9817 Dalla Cgil una lettera aperta al comitato di presidenza CGIE

20120604 17:24:00 red-roma

La Cgil propone al Comitato di Presidenza del Cgie di promuovere un incontro con le forze politiche, sociali, e con l’associazionismo dell’emigrazione per creare le condizioni per una mobilitazione dentro il Parlamento, nel Paese e nelle comunità italiane all’estero per impedire la trasormazione in legge del Decreto che rinvia le elezioni Comites e Cgie e per reperire risorse da destinare alla lingua e cultura italiane, agli anziani indigenti ed alla stampa italiana all’estero.

[b]UNIRE I DEMOCRATICI IN DIFESA DI UN DIRITTO COSTITUZIONALE.

LETTERA APERTA DELLA CGIL AL COMITATO DI PRESIDENZA DEL CGIE
[/b]

L’ennesimo rinvio delle elezioni delle rappresentanze degli italiani emigrati all’estero, Comites e Cgie segna, in modo indelebile, l’approssimazione con la quale il Ministro degli Esteri affronta una materia che, per l’esperienza diplomatica accumulata in tanti anni, dovrebbe aver ben presente.
Da una parte il richiamo ad approvare, presto e senza modifiche rispetto al testo passato al Senato, una legge di riforma -il Ddl Tofani -che ha incontrato nel suo iter parlamentare un dissenso trasversale tra tutte le forze politiche salvo, ovviamente, quelle alle quali l’emigrazione appare non come un bisogno di rappresentanza bensì un’occasione di incremento della propria pattuglia elettorale, dall’altra il tentativo di risolvere, con un colpo di spugna, il temerario confronto tra la appresentanza sociale degli emigrati e quella politica.

Un conflitto che non ha senso! La rappresentanza politica, istituita dalla legge che estende le elezioni dei
parlamentari anche alle ripartizioni estere può integrare ed arricchire la rappresentanza sociale, ma non sostituirla.

Cinquanta e più anni di storia delle associazioni che volontariamente, gratuitamente e con spirito di abnegazione, hanno accompagnato trenta milioni di nostri connazionali in paesi esteri in cerca di lavoro e di una dignità sociale ad essi negati in patria, non si cancellano di colpo; questa non è nostalgia.

I sacrifici economici ai quali quotidianamente siamo chiamati a partecipare, in nome di una ripresa e di uno sviluppo che ancora si fatica a vedere, poco o nulla c’entrano con la democrazia e con gli strumenti che la Carta Costituzionale e le lotte sociali hanno conquistato nel tempo.

Si sono posti, questo governo ed il Ministro degli esteri, il problema di come far vivere la democrazia senza ancorarla all’economia se non nella parte in cui essa deve essere forte e non succube, parsimoniosa e non sprecona?

Nella fattispecie del rinnovo delle rappresentanze dei Comites e del Cgie sono limitatissimi. A nessuno verrebbe in mente di decretare il rinvio delle prossime elezioni politiche del 2013, anche se queste costano molto di più.
Il nostro sindacato si appella alle forze democratiche rappresentate in parlamento perché questo decreto non
sia convertito in legge.

Si faccia il Comitato di Presidenza del Cgie, riunito a Roma in queste ore, promotore di una iniziativa di incontro per concertare con le forze democratiche rappresentate in parlamento le azioni necessarie affinché questo decreto non sia convertito in legge e, contemporaneamente, con quanti hanno un ruolo in questa partita (associazioni sindacali, di patronato e del volontariato, rappresentanti delle forze politiche present in parlamento, parlamentari eletti all’estero e non) per l’apertura di una fattiva e serrata discussione su come le attuali norme si adeguino ai bisogni delle nuove generazioni e dei nuovi migranti, mantenendo fermo il principio della rappresentanza che è il sale della democrazia.

Su questo percorso la Cgil dichiara, sin da ora, la sua disponibilità alla partecipazione ed a fornire il suo contributo, di idee e di proposte.

[i]p. il Dipartimento Politiche Globali della Cgil
L. Tartaglia C. Sorrentino[/i]

 

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