9219 Parlamentari PD Estero: “Gli impegni strappati al Governo a sostegno delle nostre comunità all’ester

20110915 13:04:00 redazione-IT

La manovra di stabilizzazione approvata, che per la sua drammatica necessità poteva essere un’occasione di riforme e liberalizzazioni profonde e attese, nelle mani di questo Governo e di questa maggioranza in stato confusionale è diventata iniqua e depressiva per la nostra economia. La rincorsa al recupero purchessia di risorse, inoltre, sta dando corpo ad un rischio serio di rottura degli anelli deboli dell’intervento pubblico. Tra questi, purtroppo, anche quello riguardante le comunità italiane all’estero, non ancora considerate per il valore che hanno.
Come eletti del PD nella Circoscrizione Estero, dunque, non abbiamo tralasciato nemmeno questa occasione per ricordare al Parlamento e al Governo due cose precise: le risorse per le politiche verso gli italiani all’estero hanno raggiunto da tempo il limite di guardia e non son più comprimibili; le nostre comunità sono una reale opportunità per la ripresa e per il rilancio degli interessi italiani nel mondo.

Per questo, abbiamo presentato in commissione (in aula la richiesta di fiducia ha azzerato ogni possibilità di modifica) due emendamenti, l’uno per evitare che la rete consolare sia oggetto di una nuova attenzione “razionalizzatrice” da parte del Governo, dopo le chiusure fatte in questi ultimi tempi; l’eliminazione della tassa del 2% sui trasferimenti di valuta dall’Italia all’estero da parte di ex cittadini e discendenti che non hanno in Italia codice fiscale e partita INPS aperta. Maggioranza e Governo hanno respinto.

In occasione del voto finale in Aula, abbiamo poi utilizzato l’unico strumento che ci era consentito, quello degli ordini del giorno. Così, abbiamo chiesto al Governo, primo firmatario Gianni Farinache è anche intervenuto su questo, di risparmiare da ulteriori tagli gli interventi per l’insegnamento della lingua e della cultura all’estero, in coerenza con la decisione di risparmiare dal recupero di risorse i settori della scuola e della ricerca in Italia. Abbiamo sollecitato, primi firmatari Fabio Porta e Laura Garavini, a escludere la rete consolare, che ha già dato finora oltre il dovuto, dalla revisione della spesa prevista per i singoli ministeri. Abbiamo riproposto la questione del superamento con un provvedimento normativo mirato della tassazione del 2% a carico dei connazionali che hanno ancora beni in Italia, anche se vivono all’estero da tempo. Ancora una volta, primo firmatario Gino Bucchino, abbiamo chiesto di adottare i provvedimenti necessari per sanare gli indebiti pensionistici degli anziani residenti all’estero in assenza di dolo e in presenza di determinati limiti reddittuali. Abbiamo sollecitato, anche in questo caso non per la prima volta, con un intervento di Narducci, a riallacciare il dialogo con il Governo svizzero e a convocare un tavolo di concertazione per giungere ad una soluzione negoziale sulle questioni fiscali pendenti in ordine ai depositi bancari giacenti in quel paese, sulla falsariga di quello che hanno fatto la Gran Bretagna e la Germania, con vantaggi economici preziosi in questi tempi di vacche magre. E a proposito di recupero di risorse, abbiamo chiesto al Governo, per iniziativa di Garavini, di inserire il reato di “autoriciclaggio” nella normativa penale, per contrastare una delle forme di illegalità più penetranti e per limitare i confini dell’evasione.

Il Governo, non sappiamo se per doppiezza o perché un po’ si vergogna di quello che sta facendo, ha accolto gli ordini del giorno sui corsi di lingua e cultura, sulla rete consolare, sulla futura cancellazione della tassazione del 2%, sulla ricerca di un accordo con le autorità svizzere sui depositi bancari. Ha dichiarato di accogliere come raccomandazione gli ordini del giorno sulla sanatoria degli indebiti e sull’assunzione del reato di autoriciclaggio. A Bucchino e a Garavini non è bastato e hanno perciò richiesto il voto dell’Aula, che ha sconfessato le ritrosie e le contraddizioni del Governo, approvando gli ordini del giorno.

Non ci facciamo illusioni sul valore concreto degli ordini del giorno. Sappiamo anche che senza un’iniziativa intensa, continua e unitaria delle comunità, dei COMITES, del CGIE, dell’opinione pubblica, dei parlamentari eletti all’estero non sarà facile frenare la deriva nella quale il centrodestra ci sta precipitando. Questi atti parlamentari noi stessi li consideriamo solo un passaggio di questo più ampio e decisivo percorso. Ma un passaggio utile.

Bucchino, Farina, Fedi, Garavini, Narducci, Porta

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[b]IL TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO[/b]

Atto Camera

Ordine del Giorno
presentato da
Primo firmatario: GIANNI FARINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO

Co-Firmatari
Bucchino Gino PARTITO DEMOCRATICO
Fedi Marco PARTITO DEMOCRATICO
Garavini Laura PARTITO DEMOCRATICO
Narducci Franco PARTITO DEMOCRATICO
Porta Fabio PARTITO DEMOCRATICO

Data firma: 13 settembre 2011
Disegno di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari

La Camera,
premesso che:

• all’art. 1 – 01 e 02 – dell’Allegato contenente modificazioni apportate in sede di conversione al Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, si prevedono i criteri che il Governo è impegnato a seguire per dare attuazione all’art. 11 del 4/7/”011 contenete Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, con l’intento di razionalizzare i processi di approvvigionamento di beni e servizi per la Pubblica Amministrazione;

• opportunamente da queste misure sono state esclusi i settori della scuola e della ricerca, in ragione del valore strategico di tali interventi per lo sviluppo del paese e dell’ulteriore incomprimibilità delle risorse destinate ai suddetti comparti;

• la lingua e la cultura italiana nel mondo assolvono ad una imprescindibile funzione di proiezione dell’immagine e degli interessi nazionali in ambito globale, in continuità con lo sviluppo della formazione e della ricerca in ambito nazionale;

• il sostegno pubblico all’insegnamento della lingua e cultura italiana nel mondo ha subito dal 2008 al 2011 una drastica riduzione, valutabile in misura superiore al 50%, passando solo per il finaziame4nto dei corsi di lingua e cultura italiana dai 34 milioni di euro del 2008 ai 16 milioni circa di oggi, con la conseguenza di mettere in discussione, in diversi casi, le convenzioni con le autorità scolastiche locali che hanno adottato programmi di integrazione in qualificati istituti formativi;:

invita

il Governo, in occasione dell’attività di riorganizzazione della spesa della Pubblica Amministrazione, ad escludere, in coerenza con quanto disposto per la scuola e la ricerca, ulteriori riduzioni nell’impegno di sostegno delle attività di insegnamento della lingua e cultura italiane all’estero.

 

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