza semplice. Gli aventi diritto nel 2008 erano 56.679, ben 19.088 in meno di oggi. Quindi, non serve tanta matematica per capirlo, raggiungere percentuali più alte di voto era di per sé più facile.

Secondariamente, è evidente che il voto estivo è il più difficile da concretizzare. Risvegliare folle assopite, far rialzare da sdrai e lettini migliaia di cittadini impegnati a valutare la convenienza di cucinare un chorizo o una morcilla per cena, non è un’operazione dall’esito prevedibile. Aver interessato e attivato 23.000 persone è già un pequeño éxito. Anche perché, per i non addetti ai lavori, l’Uruguay inizia il pisolino estivo a Natale e per la riattivazione completa del mondo lavorativo bisogna aspettare la fine di febbraio. Altrove poi, la questione è ancora più complessa e il numero di elettori è ancora inferiore.

Secondo i dati pubblicati da Sistema Italia, in Brasile non si è superato il 17% in termini di partecipazione e in Argentina non va meglio. In Cile infine, la partecipazione è addirittura più bassa (i dati non sono disponibili) visto che sono queste le settimane di ferie preferite dai cileni. Insomma, anche se non si registrano numeri da record, l’Uruguay è in testa. E chi sa se sarà la volta buona per contare finalmente con un rappresentante italo – uruguayo a Roma. Staremo a vedere, intanto continuate a votare.

 

 

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