9259 EGITTO: letteratura e rivoluzione

20110922 15:14:00 redazione-IT

[b]di Elisa Ferrero[/b]

Oggi desidero deviare un po’ dalla cronaca per consigliarvi un modo diverso, godibile e fruttuoso, di approfondire la comprensione della rivoluzione egiziana. E’ naturale che, per tale approfondimento, ci si debba rivolgere alla storia, la quale conserva ciò che la memoria, spesso troppo corta, purtroppo dimentica. Ma per farlo si può chiedere la mediazione della letteratura, poesia o narrativa, che registra gli avvenimenti storici assieme al sentire di ciascuna epoca, con le aspirazioni e le frustrazioni di intere generazioni, i loro sogni e i loro incubi. Nella letteratura, chi desidera penetrare più a fondo nella cultura e nella mentalità egiziana, troverà un tesoro inestimabile, perché la letteratura egiziana è vasta quanto l’oceano, parte di quell’oceano ancor più grande che è la letteratura araba, ancora così misconosciuta.

Leggendo le opere degli scrittori egiziani si comprenderà certamente meglio il momento attuale, le azioni e le reazioni degli egiziani di oggi, l’immaginario che agisce nello loro coscienze. Per cominciare, vi suggerisco di dare un’occhiata alla nuova rivista on-line Arablit ([url]http://www.arablit.it/la_rivista_di_arablit.html[/url]), diretta da Isabella Camera d’Afflitto, la quale si occupa appunto di letteratura araba. Oltre a essere un’iniziativa lodevole che mi fa piacere segnalare, nel numero di giugno ho trovato due articoli interessanti che ho scaricato per voi e vi invio in allegato (se volete potete scaricarli dal sito per conto vostro, oppure scaricarne altri).

Il primo articolo, di Patrizia Zanelli, fa un po’ la storia delle rivolte egiziane, e della stessa piazza Tahrir, attraverso la letteratura, scoprendo il filo rosso che le lega le une alle altre. Si scopriranno sorprendenti analogie, corsi e ricorsi storici che colpiscono con forza, come il tentativo di accendere il conflitto religioso già attuato dagli inglesi al tempo della loro occupazione dell’Egitto, tentativo al quale gli egiziani hanno tenacemente resistito, proclamando l’unità tra cristiani e musulmani e innalzando lo stesso simbolo della mezzaluna e della croce che abbiamo visto recentemente in piazza Tahrir. Nulla di nuovo sotto il sole… Credetemi, studiando la storia egiziana si scoprono motivi ricorrenti impressionanti, che la letteratura riflette pienamente. Le opere citate nell’articolo sono soltanto un piccolo assaggio di ciò che la letteratura egiziana è in grado di offrire, tuttavia costituiscono un buon punto di partenza per chi desidera immergersi nella realtà egiziana, iniziando un viaggio alla scoperta di questo paese-cardine del Medio Oriente.

Il secondo articolo, di Husayn Mahmoud, affronta invece l’affascinantissimo tema della relazione tra poesia e rivoluzione. Si scoprirà come gli arabi, il popolo della parola per eccellenza, abbiano sempre lottato al ritmo e al suono della poesia che, con la rivolta di piazza Tahrir, ha vissuto una vera e propria rinascita. Se si vogliono davvero conoscere gli arabi, la lingua, il loro amore per essa e soprattutto la poesia non possono essere in alcun modo trascurati. E nulla, meglio della poesia, sembra essere in grado di esprimere ciò che si agita nel loro animo, singolarmente o collettivamente. Dunque, se vi interessa cogliere emotivamente il profondo significato della rivolta egiziana, assaporatene la poesia. Chi conosce l’arabo è sicuramente avvantaggiato, perché potrà leggere i testi originali, sempre difficili da trasporre interamente in una traduzione. Ma credo che l’essenza di tale poesia giungerà comunque a destinazione dei cuori sensibili.
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