9597 IL SOTTOSEGRETARIO DASSÙ: LE COLLETTIVITÀ ITALIANE COME PONTE TRA L’ITALIA E L’AMERICA LATINA

20120116 20:45:00 redazione-IT

ROMA: aiseeminews – Tra America Latina ed Europa "esiste un fortissimo potenziale di integrazione" che l’Italia "ha tutto l’interesse a promuovere", utilizzando le collettività italiane come ponte tra il nostro Paese e gli Stati sudamericani, non senza aver prima avviato "una politica che faccia riemergere completamente le potenzialità di queste relazioni troppo spesso "carsiche" tra l’Italia, la sua gente, le sue istituzioni locali e l’"altra Italia" in America Latina".
Lo ha detto il sottosegretario agli Affari Esteri, Marta Dassù, nel suo intervento ieri presso l’IILA, in occasione della visita del vice presidente colombiano, Angelino Garzon. Negli anni recenti, ha ricordato Dassù, l’attrazione dell’America Latina "non si è più limitata alle risorse naturali ma anche alla capacità di consumo". Infatti, per la prima volta da decenni, la crescita economica del Brasile (ormai la sesta economia mondiale) è dovuta in larga parte al consumo interno piuttosto che agli investimenti esteri.

Il che significa che il Brasile, come altri Paesi nella regione, "costituisce ormai un mercato decisivo per gli investitori europei". Inoltre, "quanto a valori culturali e sociali, l’Europa è più vicina all’America Latina di quanto lo sia ad altre regioni emergenti".

In questo quadro l’Italia "ha due punti fermi su cui basarsi": l’enorme bacino di circa 60 milioni di persone, in larghissima maggioranza residenti nel continente sudamericano, e la nostra struttura industriale, fatta non solo di alcuni grandi gruppi ben presenti nel continente ma anche delle PMI e dei distretti industriali, "che abbiamo spesso proposto come modello per le economie emergenti".

Questi due fattori per Dassù "devono però essere pragmaticamente ripensati e aggiornati". Innanzitutto, "l’effettivo coinvolgimento" delle collettività italiane come ponte tra l’Italia e l’America Latina "passa anche attraverso una politica che faccia riemergere completamente le potenzialità di queste relazioni troppo spesso "carsiche" tra l’Italia, la sua gente, le sue istituzioni locali e l’"altra Italia" in America Latina".

Inoltre, "può e deve essere rafforzata" la proiezione economica internazionale delle piccole e medie imprese che costituiscono la base del modello economico italiano. In tal senso, "è essenziale che la creazione del nuovo ICE, la nuova Agenzia per la promozione economica internazionale, funzioni da valido strumento per l’internazionalizzazione del sistema-paese". Su questo fronte, ha reso noto il sottosegretario, il ministero degli Affari esteri Terzi e il ministro dello Sviluppo Economico Passera "stanno avviando la cabina di regia con le modalità previste dalla nuova legge".

Nell’ottica di un rilancio delle relazioni Italia-America Latina, quindi, "è necessario un riposizionamento del nostro sistema bancario, quasi del tutto assente ad eccezione di Intesa San Paolo, e sono necessari nuovi investimenti in tecnologia e in innovazione: risultato che potrà venire solo dalla sinergia tra grandi imprese e università, continuando su una via già tracciata con impegno e costanza da Enzo Scotti".

(aise/eminews – 13 Gennaio 2012)

 

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