9876 IL Tribunale di Roma ha condannato Fiat per discriminazione dei lavoratori iscritti alla Fiom-Cgil

20120621 15:33:00 red-roma

Il Tribunale di Roma ha condannato la Fiat per discriminazioni contro la Fiom nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Ordinata dal Tribunale la riassunzione di 145 dipendenti iscritti alla Fiom-Cgil.
Le dichiarazioni Di Elena Poli del collegio legale della Fiom, di Maurizio Landini,segretario generale della Fiom-Cgil, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil e G.Airaudo,responsabile settore auto.
Governo, Parlamento e forze politiche non possono girare la testa di fronte a questa importante sentenza, al contrario debbono costringere Fiat e Federmeccanica a ristabilire i diritti, garantiti per tutti dalla Costituzione, in fabbrica e nelle relazioni sindacali.
Grande soddisfazione fra i lavoratori, ma anche la consapevolezza e la volontà di continuare la lotta per ristabilire pienamente i diritti democratici e costringere la Fiat ad un vero piano per garantire la sua prospettiva in Italia. Comunque l’evolversi degli eventi ha dimostrato che ,pur con immesi sforzi e sacrifici, la lotta paga.

Il Tribunale di Roma ha condannato la Fiat per discriminazioni contro la Fiom a Pomigliano: 145 lavoratori con la tessera del sindacato Fiom-Cgil dovranno essere assunti nella fabbrica. Lo rende noto la stessa Fiom precisando che 19 iscritti al sindacato,promotori del ricorso, avranno anche diritto a 3.000 euro per danno.

L’avvocato Elena Poli, del collegio legale della Fiom, ha dichiarato che la Fiom Cgil ha promosso una causa contro la Fiat, sulla base di una normativa specifica del 2003 che recepisce direttive europee sulle discriminazioni.avversa all’accordo sindacale separato ed alla conseguente riassunzione in fabbrica soltanto di lavoratori aderenti alle sigle sindacali firmatarie dell’accordo,
Alla data della costituzione in giudizio, circa un mese fa, su 2.093 assunti da Fabbrica Italia Pomigliano nessuno risultava iscritto alla Fiom. In base a una simulazione statistica affidata a un professore di Birmingham, le possibilità che ciò accadesse casualmente risultavano meno di una su dieci milioni. Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha agito per conto di tutti i 382 iscritti alla sua organizzazione (nel frattempo il numero è sceso a 207) e a questa cifra fa riferimento il giudice ordinando all’azienda di assumere 145 lavoratori con la tessera dei metalmeccanici Cgil.
L’azione antidiscriminatoria – spiega ancora il legale della Fiom – può essere promossa dai diretti discriminati e se la discriminazione è collettiva dall’associazione sindacale che li rappresenta che li rappresenta. Per questo 19 lavoratori,che hanno deciso di sottoscrivere individualmente la causa, hanno ottenuto i 3.000 euro di risarcimento del danno.
Il segretario generale della Fiom-Cgil Maurizio Landini ha dichiarato che il diritto è stato ripristinato ed ha chiesto al Governo e Parlamento di intervenire per ripristinare le regole che la stessa costituzione prevede e chiudere una brutta pagina antisindacale e discriminatoria Inoltre, sostiene il Segretario Generale della Fiom, è urgente che il Governo convochi la Fiat e chieda ragione degli spostamenti e delle cancellazioni che la Fiat continua unilateralmente a portare al suo piano di investimenti,per quanto riguarda il futuro dei suoi impianti produttivi in Italia.
Sarebbe molto meglio intervenire per tempo, anche per evitare, come la Fiom Cgil teme, che la Fiat decida ulteriori chiusure o licenziamenti.
“Finalmente una buona notizia”,cosìil Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha accolto la sentenza del Tribunale di Roma che ha condannato la FIAT per discriminazioni contro il sindacato dei metalmeccanici della CGIL a Pomigliano d’Arco.
Per Susanna Camusso, gli iscritti alla FIOM CGIL riacquistano la loro condizione di lavoratori liberi di scegliere a quale sindacato iscriversi, senza che questo di per sè determini la perdita del diritto al rientro al lavoro nello stabilimento di Pomigliano”. La sentenza dimostra, ha proseguito Camusso, quanto siano inaccettabili le scelte della FIAT, soprattutto per il suo un modello autoritario,che vuole cancellare il sindacato che osi criticare ed opporsi al suo modello organizzativo.

Grande soddisfazione è stata espressa anche da G. Airaudo, responsabile del settore auto nella segreteria nazionale della FIOM CGIL: “è stato riaffermato il diritto civile e democratico”. “La FIAT – ha proseguito Airaudo – ha sbagliato e perso il tempo, che avrebbe potuto dedicare a nuovi prodotti e alle vendite, per dividere i sindacati e i lavoratori. Il consenso non si costruisce con l’autoritarismo.

 

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