11970 PD – ATTIVITÀ’ PARLAMENTARI ESTERO

20160314 11:26:00 guglielmoz

1 – DEPUTATI PD ESTERO: Importanti risultati per l’internazionalizzazione grazie al nostro impegno e alla collaborazione con l’Assocaerester – Nel dibattito sempre acceso sullo stato di salute dell’economia italiana e in quello ancor più contrastato sull’andamento dei conti pubblici, un aspetto sembra mettere d’accordo tutti: il ruolo essenziale che le esportazioni e, in particolare, il made in Italy hanno avuto in questi anni per la bilancia dei pagamenti e per gli stessi equilibri della società italiana
2 – “In Britannia alla ricerca del tricolore italiano” A LONDRA incontro con i giovani “EMIGRATI” e a BEDFORD con la “VECCHIA EMIGRAZIONE”.
3 – A BASILEA (SVIZZERA) Fabio PORTA interviene al convegno del PD-MONDO – Il futuro della rappresentanza e il nuovo CGIE al centro dell’intervento del deputato
4 – FEDI (PD): Dall’Intercomites AUSTRALIA un impegno per l’innovazione
La riunione dell’Intercomites di Australia, svoltasi a Perth sabato 12 marzo presso l’Italian Welfare Centre, ha consentito di fare un vero giro di orizzonte a 360 gradi sulle questioni riguardanti la presenza degli italiani nel continente, sia di quelli che hanno formato comunità ben delineate che di quelli che sono arrivati negli ultimi tempi e continuano ad arrivare.

1 – DEPUTATI PD ESTERO: IMPORTANTI RISULTATI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE GRAZIE AL NOSTRO IMPEGNO E ALLA COLLABORAZIONE CON L’ASSOCAMERESTERO
Nel dibattito sempre acceso sullo stato di salute dell’economia italiana e in quello ancor più contrastato sull’andamento dei conti pubblici, un aspetto sembra mettere d’accordo tutti: il ruolo essenziale che le esportazioni e, in particolare, il made in Italy hanno avuto in questi anni per la bilancia dei pagamenti e per gli stessi equilibri della società italiana. Roma, 9 marzo 2016
In questa ottica, l’incontro con la comunità italiana di consolidata e nuova emigrazione rappresenta un passaggio non meno importante e funzionale rispetto alle possibilità di ripresa e di ricollocazione internazionale del Paese.
Da alcuni anni questa è stata la bussola del nostro impegno parlamentare, almeno per quanto riguarda le politiche di sviluppo e di internazionalizzazione. Abbiamo ottenuto che nel decreto Destinazione Italia fosse inserito il possibile coinvolgimento delle rappresentanze degli italiani all’estero nei programmi di internazionalizzazione e che nella mozione sul rilancio del Mezzogiorno fosse esplicitamente compreso il riferimento alle possibilità che le nostre comunità offrono in alcuni campi, quali gli investimenti dall’estero, gli scambi, il turismo di ritorno, e così via.
Poiché in un campo così complesso e specializzato è necessario non limitarsi ai messaggi generici o propagandistici, ma individuare soggetti attivi, capaci di interloquire con le istituzioni italiane e di farsi carico dei programmi di promozione sulla base di una precisa conoscenza dei contesti e di un’altrettanto provata professionalità, abbiamo considerato le Camere di commercio italiane all’estero, notoriamente i punti più consistenti di aggregazione di comunità di affari italiane nel mondo, come gli interlocutori più adatti per raggiungere gli obiettivi strategici delineati. Negli ultimi anni, infatti, con esse si è sviluppato un dialogo e un rapporto di scambio di idee e di proposte che si sta dimostrando fecondo e suscettibile di positivi sviluppi per il futuro.
Il nostro impegno più diretto a livello parlamentare, infine, è stato quello di mettere in campo, soprattutto in occasione delle leggi di stabilità degli ultimi anni, una costante attività emendativa volta ad assicurare le risorse necessarie per sostenere i progetti di internazionalizzazione e per costituire una base di lavoro concreta e definita.
Guardando nel concreto agli ultimi due anni, a fronte della riduzione degli stanziamenti pubblici a tanti enti espressione dell’associazionismo sociale ed economico, il nostro lavoro, fatto assieme ad altri colleghi, ad iniziare dall’On. Mongiello, ha dato questi risultati:
– Per il 2015 si è riuscito a recuperare 1 milione di euro frutto di un nostro emendamento, messo in discussione dalla Ragioneria dello Stato;
– per il 2016 lo stanziamento complessivo nel Bilancio dello stato italiano è aumentato di quasi un milione di euro rispetto al 2015 (a fronte di una riduzione temuta e sventata del 50%): 4,8 Milioni di euro nel cap. 2501 destinato al cofinanziamento di programmi, praticamente tutto da destinare alle CCIE se verrà rispettato integralmente dal MISE l’OdG da noi proposto e accolto dal Governo di dare almeno il 95% delle risorse rispetto al 60% di due anni fa e all’85% del capitolo dello scorso anno, frutto già di un nostro intervento parlamentare; 3,5 Milioni di euro per progetti di diffusione del consumo del prodotto autentico italiano a gestione Assocamerestero, da realizzare tramite CCIE di Paesi scelti dal Governo nell’ambito del Piano Made in Italy; in totale, questi interventi assommano a 8,3 milioni di Euro contro 7,4 dello stanziamento complessivo 2015 (capitolo destinato alle CCIE + Progr. Made in Italy). L’aumento complessivo è del 12% rispetto all’anno precedente;
– per il 2017 (a legislazione invariata) abbiamo ottenuto un incremento del cap. 2501 a 7,4 milioni di euro, cui si aggiungono 2,5 milioni per progetti a titolarità Assocamerestero per la promozione del prodotto autentico italiano di Paesi scelti secondo le priorità del Governo nel Piano Straordinario Made in Italy; il totale degli interventi arriva a 9,9 milioni di euro, con un aumento (non definitivo, ma da confermare nella Legge di stabilità 2017) del 19% rispetto al 2016. Questo è avvenuto per le CCIE, mentre nel 2017, per esempio, il sistema camerale italiano vedrà ridotto del 50% gli introiti da diritto annuale rispetto al 2014 e per il 2016 questa riduzione è già pari al 40%.
Al contempo abbiamo sostenuto la riforma del sistema di cofinanziamento delle CCIE che premia l’adozione di logiche di efficienza delle stesse Camere di commercio all’estero, per riconoscere il lavoro di quanti si sforzano di fare un processo di miglioramento e di aumento dell’affidabilità, misurato da specifici parametri quantitativi. Questo è il frutto del lavoro parlamentare da noi intrapreso sul tema dell’internazionalizzazione e, nello stesso tempo, questi sono i risultati della collaborazione con l’Assocamerestero, che ci proponiamo di continuare e rafforzare.
I Deputati del PD eletti nella circoscrizione Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

2 – “In Britannia alla ricerca del tricolore italiano” A LONDRA INCONTRO CON I GIOVANI “EMIGRATI” E A BEDFORD CON LA “VECCHIA EMIGRAZIONE”.
Venerdì sera a Londra, all’assemblea organizzata dal Circolo del Partito democratico, guidato dal Segretario Roberto Stasi, sabato a Bedford per intervenire nel pomeriggio ad un incontro pubblico e in serata alla grande festa degli amici dell’Associazione Molisana. La missione ha assunto un particolare significato politico per il contesto nella quale si è svolta.
Oltre agli argomenti di politica italiana e a quelli che riguardano in particolare le misure per gli italiani all’estero, mi sono trovato inevitabilmente di fronte al tema che ha acceso il dibattito politico nel Paese: la decisione del governo conservatore di David Cameron di indire il referendum che il 23 giugno 2016 porterà i cittadini del Regno Unito a votare se restare o uscire dall’Unione europea. Un evento che i nostri connazionali vivono con un certo timore per le conseguenze che un’eventuale uscita potrà determinare.
Mi ha fatto molto piacere sapere che il Pd inglese è già impegnato contro la Brexit, come ha sottolineato il Presidente del Circolo londinese Massimo Ungaro. Il Pd all’estero è così: battersi per l’Europa, per una nuova Europa!
I MILITANTI DEL PD
Sono giovani; sono belli e vestiti un po’ così; acculturati e geniacci; parlano tanti linguaggi; amano i viaggi e gli incontri tra i diversi; talvolta si arrestano, pensando di aver trovato l’approdo: sono i ragazzi dell’Italia del secolo ventunesimo, fuggiti da un Paese che non li ama e che non ha compreso il valore della loro ricchezza, intellettuale e umana.
Eppure, l’Italia ha dato loro la linfa vitale a vivere i sogni. Hanno tutti studiato nelle scuole migliori della Repubblica, tanto vituperate per le indubbie disfunzioni, ma ancora all’altezza di aprire i cervelli della nostra gioventù ai molteplici saperi umani di cui è ricco il mondo.
Se ne sono andati come avrebbe fatto l’ardito muratore dopo avere costruito la Domus Aurea per sé e i suoi cari, e l’avesse poi abbandonata al dominio della gramigna nella folta boscaglia.
Ovunque li incontri: a Parigi come a Berlino; a Londra come a Madrid o Barcellona; a Stoccolma o Zurigo, senti che sono rimasti profondamente italiani.
Con negli occhi la curiosità, mista a nostalgia, di discutere del destino della nazione e quell’incompiuto desiderio di dare un contributo alla chiarezza del perché e percome il bel paese viva uno dei periodi più difficili e complessi della sua storia repubblicana.
Eccoli. Sono qui seduti a circolo nell’ampio salone della moderna struttura dell’organizzazione italiana di tutela e formazione operante nella City.
ITALIANITÀ, RABBIA E NOSTALGIA
Peccato che, di fronte a loro, non vi sia il luminare universitario a cui porre i quesiti, ma il sottoscritto, con tutti i limiti annessi al personaggio, eletto in parlamento dal popolo emigrato, un po’ tribuno e molto Don Chisciotte.
Storia di un viaggio aldilà della Manica verso la megalopoli londinese e più su all’incontro dei molisani di Bedford e oltre, sino alla muraglia del Vallo di Adriano.
I giovani italo-londinesi a cui non pare vero di poter esprimere al loro rappresentante in Europa, tutta la rabbia, mista a nostalgia e dolore, per il degrado politico e morale del nostro paese.
Dal che è possibile trarre una sintesi: l’Italia sta perdendo le energie migliori per il suo riscatto senza che, nel paese, vi sia la pur minima coscienza di una così grave sconfitta.
Cerco, senza trovarla, una risposta che dia un senso all’incontro. Mi commuove, al termine della serata, il corale augurio di rivederci presto per continuare il confronto. Un segno che non tutto è perduto.
Arrivederci, ragazzi, ritornerò.

GLI ANZIANI ITALO-BRITANNICI
A Bedford, è un’altra storia. Trovo, lassù, i protagonisti delle mattonelle. La misera emigrazione degli anni cinquanta sessanta addetta alle fonderie ove si cuoce il rosso mattone con cui l’Inghilterra ha costruito le sue città nel dopoguerra.
Miniere e fonderie. Fonderie e miniere.
L’alternanza tra il buio della notte permanente e il calore che brucia la pelle sotto i capannoni in cui si annidò, inconsapevolmente, il morbo mortale dell’amianto.
Gli italian boys del tempo che fu, miseri lavoratori della patria sconfitta, sono oggi cittadini di una nuova storia.
L’ampio salone della festa in onore del cinquantesimo di fondazione dell’associazione, brilla della luce dei nuovi cittadini italo britannici. I vecchi se ne stanno un poco in disparte, attorniati, come sono, dalla folta presenza dei giovani nipoti.
Rende loro l’onore, agghindato in pompa magna, il sindaco di Bedford, accompagnato dai suoi municipali. Dall’aspetto e dal comportamento, denota l’origine indiana.
Saluta e ringrazia i suoi cittadini, così dice, e rassicura il sottoscritto sull’importanza della comunità italiana nella contea.

IL REGNO UNITO È PARTE DELL’EUROPA
Il giorno seguente saliamo verso Middlesbrough e Sunderland. Tranquilli, caledoni del tempo di Adriano, veniamo in pace alla ricerca di una vicenda italiana.
Mi accompagna Fiorentino, la cui vita è tutta una storia. E sarà lui a salutarmi a St. Pancras Station sull’Eurostar che mi porta a Parigi.
Attraversando il tunnel della Manica, costruito per unire i due mondi vicini e pur tanto sospettosi e lontani, non posso che rammentare il comune destino europeo a cui siamo chiamati.
Il referendum di Giugno sulla Brexit del Regno Unito dall’Unione europea è di là da venire.
In fondo, cari britannici, la schiuma dell’onda del mar della Manica, ha sempre unito le terre da Dover al Pas de Calais. On. Gianni Farina, Roma 10 marzo 2016

3 – A BASILEA (SVIZZERA) FABIO PORTA INTERVIENE AL CONVEGNO DEL PD-MONDO
Il futuro della rappresentanza e il nuovo CGIE al centro dell’intervento del deputato

Fabio Porta, deputato del Parito Democratico eletto in America Meridionale e Presidente del Comitato permanente italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese della Camera, è intervenuto a Basilea (Svizzera) al convegno promosso dal coordinamento italiani nel mondo del PD sul tema del futuro della rappresentanza degli italiani all’estero.
“Questa iniziativa cade in un momento estremamente importante per il futuro del rapporto dell’Italia con le sue comunità all’estero – ha esordito il parlamentare – e ciò non solo per essere alla vigilia dell’insediamento del nuovo Consiglio Generale all’Estero; siamo infatti – ha proseguito l’On. Porta – a dieci anni esatti dall’ingresso in Parlamento degli eletti all’estero e a conclusione di uno “storico” processo di riforma del sistema istituzionale italiano”.
“A questi appuntamenti il Partito Democratico arriva con le ‘carte in regola’ – ha detto il deputato del PD – e non solo per aver convintamente sostenuto il mantenimento della Circoscrizione Estero nell’impianto della riforma costituzionale; il Partito Democratico ha voluto fortemente il rinnovo di Comites e Cgie (colpevolmente rinviato per cinque anni !) ed ha finalmente bloccato la grave emorragia di risorse che negli ultimi anni aveva falcidiato proprio i programmi destinati alle nostre collettività nel mondo; l’ultima legge di stabilità è un primo passo in tal senso e rappresenta una prima significativa inversione di tendenza”.
“Anche la delega delle politiche del Ministero degli Affari Esteri a favore degli italiani nel mondo affidata all’On. Enzo Amendola conferma – secondo Porta – l’intenzione del PD di proseguire con impegno e convinzione lungo questa strada di forte ripresa del rapporto con l’Italia nel mondo”.
“Tutto ciò, purtroppo, non basta !” Il Presidente del Comitato ritiene che “la mancata convocazione da parte delle strutture diplomatiche all’estero delle riunioni Intercomites sia un segnale che va nella direzione opposta e che anche per questo vada perseguita con decisione la strada di ridare centralità al rapporto con la collettività e ai servizi consolari, a partire dalla chiara e vincolata destinazione delle percezioni consolari e dei 300 euro per le nuove domande di cittadinanza al miglioramento del servizio e alla fine delle lunghe attese.”
Venendo poi al tema delle riforme, Porta ha enfatizzato il “risultato ottenuto con il superamento del bicameralismo perfetto che, oltre a confermare la presenza degli eletti all’estero collocandola all’interno della Camera che darà la fiducia al governo, eviterà in futuro le tante conseguenze negative che il continuo rimpallare delle leggi tra Camera e Senato ha prodotto anche sul versante degli interventi a favore degli italiani nel mondo”.
Rispetto, infine, al tema della riforma degli organismi di rappresentanza, il parlamentare del Partito Democratico ha sostenuto che “come abbiamo sempre detto nel corso degli ultimi anni, a conclusione dell’iter delle riforme istituzionali e dopo il rinnovo di questi organismi si potrà finalmente aprire un sereno e costruttivo dialogo tra governo, Parlamento e consiglieri eletti al Comites e al Cgie per individuare la strada migliore che porti ad un auspicato rafforzamento dei Comites da un lato e ad un adeguamento del CGIE alla sopraggiunta rappresentanza parlamentare degli italiani nel mondo.”
“Al centro della discussione e del progetto di riforma” ha concluso l’On. Porta “dovrà esserci il tema della rappresentanza da un lato e quello delle risposte da dare ad una nuova Italia fuori dall’Italia, capace di includere l’eterogeneo mondo degli “Italici”, le nuove mobilità, nonché l’articolato e differenziato rapporto tra l’esperienza degli italiani che vivono in Europa e quelli delle tante e numerose collettività che sono oggi presenti nei Paesi extra-europei”
Roma, 14 marzo 2016

4 – FEDI (PD): DALL’INTERCOMITES AUSTRALIA UN IMPEGNO PER L’INNOVAZIONE
La riunione dell’Intercomites di Australia, svoltasi a Perth sabato 12 marzo presso l’Italian Welfare Centre, ha consentito di fare un vero giro di orizzonte a 360 gradi sulle questioni riguardanti la presenza degli italiani nel continente, sia di quelli che hanno formato comunità ben delineate che di quelli che sono arrivati negli ultimi tempi e continuano ad arrivare. Roma, 14 marzo 2016
L’analisi e il confronto si sono sviluppati, infatti, su una gamma di problemi che vanno dalla rappresentanza ai visti vacanza-lavoro. Su questo punto, anche alla luce di un’informazione fornita dal Console David Balloni, che ha seguito i lavori, si è riconosciuta la necessità di seguire con attenzione lo sviluppo del progetto, nonostante la riduzione numerica avvenuta.
Il filo rosso che ha attraversato e unito le diverse questioni in discussione è stato la ricerca dell’innovazione nei campi trattati, al fine di adeguare gli strumenti a disposizione, le misure di intervento e le azioni alle trasformazioni intervenute in questi anni nella nostra emigrazione e ai cambiamenti delle politiche pubbliche.
Nel settore della rappresentanza è stata riaffermata l’esigenza di muoversi al più presto in un orizzonte di riforma che consenta di rilanciare gli organismi esistenti sia sotto il profilo della partecipazione che dell’efficacia e della riconoscibilità delle loro azioni. Uno degli aspetti da riprendere in considerazione è la funzione dei COMITES nella valutazione dei livelli di integrazione raggiunti dalle nostre comunità, inclusi i nuovi residenti. Sotto questo profilo, di grande interesse e originalità è stato considerato l’obiettivo di arrivare alla costituzione dell’Assemblea nazionale della comunità italo-australiana, una voce unica nei confronti dei Governi, alla quale ha contribuito l’On. Tony Piccolo, un obiettivo rispetto al quale i Comites hanno assunto un impegno di lavoro comune.
Nel campo strategico della promozione della lingua e della cultura italiana si è richiesto un’azione di più ampio respiro e improntata a criteri di coerenza delle istituzioni italiane. A questo proposito si è preso atto dell’impegno del Governo di recuperare risorse rispetto al taglio del 20% e si è chiesto un pronto recupero di risorse verso l’Australia.
In un’ottica di innovazione, non è mancato un riferimento al campo scientifico e tecnologico e al rafforzamento dei legami economici e commerciali, dando anche un nuovo impulso alle iniziative in campo culturale.
Durante i lavori, ho richiamato l’attenzione dei presenti anche sulle prossime scadenze referendarie, sulle questioni legate all’IMU, alla TASI e alla TARI, al canore Rai e alle pensioni. A questo proposito è stata accolta con favore la proposta di avere a settembre un incontro INPS-Centrelink-Patronati per fare il punto sul regime pensionistico in convenzione.
E’ stato affermato, infine, un forte interesse nel promuovere il museo nazionale delle migrazioni che si sta realizzando a Genova, sensibilizzando società storiche e musei dell’emigrazione nei vari Stati d’Australia.
Marco Fedi

 

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