9822 ACLI BELGIO: A QUANDO UNA PRIMAVERA ARABA NEL CGIE E NEI COMITES?

20120606 20:08:00 redazione-IT

BRUXELLES- (aiseeminews) – "È con grande incomprensione e disappunto che le ACLI Belgio hanno accolto la decisione del governo italiano di prorogare il mandato dei consiglieri CGIE e COMITES fino al 2014". Inizia così la nota piuttosto dura diffusa oggi dalle Acli Belgio in merito alla recente decisione del governo di rinviare il rinnovo dei Comites e del Cgie.

"Il loro mandato è scaduto dal 2009 – si legge nella nota – e quest’anno (2012) avrebbero dovuto aver luogo le elezioni per il rinnovo dei COMITES e del CGIE. Questi bravi rappresentanti degli italiani residenti all’estero considerano che non sono responsabili delle scelte del governo e quindi, continueranno, senza scrupoli e rimorsi, a farsi un secondo mandato sino al 2014".

Secondo le Acli Belgio, "dal 2004 al 2012, le uniche cose che CGIE e COMITES sono riusciti a fare sono: la chiusura dei consolati in Belgio, la distruzione dei COASCIT, la decurtazione sostanziale dei contributi per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana, l’arrivo in Belgio di ambasciatori e consoli arroganti e poco competenti. In tutti questi anni, non hanno mai sviluppato delle proposte e delle azioni per mettere in risalto la "risorsa" italiana" rappresentata dalla presenza degli italiani all’estero".

Le ACLI Belgio chiedono ai consiglieri Cgie di "dimettersi tutti in blocco per far vincere la democrazia, a dispetto del governo italiano". "Il vostro mandato è scaduto da tanto tempo, – asseriscono provocatoriamente – com’era il caso dei dittatori nei Paesi arabi. Non è mica perché il governo italiano continua a considerarci come dei cittadini di serie B che vi dovete sentire obbligati di andare anche voi in questo senso".

Ai consiglieri Cgie le ACLI del Belgio "chiedono di rispettare la dignità dei cittadini italiani residenti all’estero che vi hanno eletto per 5 anni e non di più. Continuare a rimanere seduti sulle vostre poltrone significa che oramai i vostri interessi hanno preso il sopravvento sugli interessi democratici dei cittadini italiani residenti all’estero".

A conclusione della nota, le ACLI del Belgio non dimenticano i "18 inutili deputati-senatori" eletti nelle circoscrizioni elettorali all’estero che difendono gli interessi dei cittadini italiani all’estero fino all’estremo, avendo iniziato uno sciopero della fame incatenati davanti a Montecitorio. È ovvio – chiosano – che si tratta di uno scherzo perché non fanno un bel niente". (aise/eminews)

 

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