11975 PD – PARLAMENTARI ESTERO

20160320 22:28:00 guglielmoz

1 – L’ON. Francesca LA MARCA è intervenuta alla riunione dell’Intercomites USA A FILADELFIA. L’On. Francesca La Marca ha partecipato alla riunione dell’Intercomites degli USA, svoltasi lo scorso sabato a Filadelfia.
2 – FEDI E PORTA (PD): sulle pensioni il governo dimostri la propria sensibilità con gli italiani all’estero. Non passa giorno che Tito Boeri Presidente dell’Inps non parli della necessità di riformare il sistema pensionistico italiano. Suo cavallo di battaglia è la flessibilità dell’età pensionabile che consentirebbe l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con l’effetto di assunzioni di giovani e soprattutto con una riduzione degli importi pensionistic

1 – L’ON. FRANCESCA LA MARCA È INTERVENUTA ALLA RIUNIONE DELL’INTERCOMITES USA A FILADELFIA
L’On. Francesca La Marca ha partecipato alla riunione dell’Intercomites degli USA, svoltasi lo scorso sabato a Filadelfia. All’incontro erano presenti i Presidenti dei Comites statunitensi e il Console di Filadelfia Andrea Canepari, che ha portato il suo saluto. Presenti anche il primo consigliere dell’Ambasciata di Washington, Carlo Romeo, che ha seguito l’intero svolgimento della riunione e i consiglieri CGIE degli Stati Uniti. Ha coordinato i lavori il Presidente del Comites di New York, New Jersey e Connecticut Quintino Cianfaglione.
Il dibattito ha spaziato su diverse questioni, dalla riforma della rappresentanza alle risorse assegnate ai COMITES, dalla promozione della lingua e cultura alla questione degli iscritti all’AIRE, dai nuovi flussi di giovani italiani verso gli USA alla questione IMU. Roma, 14 marzo 2014

L’On. La Marca, sul delicato problema delle risorse destinate ai Comites, troppo limitate per assicurare un funzionamento credibile ed efficace di tali organismi, ha dato conto di una risposta avuta dal Ministero degli Esteri relativamente ai criteri di assegnazione sia dei fondi ordinari che di quelli riservati ai Comites “virtuosi”. La parlamentare ha proposto, a tale proposito, di richiedere che il MAECI definisca criteri obiettivi di assegnazione, limitando quanto più possibile il campo di discrezionalità. Si è manifestato in modo univoco l’orientamento di richiedere un aumento sostanziale dei contributi da assegnare, un importo minimo uguale per tutti i Comites e una certa flessibilità sulla utilizzazione di questi fondi in base alle necessità di ogni specifico organismo.
In ogni caso – ha affermato La Marca – è necessario reinquadrare il compito dei COMITES all’interno di una riforma complessiva della rappresentanza e assicurare loro risorse certe e adeguate.
La parlamentare ha ricordato anche di essere in attesa di risposta all’interrogazione da lei presentata sull’opportunità di fornire ai singoli Comites l’elenco degli iscritti all’AIRE di ciascuna circoscrizione consolare, al fine di offrire ai componenti degli organismi gli strumenti conoscitivi indispensabili per un migliore svolgimento delle loro attività di servizio a beneficio delle comunità.
La riunione è stata anche l’occasione per fare il punto su altre questioni, come quella dell’IMU per i residenti all’estero e per i fondi su lingua e cultura, che devono essere reintegrati almeno ai livelli dello scorso ann

2 – FEDI E PORTA (PD): SULLE PENSIONI IL GOVERNO DIMOSTRI LA PROPRIA SENSIBILITÀ CON GLI ITALIANI ALL’ESTERO. Non passa giorno che Tito Boeri Presidente dell’Inps non parli della necessità di riformare il sistema pensionistico italiano. Suo cavallo di battaglia è la flessibilità dell’età pensionabile che consentirebbe l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con l’effetto di assunzioni di giovani e soprattutto con una riduzione degli importi pensionistici. ROMA, 16 MARZO 2016

Le pensioni italiane, ha più volte detto Boeri, sono ancora troppo alte ed ingiustificate rispetto ai contributi versati (e probabilmente non ha tutti i torti).
Ovviamente Boeri si è guardato (o dimenticato) dall’accennare al quasi milione di pensioni italiane erogate in convenzione internazionale, di cui quasi 500.000 pagate all’estero. E della miseria degli importi della maggior parte di queste ultime pensioni, rispetto alle prestazioni pagate in Italia. Una media, quella degli importi delle pensioni pagate all’estero che si aggira intorno ai 200 euro mensili ma con decine di migliaia di pensioni di importi irrisori e in molti casi pari a poche decine di euro.
Una situazione dovuta ad una ridotta anzianità contributiva accreditata in Italia e ad un meccanismo inadeguato di rivalutazione dei contributi versati in tempi remoti. Nonostante ciò abbiamo dovuto apprendere con nostra somma sorpresa e turbamento che il rischio di una futura manovra penalizzante per i pensionati residenti all’estero è reale. Infatti se verrà dato seguito alle raccomandazioni contenute nel ddl delega sulla povertà recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, dove si suggerisce di “razionalizzare” (che in gergo politico significa ridurre) le prestazioni assistenziali e previdenziali erogate dall’Inps all’estero, le pensioni già misere verrebbero praticamente azzerate. In realtà chi conosce la materia della sicurezza sociale in regime internazionale sa che più che di una razionalizzazione ci sarebbe bisogno di una articolata riforma dell’attuale sistema di tutela socio-previdenziale che regola i diritti pensionistici dei nostri emigranti.
Una riforma che razionalizzi per davvero la disarticolata congerie di leggi, di norme, di regolamenti, di pronunce giurisprudenziali, di convenzioni bilaterali e multilaterali, che si sono succeduti negli anni nell’ambito del sistema di tutela dei lavoratori migranti. Una riforma che introduca garanzie, giustizia, certezze e soprattutto importi dignitosi e aggiornati al costo della vita nei vari Paesi.
Noi abbiamo cercato di dare un importante contributo alla realizzazione di questa necessaria riforma, con le nostre proposte di legge, le nostre mozioni e le nostre interrogazioni che vorremmo ora organizzare, con il sostegno e l’esperienza del Comitato degli italiani nel mondo della Camera, in un provvedimento quadro da sottoporre alla valutazione del Governo e del Parlamento e verificare se nella riforma generale proposta dal Presidente dell’Inps Tito Boeri possa avere dignità anche una organica revisione delle regole che disciplinano diritti e doveri previdenziali dei lavoratori migranti, considerato che tale riforma rappresenterebbe uno strumento utile di tutela anche per le migliaia di giovani che hanno iniziato ad emigrare di nuovo e che rivendicano diritti, regole certe, amministrazioni efficienti e competenti.
La riforma delle norme nazionali ed internazionali dovrebbe riguardare, tra l’altro, il metodo di calcolo delle pensioni, un minimale mensile più equo, una chiara definizione delle prestazioni esportabili, il campo di applicazione oggettivo e soggettivo delle convenzioni (rischi e soggetti assicurati), la regolamentazione e la tutela dei diritti fiscali e sanitari, l’introduzione di forme di solidarietà previdenziali, la sanatoria degli indebiti non dolosi, verifiche reddituali e dell’esistenza in vita agevoli e tempestive, il potenziamento delle strutture dell’Inps e del Ministero del Lavoro per l’estero, la valorizzazione dei patronati.
Su queste questioni dovremo avere, quando sarà il momento, la determinazione di sfidare il Governo e costringerlo ad assumersi le proprie responsabilità

 

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