10521 LA VERITÀ SULLA SITUAZIONE ATTUALE IN GRECIA – Intervista a Angelo Saracini

20130215 12:09:00 guglielmoz

Candidato SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ alla Camera
Per capire cosa c’è di vero nelle allarmanti notizie che sono circolate in rete negli ultimi giorni riguardo il collasso della Grecia (vedi il blog Libero Pensiero tra gli altri), e che sono poi rimbalzate sulle bacheche dei social-network, ho provato a raccogliere alcune testimonianze dirette provenienti dalla Grecia stessa, che non fossero dunque dei “sentito dire” ma lo specchio del “vissuto” di chi in Grecia ci poggia i piedi e gli occhi!

La prima testimonianza che pubblico in proposito è la seguente, ma ne seguiranno probabilmente delle altre, per offrire più punti di vista e uno spaccato il più possibile ampio e vicino alla realtà.

Tra chi mi ha cortesemente risposto, c’è la testimonianza di Angelo Saracini, un italiano che vive in Grecia da circa 40 anni.

Sposato con una cittadina greca che conobbe a Roma, presso la facoltà di Architettura nel 1965, Angelo Saracini si trasferì in Grecia con la moglie dopo la caduta della dittatura dei colonnelli, nel 1973.

Angelo Saracini non è solo un italiano che vive in Grecia. Tiene infatti sempre d’occhio la vita politica greca e quella italiana, che lo riguardano, diciamo, in “prima persona” in quanto in questo momento, ad esempio, Saracini è candidato SEL per l’Europa.

Come figura politica, Saracini non è dunque estraneo o all’asciutto sull’attualità della Grecia e ha risposto alle mie domande anche lanciando uno sguardo ai meccanismi che regolano la diffusione di false notizie, ricordandoci come la Grecia è sempre stata più vicina di quello che crediamo all’Italia.

Le domande che ho posto ad Angelo Saracini, riguardo il presunto crollo della Grecia, procedono direttamente dall’articolo apparso sul blog “Libero Pensiero” e che, dall’altro ieri, ha creato “il caso” attorno alla Grecia, rimbalzando su Facebook e Twitter:

Si dice in queste ore che la Grecia sarebbe attualmente una società collassata, “al limite della guerra civile, precipitata nel baratro”. È vero o si tratta di esagerazioni? Quale è la situazione attuale in Grecia, per ciò che lei può verificare?

Il collasso della Grecia è un dato di fatto, ma per il momento è un fatto “tecnico”, che viene gestito. E viene gestito dal governo attuale. L’attuale governo, in Grecia, è prosecutore dei due precedenti governi e, per brevità, io lo definisco “un’ammucchiata dei due precedenti governi” – quello Socialista prima e quello tecnico, alla Monti, poi – con in più la “stampella” della Sinistra. Sono tutti governi che io chiamo “plotoni di esecuzione”, perché devono applicare alla lettera le imposizioni dell’Europa, della BCE e della così detta “Troika”.

Si tratta di imposizioni di natura bancaria, che procedono dai presunti debiti che la Grecia ha contratto e che, per essere estremamente sintetici, stanno determinando un aumento iperbolico degli interessi – che rasentano lo strozzinaggio! – e che rendono chiaro, a mio avviso, come – con ogni probabilità matematica – la Grecia sarà impegnata a ripagarli per i prossimi quaranta anni!

Si dice che i cittadini greci stiano “assaltando i supermercati”. Si dice che gli assaltatori non sono banditi armati, ma gente “inviperita e affamata”, che non impugna armi, e che è “aiutata” dai commessi stessi dei supermercati, che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”. E’ vero? Le è stato riferito o ha letto su organi di stampa greci qualcosa in proposito?

Questa è una notizia falsa. Forse messa in giro da qualcuno che non ha verificato le sue fonti o fatta circolare di proposito, solo in Italia, perchè parte di un nuovo piano strategico del terrore, che ha l’unico scopo di “trasmettere” in Italia la paura di finire come la Grecia! Molti politici italiani, durante questa campagna elettorale – Mario Monti ne è un esempio per tutti – ogni giorno fanno riferimenti espliciti alla Grecia e al rischio che l’Italia corre di trovarsi nelle sue stesse condizioni. Sono tentativi volti a spaventare gli italiani e ad indirizzare il loro voto. E gli italiani, purtroppo, cascano facilmente in reti di questo tipo.

Si dice, ancora, che ciò che sta infiammando la Grecia sia "la rivolta di centocinquanta imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rifiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea”. Si dice che questi agricoltori, piuttosto che distruggere i raccolti, abbiano distribuito gratuitamente, nelle piazze, i prodotti agricoli. E’ vero? Ha sentito o letto niente in proposito?

Anche per questa notizia, a mio avviso, sia in Italia sia in Grecia, funzionano i tromboni sconquassati di internet. Le notizie, ingigantite, rimbalzano poi su altri media, che amplificano ulteriormente il tutto, a proprio uso e consumo. Questo tipo di proteste, quelle degli agricoltori che si rifiutano di sottostare alle leggi del mercato, sono sempre esistite e succedono ovunque, non solo in Grecia, ma anche negli altri Paesi Europei. Non è certo questo il segno di una Paese collassato.

Si dice, ancora, che “duecento produttori agricoli – ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro” avrebbero preso i propri prodotti della settimana, “circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre), li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo, per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali”. Ne sa niente? Ha potuto in qualche modo verificare questa notizia sui giornali o le tv greche?

Altra balla, anche questa. É vero, questo sì, che è in atto la svendita e la chiusura di molte attività economiche. Ma questa non è storia di oggi, il collasso greco è incominciato metodicamente appena finite le faraoniche Olimpiadi del 2004.

Si parla anche di due movimenti anarchici locali, che sarebbero passati alle vie di fatto: non più cortei e proteste, ma rapine nelle banche. Si dice, dunque, che nelle ultime cinque settimane “in Grecia le rapine sono aumentate del 600% , rispetto ad un anno fa”. Si dice che i rapinatori “rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni. E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori". È vero? Ha saputo, letto o visto in tv qualcosa in proposito?

Anche qui, grande manomissione dei fatti e delle notizie. Per sapere meglio come sono andate le cose, basta seguire il mio blog Lettera da Atene. Altrimenti sarebbe troppo riduttivo da spiegare ora. È una vicenda, invece, questa, che non è andata così come è stata descritta, ma che merita di essere conosciuta e approfondita come si deve.

Si dice, ancora, nell’allarmante articolo sulla situazione in Grecia che, in sostanza, Hans Werner Sinn, economista tedesco, “(consigliere personale di Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.”. Le risulta qualche notizia in proposito, i giornali parlano, in Grecia, di qualcosa in proposito?

Dell’uscita della Grecia dall’Euro, ormai, se ne parla da tre anni: dall’inizio dell’applicazione del primo Memorandum firmato dal Governo Papandreou, ma i creditori stanno bene attenti a che non si verifichi una eventualità del genere, perchè con la Grecia fuori dall’Euro avrebbero tutto da perdere!
Che c’è una tragedia umanitaria in corso in Grecia, però, questo sì è vero e fuor di dubbio. E proprio su questo punto si palesa tutto il cinismo e le immense colpe dell’Europa intera, che a parole dimostra una solidarietà ipocrita, ma nei fatti…
Quello che, ad ogni modo, riscontro rispetto alle voci sulla Grecia, è che c’è una distorsione nel comunicare e riferire al mondo sul perché e sul come si sono potute accettare certe imposizioni da parte dell’Unione Europea. Imposizioni che ricordano l’occupazione del terzo reitch tedesco e – per inciso – voglio ricordare che la Germania, che ora si avventa sulla Grecia, non ha ancora risarcito la Grecia per i danni della Seconda Guerra Mondiale!

Voglio aggiungere una cosa che reputo sia la più importante e di cui, invece, non parla nessuno. Sono incominciate ricerche petrolifere e di idrocarburi nei mari greci, vicino a Cipro. Alle ricerche partecipa anche l’ENI. Il petrolio potrebbe risollevare l’economia greca, ma così non sarà, invece. È stato infatti dettagliatamente specificato che con le varie tecniche di rimborso, gli eventuali pozzi trovati diventeranno di proprietà dei creditori della Grecia e non della Grecia stessa. Mentre il popolo greco continuerà, con le tasse, a pagare il “debito pubblico” qualcun altro continuerà ad arricchirsi: con gli interessi sul debito e con le risorse degli eventuali pozzi petroliferi greci!

Un’ultima cosa, che credo gli italiani debbano tenere presente, ed è questa: quello che viene applicato con successo in Grecia, poi passa automaticamente all’Italia.

Volevo Vivere Alla Macchia: La verità sulla situazione attuale in Grecia – Intervista a Angelo Saracini

 

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