8397 Wikileaks: Brutte notizie? Arrestate il messaggero

20101201 18:45:00 redazione-IT

[b]Hillary Clinton dovrebbe dimettersi da segretario di Stato per aver ordinato ai suoi diplomatici di spiare l’Onu, in violazione delle convenzioni internazionali firmate dagli Usa[/b]
di Tito Pulsinelli

L’interpol ha diramato l’ordine di cattura internazionale per Assange. Per diffusione di notizie false o spionaggio? No, per carità, per stupro! Ovvio e banale: non provano neppure a negare il contenuto dei documenti segreti trafugati dalle gole profonde interne alle istituzioni USA, a quanto pare ridotte a colabrodo. Non è scandaloso, censurabile o violatorio del diritto internazionale costringere i diplomatici a fare quel che hanno fatto. Non è vergognoso che la signora Clinton emani ordini di accertare se la presidente argentina sia fuori di testa
(per non firmare il trattato di libero commercio?). No, nessun’ombra di autocritica: additano al pubblico ludibrio chi rivela l’evidenza di una devianza diplomatica radicata, consuetudinaria, sfacciata. E cercano di intimorire chi la diffonde.

Sul versante italiano connivenza ed omertà a tutto campo. Dal farneticante ministro degli esteri ai media che utilizzano senza arrossire le evidenze di un’inequivocabile intromissione degli Stati Uniti negli affari interni italiani, soprattutto per quel che attiene la politica energetica. Come certi funzionari neocoloniali d’altri tempi, non hanno nulla da obiettare alle sfacciate pressioni ed interferenze di Washington per far fallire il progetto dell’oleodotto South Stream che porterà in Italia direttamente il gas russo.

Esibiscono in prima pagina le ragioni dei nemici interessatti dell’autonomia o della diversificazione dell’approvigionamente energetico della penisola, e non spendono neppure una parola contro le ingerenze della Casa Bianca per favorire le sue multinazionali petrolifere. Eppure, la Germania ha fatto altrettanto, ed è già nella sua fase esecutiva un oleodotto diretto dalla Russia al suo territorio. A capo del consorzio vi è l’ultimo cancelliere socialdemocratico tedesco, che non ha nessun problema a stringere e dirigere un’alleanza tra i gruppi tedeschi e la Gazprom russa.

A Berlino difendono la sovranità energetica, non si lasciano impressionare dagli anatemi contro il mostro Putin, e sanno bene che l’elemento costitutivo basilare dei moderni demoni fabbricati dalla propaganda d’oltreatlantico, non è più lo zolfo. E’ il petrolio. Ieri Saddam, oggi Putin, Gheddafi, Ahmedinajad, Chávez; domani l’ENI. A Roma si finge di non capire che non c’è mostro senza giacimenti di idrocarburi. Pertanto, sfoderano senza pudore le ragioni dei loro sponsor, sia il "fronte colorato" in fase di assemblaggio, che alcuni ministri dell’attuale governo. Solo Bossi ha bofonchiato che "l’America è ingrata, ha un pò accoltellato Berlusconi alle spalle".

http://selvasorg.blogspot.com/2009/08/europa-italia-e-la-geopolitica.html

 

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