20120621 12:26:00 red-roma
Preoccupazione per il manifestarsi di segnali di crisi e di flessione occupazionale in Svizzera, che si riflette in primo luogo sugli immigrati ed il loro tenore di vita. Lancia l’allarme il Circolo Sardo di Zurigo.
La crisi economica comincia a manifestarsi anche in Svizzera, andando ad incidere sul tenore di vita dei molti connazionali che risiedono in Svizzera e sulla loro prospettiva di occupazione.
L’allarme viene lanciato dal Circolo Sardo di Zurigo che cita i dati diffusi oggi dall’Ufficio federale di statistica.
Nel 2010, si legge nella pubblicazione dell’ Ufficio di Statistica, la Svizzera contava 275mila occupati con un salario basso, ovvero inferiore ai 3.986 franchi lordi al mese. Questi posti rappresentano il 10,5% dell’offerta totale delle imprese. I 275mila occupati sono distribuiti su 368.800 persone in cerca di occupazione. Il fenomeno colpisce particolarmente le donne, che rappresentano una netta maggioranza (68,4%). Il tasso di donne con un salario basso raggiunge il 19,1%, mentre fra gli uomini si attesta al 6,9%".
"Circa la metà degli impieghi a basso salario – prosegue l’UST – è riscontrabile nei settori "commercio al dettaglio" (55.200 posti), "attività di servizi di ristorazione" (38.800 posti), "servizi di alloggio" (27mila posti) e "attività di servizi per edifici e per paesaggio" (18.400 posti). Oltre la metà di questi posti (52,9%) è offerto da piccole imprese, che impiegano meno di 50 persone. In generale, più le dimensioni dell’impresa aumentano, più il tasso di salari bassi diminuisce".
Secondo l’Unione sindacale svizzera (USS), i dati forniti dall’UST evidenziano la problematica urgente dei salari. Gran parte delle persone interessate lavora in settori senza un salario minimo fissato da un contratto collettivo.
Il sindacato ha lanciato, ad inizio anno, un’iniziativa sui salari minimi chiedendo un sostegno dei contratti collettivi di lavoro (CCL), ma anche la fissazione di un salario minimo garantito di 4mila franchi.
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