9812 “La Gauche” che si candida in Italia i francesi votano dall’estero

20120601 23:41:00 redazione-IT

[b]Il 3 e il 17 giugno più di un milione di francesi che risiedono all’estero per la prima volta eleggeranno 11 rappresentanti all’”Assemblée nationale”. La sinistra presenta ben 4 candidati del fronte pro-Hollande[/b]
Per lettera, via internet o recandosi nelle sedi diplomatiche e consolari, più di un milione di francesi che risiedono all’estero eleggeranno per la prima volta 11 rappresentanti all’”Assemblée nationale”, la Camera dei deputati francesi, in due turni il 3 ed il 17 giugno (anche se il voto telematico dovrà essere espresso con qualche giorno di anticipo). Per le elezioni presidenziali invece – a cui i francesi dell’estero partecipano fin dal 1981 – si erano espressi circa 450mila francesi, con la Gauche che, sia pure minoritaria, ha ridotto negli ultimi 30 anni il suo divario con la destra (oggi 47 a 53%, nel 1981 era 30 a 70%). In Italia la maggior parte dei voti è stata comunque a favore di Hollande (55%). I francesi residenti nel nostro paese (34mila) fanno capo all’8° circoscrizione, quella del Mediterraneo Est che include la Grecia, la Turchia, Israele, Malta, Cipro, circa 110 mila aventi diritto al voto, di cui 8 risiedono perfino nel minuscolo Stato del Vaticano.

Al primo turno la sinistra presenta ben 4 candidati espressione dei principali raggruppamenti del fronte pro-Hollande. Candidati che quasi tutti risiedono da lungo tempo in Italia, in Turchia oppure in Israele. Temi comuni, oltre al sostegno (più o meno critico) al Presidente appena eletto, la difesa della bi-nazionalità e il rilancio della cultura francofona garantendo anche la gratuità dell’insegnamento in francese ai figli dei residenti all’estero, gratuità messa in causa negli ultimi anni da provvedimenti di Sarkozy. Le questioni nazionali si intrecciano inevitabilmente con temi maggiori della politica estera: dalle conseguenze del Memoradum inflitto alla Grecia, alla questione del’ingresso della Turchia nella UE per finire con il problema palestinese. In Israele, infatti, vivono circa 63.000 ebrei francesi mentre sono poche decine i franco palestinesi.
Tra i quattro candidati uno andrà al ballottaggio. Probabilmente la socialista Daphna Poznanski, esperta di diritto amministrativo. Per cosi dire una “veterana”, essendo da decenni membro dell’Assemblea dei Francesi all’estero. Ha condotto la sua campagna – spalleggiata dal PD – con numerosi incontri nelle principali città italiane. Un confronto capillare che si impegna a proseguire dividendo il suo tempo tra Parigi e la sua (vasta) circoscrizione. Pierre Jestin, economista, abita invece in Italia a Milano da circa 14 anni dove insegna all’Università, e si presenta per i Verdi. Propugna la riconversione ecologica del sistema produttivo ed il sostegno all’economia sociale. Constatando la forte presenza tra i francesi d’Italia di molti bi-nazionali, intende impegnarsi per difendere la pluri-nazionalità messa in discussione dalle destre. Michèle Parravicini, che si definisce anche lei ecologista, è la candidata del “Front de la Gauche”, il raggruppamento che ha candidato Mélenchon alle presidenziali, risiede in Grecia ma ha avuto modo di partecipare in Tunisia ai movimenti all’origine della primavera araba. Infine, Corinne Rouffi, franco-israeliana, rappresenta il piccolo “Parti radical de gauche”, una sorta di movimento repubblicano di sinistra, e si impegna a difendere con equità anche i diritti dei franco palestinesi.
Le ultime elezioni in Grecia, in Francia ed in Germania, hanno influito direttamente sul clima politico italiano. Il destino politico dei popoli europei è sempre più interdipendente, il problema diventa quello di tradurre questa realtà in un rafforzamento democratico delle istituzioni comunitarie.

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/7642/

 

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