9871 Nuovo Governo greco presieduto dal conservatore Antonis Samaras di Nuova Democrazia

20120620 14:13:00 red-roma

E. Venizelos, leader del Pasok, ha annunciato l’accordo fra Nuova Democrazia, il Partito di destra che ha conquistato la maggioranza relativa, il Pasok (Partito Socialista) e la più piccola Sinistra democratica (Dimar),per dare vita ad un nuovo Governo greco, che sarà presieduto dal conservatore Antonis Samaras. Il nuovo Governo si propone di applicare le norme di politica economica,sociale e di bilancio dettate dall’Unione Europea. Il nuovo governo chiederà maggiore tempo per applicare le misure draconiane che gli sono state imposte e domani, alle 18.30, presterà giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.

"La Grecia ha un Governo", ha detto il leader del Pasok Evangelos Venizelos, parlando di un accordo tra la destra e la sinistra moderata per formare la nuova compagine che tenterà di governare la Grecia. Domani il nuovo governo darà un messaggio all’Eurogruppo, chiamato a sorvegliare il cammino del paese da ora in poi, che la Grecia condurrà una grande battaglia al vertice Ue, per ammorbidire il rigore ed applicare i sacrifici concordati entro quattro anni e non in due come previsto dagli accordi con la Ue
L’impressione per ogni osservatore minimamente attento, è di muoversi in una realtà surreale; Nuova Democrazia , che ha mentito e truccato i conti della Grecia per potere entrare nell’area dell’Euro è chiamata ad applicare la linea del rigore, della correttezza amministrativa e di imporre alla Grecia un rigore di spesa ed un taglio ai redditi dei lavoratori e dei pensionati che assai difficilmente consentirà un ripresa economica del Paese. Tutto questo dovrebbe farlo assieme al Pasok che tanta parte ha avuto, negli anni che ha governato, nel gonfiamento del debito pubblico, nella cattiva amministrazione e nella corruzzione.
Questo governo e questa maggioranza, tenacemente voluti dai tedeschi e dagli organismi finanziari sovranazionali, non sono certamente un segnale di speranza per il popolo greco ma piuttosto un segnale che dalla crisi non si esce con la stessa ricetta liberale che la ha provocata e che un Europa, diretta dalla destra conservatrice, non ha le carte in regola e le capacità di rinnovarsi e progettare un diverso modello di sviluppo.Lo stesso difficile andamento delle riunioni del G20 in Messico e l’incapacità di impostare una fase nuova sono la dimostrazione di come l’Europa ad egemonia tedesca non sia in grado di proporre nuove strade di crescita ma soltanto di riproporre modelli falliti.Invano i partner mondiali hanno chiesto all’Europa ed alla Germania in particolare, di investire in sviluppo ed allentare una politica di rigore che invece lo rende impossibile.
Più credibile appare la strategia di Syriza,il secondo partito nel Parlamento greco con il 26,89% dei voti e 71 seggi. Syriza si presenta una forza politica di sinistra, combattiva e moderna, che ha scongelato gran parte della sinistra greca e sbugiardato le incertezze e le complicità dei socialisti del Pasok. Syriza si pone come una forza non pregiudizialmente contro la permanenza della Grecia nell’Euro, ma rigorosamente impegnata a rivendicare la correzzione degli accordi capestro, imposti dall’Unione Europea, dalla BCE e dal Fondo Monetario Internazionale, che porteranno la Grecia verso la miseria crescente ed il fallimento. Senza la possibilità di rinegoziare questi accordi Syriza considera inevitabile l’uscita dall’area dell’ Euro per dare alla Grecia, pur con gravissimi sacrifici, la possibilità di praticare una politica economica più efficace e più giusta. Nel frattempo Syriza è il più forte strumento di difesa contro la politica della maggioranza ed i dictat della Unione Europea e del fondo monetario
La nuova coalizione che si appresta a governare la Grecia può contare su di una maggioranza in Parlamente che le consentirebbe di governare, tuttavia le difficoltà con cui è chiamata a misurarsi e le incertezze di una leadership che non suscita entusiasmi o un forte consenso, fanno pensare ad una fase difficile ed abbastanza incerta. Per queste ragioni crescono nella Commissione Europea e fra i partiti socialisti in particolare cresce la voglia di imporre alla Merkel una svolta. Le posizioni di Hollande sono note ed apertamente sostenute in Europa ed in occasioni di incontri internazionali mentre nuove sono le posizioni del Ministro delle finanze austriaco Maria Feckter che sostiene che sia possibile ed utile rivedere pragmaticamente la misure imposte alla Grecia, una volta verificate le intenzioni e le richieste del nuovo governo. Per la Ministra austriaca andare incontro alla Grecia è una espressione sbagliata, meglio aiutare la Grecia a sopportare ed a mettere a frutto i sacrifici richiesti. Infatti, sostiene la Feckter, meglio pagare poliziotti ed infermieri, mantenere in vita lo stato sociale ed il settore pubblico anche se ridimensionati.
"Chiunque dica che non c’é bisogno, o che non è possibile rinegoziare il Mou (memorandum of understanding) con la Grecia si illude".La situazione economica è cambiata, il ritmo di implementazione dei fondamentali è cambiato, se non verrà modificato il Memorandum di intesa sulla Grecia non potrà funzionare.Sono opinioni che si manifestano sempre più apertamente nella burocrazia europea, in attesa della riunione dell’Eurogruppo di Giovedi
La grande paura che i risultati elettorali, molto condizionati dalle pesanti intrusioni dalle Cancellerie europee, sembrano avere allontanato potrebbe ripresentarsi nei prossimi giorni e gettare di nuovo Grecia,Spagna,Portogallo, Irlanda e Cipro, e quindi tutta l’Europa in preda alle manovre della speculazione.
Per questo aiutare la Grecia e non condannarla a morte sarebbe interesse di tutti.

 

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