9224 Garavini (Pd): “Governo usa pugno di ferro con i deboli e guanti con i criminali”

20110915 13:48:00 redazione-IT

[b]Serata culturale a Berlino con il Procuratore Grasso, il Ministro Körting e l’attivista Tano Grasso[/b]

“Il Governo usa il pugno di ferro con i deboli e i guanti con i criminali. Il risultato è una manovra iniqua e ingiusta. Iniqua perché ignora che è chi ha di più a dovere pagare di più. Ingiusta perché non sfiora i capitali dei mafiosi e degli evasori”. Lo ha detto Laura Garavini, Capogruppo Pd in Commissione Antimafia, nel corso della serata organizzata da ‘Mafia? Nein Danke!’ a Berlino, alla quale hanno partecipato anche il Ministro degli Interni berlinese, Erhart Körting, il Procuratore Nazionale Antimafia, Pietro Grasso, e il Presidente del FAI, Tano Grasso.
“Non possono essere sempre gli stessi a pagare" ha continuato la deputata eletta nella circoscrizione Europa, “prima di mettere le mani nelle tasche dei cittadini onesti, il Governo dovrebbe adottare tutti gli strumenti per colpire i beni degli evasori e dei mafiosi.

Il Governo ad esempio continua a non istituire il reato di autoriciclaggio con il quale si potrebbero sequestrare immediatamente centinaia di migliaia di euro, frutto di traffici illeciti. Altrettanto grave è il ritardo nel recepimento della decisione-quadro UE sulle confische” ha spiegato Laura Garavini che su questi punti ha presentato anche diversi atti parlamentari.

Il Procuratore Grasso ha sottolineato che è proprio nei periodi di crisi che si deve alzare la guardia contro il crimine organizzato. ”In un momento di crisi economica come questo, chi ha liquidi è più potente rispetto a chi li deve chiedere con interessi esosi a una banca. Per cui il rischio di una ‘mafizzazione’ dell’economia, per usare un neologismo, e’ ancora più alto. Quando persone tendenzialmente oneste hanno il problema di sfamare i loro figli – ha spiegato Grasso -, sono più portati a sottostare alle minacce criminali. Ma anche i contributi e gli aiuti da parte dello Stato possono innescare un meccanismo deleterio, perché quei contributi vanno a finire nelle mani della criminalità organizzata. La crisi e’ un fattore criminogeno”, ha sintetizzato il Procuratore Nazionale Antimafia, che è intervenuto nell’ambito della 4/a edizione della Festa della legalità.

Emblematico il titolo della serata: ‘Non da soli contro le mafie’, titolo che lascia intendere come le collaborazioni sempre più strette tra gli Stati e tra i movimenti antimafia europei siano la risposta giusta per contrastare l’espansione internazionale della criminalità organizzata. “Chiediamo leggi che possano colpire meglio il falso in bilancio, la corruzione, tutti elementi dell’attività criminale legati agli affari”, ha concluso Pietro Grasso, “purtroppo non tutti i Paesi approvano provvedimenti simili. Soprattutto l’Italia.”

Berlino, 15 settembre 2011

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Laura Garavini e Tano Grasso incontrano gli studenti della Scuola Europea di Berlino

Garavini (Pd): “Chi dice no alle droghe, dice no alle mafie”

“Per noi lavorare con i giovani è molto importante. Portando l’esempio della Mafia cerchiamo di spiegare a cosa si arriva quando al posto della democrazia viene imposta la legge del più forte”. Lo ha detto Laura Garavini dopo avere incontrato insieme al Presidente del FAI Tano Grasso gli studenti italo-tedeschi della Scuola Europea di Berlino. L’attivista Antiracket ha raccontato le sue esperienze nei movimenti antimafia italiani descrivendo il suo impegno per convincere i piccoli imprenditori meridionali a ribellarsi dal peso delle estorsioni. Tano Grasso ha poi presentato la nuova mappa ‘Pizzo-free’, ideata e realizzata con il Consolato tedesco di Napoli, che indica tutti gli esercizi commerciali della città partenopea che si sono apertamente schierati contro le mafie.

“Chi dice no alle droghe, dice no anche alla mafia. Perché su ogni grammo di hashish, di cocaina o quant’altro, alla fine è sempre la mafia a guadagnare”, ha precisato Laura Garavini.

Berlino, 13 settembre

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MAFIA: GRASSO, MIGLIORARE COOPERAZIONE TRA ITALIA E GERMANIA

6 ARRESTI IN GERMANIA SOLO GRAZIE A INTERCETTAZIONI IN ITALIA

(ANSA) – BERLINO, 12 SET – Nella lotta alla criminalita’ organizzata, la cooperazione tra Italia e Germania potrebbe essere molto piu’ efficace se l’Italia recepisse le direttive Ue in materia di confisca dei beni e se la Germania riconoscesse il reato di associazione mafiosa e permettesse il sequestro di beni di soggetti indiziati.
E’ quanto emerso oggi, a Berlino, in un dibattito tra il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e il direttore della polizia criminale della capitale tedesca, Bernd Finger, invitati dall’Onorevole Laura Garavini (Pd) alla presentazione della quarta edizione della Festa italiana della legalita’ nell’ambito dell’iniziativa ‘Mafia, Nein Danke!’ della stessa Garavini, membro della commissione antimafia.

‘L’arresto di sei persone legate alla ‘Ndrangheta in Germania, a Singen (sud) e Francoforte (ovest), a marzo, e’ stato possibile grazie a intercettazioni fatte da Reggio Calabria’, ha chiarito con un esempio il procuratore Grasso, ricordando come la legge tedesca sia piu’ rigida in tema di intercettazioni e di sequestri, per cui e’ richiesta una condanna definitiva.

C’e’ una cosa, pero’, in cui la Germania si trova avanti rispetto all’Italia, ha fatto notare Finger: la ratifica della legge quadro europea 783/2006, che consente l’esecuzione di sentenze emesse in un Paese europeo anche negli altri Stati membri. Ma il Parlamento italiano non ha ancora approvato la direttiva, ha criticato Garavini, nemmeno dopo essersi impegnato a farlo con la legge comunitaria 2010: ‘L’Italia e’ la causa per cui non possono essere confiscati beni in Germania’, ha detto. ‘Il nostro Paese impedisce a livello internazionale la lotta alla criminalita’ organizzata – ha spiegato la politica del Pd -, e rinuncia a miliardi preziosi’: la legge prevede che ‘meta’ dei beni sequestrati andrebbero al Paese che ha emesso l’ordine’.

‘La cosa migliore che l’Unione europea potrebbe fare in termini di armonizzazione legislativa sarebbe la previsione in tutti i codici penali del reato di associazione mafiosa’, ha poi aggiunto Tano Grasso, presidente della Federazione delle associazioni antiracket italiane (Fai), invitato all’evento. Un tema pero’ ostico a causa delle ‘differenze culturali’, ha spiegato il procuratore Grasso: ‘I giudici tedeschi fanno fatica a capire che l’associazione in se’ e’ il reato, perche’ produce l’inquinamento di una societa”.

(ANSA)

 

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