10358 Notizie 18 gen

20130118 17:38:00 guglielmoz

EUROPA
AMERICHE
ASIA & PACIFICO
MEDIO OREINRE & AFRICA

EUROPA
UNIONE EUROPEA – Quanto costa l’evasione / Mille miliardi di euro all’anno: a tanto ammonta il danno causato alle casse dei paesi dell’Unione europea dall’evasione e dall’elusione fiscali legate alla fuga di capitali, all’economia sommersa e alle frodi delle imprese. A rivelarlo è un rapporto commissionato dal gruppo socialista al parlamento europeo. Sono cifre ancora altissime, ma – come scrive lo spagnolo El Mundo -"dall’inizio della crisi la lotta all’evasione è diventata una priorità per l’Unione europea. Bruxelles ha stipulato con Andorra, San Marino, Liechtenstein, Monaco e Svizzera importanti accordi bilaterali per lo scambio di informazioni. E negli ultimi sette anni le cifre recuperate sono aumentate di undici volte".
I PAESI EUROPEI CON LA PIÙ GRANDE ECONOMIA SOMMERSA, % DEL PIL
……………..%……………%
Bulgaria…35.3 ..Cipro….28,0
Romania..32,6 ..Grecia…27.5
Lituania…32,0 ..Polonia..27,2
Estonia….31,2 ..Malta….27,2
Lettonia…29.2 ..Italia…27,0
Fonte: Taxrtsearch.org.uk
REGNO UNITO – Una commissione d’inchiesta ha rivelato l’u gennaio che tra il 1955 e il 2009 il presentatore della Bbc Jimmy Savile, morto nel 2011, ha commesso 214 abusi su persone tra gli otto e i 47 anni.

FRANCIA – PARIGI /In piazza contro i matrimoni gay / Il 13 gennaio a Parigi circa 350 mila persone, 8oomila secondo gli organizzatori, hanno partecipato alla manifestazione (nella foto) contro il disegno di legge del governo socialista che estende alle coppie dello stesso sesso il matrimonio e l’adozione. Tra gli slogan più gettonati c’era "Un padre, una madre, è elementare". La manifestazione, definita da Libération "la più importante organizzata dalla destra dal 1984", è stata convocata dal collettivo Manif pour tous, che raggruppa esponenti di numerose organizzazioni religiose, soprattutto cattoliche, e dell’Unione per un movimento popolare (Ump, il principale partito di centrodestra). Quanto alla Conferenza episcopale, "pur essendo assolutamente contraria al matrimonio gay, ha cercato di evitare lo scontro frontale con il governo", lasciando in prima linea i suoi nuovi alleati dell’Ump. La chiesa, infatti, ha "il timore di fare la fine della chiesa spagnola, uscita sconfitta dallo scontro aperto con il governo socialista sullo stesso tema nel 2005". La destra, al contrario, "ha trovato nei valori della famiglia" e nella proposta di un referendum sul matrimonio gay un terreno comune su cui ricompattarsi, dopo mesi di faide intestine nella lotta per la presidenza del partito", commenta Le Figaro. Il governo, tuttavia, si è detto "inflessibile.

REPUBBLICA CECA – Ballottaggio imprevisto / Schwarzenberg e Zeman a Praga, il 13 gennaio 2013
Risultato a sorpresa al primo turno delle presidenziali in Repubblica Ceca. Uno dei due favoriti, il tecnocrate Jan Fischer, ha fallito l’obiettivo di raggiungere il secondo turno. Al suo posto, ha ottenuto un insperato successo Karel Schwarzenberg, ex ministro degli esteri e leader del partito Top 09. Sarà lui a sfidare al ballottaggio l’ex premier socialdemocratico Milos Zeman, arrivato in testa con il 24,2 per cento dei voti. Disastroso, invece, il risultato del candidato dell’Ods, il partito al governo, che ha ottenuto solo il 2,5 per cento. L’esito finale è difficile da prevedere, scrive Lidové Noviny, ma è certo che a decidere non saranno le divisioni tradizionali tra destra a sinistra, quanto le qualità personali dei candidati.

RUSSIA – Un corteo peri bambini / Nonostante il gelo, il 13 gennaio alcune decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Mosca per protestare contro la legge approvata di recente che vieta ai cittadini statunitensi di adottare bambini russi. La legge (intitolata a Dima Jakovlev, un bambino russo morto dopo essere stato lasciato chiuso in auto dal padre adottivo statunitense) è stata approvata per ritorsione contro la decisione di Washington di vietare la concessione del visto ai funzionari russi ritenuti responsabili di violazioni dei diritti umani nel caso della morte dell’avvocato Sergej Magnitskij. Al corteo, molto più folto delle ultime manifestazioni di protesta, hanno partecipato alcuni leader dell’opposizione, scrive Nezavisimaja Gazeta, ma soprattutto gente comune, scesa in piazza per esprimere il proprio sdegno. Russia unita, il partito del presidente Putin, ha reagito definendo i manifestanti "nemici della sovranità russa". Secondo alcuni analisti, la manifestazione potrebbe essere la prima di una nuova ondata di proteste che culmineranno a primavera, quando il malcontento dei cittadini sarà alimentato dal previsto peggioramento della situazione economica.

GEORGIA – II 12 gennaio il parlamento ha approvato un’amnistia che prevede la liberazione di circa tremila prigionieri.

SERBIA – II 12 gennaio il parlamento ha approvato una risoluzione che prevede l’avvio di negoziati con il Kosovo in cambio di una larga autonomia per la minoranza serba. Belgrado, tuttavia, ha chiarito che non riconoscerà formalmente l’indipendenza della sua ex provincia.

ITALIA – ROMA / San Mario Monti / Ovvero la finanza globalizzata fa le leggi in Italia – DOPO IL «MODELLO TEDESCO» dei bassi salari, il «modello italiano» di flessibilità? L’accordo per la «crescita della produttività e della competitività» firmato il 21 novembre scorso da sindacati e imprenditori con la benedizione del presidente del consiglio, Mario Monti, stravolge le relazioni sociali in Italia. Ormai, le imprese saranno fiscalmente incentivate a concludere accordi aziendali che prevaricheranno i contratti collettivi – generalmente più favorevoli ai lavoratori -, soprattutto in materia di retribuzione e organizzazione. Già nel luglio scorso una legge votata su iniziativa di Mario Monti agevolava i licenziamenti.
Da lunga data invischiato nella zona grigia tra potere e denaro (commissario alla concorrenza, consulente di GOLDMAN SACHS, membro della Trilateral commission, del gruppo Bilderberg, della commissione Attali), questo «tecnico» ha esercitato un certo magnetismo nei confronti della stampa finanziaria. Eccolo quindi insignito del Grand Prix de l’économie, assegnatogli da Jean-Claude Trichet, presidente della giuria. Riconoscimento dei cui destinatari un editoriale del quotidiano Les Echos sottolinea il grande pluralismo ideologico: «Nel 2010, perla sua prima edizione, il Grand Prix conferito da Les Echos, Radio Classique e dallo studio legale Freshfields era stato attribuito, a Parigi, a Wolfgang Schàuble, il ministro delle finanze tedesco. (…) Nel 2011, l’aveva ottenuto Michel Pébereau, per il suo percorso alla guida di Bnp Paribas e per il contributo offerto al dibattito sul debito pubblico». Austerità, liquidità e, ormai, flessibilità: una Santa Trinità.

AMERICHE
VENEZUELA – Il discorso dì Maduro / Il 15 gennaio il vicepresidente venezuelano, Nicolàs Maduro, ha parlato all’Assemblea nazionale. "Il suo discorso", scrive Tal Cual, "è durato pochi minuti, contro le nove ore di Hugo Chàvez l’anno scorso". Maduro ha assicurato che il presidente si sta riprendendo, che non ci sono lotte per la successione e che, per volontà di Chàvez, Elias Jaua sarà il nuovo ministro degli esteri del paese.
CARACAS –

GUATEMALA – II 14 gennaio il sin-daco di Jutiapa, Carlos Enrique Castillo Medrano, 39 anni, è sta¬to ucciso da un commando composto da due uomini. Non si conoscono le cause dell’omicidio.

MESSICO – II 12 e il 13 gennaio ventidue persone sono state assassinate a Città del Messico, un dato molto più alto rispetto alla media abituale. Il 14 gennaio altri 16 corpi sono stati ritrovati nella regione di Toluca.

CUBA – Dall’Avana Yoani Sànchez / Famiglie riunite / Una madre con tre figlie ha aspettato l’alba appoggiata alla cancellata di una casa del Vedado, sede del Departamento de immigración y ex tranjeria. Le bambine erano ancora assonnate quando l’ufficio ha aperto. Per loro, come per molti cubani, questo lunedì è cominciato prima del solito, segnato dall’ansia della nuova riforma migratoria.
Già il giorno prima decine di persone aspettavano fuori dagli uffici comunali di tutta l’isola. Le chiacchiere e le domande hanno reso più leggera l’attesa, insieme al caffè venduto dagli ambulanti.
Anch’io ero lì, dopo cinque anni e venti richieste di viaggio respinte, con la speranza che le porte dell’isola si aprissero anche per me. Pochi minuti dopo l’inizio delle pratiche ho saputo che mi daranno il passaporto e finalmente riuscirò a prendere un aereo. Ero felice, sorpresa e un po’ scettica, come molte persone intorno a me. Un ragazzo mi ha confessato che, se riuscirà a partire, non tornerà "neanche per una visita". E una signora anziana, che non vede i nipoti da dieci anni, mi ha detto che potrà andarli a trovare a Tampa, in Florida . Ma l’incontro più emozionante è stato con una donna che teneva per mano le sue tre figlie. Mi ha spiegato che sarebbero andate in Messico, dopo anni in cui viaggiava da sola, dividendosi tra Cancun e l’Avana. "Finalmente potrò alzarmi ogni giorno insieme alla mia famiglia", mi ha detto, e poi si è persa nel dedalo degli uffici pieni di dipendenti.

STATIUNITI – L’UOMO DI SANDY / Repubblicano eletto in una roccaforte democratica, obeso e spesso politicamente scorretto, con una passione da fanatico per Bruce Springsteen (a cui fa riferimento il titolo di Time), il governatore del NEW JERSEY CHRIS CHRISTIE potrebbe essere l’uomo giusto – un pragmatico di centrodestra abituato a parlare chiaro – per ispirare la rinascita del partito repubblicano. La strada è quella che ha indicato dopo il passaggio dell’uragano Sandy sul suo stato. Nel pieno della campagna elettorale, Christie ha messo da parte il suo sostegno al candidato repubblicano Mitt Romney per coordinare la gestione dell’emergenza insieme alla Casa Bianca. Barack Obama ha definito il suo comportamento outstanding, eccezionale. L’8 gennaio, nel suo discorso sullo stato del New Jersey, Christie ha parlato di "un nuovo modello di governo": "I politici di Washington, di entrambi gli schieramenti, hanno qualcosa da imparare da quello che abbiamo fatto". Non vuole sentir parlare di una sua possibile candidatura alle presidenziali del 2016, ma negli ultimi tre mesi è diventato uno dei politici più
STATI UNITI – Obama disarma / Divieto di vendere e usare armi d’assalto, caricatori ad alta capacità e proiettili perforanti, raccolta di informazioni su chi compra armi, fondi pubblici per la sicurezza nelle scuole, copertura sanitaria per i malati di mente, "il piano dell’amministrazione Obama per regolare l’accesso alle armi è il più aggressivo ed esteso da generazioni", scrive il Washington Post. Il 16 gennaio lo stato di New York è stato il primo ad approvare, per iniziativa del governatore democratico Andrew Cuomo, una legge più severa sul controllo delle armi grazie a un compromesso tra democratici e repubblicani.

COLOMBIA – Riprendono i negoziati / "Il 2013 sarà un anno fonda-mentale per il presidente Juan Manuel Santos (nella foto) e per il futuro della Colombia", scrive Semana. Tutto si deciderà con l’esito del processo di pace tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Il 14gennaio all’Avana si è aperta la terza fase delle trattative. "Le due delegazioni discuteranno della questione agraria, il punto principale del programma dei negoziatori. Se si raggiungerà un accordo sulla questione della terra, ci saranno buone possibilità di successo".

ASIA & PACIFICO.
BIRMANIA – II 14 gennaio l’esercito ha attaccato per la prima volta la città di Laiza, quartier generale dei ribelli kachin. Negli scontri sono morti tre civili.

INDIA-PAKISTAN / II 1 gennaio un soldato pachistano è stato ucciso da militari indiani al confine tra i due paesi in Kashmir. Nei giorni precedenti erano morti altri due soldati pachistani e due indiani.

PAKISTAN – La marcia di Qadri / "Chi è Tahir ul Qadri? E chi c’è dietro di lui?", si chiede l’Economist di fronte Rientrato a dicembre dal Canada, dove viveva dal 2006, nei suoi discorsi davanti a centinaia di migliaia di sostenitori Qadri invoca un ricambio della classe politica corrotta, una riforma della legge elettorale e una nuova commissione elettorale prima delle parlamentari, previste per maggio, e lo scioglimento delle assemblee provinciali e nazionali. Il fatto che critichi i politici ed elogi l’esercito e i giudici, "gli unici degni di rispetto", ha suscitato il sospetto che si tratti di un uomo al servizio dei militari per influenzare la composizione del governo tecnico che dovrebbe portare il paese alle elezioni e rimandare a oltranza il voto. Qadri sembra avere risorse economiche inesauribili: per la manifestazione del 16 gennaio a Islamabad ha affittato 50mila pullman al servizio dei suoi sostenitori, i suoi poster sono ovunque, e "da quando è tornato tiene il paese in ostaggio attraverso gli spot in tv", scrive Dawn. Per una strana coincidenza, continua il quotidiano, il 15 gennaio, mentre Qadri si rivolgeva alle masse, la corte suprema ha chiesto l’arresto del primo ministro Raja Pervez Ashraf, accusato di aver preso TANGENTI quando era ministro dell’acqua e dell’energia, nel 2011.

AFGHANISTAN – Un commando taliban ha attaccato il 16 gennaio un edificio dei servizi segreti a Kabul, uccidendo due guardie. Cinque assalitori sono rimasti uccisi.
AFGHANISTAN – Dopo il 2014 / Karzai e Obama a Washington, 11 gennaio 2013 / Le truppe statunitensi in Afghanistan finiranno la maggior parte delle operazioni di combattimento in primavera e passeranno a un ruolo di supporto delle forze afgane prima del previsto. L’annuncio è stato fatto dal presidente americano Barack Obama al termine dell’incontro con il presidente afgano Hamid Karzai, avvenuto a Washington l’u gennaio. Rimane aperta la questione della misura della presenza statunitense nel paese dopo il ritiro delle truppe nel 2014. E, soprattutto, quella dell’immunità dei militari statunitensi, su cui si pronuncerà la loya jirga, l’assemblea nazionale dei capi tribali, ha fatto sapere Karzai.

KAZAKISTAN – Con la bocca tappata / "Al termine di un anno di repressione politica in Kazakistan, cominciato dopo la rivolta di Zhanaozen nel dicembre del 2011, il quotidiano indipendente Respublika è stato messo al bando", scrive Eurasianet. Il 25 dicembre un tribunale kazaco ha ordinato di interrompere le pubblicazioni del quotidiano, colpevole di aver coperto in maniera "estremista" i fatti di Zhanaozen. Quattro giorni prima il partito d’opposizione Alga! era stato messo al bando. Respublika è tra i 40 mezzi d’informazione chiusi con l’accusa di essere al soldo dell’oligarca Mukhtar Ablyazov, oppositore del presidente Nursultan Nazarbaev, che sarebbe stato dietro ai disordini di Zhanaozen, repressi nel sangue dalla polizia.

CINA – La "tosse pechinese" non è un termine medico, ma è stato coniato dagli stranieri che vivono nella capitale cinese, scrive il NanfangZhoumo. I sintomi, forti e prolungati attacchi di tosse, sono dovuti all’inverno rigido e secco e alla pessima qualità dell’aria. Il 12 e 13 gennaio nella capitale e in altre città le polveri sottili hanno toccato i 933 microgrammi per metro cubo, quasi 40 volte la densità tollerata dall’Organizzazione mondiale della sanità. I ricoveri per problemi respiratori sono aumentati e l’amministrazione ha ordinato la diminuzione delle emissioni industriali e delle attività di costruzione. Agli abitanti di Pechino è stato chiesto di restare in casa e nelle scuole è stata vietata l’attività sportiva all’aria aperta. Moltissime critiche sono comparse sulla stampa cinese, inclusa quella filogovernativa, che per la prima volta ha chiesto di ripensare il modello di urbanizzazione e ha esortato le autorità ad adottare misure serie contro l’inquinamento.

AFRICA & MEDIO ORIENTE
EGITTO – II 13 gennaio la corte di cassazione ha ordinato un nuovo processo per l’ex presidente Hosni Mubarak, condannato all’ergastolo per la repressione della rivolta del 2011.

IRAQ – Almeno 27 persone sono morte il 16 gennaio in una serie di attentati in varie zone del paese. Il giorno prima era stato ucciso un deputato sunnita.

GIORDANIA – Al voto tra le proteste / Dopo un anno di incertezza sulle elezioni legislative, re Abdallah II ha confermato la data del 23 gennaio. Il voto coincide con un periodo di proteste in Giordania. Secondo Al Hayat, "tutta l’attenzione è rivolta al re che, sempre più contestato, parla di ‘una nuova monarchia’, ma an-che ai Fratelli musulmani, che chiedono di boicottare il voto. Sostengono che la legge elettorale favorisce le regioni periferiche, governate da clan e tribù, a scapito delle città, dove vive gran parte dei giordani d’origine palestinese. In ogni caso l’astensione sarà alta: i sondaggi indicano che la partecipazione sarà inferiore al 30 per cento".

SIRIA – Attentato all’università / L’esercito di Damasco ha lancia-to una nuova offensiva su Aleppo dopo un grave attentato all’università il 15 gennaio. Il Daily Star scrive che finora sono stati contati 87 morti, ma il bilancio potrebbero arrivare a un centinaio. L’attacco non è stato rivendicato. Il 16 gennaio il governo ha permesso al Pro-gramma mondiale alimentare di collaborare con decine di ong siriane per portare aiuto a un ulteriore milione di persone che soffrono la fame. Finora l’agenzia dell’Onu riusciva ad aiutare solo 1,5 milioni di siriani.

ARABIA SAUDITA – Rìyadh / Donne in politica / L’11 gennaio re Abdullah ha nominato trenta donne al consiglio consultivo della shura. È una prima assoluta per il paese, dove le donne non hanno il diritto di guidare né di votare, scrive Al Quds al Arabi. Quest’apertura arriva mentre il regno è criticato dalle associazioni in difesa dei diritti umani per l’esecuzione capitale di Rizana Nafeek, la babysitter srilanchese di 24 anni condannata per l’uccisione di un neonato. Rizana è diventata il simbolo della situazione di quasi schiavitù in cui vivono i domestici stranieri. In Arabia Saudita sono almeno 45 le cameriere asiatiche in attesa dell’esecuzione, scrive il Guardian.

GERUSALEMME – Da Ramallah Amira Hass / Il viaggio di Reema / Le sue amiche sono invidiose. Reema ha ricevuto un permesso per lasciare Gaza e trasferirsi per un po’ a Gerusalemme. Ha 17 anni ed è figlia di due miei amici. Ha la leucemia e da tre mesi si sottopone a sedute di chemioterapia nell’ospedale palestinese di Augusta Victoria, a Gerusalemme Est. Ha raccontato alle sue amiche che ha il cancro e deve andare a curarsi a Gerusalemme. Loro le hanno risposto: "Che fortuna che hai!". Nessuna di loro voleva essere sarcastica o fare dell’umorismo macabro. Le sedute di chemioterapia sono molto frequenti e Gerusalemme non è proprio dietro l’angolo. Così Reema e la madre hanno deciso di trasferirsi in un piccolo hotel vicino all’ospedale, insieme ad altri abitanti di Gaza in terapia (le spese sono sostenute dall’amministrazione palestinese). Quando non è costretta a restare in isolamento e non è troppo debole per lasciare l’ospedale, Reema può dormire in albergo. A volte vado a trovare lei e la madre. Nella hall dell’albergo riscopro l’ironia, le risate e il calore tipici degli abitanti di Gaza. Due settimane fa gli amici di Reema hanno avuto un altro motivo per essere invidiosi: l’ho accompagnata allo zoo biblico di Gerusalemme e a Jaffa, dove nato il suo bisnonno. L’uomo viveva in un palazzo vicino alla torre dell’orologio, mi ha spiegato la madre. Gaza e Jaffa distano meno di 70 chilometri, ma un cittadino comune deve farsi venire il cancro se vuole visitare Jaffa e ammirare le sue spiagge.

SUDAN – II 12 gennaio l’esercito ha annunciato di aver ucciso 50 ribelli nel Sud Kordofan.

REP. CENTRAFRICANA – Pace a sorpresa / "Alla fine la guerra tanto temuta non c’è stata", scrive Slate Afri-que. I negoziati in Gabon tra il governo di Bangui e i ribelli della coalizione Séléka hanno portato, l’n gennaio, a un accordo in base al quale il presidente Franfois Bozizé ha sostituito il primo ministro Faustin Archange Touadéra con Nicolas Tiangaye. Il nuovo premier avrà il compito di guidare un governo di unità nazionale.

SAHEL – Per la stabilità del Sahel / PERCHÉ LA FRANCIA È ENTRATA IN GUERRA IN MALI? Dopo il colpo di stato a Bamako nel marzo del 2012 e l’occupazione del nord del Mali da parte di gruppi estremisti islamici, Parigi ha cercato di mobilitare la comunità internazionale perché intervenisse a difesa del governo maliano. Da anni Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) minaccia gli interessi e i cittadini francesi nel Sahel. La Francia teme che questo territorio desertico si trasformi in un vasto nascondiglio per Aqmi e i suoi alleati. La presenza di numerosi francesi nella regione è un’eredità del passato coloniale (otto francesi si trovano ancora in ostaggio dei loro rapitori dal 2010). La Francia ha anche grandi interessi economici nella zona, tra cui l’uranio del Niger. Il 10 gennaio i gruppi estremisti islamici hanno lanciato un’offensiva su Konna, nel centro del Mali, minacciando di scendere fino a Bamako. Con l’approvazione del presidente Dioncounda Traoré, Parigi ha dato il via alle operazioni militari.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE? Secondo il ministro della difesa francese, sono tre: fermare i gruppi radicali, evitare il crollo delle istituzioni maliane e proteggere gli occidentali presenti in Mali. Dal 13 gennaio, oltre a fermare l’avanzata islamista, Parigi cerca di distruggere le basi dei ribelli islamici, bombardando Gao e Kidal. L’aviazione francese ha compiuto dei raid contro i capi di tre gruppi presenti sul terreno: Aqmi, Ansar Eddine e il Movimento per l’unicità e il jihad in Africa occidentale.
L’INTERVENTO RISCHIA DI DURARE A LUNGO?
La Francia – che non vuole restare troppo tempo in prima linea – cerca di accelerare i tempi del dispiegamento di una forza composta da truppe provenienti da Nigeria, Benin, Ghana, Niger, Senegal, Buriana Faso e Togo. Questi governi hanno annunciato l’invio di soldati, ma servirà del tempo prima che siano operative. Rimane da risolvere anche la questione del finanziamento della missione. Una conferenza di donatori potrebbe svolgersi già a inizio febbraio. (T. Hofnung, Libération, Francia)
Il 16 gennaio la Francia ha schierato le sue forze di terra nel conflitto in Mali. I soldati francesi si sono scontrati con i ribelli islamici a Diabali. Lo stesso giorno un gruppo armato proveniente dal Mali, legato ad Al Qaeda nel Maghreb islamico, ha attaccato uno stabilimento di estrazione del gas vicino a In Aménas, in Algeria. Ha ucciso due lavoratori stranieri e ne ha presi in ostaggio altri 41.

SOMALIA – Il 12 gennaio a Bulomarer in Somalia un commando francese ha cercato di liberare Denis Allex, un agente segreto ostaggio dei guerriglieri di Al Shabaab. L’operazione è fallita e ha causato la morte di due agenti francesi, di 17 miliziani e, secondo testimoni locali, di almeno otto civili. Il 16 gennaio Al Shabaab ha annunciato che Allex sarà ucciso.
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